Point & Figure charting a cura di Alessandro Moretti, Dottore in Economia IFTA Certified Financial Technician Socio aggregato Società Italiana Analisi Tecnica 26 Settembre 2015 e 03 Ottobre 2015 15:00 - 20:00
Introduzione
Introduzione Secondo Tom Dorsey i grafici point & figure rappresentano un modo logico ed organizzato per registrare le relazioni tra domanda ed offerta. Secondo Jeremy DuPlessis, il loro grande vantaggio è quello di rappresentare il puro movimento dei prezzi senza tenere conto del tempo.
Introduzione Nessuno realmente sa da dove questa tecnica sia nata e chi sia il suo inventore. Nel 1933, Victor De Villiers e Owen Taylor, scrivevano che tale tecnica aveva già 60 anni. Alcuni attribuiscono questo metodo al famoso Charls Dow, ma non ci sono riscontri effettivi.
Introduzione Più semplicemente è possibile affermare che tale tecnica non abbia un padre vero e proprio, ma che sia nata a seguito dell’esigenza di trascrivere facilmente su carta i movimenti giornalieri dei prezzi.
Introduzione In effetti in principio, i movimenti dei prezzi venivano trascritti come una sequenza di numeri: 9 10 11 12 11 10 11 12 11 12 13 14 15 16 All’inizio si utilizzavano anche valori frazionari. Successivamente tale approccio è stato rimosso in quanto richiedeva troppo tempo e soprattuto perché si riteneva che i valori frazionari non fossero importanti per rilevare il trend principale.
Introduzione Tale approccio, è evidente che sia troppo confusionario e poco chiaro. Risultava infatti difficile capire a colpo d’occhio se i prezzi stavano crescendo o scendendo. In giorni molto movimentati, la sequenza poteva apparire come una massa di numeri senza senso. Era inoltre difficile capire quali fossero stati i massimi e minimi della giornata.
Introduzione Fu così che iniziarono a rappresentare tali numeri verticalmente raggruppati in colonne. Una colonna per i movimenti rialzisti ed una colonna per i movimenti ribassisti. In questo modo la sequenza numerica sarebbe stata più chiara e di facile lettura, ed avrebbe avuto molto la somiglianza ad un vero e proprio grafico.
Introduzione 16 15 13 12 11 10 9 15 13 12 10 9 8 16 15 14 13 12 11 10 9 15 14 13 12 11 10 9 8 16 15 14 13 12 11 10 9
Introduzione Tale modo di rappresentare i prezzi fu chiamato “Figure charting” I vantaggi erano: Potevano tener traccia di come si erano mossi i prezzi durante il giorno seguendo le colonne Potevano semplicemente trovare i massimi ed i minimi del giorno Potevano vedere l’apertura e la chiusura del giorno Potevano vedere i prezzi in cui l’attività di trading aveva avuto maggiormente luogo osservando la riga orizzontale con più valori Potevano essere facilmente rappresentati anche nel retro di una busta
Introduzione Tale tecnica fu modificata in seguito perché ripetere sempre gli stessi numeri diventava troppo noioso e ripetitivo (soprattutto se si dovevano scrivere anche i valori frazionari). Così decisero di scrivere nella prima colonna a sinistra il range verticale dei prezzi e poi rappresentare ogni prezzo battuto dal mercato con una x in corrispondenza del suo valore. Questo tipo di grafici iniziò ad apparire verso la fine del 1800 - inizio del 1900. Tale metodo veniva chiamato “Point method” oppure “Point chart”. Il point method iniziò a diventare immediatamente molto diffuso.
Introduzione In un lavoro del 1947 A.W. Cohen’s pubblicò per la prima volta un nuovo modo di rappresentare questi grafici. Utilizzava le colonne delle x per indicare prezzi crescenti e le colonne delle “o” per indicare prezzi decrescenti. Tale metodo risolveva la confusione di avere colonne delle x sia per prezzi crescenti che decrescenti. Chiunque guardando un grafico avrebbe infatti avuto difficoltà nel capire se la prima colonna delle x fosse stata verso l’alto o verso il basso.
Introduzione x x x o x x x o o x o x o o o
L’uso dei grafici point and figure Questi grafici venivano scritti a mano da tutti gli analisti tecnici del 1900 fino all’avvento dei Pc nel 1980. Fino al 1990 però, i Pc erano poco potenti e non c’erano programmi adeguati per utilizzare tale tipo di grafici. Ci fu così un periodo in cui l’utilizzo di questi grafici fu ridotto a pochi fanatici che avevano ancora voglia di trascriverli manualmente. Solo a metà degli anni ’90, i grafici ed i metodi point and figure furono riscoperti insieme a tutto il loro potere. A partire dagli anni 2000 nessun analista tecnico serio o trader farebbe a meno di loro.
La voce del mercato I grafici point and figure sono anche chiamati “la voce del mercato”. I grafici point and figure infatti sono grafici che cambiano solo quando i prezzi cambiano. Quando il mercato è calmo, tali grafici non si muovono. Quando il mercato invece è dinamico, questi grafici si muovono su e giù seguendo l’andamento dei prezzi. I grafici point and figure infatti seguono i movimenti. Tutti gli altri grafici invece sono influenzati dal tempo in quanto si muovono in avanti man mano che il tempo trascorre, sia se i prezzi si muovono che non. I grafici Point and figure sono infatti chiamati grafici atemporali.
La voce del mercato Ogni battaglia che tori e orsi stanno combattendo sul mercato viene rappresentata su questi grafici e può essere perciò vista ed analizzata. Se il mercato non si muove, il grafico rimane in silenzio.
Introduzione Il point & figure si può definire come un sistema di price filtration su una serie di tempo irregolare. Un sistema è un insieme di componenti interdipendenti che formano un tutt’uno e che dovrebbero interagire tra di loro armoniosamente con lo scopo di ottenere il giusto risultato. Serie di tempo irregolare significa che un grafico non mostra i prezzi in funzione del tempo come fanno tutti gli altri, ma rappresenta i prezzi in funzione dei cambiamenti di direzione. Il point & figure è la tecnica atemporale più popolare e famosa che mette in risalto i vantaggi di altre importanti tecniche atemporali come il Kagi ed il three lines break.
Sistema Inputs Box size Reversal size
Variabili di ingresso (inputs) Alle variabili di ingresso appartengono: la scelta del timeframe (intraday, daily, weekly, monthly, ecc..). E’ importante sapere che quando si aumenta il timeframe si applica un filtro sui prezzi in quanto si elimina parte del rumore causato dalle fluttuazioni su gradi minori. la scelta del metodo di costruzione. In questo caso si può scegliere se prendere solo i prezzi di chiusura (close only method) oppure prendere i massimi e minimi del timeframe selezionato (high-low method).
Box size Ad ogni x ed o viene assegnato un valore di sensibilità (detto box size) prima di iniziare a disegnare un grafico. Può essere 1 punto, 1/2 punto, 50 punti ecc… Non importa quale valore viene assegnato al box, tu non puoi disegnare una nuova x oppure o finche non viene raggiunto l’intervallo successivo. Esempio box size = 1€. Posso disegnare una nuova x da aggiungere alla precedente solo se i prezzi passano da 100€ a 101€ oppure da 101€ a 102€ e così via. Un movimento da 101€ a 101,9€ non viene rappresentato.
Reversal E’ il numero di box richiesto per spostarci da una colonna delle x ad una delle o oppure da una colonna delle o ad una delle x. In base al tipo di grafico che vuoi disegnare, il reversal size può essere di 1 box (che è il metodo originale), 3 box, 5 box o qualsiasi altro valore.
Caratteristiche uniche dei grafici point & figure Sono costruiti con “x” e “o” invece che con linee o barre “x” rappresentano movimenti rialzisti “o” rappresentano movimenti ribassisti “x” e “o” sono chiamati box Ogni “x” e “o” rappresenta un intervallo di prezzo chiamato box size Movimenti di prezzo minori del box size vengono ignorati nella rappresentazione del grafico Una colonna delle “x” cambia in una colonna delle “o” e viceversa quando i prezzi cambiano direzione di un dato numero di box chiamato reversal Le colonne delle x e delle o rappresentano la domanda e l’offerta La sensibilità del grafico può essere cambiata per mostrare i trends di breve, medio e lungo termine usando gli stessi dati ma variando il box size
Caratteristiche uniche dei grafici point & figure I gaps di prezzo vengono rappresentati come se il titolo fosse scambiato anche all’interno del gap stesso. I prezzi sono rappresentati sull’asse delle y Non c’è la scala temporale sull’asse delle ascisse Il tempo non ha alcun ruolo nella costruzione e nell’analisi di questi grafici Anche se non c’è l’asse del tempo, questi grafici sono comunque bidimensionali in quanto l’asse delle ascisse avanza in funzione dei reversal. I volumi non giocano alcun ruolo nella costruzione di tali grafici Sono chiamati in base al box size ed il reversal size.
Sensibilità variabile Una delle caratteristiche uniche di questi grafici è che la sensibilità dei movimenti dei prezzi può essere cambiata modificando il box size oppure il reversal size (ne parleremo in dettaglio successivamente).
Gap di prezzo I grafici point and figure non rappresentano i gaps di prezzo allo stesso modo dei grafici a barre, in cui un gap appare tra il massimo di una barra ed il minimo della barra successiva. I gaps su un grafico point and figure avviene quando i prezzi saltano di più della grandezza di un box (ad esempio da 10 a 15 quando il box size è di 1). In questi casi, la distanza da 15 a 10 deve essere colmata le x necessarie. Su un grafico point and figure non c’è modo di capire se c’è stato un movimento in gap in quanto non prevedono vuoti tra un box ed un suo successivo. Si possono segnalare i gaps disegnando un rettangolo dove il gap è avvenuto.
Gap di prezzo x o
Bidimensionalità dei grafici Sebbene tali grafici non mostrano il tempo sull’asse delle ascisse, sono pur sempre bidimensionali. L’asse delle ordinate mostra i prezzi così come tutti gli altri grafici, mentre l’asse delle ascisse misura il numero di cambiamenti di direzione in quanto ogni volta che i prezzi cambiano direzione, il grafico si sposta da una colonna delle x ad una delle o e viceversa. Tale concetto è importante per comprendere ed analizzare bene questi grafici e per usare le trendlines.
Domanda e offerta La pressione in acquisto (domanda) viene misurata dalla lunghezza delle colonne del x. La pressione in vendita (offerta) viene misurata dalla lunghezza delle colonne delle o. L’equilibrio di queste 2 forze è una parte importantissima nell’analisi dei grafici point & figure.
Come chiamare i grafici P&F Una persona che guarda un grafico p&f ha bisogno di 2 parametri per comprendere tale grafico. Un grafico p&f dove il box size è 5 ed il numero di box per il reversal richiesto è 3 deve essere chiamato grafico “5 x 3”.
Costruzione Sia se hai intenzione di disegnare a mano o meno un grafico p&f è di vitale importanza comprendere la costruzione, in quanto spiega il comportamento e la psicologia dietro il grafico. Esistono diversi modi e metodi per costruire un grafico p&f. In base a come viene costruito, cambia il modo in cui deve essere interpretato.
Costruzione: scelta del box size La prima cosa da decidere è la dimensione del box. Tale scelta è importante perché serve a dare la sensibilità al grafico e quindi per isolare il trend di nostro interesse. Aumentando il box size si riduce la sensibilità del grafico e si isolano trend di grado maggiore. Riducendo il box size si aumenta la sensibilità e si isolano trend di grado minore. Il box size dovrebbe essere adatto al prezzo del mercato o del titolo che si sta analizzando. Analizzare un titolo che scambia a 100 € con un box size di 50 € non ha senso (sensibilità troppo bassa), così come analizzare un titolo che scambia a 500€ con un box size di 0,1€ (sensibilità troppo alta). Ad esempio potrebbe essere corretto analizzare un titolo che scambia a 100€ con un box size che varia da 1 a 3. Non esiste una soluzione univoca, bisogna semplicemente utilizzare valori ragionevolmente adeguati al titolo analizzato.
Costruzione: scelta dell’unità di misura del box size Il box size può essere espresso sia in termini di prezzo (esempio 5€) che in termini percentuali (esempio 5%). La scelta dipende dal range di prezzo a cui è stato scambiato il titolo oggetto di studio nell’arco di tempo analizzato. Titoli con ampie oscillazioni verticali (esempio da 1€ a 100€) dovrebbero essere analizzati con con un box size percentuale. Viceversa, titoli con ristretto range verticale possono essere analizzati con grafici p&f con box size in valuta. Ciò dipende dal fatto che in presenza di titoli con ampie oscillazioni verticali, se utilizzassimo un valore assoluto per il box size, noi dovremmo modificarlo man mano che i prezzi del titolo aumentano creando il cosiddetto effetto scalino. Al contrario la dimensione di un box size in percentuale si adatterebbe progressivamente all’incremento del prezzo fornendo così dei cambiamenti molto più graduali senza mostrare l’effetto scalino. Ad esempio immaginiamo di analizzare un grafico i cui prezzi variano da 1 a 100€ con un box size in valore assoluto. Quando i prezzi sono bassi, supponiamo in un range tra 1 e 50, posso utilizzare un box size di 1€. Tale dimensione risulterebbe perciò troppo bassa quando i prezzi inizieranno a scambiare tra 50 e 100 €. Così ad un certo punto sarò costretto a cambiare la dimensione del box da 1€ a 4€. Il passaggio improvviso da 2 a 4€ provocherebbe un effetto scalino sul grafico.
Costruzione: scelta del reversal Scegliere il reversal significa scegliere il numero di box richiesti per invertire la direzione e quindi spostarci su una colonna successiva. Tradizionalmente i reversal utilizzati sono: 1 box reversal per analisi di breve termine 3 box reversal per analisi di medio termine 5 box reversal per analisi di lungo termine Ad esempio 3 box reversal significa che sono richiesti 3 box in direzione opposta a quella della colonna attuale per avere l’inversione e quindi il passaggio alla colonna successiva I grafici 1 box reversal hanno un criterio di costruzione e metodi di analisi differenti da tutti gli altri. Più box si richiedono per il reversal minori saranno i dettagli forniti dal grafico e minore sarà il rumore delle fluttuazioni ininfluenti.
Costruzione grafici 1-box reversal I grafici 1-box reversal sono gli originali grafici point & figure. Tutti gli altri derivano da successive modifiche ed aggiornamenti. Sfortunatamente, 1-box reversal sembra essere un metodo quasi dimenticato e quando viene ricordato, spesso viene riproposto in modo incorretto, distruggendo così la sua utilità. 1-box reversal significa che se i prezzi invertono direzione almeno del valore di un box, il grafico scorre in avanti di una colonna passando dalle x alle o, e viceversa.
Costruzione grafici 1-box reversal Il motivo per cui si passa da una colonna alla successiva quando i prezzi invertono direzione è per non creare confusione e non mischiare x ed o all’interno della stessa colonna. Altrimenti il grafico diventerebbe illeggibile. Solo nei grafici 1-box reversal è possibile avere una x ed una o nella stessa colonna. Questo fenomeno viene chiamato “one-step-back”.
Costruzione grafici 1-box reversal: one-step-back Il one-step-back può verificarsi solo nei grafici 1-box reversal. Rappresenta il caso in cui i prezzi invertono direzione del valore di solo un box e poi invertono di nuovo direzione tornando così indietro. Il one-step-back è un segnale molto potente. Quando i prezzi invertono direzione di un solo box, potrebbe essere l’inizio di una correzione oppure potrebbe rappresentare una temporanea aberrazione del trend in corso. In questo caso si ha bisogno di attendere il successivo box della colonna, per dirci se il trend è ripreso oppure no. Il one-step-back durante un uptrend significa che l’offerta viene assorbita rapidamente e che la domanda ha ripreso il controllo. L’opposto vale per un downtrend.
Costruzione grafici 1-box reversal: one-step-back Modo corretto 18 X 17 O 16 15 14 13 12 11 10 9
Costruzione grafici 1-box reversal: one-step-back Modo errato 18 X 17 O 16 15 14 13 12 11 10 9
Costruzione grafici 1-box reversal: one-step-back Disegnare x ed o nella stessa colonna può sembrare strano ed anche sbagliato, ma è il metodo originale e corretto. Risulta di fondamentale importanza per analizzare le fasi di consolidamento del trend e per definire i target di prezzo che saranno discussi dopo. Il grafico corretto mostra le fasi di congestione e consolidamento molto più chiaramente di quello sbagliato. Il problema dei grafici 1-box reversal è che risultano spesso troppo sensibili per analizzare titoli o indici con valori molto alti oppure semplicemente per fare analisi di medio e lungo termine.
Costruzione grafici 1-box reversal: esempio completo 10 x 1-box reversal Day Price 1 1100 12 1121 23 1108 34 1127 2 1105 13 1129 24 1092 35 1138 3 1110 14 25 36 1111 4 1112 15 1113 26 1122 37 5 1118 16 1139 27 1133 38 1130 6 1120 17 1123 28 1125 39 7 1136 18 1128 29 40 1147 8 19 30 41 1131 9 20 31 1132 42 1159 10 21 1095 32 43 11 22 1102 33 44
Costruzione grafici 1-box reversal: esempio completo 10 x 1-box reversal 10 x 1-box reversal significa che ogni box ha un valore di 10 e che per passare da una colonna ad un’altra è richiesto almeno 1 box. Ogni variazione di prezzo minore 10 sarà ignorata.
Costruzione grafici 1-box reversal: esempio completo 10 x 1-box reversal La prima cosa da decidere è se il primo box sarà una x oppure una o. Ciò dipenderà dal trend dei primi due valori. Prendiamo nota del primo prezzo 1100. Se il secondo prezzo sarà 1110 o superiore allora il primo box disegnato sarà una x. Se il secondo box sarà 1090 o minore allora il primo box disegnato sarà una o. Se il secondo prezzo sarà minore di 1110 o maggiore di 1090 allora non disegneremo nulla guarderemo il terzo prezzo applicando la stessa regola. E’ possibile immediatamente vedere che i grafici p&f non riproducono tutti i prezzi, ma soltanto quelli che soddisfano i nostri criteri di costruzione.
Costruzione grafici 1-box reversal: esempio completo 10 x 1-box reversal 1150 1140 1130 1120 1110 X 1100 1090 1080 1070 1060 Day Price 1 1100 2 1105 3 1110 Nota importante: per decidere se spostarsi sulla colonna successiva o meno bisogna sempre considerare il valore dell’ultimo box e non l’ultimo prezzo battuto. Non commettere l’errore di prendere l’ultimo prezzo battuto.
Costruzione grafici 1-box reversal: esempio completo 10 x 1-box reversal Day Price 1 1100 2 1105 3 1110 4 1112 5 1118 6 1120 7 1136 8 1121 9 1129 10 11 1139 1150 1140 1130 X 1120 O 1110 1100 1090 1080 1070 1060
Costruzione grafici 1-box reversal: esempio completo 10 x 1-box reversal Day Price 12 1121 13 1129 14 1138 15 1113 16 1139 17 1123 18 1128 19 1136 20 1111 21 1095 22 1102 1150 1140 1130 X 1120 O 1110 1100 1090 1080 1070 1060
Costruzione grafici 1-box reversal: esempio completo 10 x 1-box reversal Day Price 23 1108 24 1092 25 1129 26 1122 27 1133 28 1125 29 1139 30 1105 31 1132 32 33 1131 1150 1140 1130 X 1120 O 1110 1100 1090 1080 1070 1060
Costruzione grafici 1-box reversal: esempio completo 10 x 1-box reversal Day Price 34 1127 35 1138 36 1111 37 1122 38 1130 39 1133 40 1147 41 1131 42 1159 43 1136 44 1150 X 1140 O 1130 1120 1110 1100 1090 1080 1070 1060
Costruzione grafici 3-box reversal La prima evidenza di questi grafici ci fu nel 1933 nel libro di De Villiers. Non sono dei sostituti i grafici 1-box reversal ma piuttosto il loro complemento. In questo caso il cambiamento da una colonna ad un’altra avviene solo se i prezzi invertono direzione del valore di almeno 3 boxes. L’effetto principale è quello di condensare il grafico 1-box reversal eliminando i piccoli ed ininfluenti cambiamenti di direzione durante il trend prevalente. I grafici 3-box reversal danno perciò maggior peso al trend prevalente. Tali grafici non possono avere meno di 3 box per ogni colonna e di conseguenza non esiste alcuno one-step-back. Una colonna non può avere sia x che o.
Costruzione grafici 3-box reversal: filtro asimmetrico unico Una caratteristica unica dei grafici 3-box reversal è che richiedono il valore di 3 box segnare l’inversione del trend, ma solo il valore di 1 box per continuare il trend in corso. Questo fenomeno viene detto “filtro asimmetrico”. Il filtro asimmetrico permette di dare maggior peso alla colonna in corso e quindi al trend corrente ignorando le reazioni minori di 3 box contro di esso. Se la colonna corrente è delle x, i prezzi hanno bisogno di incrementare del valore di un solo box per poter aggiungere una nuova x, ma hanno bisogno di scendere del valore di 3 boxes per passare ad una colonna delle o. Tale filtro può essere utilizzato come trailing stop come vedremo dopo.
Costruzione grafici 3-box reversal: esempio 10 x 3-box reversal Day Price 1 1100 2 1105 3 1110 4 1112 5 1118 6 1120 7 1136 8 1121 9 1129 10 11 1139 1150 1140 1130 X 1120 1110 1100 1090 1080 1070 1060
Costruzione grafici 3-box reversal: esempio 10 x 3-box reversal Day Price 12 1121 13 1129 14 1138 15 1113 16 1139 17 1123 18 1128 19 1136 20 1111 21 1095 22 1102 1150 1140 1130 X 1120 O 1110 1100 1090 1080 1070 1060
Costruzione grafici 3-box reversal: esempio10 x 3-box reversal Day Price 23 1108 24 1092 25 1129 26 1122 27 1133 28 1125 29 1139 30 1105 31 1132 32 33 1131 1150 1140 1130 X 1120 O 1110 1100 1090 1080 1070 1060
Costruzione grafici 3-box reversal: esempio 10 x 3-box reversal Day Price 34 1127 35 1138 36 1111 37 1122 38 1130 39 1133 40 1147 41 1131 42 1159 43 1136 44 1150 X 1140 1130 1120 O 1110 1100 1090 1080 1070 1060
Costruzione grafici 3-box reversal: confronto con grafico 1-box reversal Grafico 1-box reversal Grafico 3-box reversal 1150 X 1140 O 1130 1120 1110 1100 1090 1150 X 1140 1130 1120 O 1110 1100 1090
Reversal 1, box size 0,2
Reversal 3, box size 0,2
Reversal 1, box size 0,4
Reversal 1, box size 1
Reversal 1, box size 1
Reversal 3, box size 5
Reversal 5, box size 5
Costruzione grafici 5-box reversal Il metodo di costruzione ed il principio sono gli stessi del del 3-box reversal. I prezzi hanno bisogno di invertire direzione di almeno 5 box per poter passare su una nuova colonna, ma devono muoversi di un solo box per aggiungere una x o una o ad una colonna in corso. I grafici 5-box reversal sono poco utilizzati ai giorni d’oggi. Producono l’effetto di condensare ancora di più i grafici 3-box reversal ed aumentare quindi l’asimmetria del filtro. Tendono ad essere utilizzati prevalentemente nell’analisi di strumenti molto volatili oppure da traders che vogliono rimanere con il trend e sono disposti ad accettare ampi drowdowns. Sono anche usati per avere un quadro generale del trend di lungo termine.
Costruzione grafici 5-box reversal: esempio 10 x 5-box reversal Grafico 3-box reversal Grafico 5-box reversal 1150 X 1140 1130 1120 O 1110 1100 1150 X 1140 1130 1120 1110 1100
Importante I grafici p&f permettono di modificare la sensibilità del grafico variando il numero di box richiesto per il reversal e la dimensione dei box stessi, senza dover intervenire sul tempo. Questa è una caratteristica unica di questo tipo di grafici.
Metodi di costruzione
Metodi di costruzione Esistono 2 metodi tradizionali per costruire i grafici p&f a partire dai dati a fine giornata. Essi sono: Close only method: utilizzando i prezzi di chiusura di ogni periodo. High-low method: utilizzando i massimi e i minimi di ogni periodo. Non esiste inequivocabilmente un metodo migliore dell’altro. Ognuno dei 2 metodi ha il suo scopo e sono perfettamente intercambiabili l’uno con l’altro. Alcuni esperti suggeriscono di utilizzare il metodo high-low per determinare importanti supporti e resistenze, ed il metodo close only quando c’è bisogno di confermare un breakout.
High-low method Tale metodo fu introdotto per la prima volta da A.W.Cohen nel 1948. Per la costruzione del grafico p&f ignorava completamente i prezzi di chiusura e prendeva in considerazione esclusivamente i massimi e i minimi del giorno (o del periodo). Questo metodo risolveva il problema che la critica aveva esposto riguardo il metodo close only e cioè che non teneva conto dell’andamento della giornata. I grafici p&f con l’high-low method sono molto più difficili da costruire manualmente anche se oggi con l’aiuto dei pc tale differenza neanche si nota.
High-low method Per prima cosa occorre prendere nota della prima colonna (se sono x oppure o). Se la colonna è delle x, si deve guardare al massimo del giorno che vogliamo disegnare. Se tale massimo non permette di disegnare una nuova x, si deve guardare al minimo del giorno per vedere se permette di disegnare un reversal. Se il minimo permette di disegnare un reversal, si passa alla colonna successiva e si disegnano tante o fino ad arrivare al valore del minimo. Se il massimo non permette di disegnare una nuova x ed il minimo non permette di disegnare un reversal, allora il giorno viene ignorato completamente.
High-low method Se la colonna è delle o, si deve guardare prima al minimo del giorno che vogliamo disegnare. Se tale minimo non permette di disegnare una nuova o, si deve guardare al massimo del giorno per vedere se permette di disegnare un reversal. Se il massimo permette di disegnare un reversal, si passa alla colonna successiva e si disegnano tante x fino ad arrivare al valore del massimo. Se il minimo non permette di disegnare una nuova o ed il massimo non permette di disegnare un reversal, allora il giorno viene ignorato completamente.
High-low method Ciò significa che il trend ha sempre la precedenza sul reversal quando si decide se disegnare un massimo o un minimo. L’high-low method può essere utilizzato con qualsiasi reversal anche se il più utilizzato e diffuso è il 3-box reversal.
High-low method: esempio Day High Low 1 1100 1099 12 1122 1118 23 1110 1105 34 1128 1123 2 1102 13 1132 24 1095 1089 35 1140 1135 3 1115 1109 14 1143 25 1127 36 1119 4 15 1113 1108 26 1125 1120 37 5 1124 16 1136 27 1129 38 1114 6 1131 17 1121 28 39 1130 7 18 1141 1126 29 1133 40 8 19 1139 30 1107 41 1111 9 20 1112 1096 31 42 1116 10 21 1087 32 43 1149 11 1134 22 33 44 1162 1153
High-low method: esempio 10 x 3-box reversal (h-l) Day High Low 1 1100 1099 2 1105 1102 3 1115 1109 4 1110 5 1124 6 1131 7 1136 1130 8 1129 9 1121 10 1125 1113 11 1141 1134 1180 1170 1160 1150 1140 X 1130 1120 1110 1100 1090
High-low method: esempio 10 x 3-box reversal (h-l) Day High Low 12 1122 1118 13 1132 1123 14 1143 1135 15 1113 1108 16 1140 1136 17 1128 1121 18 1141 1126 19 1139 1133 20 1112 1096 21 1087 22 1105 1100 1180 1170 1160 1150 1140 X 1130 O 1120 1110 1100 1090
High-low method: esempio 10 x 3-box reversal (h-l) Day High Low 23 1110 1105 24 1095 1089 25 1132 1127 26 1125 1120 27 1136 1129 28 1124 29 1141 1133 30 1107 1100 31 1128 32 1118 33 1126 1180 1170 1160 1150 1140 X 1130 O 1120 1110 1100 1090
High-low method: esempio 10 x 3-box reversal (h-l) Day High Low 34 1128 1123 35 1140 1135 36 1119 1100 37 1125 1120 38 1114 1108 39 1130 1124 40 1115 1110 41 1111 42 1116 43 1149 1143 44 1162 1153 1180 1170 1160 X 1150 1140 1130 O 1120 1110 1100 1090
Problema nell’uso dell’High-low method Immagina il caso in cui siamo di fronte ad una colonna delle x. Il massimo del giorno è abbastanza alto da permettere di disegnare una nuova x, ma anche il minimo è abbastanza basso da permettere di disegnare un reversal. Se utilizziamo dati a fine giornata, non sappiamo se è stato fatto prima il massimo o il minimo, ma la regola ci dice di guardare prima al massimo. Se invece stiamo utilizzando dati in real time la situazione sarà diversa. Se si verifica prima un valore tale da poter aggiungere una x, aggiungeremo una x e non guarderemo ai minimi del giorno. Se invece si verifica un minimo che permette di disegnare il reversal prima che un massimo permetta di aggiungere una nuova x, allora dovremo disegnare il reversal e non guardare più i massimi del giorno. Con questa metodologia, il grafico p&f può cambiare se utilizziamo dati in real time oppure a fine giornata.
Utilizzare dati intraday I grafici p&f possono essere applicati anche a periodi minori di un giorno (tick by tick, 1 minuto, 5 minuti, 1 ora, ecc). Il vantaggio di utilizzare timeframe minori di un giorno, è che ci permettono di rappresentare ed analizzare l’andamento dei massimi e minimi durante il giorno, che altrimenti su un grafico daily non potremmo vedere. Un grafico p&f ad 1 minuto è costruito utilizzando 480 al giorno. Fornisce così un grafico molto più accurato di uno stesso grafico costruito con timeframe giornaliero. Nota bene: i dati tick by tick differiscono da tutti gli altri in quanto non hanno un intervallo temporale fisso. Più il mercato è frenetico, più scambi vengono fatti e più ticks saranno ricevuti e rilevati. Il timeframe tick by tic si presta molto bene per i grafici p&f proprio perché non hanno intervalli di tempo fissi. I dati vengono rappresentati così come vengono ricevuti senza riguardo per il tempo. I dati ad intervalli di tempo, anche se solo di 1 minuto) sono ricevuti ogni minuto e così il grafico utilizza la somma dei ticks per quel minuto.
Scala logaritmica o aritmetica I grafici p&f visti finora sono stati tutti rappresentati su scala aritmetica. Ciò significa che tutti i box hanno sempre lo stesso valore e la stessa grandezza. Ad esempio tutti i box valgono 5€. Il problema di questi grafici è che la sensibilità non rimane costante lungo il grafico quando i prezzi variano in range molto ampi. Infatti quando i prezzi crescono, ma il valore del box rimane costante, il grafico diventa via via sempre più sensibile. Viceversa, quando i prezzi scendono, il grafico perde di sensibilità.
Scala logaritmica o aritmetica Non esistono regole rigide a riguardo, ma si consiglia di cambiare il valore del box di tanto in tanto, adattandolo ai prezzi del grafico. Ad esempio possiamo utilizzare un box size di 0,5€ quando i prezzi sono minori di 50€, ma aumentarla ad 1,0€ quando i prezzi sono compresi tra 51€ e 100€ e così via. Tale metodo presenta però dei problemi: è troppo arbitrario il cambiamento del box size non avviene gradualmente e progressivamente, ma in modo improvviso ad uno specifico livello la costruzione manuale diventa molto più difficile le trendline che passano attraverso il cambiamento di box size diventano di dubbia utilità il calcolo dei target non funziona più quando il box size cambia valore a metà strada durante il conteggio.
Scala logaritmica o aritmetica Con l’aiuto dei pc tale problema è stato risolto introducendo la scala logaritmica che prima non poteva essere utilizzata nei disegni manuali. Con la scala logaritmica, la stessa distanza verticale sul grafico (diciamo ad esempio 10 boxes), corrisponde alla stessa variazione percentuale dei prezzi. Ad esempio 10 box sui minimi copriranno un range di prezzo rispetto a 10 box sui massimi (vedere corso di introduzione all’analisi tecnica). Ciò significa che ogni x ed o rappresenta lo stesso cambiamento percentuale dei prezzi. Per costruire un grafico p&f logaritmico abbiamo bisogno semplicemente di scegliere la percentuale del box size piuttosto che il valore assoluto del box size. Ad esempio scegliendo un box size del 1% significa che la dimensione di ogni box sarà 1,01 volte rispetto a quella del box posto sotto di esso. L’effetto è che ogni box sarà 1% più grande del box sotto di esso, ed allo stesso tempo sarà pari all’1% del prezzo corrente. Ad esempio a 500€ la dimensione del box sarà di 5€ e così via. Quando usiamo la scala logaritmica dobbiamo cambiare anche il nome che diamo al grafico. Esso si chiamerà perciò 1% x 3-box reversal per indicare che stiamo utilizzando un grafico p&f con box size di 1% e reversal di 3 boxes.
Scala logaritmica o aritmetica La scelta tra una scala e l’altra dipende da ciò che stiamo provando ad analizzare. Se stiamo analizzando un’azione che vanno da 100 a 1200 in un arco temporale di 10 anni, sarà impossibile trovare un box size aritmetico che permetterà un’analisi omogenea (in termini di sensibilità) lungo tutto il range verticale dei prezzi. Un box size ideale per 100 sarà troppo sensibile quando i prezzi saranno a 1200 e un box size ideale per 1200 sarà poco sensibile quando i prezzi saranno a 100. In questo caso un box size logaritmico avrà molto più senso e sarà più affidabile. Se siamo interessati ad un’analisi di breve termine che copre quindi un range verticale molto più ristretto, possiamo allora utilizzare un box size aritmetico che sia adatto ai valori correnti dell’azione. La scala logaritmica è perciò adatta per analisi di lungo termine che vanno indietro di molti anni e dove i prezzi hanno ampie oscillazioni verticali, oppure quando siamo interessati a comparare pattern recenti con pattern passati. La scala aritmetica è più adatta invece per analisi di breve termine e dove i prezzi coprono ridotti range verticali. Sono utili anche quando si usano timeframe intraday (sopratutto il tick by tick).
Reversal 1, box size 5%
Modelli e segnali
Modelli e segnali La prima cosa da ricordare è che i grafici 1-box reversal sono completamente diversi, sia nella costruzione che nell’analisi, dagli altri tipi di grafici. L’analisi dei grafici 1-box reversal è molto soggettiva e richiede più capacità e conoscenze rispetto agli altri grafici (esempio 3-box reversal), che possono essere invece analizzati in modo più oggettivo. I pattern sui 3-box reversal sono molto più chiari di quelli che si verificano sui 1-box reversal. Le trendlines sui grafici 1-box reversal devono essere disegnate soggettivamente a differenza di quanto accade per i 3-box reversal. I target misurati sui 3-box reversal sono chiari e meno ambigui di quelli misurati sugli 1-box reversal. Ad ogni modo i grafici 1-box reversal non devono essere trascurati in quanto guardano dentro ai grafici 3-box reversal e mostrano dettagli che altrimenti non sarebbero visti.
Modelli e segnali Uno dei principali vantaggi dei grafici p&f è che i segnali generati sono molto chiari e non lasciano troppo spazio a soggettività. Ciò non significa che tutti i segnali saranno vincenti, ma che essendo molto chiari, i grafici diventano molto semplici da leggere ed interpretare. I segnali buy e sell si verificano quando la domanda riesce a superare una resistenza oppure quando l’offerta riesce a superare un supporto. Ci sono differenze nel modo in cui vengono trattati i pattern nei grafici 1-box reversal e nei grafici 3-box reversal.
Double-top e double bottom Sono i segnali più tradizionali che si possono riscontrare su questo tipo di grafici. Sono segnali che appartengono essenzialmente ai grafici 3-box reversal e non hanno alcun significato sui grafici 1-box reversal. Si verificano quando la domanda, rappresentata da una nuova colonna delle x, prevale sull’offerta, e la colonna delle x rompe sopra la precedente colonna delle x. Originariamente questo pattern veniva chiamato “semi-catapulta”, sia se appariva sui grafici 3-box reversal sia sui 1-box reversal. Dal lavoro di Cohen’s è diventato più conosciuto come double-top buy signal. I pattern double-top e double-bottom forniscono rispettivamente segnali buy e sell quando i massimi e i minimi vengono superati. Per correttezza si dovrebbe parlare di doppio massimo e doppio minimo quando si verificano sui 3-box reversal e semi-catapulte quando si verificano sui grafici 1- box reversal.
Double-top e double bottom X O X O Buy signal Buy signal 3-box reversal 1-box reversal
Double-top e double bottom Nelle semi-catapulte sui grafici 1-box reversal possono esserci molte variazioni. Ciò è dovuto al fatto che i prezzi hanno la possibilità di oscillare per un po’ di tempo prima di rompere al rialzo o al ribasso. L’ingrediente essenziale rimane che deve esserci un movimento direzionale, seguito da una piccola pausa, ed infine la rottura del picco precedente alla pausa.
Double-top e double bottom X O Variazioni semi-catapulte sui grafici 1-box reversal
Double-top e double bottom X O X Sell signal Sell signal 3-box reversal 1-box reversal
Double-top e double bottom X Variazioni semi-catapulte sui grafici 1-box reversal
Double-top e double bottom Nei grafici 3-box reversal è importante notare che tali pattern possono essere sia di continuazione che di inversione. Quindi possono apparire nel bel mezzo di un trend così come alla fine di un movimento direzionale. Non c’è distinzione dal caso in cui sono di continuazione al caso in cui sono di inversione. Quando sono di inversione richiedono almeno 4 colonne invece di 3 in quanto deve esserci un trend precedente da invertire. Nei pattern di inversione la colonna che esce dal pattern è in direzione opposta alla colonna di entrata. I segnali forniti dai pattern di continuazione sono generalmente più affidabili di quelli di inversione.
Double-top e double bottom X X XX O Buy signal Sell signal Pattern di inversione
Continuazione Inversione
I fulcri I doppi massimi e doppi minimi di inversione sui grafici 1-box reversal sono chiamati semi-catapulte in quanto rappresentano modelli di continuazione. I fulcri invece sono doppi massimi e doppi minimi di inversione che possono assumere svariate forme. Per verificarsi, un’inversione ha bisogno di un movimento che entra nel pattern ed un movimento che esce in direzione opposta a quello di ingresso. Un segnale di acquisto in questo caso si ha quando i prezzi (colonna delle x) superano la x più alta (il massimo) all’interno del pattern. Un segnale di vendita viene generato quando i prezzi (colonna delle o) scendono sotto la o più bassa all’interno del pattern.
Esempio di fulcro O X Buy signal Congestione
Esempio strong and weak buy signals X O Strong buy signal (semi-catapulta) Weak buy signal Weak buy signal
Triple-top & triple-bottom In linea generale più è forte il supporto o la resistenza, più è importante il segnale generato alla sua rottura. Di conseguenza in un triplo massimo o un triplo minimo, dove il livello rotto è stato toccato già 2 volte, il segnale dovrebbe essere più importante ed il movimento seguente più forte. La ragione per cui un più ampio pattern (orizzontalmente) genera un segnale più forte ed affidabile è che la battaglia per il controllo ha utilizzato 3 colonne in direzione della rottura, invece di 2. Ad esempio in un triplo massimo, la domanda dei compratori viene arginata per ben 2 volte dall’offerta dei venditori. Solo al terzo tentativo, i tori riescono a sopraffare gli orsi e riprendere il controllo del trend. Questo terzo movimento prende alla sprovvista gli orsi che fino a quel momento avevano aumentato la loro confidenza in quanto erano riusciti a respingere indietro la domanda per ben 2 volte sul livello della X più alta. Oltre il livello della X più alta, gli orsi capiscono di essere dal lato sbagliato e si apprestano a ricoprire le loro posizioni short. Questo non fa altro che dare più forza al movimento rialzista seguente. L’opposto vale nel caso di un triplo minimo.
Triple-top e triple bottom X O O X Sell signal Buy signal Pattern di continuazione
Triple bottom Triple top
Triple top
Triple top & triple bottom 1-box reversal L’unica differenza rispetto alle semi-catapulte di continuazione e ai fulcri di inversione è che, in questo caso, i pattern sono più ampi orizzontalmente. Esistono decine di variazioni dai modelli base, ma non c’è bisogno di mostrarle tutte.E’ sufficiente spiegare bene come tali pattern si formano e soprattutto, che cosa rappresentano. Tali modelli rappresentano la paura e l’avidità che generano accumulazioni e distribuzioni all’interno di range ben definiti e dove alla fine, un lato di questi range sarà superato. Più è ampio il modello, più volte il livello di resistenza o di supporto viene testa e più forte sarà il segnale risultante ed il susseguente movimento in quella direzione. Così come i doppi massimi e doppi minimi, anche i tripli massimi e tripli minimi possono essere sia di continuazione che di inversione.
Esempi tripli massimi di inversione X Variazioni tripli massimi di inversione sui grafici 1-box reversal
Sapere quando ignorare i segnali Quando i pattern iniziano a diventare molto ampi e complessi è bene evitare i segnali più semplici e meno forti come ad esempio i doppi massimi e doppi minimi.
Esempio segnali da evitare X O 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 13 14 15 16 17 18 19 20 Strong buy signal Weak buy signals Weak sell signals
Sapere quando ignorare i segnali Questo esempio mostra che sebbene i segnali dei grafici p&f sono molto oggettivi, deve essere sempre applicato un certo grado di soggettività. Tale soggettività è possibile applicarla solo se si è capaci di andare dentro al grafico e capire la psicologia che sta agendo sui tori e gli orsi all’interno del pattern.
Controllo e riaffermazione del controllo Una colonna delle X che viene reversata da una colonna delle O mostra che i tori sono deboli e che gli orsi hanno preso il controllo. Se i tori riescono a riprendersi il controllo reversando la colonna delle O in una nuova colonna delle X, rafforzano la loro posizione all’interno del pattern. Questa situazione viene chiamata Reassertion of control. La forza della loro riaffermazione viene misurata dalla loro abilità, o meno, di forzare il breakout sopra il massimo della precedente colonna delle X. Il one-step-back nei grafici 1-box reversal è un tipo esempio del Reassertion of control.
La forza di un pattern Durante la formazione di un pattern, ci possono essere degli indizi sulla forza dei tori o degli orsi e quindi sulla direzione del futuro breakout. La forza è rappresentata da 2 elementi: La pendenza del lato superiore o inferiore del pattern L’abilità di uscire da un pattern, seguita da un ritorno all’interno del pattern ed infine una nuova rottura nella stessa direzione della precedente (chiamato “breakout & pullback”).
Esempi di forza di un pattern X XX
Triple top
La forza di un pattern La base di un pattern che ha una pendenza verso l’alto significa che la domanda torna a livelli via via sempre più alti ad ogni successiva reazione. L’opposto vale quando il lato superiore del pattern ha una pendenza verso il basso. E’ importante comunque notare che il segnale di acquisto o di vendita non viene generato finche i prezzi non escono dal pattern. Fin quando il pattern non viene rotto, non si ha modo di prevedere la rottura. La pendenza del lato inferiore o di quello superiore ci può dare solo qualche indizio.
Triangoli simmetrici Un triangolo simmetrico è un pattern formato da 2 trendline convergenti. Viene definito un pattern di continuazione nel senso che solitamente viene rotto nella direzione del trend precedente alla sua formazione. Il segnale di acquisto o vendita non viene generato alla rottura della trendline. Un segnale di acquisto viene generato quando, dopo aver rotto al rialzo la trendline superiore, la colonna delle X si porta oltre il massimo della colonna delle X precedente. Un segnale di vendita viene generato quando, dopo aver rotto al ribasso la trendline inferiore, la colonna delle O si porta oltre il minimo della colonna delle O precedente.
Esempi segnali con i triangoli simmetrici X XX OO
Triangle
Triangles
La forza di un pattern: “breakout & pullback” Uno dei più forti e validi segnali sui grafici point & figure si ha quando i prezzi escono da un pattern di massimi o minimi multipli di uno o due box e dopo, invece di continuare, tornano all’interno del pattern per poi romperlo di nuovo nella direzione della precedente rottura. Psicologicamente siamo in una situazione in cui i tori sono euforici per aver sopraffatto gli orsi nel punto di rottura. Ma gli orsi colgono l’opportunità di prezzi più alti per vendere e spingere di nuovo i prezzi all’interno del pattern. Di nuovo però, i tori sono talmente entusiasti di comprare che riescono nuovamente a riaffermare il loro controllo spingendo i prezzi verso nuovi massimi. Questa perdita e riaffermazione di controllo rende il pattern ancora più forte.
Le catapulte I pattern “breakout & pullback”, sui grafici 3-box reversal, sono chiamati più precisamente “catapulte”.
Le catapulte Non sono necessarie regole stringenti per identificare tali pattern sui grafici 3-box reversal. Per qualificare un pattern come catapulta, abbiamo bisogno di: la rottura di un triplo top o bottom (un doppio massimo o minimo non è abbastanza). Il pattern precedente al breakout può anche essere più esteso di un triplo top o bottom, non ha importanza. Il primo breakout dovrebbe essere da 1 a 3 box. I prezzi devono tornare all’interno del pattern. Il pullback non deve generare un segnale nella direzione opposta. Deve esserci un nuovo breakout in direzione del precedente.
Esempi di catapulte 3-box reversal chart 1-box reversal chart O X Catapult Buy Full catapult Buy Buy False catapult buy 3-box reversal chart 1-box reversal chart
Le catapulte Nelle catapulte sui grafici 3-box reversal, ci deve essere sempre un breakout iniziale di un triplo top o bottom, seguito da un rintracciamento all’interno del pattern che non fornisce un segnale di vendita, ed infine un nuovo breakout nella stessa direzione del precedente. Nei grafici 1-box reversal, il movimento primo movimento che esce dal pattern viene chiamato “false catapulte”. Molti studenti di grafici point & figure conoscono bene la catapulta sui grafici 3-box reversal, ma hanno poca confidenza con la relativa versione sui grafici 1-box reversal.
Riassumiamo Chart Pattern Pattern Pattern 3-box reversal Continuazione Doppio massimo / minimo Triplo massimo / minimo Triplo massimo / minimo Continuazione Semi catapulta Semi catapulta Semi catapulta con falsa semi catapulta 1-box reversal Inversione Fulcro Fulcro Fulcro con falsa semi catapulta
Le “trappole” Una “trappola” è un pattern che assomiglia ad uno di quelli descritti precedentemente, ma i prezzi, dopo la rottura finale, tornano indietro e lo rompono nella direzione opposta. Non c’è modo per evitare le trappole. Non sono rare e quando si verificano, prenderanno il tuo stop loss. Non c’è modo di prevederle.
Esempi di trappole X O Buy Buy trap Sell Sell trap
Trappola e segnale opposto
Gli shakeouts Molto simili alle trappole ci sono questi pattern chiamati Shakeouts. La differenza principale tra i 2 modelli è che gli shakeouts si verificano all’inizio di un nuovo trend, solitamente un bull trend. Si ha uno shakeout quando un bull trend inizia, ma dopo si verifica un segnale di vendita generato da un doppio o triplo minimo. Earl Blumenthal in un suo libro “Chart fo profit: point and figure trading” suggeriva di ignorare il primo segnale sell all’inizio di un trend rialzista. Gli shakeouts sono doppi o tripli minimi nei grafici 3-box reversal o fulcri nei grafici 1-box reversal.
Broadening pattern La progressione di una serie di trappole rialziste e ribassiste si evolve in un broadening pattern. Esso inizia con un doppio o triplo massimo (o minimo), procede con una trappola rialzista (o ribassista) che inverte in un segnale di vendita (acquisto) che diventa una trappola ribassista (rialzista). Alcuni sostengono che i broadening pattern all’interno di un uptrend sono modelli molto bullish, ma in realtà non lo si può dire finche non si avrà la definitiva rottura rialzista. Perciò finche il modello non sarà completo, non si può dire da che parte sarà la rottura.
Esempi di broadening pattern X O Buy Buy Buy Sell Sell Sell
Broadening pattern
Flags Le flags sono pattern molto simili a quelli osservati sui grafici tradizionali con l’unica differenza che vengono chiamati “bearish pattern reversed” e “bullish pattern reversed”. Bearish pattern reversal (flag ribassista): è formato da una serie di colonne X ed O con massimi e minimi decrescenti. Si possono formare solo in opposizione ad un trend rialzista. Il segnale di acquisto non avviene, come nelle flag alla rottura della trendline, ma quando una colonna delle X supera il massimo della colonna delle X precedente. La rottura della trendline è solo un segnale di avvertimento che deve essere confermato dal superamento del massimo della precedente colonna delle X. Bullish pattern reversal (flag rialzista): è un pattern formato da una serie di colonne X ed O aventi massimi e minimi crescenti. Tali pattern possono formarsi solo in opposizione ad un trend ribassista. Il segnale di vendita, viene generato quando una colonna delle O scende sotto il minimo della colonna delle O precedente dopo che c’è stata la rottura della trendline rialzista inferiore.
Flags Alcuni autori suggeriscono che tali pattern dovrebbero essere formati da almeno 7 colonne. Tale suggerimento non deve essere considerato troppo rigidamente. L’elemento essenziale, è verificare una serie di massimi e minimi decrescenti (o crescenti) in opposizione al trend precedente la loro formazione. Maggiore è il numero di colonne vanno a formare il pattern, maggiore sarà il suo potenziale dal punto di breakout. Il pattern è confermato solo quando si ha il breakout. Il breakout (doppio massimo o doppio minimo) deve avvenire dopo che c’è stato il breakout della trendline che contiene il pattern.
Esempi di bearish pattern reversed X O Buy Buy
Esempi di bullish pattern reversed O X Sell Sell
Esempio di breakout non valido X O Segnale buy valido Segnale buy non valido
Rising flag
Rising flag & triangle
I poles Sono dei pattern nati sui grafici 3-box reversal che possono essere però adattati anche ai grafici 1-box reversal. Sono sempre pattern di inversione e mai di continuazione. Un pole è una lunga colonna delle X o delle O affiancata da una colonna delle O o delle X. Sebbene essi siano pattern di inversione, vedrai che non tutti i poles funzionano come tali. Per essere considerato tale, un pole deve rispettare un’importante condizione: prima della sua formazione, deve esserci un pattern di consolidamento laterale. Un pole di solito rappresenta un’opportunità di ingresso prima che il pattern sia completo. Solitamente infatti il pattern si completa con una rottura in direzione opposta a quella in cui si è verificato il pole. Abbiamo un pole quando si forma una lunga colonna delle X che si muove oltre un movimento precedente. Tale colonna di rottura, deve eccedere il precedente massimo di almeno 3 box. Tale criterio è stato specificato da Earl Blumenthal, ma spesso non è abbastanza. In linea generale, minore è il numero di box che eccede il precedente picco, maggiori solo le probabilità di fallimento di questo pattern. E’ perciò consigliato cercare poles di almeno 5 box oltre i precedenti picchi. Possono verificarsi sia negli uptrend che nei downtrend.
Esempi di pole X O XX OO Segnale sell Segnale buy
I poles A livello psicologico, la lunga colonna delle X che esce dal pattern mostra una domanda forte ed indica che i compratori sono preparati a pagare prezzi più alti pur di aggregarsi al trend. Ad un certo punto, la domanda cessa e la colonna delle X si ferma. Tutti i compratori si aspettano solo una semplice correzione, che invece non sarà così. I venditori diventano così più aggressivi a prezzi per loro più vantaggiosi, spingendo così le quotazioni verso il basso, nel tentativo di trovare nuovi acquirenti. Ma tutti i compratori si sono posizionati nel movimento di rottura iniziale, e così i prezzi, non trovando domanda, continuano a scendere velocemente. La colonna delle x viene perciò annullata completamente in poco tempo. I compratori che sono entrati durante la colonna delle X, stanno subendo perdite più o meno ampie ed iniziano a liquidare le loro posizioni. I loro ordini di vendita si vanno a sommare a quelli dei venditori allo scoperto, alimentando ulteriormente la caduta dei prezzi. Dopo la colonna delle O che inverte la precedente colonna delle X, spesso non si ha una caduta verticale, ma c’è la possibilità che i prezzi si assestino in una breve pausa di consolidamento prima di riprendere a scendere. L’opposto vale per poles che si verificano dopo un downtrend.
Strategie di trading con i poles In generale, la risoluzione di un pattern non dovrebbe mai essere anticipata durante la formazione dello stesso. Con i poles è invece possibile operare durante la loro formazione. La strategia con un high pole è vendere quando la colonna delle O che reversa quelle delle X, rintraccia il 50% della lunghezza della colonna delle X. Viceversa nei low poles. Tale strategia, seppur possa sembrare semplice sulla carta, nella realtà è molto difficile a livello emotivo da eseguire. Spesso infatti non si riesce a seguire l’inversione, soprattutto se siamo stati coinvolti in acquisti durante lo sviluppo della colonna delle X. La tendenza più comune è quella di attendere ulteriori segnali dopo lo sviluppo del pole prima di prendere posizioni. In un high pole ad esempio si cercano doppi o tripli minimi prima di posizionarsi short. Non c’è nulla di male nell’aspettare. Anticipando l’ingresso si possono avere extra gains, ma aumenta anche il rischio di fallimento del pattern. I poles sono i pattern più pericolosi dei grafici point & figure. Sulla carta sembrano molto chiari nella loro formazione e nei loro effetti, ma nella realtà falliscono spesso.
Pole
Analisi delle congestioni La lettura dei grafici point & figure è potenziata dall’ampiezza dei pattern che si formano. Più colonne si formano all’interno di un range e più informazioni possiamo ottenere da quel pattern. Le congestioni si verificano quando i tori e gli orsi non sono abbastanza confidenti per esporsi maggiormente e creare maggiore pressione in acquisto o vendita. Le aree di congestione tendono a verificarsi dopo forti movimenti rialzisti o ribassisti. Il mercato tende ad essere neutrale in queste fasi. Le aree di congestione rappresentano un ottimo momento per prendere posizione. La chiave per analizzare le congestioni è capire se si sta verificando una fase di accumulazione o distribuzione. Accumulazione e distribuzione sono identificate da dove avvengono più movimenti di prezzo. Una maggiore attività nella parte bassa del range di congestione, indica un forte supporto e che le probabilità sono per una rottura verso l’alto. La ragione è che se c’è molta attività nella parte bassa (molti piccoli cambiamenti di colonna), ciò mostra compratori che usano ogni opportunità per aprire nuove posizioni rialziste. L’opposto vale per attività che si verificano nella parte alta di un range di congestione.
Analisi delle congestioni L’attività è misurata dal numero di X o di O in ogni riga. Più X o O ci sono e maggiore è l’attività. Uno dei vantaggi dei grafici 1-box reversal è che si possono vedere congestioni che sui grafici 3-box reversal non possono vedersi. Il modo in cui si sviluppa l’attività all’interno di un range di congestione, ci permette di anticipare la direzione di uscita dalla pausa e quindi si possono aprire trades a basso rischio prima che avviene il breakout.
I fulcri Possono essere sia pattern di piccole dimensioni (di continuazione) che di grandi dimensioni (di inversione). I fulcri di inversione sono i pattern più importanti tra tutti i pattern di congestione. I fulcri si verificano quando le forze di domanda e di offerta sono bilanciate. Possono verificarsi sia ai top che ai bottom di un trend. Ci sono più possibilità di osservarli sui grafici 1-box reversal con dati tick by tick piuttosto che usando grafici 3-box reversal con dati a fine giornata. I fulcri possono essere associati ai modelli testa e spalle sui grafici tradizionali in quanto la loro formazione indica un cambiamento di trend ed un passaggio di mano di azioni dal pubblico generico agli operatori più informati e viceversa. I fulcri possono avere molte forme, ma sono tutti accomunati da alcuni elementi.
I fulcri Gli elementi che accomunano tutti i fulcri sono: Deve esserci un trend ribassista (o rialzista) che deve cambiare in una fase di congestione laterale. Ciò significa che devono esserci più O che X e che le colonne delle O devono essere più lunghe delle colonne delle X. Spesso questi trend sono racchiusi all’interno di chiari canali. Il canale deve essere rotto in un movimento laterale. Ciò significa che le colonne delle X e delle O diventano più corte e di lunghezza simile. Questo può essere causato da un aggiustamento delle posizioni oppure da un semplice esaurimento delle pressioni in vendita (o in acquisto). Solitamente, ma sfortunatamente non sempre, c’è un movimento nella parte centrale del pattern che permette ai prezzi di rompere la resistenza (o supporto). Tale movimento può essere causato da molti fattori come ad esempio la ricopertura di posizioni ribassiste da chi ha cavalcato buona parte del trend. La cosa essenziale è che nessun gruppo sta comprando (o vendendo) per aprire posizioni di lungo termine. La lunghezza di questo movimento centrale è causata da una mancanza di venditori.
I fulcri Il minimo (o massimo) della congestione, deve essere ritestato in quanto dopo il breakout non c’è abbastanza pressione in acquisto da continuare a spingere i prezzi in alto. Chi stava ricoprendo le sue posizioni ha ormai finito e quindi non c’è più molta pressione in acquisto ed i prezzi tornano sui minimi. Ci saranno ulteriori movimenti in laterale nella zona bassa della congestione. Una volta che gli aggiustamenti delle posizioni hanno avuto luogo e che le posizioni short sono state tutte ricoperte, i tori iniziano a prendere le loro posizioni rialziste e così le colonne delle X iniziano a diventare più lunghe di quelle delle O non appena inizia il nuovo trend. A questo punto solitamente appaiono molti doppi massimi o semi-catapulte quando la domanda eccede l’offerta ed i tori riescono a spingere i prezzi oltre le resistenze. Infine i prezzi superano il punto più alto della congestione (una catapulta completa sui grafici 1-box reversal) ed il fulcro è così completo. Non ci sono limiti di tempo per il completamento di un fulcro. ci può impiegare 30 minuti così come 3 anni.
Valutare la forza di un fulcro Un fulcro, dopo essere stato completato (dopo il completamento della catapulta), dovrebbe essere seguito da un movimento netto e deciso dei prezzi, altrimenti il breakout potrebbe essere falso ed potrebbe esserci una nuova inversione. Per essere valido, il completamento di un fulcro, dovrebbe essere seguito da una serie di doppi massimi / minimi o semi-catapulte nella direzione del nuovo trend. Se dopo la catapulta, i prezzi iniziano a muoversi orizzontalmente, il pattern diventa sospetto. Di solito per considerare sospetta la rottura, si deve considerare un movimento laterale di ampiezza pari o maggiore dell’altezza del fulcro. La riga all’interno del pattern con il maggior di box riempiti controlla la forza o la debolezza del fulcro. Tale righe sono importanti perchè rappresentano le zone dove più azioni sono passate di mano e dove è avvenuta la battaglia tra tori ed orsi per prendere il controllo. Se tale riga appare nella parte bassa di un fulcro indica forza, se appare nella zona alta, indica debolezza. Spesso appare nel mezzo del pattern e quindi non fornisce alcun indizio sulla futura rottura.
Esempio di fulcro Semi-catapulta Semi-catapulta Catapulta X O Semi-catapulta Semi-catapulta Catapulta Accumulazione
Esempio di fulcro Semi-catapulta Semi-catapulta Catapulta X O Semi-catapulta Catapulta Livello in cui si può anticipare un buy Riga con più box riempiti Posizionare lo stop loss 1 box sotto il minimo
Capire ed usare le trendlines
Le trendline Le trendline assumono un ruolo importante, se non addirittura essenziale, nell’analisi dei grafici p&f. C’è una differenza importante tra le trendline dei grafici tradizionali prezzo - tempo e le trendline sui grafici p&f. In un grafico prezzo - tempo, una trendline indica una linea su cui c’è un cambiamento di prezzo costante per unità di tempo. Nei grafici p&f le trendline mostrano un costante cambiamento di prezzo per inversione (o per cambiamento in domanda ed offerta). Una trendline è perciò il tasso a cui il movimento dei prezzi per inversione risulta essere costante.
Le trendline Nei grafici p&f, le trendlines possono essere disegnate in 2 modi: Soggettivamente: è il metodo tradizionale in cui l’analista decide la loro pendenza unendo minimi di reazione durante un uptrend e massimi di reazione in un downtrend. Vengono utilizzate soprattutto nei grafici 1-box reversal, ma possono essere utilizzate ugualmente anche nei grafici 3-box reversal. Oggettivamente a 45°: hanno una pendenza prestabilita e vengono tracciate da importanti minimi o massimi. Vengono disegnate prevalentemente sui grafici 3-box reversal.
Le trendlines: i breakout Il breakout di una trendline deve essere considerato valido (e quindi genera un segnale) solo quando è accompagnato dal breakout di un doppio o triplo massimo / minimo su un grafico 3-box reversal oppure dal breakout di una catapulta o semi-catapulta su un grafico 1-box reversal. Se non c’è un segnale che conferma la rottura di una trendline, si può cercare un segnale che si sia verificato poco prima della rottura della trendline. Se non ci sono segnali, ne prima ne dopo, la rottura della trendline non può essere considerata valida. Solitamente, per essere considerato valido, il breakout di una trendline deve essere di almeno 4 box.
Esempio trendline Rottura non valida Segnale di acquisto X O Rottura non valida Segnale di acquisto Rottura valida
Le trendlines a 45° Le trendlines a 45° appartengono alla categoria delle trendlines oggettive. Il loro più grande vantaggio è che l’analista non deve decidere l’angolo e quali punti unire, in quanto hanno sempre la stessa pendenza. Grazie alla forma quadrata dei box, su questi grafici è possibile disegnare le trendlines a 45°. Ciò risulta impossibile farlo sui grafici a linee o barre a causa del loro aspetto che non mostra rapporti fissi tra l’altezza e la larghezza delle barre o delle linee. Infatti se questo rapporto non è costante, non è possibile disegnare trendlines a 45° che hanno una qualche validità ed affidabilità. Nei grafici point & figure il rapporto invece è costante in quanto sono costruiti su una griglia di quadrati.
Le trendlines a 45° Bullish support lines: sono trendlines a 45° tracciate verso l’alto da un importante minimo. Bearish resistance lines: sono trendlines a 45° tracciate verso il basso da un importante massimo. Esse demarcano i trend rialzisti o ribassisti sul grafico. Per mantenere un uptrend a 45°, i prezzi devono crescere di almeno un box per ogni colonna che si forma. Per mantenere un downtrend a 45°, i prezzi devono scendere di almeno un box per ogni colonna che si forma.
Le trendlines a 45° Le trendlines a 45° non sono disegnate così, solo per il gusto di farlo. Esse hanno un importante significato. Mostrano il tasso a cui i prezzi stanno crescendo o scendendo ogni volta che si forma una nuova colonna. Quando vengono disegnate da un importante massimo o minimo del mercato, esse demarcano la linea oltre la quale i prezzi non sono più considerati in un bull o bear trend e quindi rappresentano l’ultimo livello di supporto o resistenza prima del cambiamento del trend.
Razionalità dietro le trendlines a 45° La spiegazione delle trendlines a 45° è che: se i prezzi non possono crescere di almeno il valore di un box ogni volta che il grafico cambia colonna, il mercato non può più essere considerato in un bull trend. L’opposto vale per un bear trend. Su un grafico 3-box reversal, per mantenere un uptrend di 45°, i prezzi devono crescere di almeno 5 box ogni volta che invertono di 3. Ovviamente, tutti i movimenti rialzisti maggiori di 5 box, allontanano i prezzi dalla trendline rialzista a 45°. Ciò permette ai successivi movimenti rialzisti di poter essere meno forti, al fine di mantenere l’uptrend di 45°.
Esempi trendlines 3 box up / 3 box down Trendline 0° Esempio
Da dove disegnare le trendline a 45° Le bullish support lines devono essere disegnate da importanti minimi sul grafico. Ciò significa che devono partire dall’angolo in basso a destra del box più basso della più bassa colonna delle O. Le bearish resistance lines devono essere disegnate da importanti massimi sul grafico. Ciò significa che devono partire dall’angolo in alto a destra del box più alto della più alta colonna delle X. Un grande vantaggio è che queste trendline possono essere disegnate non appena si forma un importante massimo o minimo sul grafico senza il bisogno di dover attendere un secondo punto di reazione. Quando una bullish support trendline viene rotta al ribasso, può essere disegnata una bearish resistance trendline può essere disegnata dall’ultimo massimo e viceversa. Non sempre una trendline a 45° può essere disegnata dal massimo più alto o dal minimo più alto. Come vedremo nell’esempio di seguito, quando non è possibile farlo, bisognerà disegnarla da un massimo più basso o da un minimo più alto.
45° bearish resistance line Esempio trendlines 45° X O 45° bearish resistance line 45° bullish support line 45° bullish support line
45° bearish resistance line Esempio trendlines 45° X O XX 45° bearish resistance line 45° bullish support line 45° bullish support line
Trendlines a 45°sui grafici 1-box reversal I grafici 1-box reversal hanno più reversal minori rispetto ai grafici 3-box reversal. Ne consegue che i patterns sui grafici 1-box reversal sono più ampi di quelli che si verificano sui 3-box reversal (solitamente 3 o 4 volte più ampi). Il risultato è che le trendlines a 45° sui grafici 1-box reversal sono continuamente rotte e questo le rende meno affidabili e quindi di minor valore.
Le trendlines a 45°e le scale logaritmiche La validità delle trendlines nei grafici a scala logaritmica è sempre stata motivo di contenzioso tra molti analisti. Alcuni asseriscono che sono valide solo sui grafici logaritmici, altri che sono valide solo sui grafici aritmetici. Il fatto è che alcuni titoli crescono e scendono in modo esponenziale, altri in modo aritmetico. Non c’è un modo giusto o sbagliato. L’unico modo per dirlo è provare a disegnarle prima su una scala e poi su un’altra.
Misurare la forza di una trendline Più volte una trendline a 45° viene toccata dai prezzi e maggiore è la sua forza e la sua importanza. A volte può succedere di dover disegnare delle trendline a 45° internamente al trend in corso. Tali trendlines, possono essere toccate molte volte dai prezzi e perciò a volte possono assumere maggiore importanza delle trendline a 45° disegnate dai minimi o dai massimi.
Trendlines a 45°o trendlines soggettive: quali disegnare? Le trendlines a 45° sono più importanti sui grafici 3-box reversal e di scarso valore sui grafici 1-box reversal (a causa della maggiore ampiezza di questi ultimi). Le trendlines soggettive assumono perciò maggior valore sui grafici 1-box reversal. Di default quindi, si dovrebbero disegnare le trendlines a 45° sui grafici 3-box reversal e le trendlines soggettive sui grafici 1-box reversal. Se su un grafico 3-box reversal si riconosce un trend che in modo chiaro non è a 45°, allora si può decidere di utilizzare le trendlines soggettive.
Proiezione dei targets di prezzo
Proiezione dai targets di prezzo Uno dei più grandi vantaggi dei grafici point & figure è “il conteggio” o “la conta”, ossia l’abilità di proiettare target di prezzo sul grafico. Questi conteggi sono oggettivi nei grafici 3-box reversal e soggettivi nei grafici 1-box reversal. Rappresentano dei targets potenziali che servono a dare all’analista un’idea di quanto lontano potrebbero andare i prezzi rispetto al punto di misurazione. E’ bene sottolineare il termine “potenziale” in quanto i target rappresentano solo delle stime.
Proiezione dai targets di prezzo Esistono 2 metodi per effettuare i conteggi: Conteggio orizzontale: utilizzabile sia sui grafici 1-box reversal che su quelli 3-box reversal. Tale conteggio risulta essere diverso tra i grafici 1-box e 3-box reversal. Conteggio verticale: utilizzabile solo sui grafici 3-box reversal.
Conteggi su grafici 1-box reversal In questo tipo di grafici, non è possibile proiettare targets utilizzando conteggi verticali, a causa delle colonne troppo corte e a causa della mancanza di movimenti verticali ininterrotti. Tali grafici permettono quindi solo un conteggio orizzontale.
Conteggi orizzontali sui grafici 1- box reversal La logica dietro i conteggi orizzontali è che la larghezza (ampiezza orizzontale) del pattern determina l’entità del movimento seguente, e che l’area dove i prezzi si sono mossi maggiormente rappresenta il livello da dove iniziare il conteggio. Il conteggio orizzontale sui grafici 1-box reversal è meno preciso di quello che si ottiene sui grafici 3-box reversal. Il conteggio orizzontale sui grafici 1-box reversal è soggettivo ed è importante che l’analista comprenda tutte le regole per effettuarlo in modo corretto.
Regole per effettuare un conteggio orizzontale su un grafico 1-box reversal Cercare un pattern di congestione che può essere un massimo, un minimo o un pattern di continuazione. Finché non ci sarà la rottura del pattern, il conteggio è valido sia verso l’alto che verso il basso. Misurare l’ampiezza orizzontale del pattern. Si possono utilizzare 2 metodi: Si conta il numero di colonne sulla riga che ha il maggior numero di box riempiti. Essa rappresenta l’area in cui i prezzi sono stati scambiati maggiormente e quindi la zona più forte del pattern. Stabilita la riga del pattern con il maggior numero di box riempiti, si deve contare il numero di colonne che compongono quella riga (ovviamente si devono contare sia i box riempiti che quelli vuoti). Stiamo perciò misurando la larghezza del pattern basandoci sulla larghezza della riga che abbiamo scelto. La logica è che: più volte un livello di prezzo è stato oltrepassato, più importante esso sarà nella definizione dell’ampiezza del pattern. Se il pattern presenta i cosiddetti “muri” ossia una chiara colonna di ingresso ed una chiara colonna di uscita, si contano il numero di colonne tra i 2 muri che compongono il pattern (includendo anche i muri stessi). Questo era il metodo preferito da Alexander Wheelan e spesso coincide con il metodo 1.
Regole per effettuare un conteggio orizzontale su un grafico 1-box reversal Proiezione verticale del conteggio orizzontale. Si moltiplica il numero di colonne calcolate nello step 2 per la dimensione del box (box size) Il risultato si aggiunge (e si sottrae) al valore della riga da cui è stato effettuato il conteggio (la riga con più box pieni nel caso del metodo 1, oppure la base della colonna di uscita dal pattern nel caso del metodo 2). Il target valido sarà solo quello misurato nella direzione del breakout del pattern.
Esempio conteggio orizzontale su un grafico 1-box reversal 1250 1240 1230 O 1220 1210 1200 1190 1180 1170 1160 1150 1140 1130 1120 1110 1100 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 13 14 15 16 17 18 19 Target potenziale riga con il maggior numero di box pieni e base della colonna di uscita dal pattern
Esempio conteggio orizzontale su un grafico 1-box reversal Target rialzista = numero di colonne nella riga con il maggior numero di box pieni (metodo 1) x dimensione del box (10) + il livello da cui il conteggio viene effettuato. Metodo 1: La riga per effettuare il conteggio è la riga con il maggior numero di X e O (non deve essere per forza la riga più lunga). Nell’esempio, tale riga è composta da 11 colonne. Metodo 2: Si parte dalla colonna 13 di uscita dal pattern e si contano a ritroso le colonne fino a quando non si trova la colonna di entrata nel pattern che è la colonna 3. Poi si contano il numero di colonne tra i 2 “muri” che in questo caso sono 11. Il livello da cui si deve effettuare il conteggio è 1130 (la riga con il maggior numero di box pieni con il metodo 1 o la base della colonna di uscita con il metodo 2). Target rialzista con metodo 1 e 2: (11 x 10) + 1130 = 1240 Target ribassista con metodo 1: 1130 - (11 x 10) = 1020 L’essenza di questa tecnica è identificare la riga più importante che rappresenta il pattern e poi calcolare e proiettare il target da essa stessa. Ricorda di usare il numero di box pieni per decidere quale riga scegliere, ma poi conta l’intera lunghezza della riga (compresa dei box vuoti) per calcolare i targets.
Esempio conteggio orizzontale su un grafico 1-box reversal 1280 X 1270 1260 1250 1240 O 1230 1220 1210 1200 1190 1180 1170 1160 1150 1140 1130 1120 1110 1100 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 13 14 15 16 17 18 19 20 21 22 23 24 25 26 27 28 29 Target potenziale riga con il maggior numero di box pieni
Esempio conteggio orizzontale su un grafico 1-box reversal Target rialzista = numero di colonne nella riga con il maggior numero di box pieni (metodo 1) x dimensione del box (10) + il livello da cui il conteggio viene effettuato. Il livello da cui si deve effettuare il conteggio è 1180 (la riga con il maggior numero di box pieni con il metodo 1). Target rialzista: (10 x 10) + 1180 = 1280 Target ribassista con metodo 1: 1180 - (10 x 10) = 1080 Nel caso in cui si hanno 2 righe con lo stesso numero di box pieni, e quindi entrambe valide ai fini del conteggio, è preferibile scegliere la riga con la quale si ottiene il target peggiore.
Conteggi sui grafici 3-box reversal I conteggi sui grafici 3-box reversal non solo sono più popolari, ma sono anche meno ambigui e più facili da usare rispetto a quelli sui grafici 1-box reversal. Il filtro asimmetrico contro la direzione del trend presente sui grafici 3-box reversal, permette al grafico di avere colonne più lunghe rispetto ai grafici 1-box reversal, e perciò consente di fare anche conteggi verticali. Su questi grafici non è possibile fare allo stesso tempo, prima del completamento del pattern, un conteggio rialzista ed uno ribassista. Si può contare solo in una direzione che viene stabilita al momento della rottura del pattern.
Conteggi verticali I conteggi verticali sono stati introdotti per la prima volta nel 1948 da A.W. Cohen. Il conteggio verticale misura la lunghezza di una colonna delle X oppure delle O e lo proietta verticalmente moltiplicandolo per il numero del reversal (in questo caso 3). La parte difficile è scegliere la corretta colonna per effettuare la misurazione.
Regole per scegliere la colonna da cui effettuare il conteggio verticale La prima colonna delle X dopo che i prezzi effettuano un minimo, o la prima colonna delle O dopo che i prezzi effettuano un massimo (colonna 4 del prossimo esempio). Ogni minimo minore durante un uptrend. Un minimo minore è un esempio di ripresa del controllo ed avviene durante un uptrend quando una colonna delle O scende sotto la precedente colonna delle O di 1 o più box prima che una nuova colonna delle X crea un nuovo movimento rialzista (colonne 15 e 16 del prossimo esempio). Un massimo minore durante un downtrend. Il secondo movimento da un minimo. Quando la seconda colonna delle O fa un minimo allo stesso livello della precedente oppure quando la seconda colonna delle O fa un minimo di un solo box maggiore di quello precedente e quando la colonna delle X tra i 2 minimi è troppo corta (colonna 6 del prossimo esempio). Il secondo movimento da un massimo. Quando la seconda colonna delle X fa un massimo allo stesso livello della precedente oppure quando la seconda colonna delle X fa un massimo di un solo box minore di quello precedente e quando la colonna delle O tra i 2 massimi è troppo corta. Ogni altra colonna significativa delle X o delle O. Questa non è una licenza per effettuare conteggi da qualsiasi colonna. Ad esempio può significare una colonna di breakout da un pattern di congestione ecc. E’ importante comprendere che solo questo tipo di colonne deve essere utilizzato per effettuare i conteggi verticali e non colonne generiche sul grafico, altrimenti si perderebbe gran parte del valore di questa tecnica.
Stabilire un target rialzista utilizzando il conteggio verticale Scegliere la colonna delle X considerando le regole dette nella slide precedente. Il conteggio più importante è quello che viene fatto da un importante minimo sul grafico. La colonna delle X deve essere la prima dopo il minimo. La colonna delle X deve essere completa. Ciò significa che per essere utilizzata, deve essere interrotta da una successiva colonna delle O. Utilizza la successiva colonna delle X se la prima è troppo corta.
Stabilire un target rialzista utilizzando il conteggio verticale Conta il numero delle X nella colonna scelta. Moltiplica il numero delle X per la dimensione dei box. Moltiplica il risultato per il reversal (che in questo caso è 3). Aggiungi il totale al valore della O più bassa della colonna delle O immediatamente precedente alla colonna delle X utilizzata per il conteggio. Segna sul grafico il target ottenuto.
Esempio conteggio verticale su un grafico 3-box reversal 550 545 X 540 535 O 530 525 520 515 510 505 500 4 495 490 485 480 475 XX 3 470 465 460 455 450 445 2 440 1 435 430 5 6 7 8 9 10 11 12 13 14 15 16 17 18 19 20 21 22 23 24 25 26 27 28 29
Esempio conteggio verticale su un grafico 3-box reversal Target conteggio 1: (n° di X colonna 4) x (box size) x (reversal) + (minimo colonna 3) = (4 x 5 x 3) + 440 = 500 Target conteggio 2: (n° di X colonna 6) x (box size) x (reversal) + (minimo colonna 5) = (10 x 5 x 3) + 445 = 595 Target conteggio 3: (n° di X colonna 12) x (box size) x (reversal) + (minimo colonna 11) = (12 x 5 x 3) + 475= 655 Target conteggio 4: (n° di X colonna 16) x (box size) x (reversal) + (minimo colonna 15) = (8 x 5 x 3) + 500 = 620
Note aggiuntive Alcuni praticanti sostengono che i conteggi verticali dovrebbero essere misurati a partire dal minimo del pattern e non dalla colonna precedente a quella utilizzata per il conteggio. Questo è sbagliato. Utilizzare il minimo del pattern per tutti i conteggi è illogico, in quanto potrebbero non esserci relazioni tra la colonna di breakout ed il minimo del pattern.
Esempio conteggio verticale su un grafico 3-box reversal 550 545 540 535 530 X 1 525 O 520 515 2 510 505 500 495 490 485 3 480 475 470 465 460 455 450 445 440 435 430 4 5 6 7 8 9 10 11 12 13 14 15 16
Esempio conteggio verticale su un grafico 3-box reversal Target conteggio 1: massimo colonna 3 - (n° di O colonna 4) x (box size) x (reversal) = 530 - (6 x 5 x 3) = 440 Target conteggio 2: massimo colonna 7 - (n° di O colonna 8) x (box size) x (reversal) = 515 - (9 x 5 x 3) = 380 Target conteggio 3: massimo colonna 13 - (n° di O colonna 14) x (box size) x (reversal) = 485 - (6 x 5 x 3) = 395
Attivazione del conteggio verticale E’ importante notare che ci sono 2 stadi del conteggio verticale: La formazione: si ha quando la lunghezza della colonna che si vuole utilizzare per il conteggio viene “fissata” dalla formazione di una colonna successiva. In questo stadio viene effettuato il conteggio e stabilito il target. L’attivazione: il conteggio ed il target non possono essere considerati attivi finché non c’è la rottura sopra il massimo della colonna delle X utilizzata per il conteggio (nel caso di un target rialzista) o una rottura sotto il minimo della colonna delle O utilizzata per il conteggio (nel caso di un target ribassista). Da ciò ne consegue che non tutti i conteggi vengono poi attivati.
Esempio conteggio verticale su un grafico 3-box reversal 550 545 X 540 535 O 530 525 520 515 510 505 500 4 495 490 485 480 475 XX 3 470 465 460 455 450 445 2 440 1 435 430 5 6 7 8 9 10 11 12 13 14 15 16 17 18 19 20 21 22 23 24 25 26 27 28 29 Livello di attivazione del conteggio 4 Livello di attivazione del conteggio 3 Livello di attivazione del conteggio 2 Livello di attivazione del conteggio 1
Esempio conteggio verticale su un grafico 3-box reversal 550 545 540 535 530 X 1 525 O 520 515 2 510 505 500 495 490 485 3 480 475 470 465 460 455 450 445 440 435 430 4 5 6 7 8 9 10 11 12 13 14 15 16 Livello di attivazione del conteggio 1 Livello di attivazione del conteggio 2 Livello di attivazione 3
La logica dei conteggi verticali La logica dietro i conteggi verticali è che maggiore è la domanda dopo un bottom, o l’offerta dopo un top, più forte sarà il movimento che ne conseguirà. In altre parole, più entusiasmo hanno i tori nell’invertire un downtrend, più forti rimarranno durante l’uptrend quando i ritardatari ed i trendfollowers si uniranno con l’aspettativa di prezzi sempre più alti. Viceversa, maggiore è il movimento dopo un top, più confidenti saranno gli orsi e più impauriti saranno i tori che saranno spinti a chiudere le loro posizioni rialziste e ad alimentare il nuovo downtrend. Non è un bene avere una sola colonna di inversione dopo un minimo importante. E’ importante che questa inversione sia accompagnata da una reazione contro di essa (formazione di una colonna opposta) seguita poi da una ripresa di controllo (formazione di un doppio massimo o minimo). E’ per questo che l’attivazione del conteggio è un aspetto molto importante.
Conteggi orizzontali sui grafici 3- box reversal Il metodo originale fu illustrato per la prima volta da Thomas Sexsmith (un collega di De Villiers e Taylor). Il conteggio orizzontale misura la larghezza orizzontale dei pattern di inversione sui top e sui bottom e ne proietta i targets di 3 volte la loro ampiezza. Il conteggio orizzontale può essere eseguito solo quando c’è un’ampia area di congestione e quando questa congestione avviene sui tops o sui bottoms. Ciò significa che tale conteggio non può essere eseguito sulle congestioni di continuazione, ma solo sui patterns di inversione.
Condizioni per eseguire un conteggio orizzontale Deve esserci un pattern sui massimi o minimi. Deve esserci un movimento di ingresso nel pattern. Deve esserci uno sviluppo laterale di consolidamento. Deve esserci un movimento di uscita dal pattern in direzione opposta a quello di ingresso. La larghezza del pattern determina l’entità del movimento successivo alla rottura.
Come stabilire i targets rialzisti con un conteggio orizzontale Cerca un pattern di congestione sui minimi Individua un minimo alla fine di un downtrend che ha la forma a V, U o W. La forma del pattern non è importante, quello che conta è che abbia 2 “muri”. Devono essere presenti una colonna delle O che entra nel pattern ed una colonna delle X che ne esce. Tra le 2 colonne di ingresso e di uscita deve formarsi una congestione dei prezzi.
Come stabilire i targets rialzisti con un conteggio orizzontale Conta il numero di colonne nel pattern. Dopo che hai scelto le colonne di ingresso e di uscita, conta le colonne tra di esse (includi anche le colonne di ingresso e di uscita). Moltiplica il numero delle colonne per il box size. Moltiplica il risultato per il reversal (in questo caso 3). Aggiungi il totale al valore della più bassa O all’interno del pattern. Segna il risultato sul grafico.
Esempio conteggio orizzontale su un grafico 3-box reversal 550 X 545 540 O 535 530 4 525 520 515 510 505 3 500 495 2 490 485 1 480 475 470 465 460 455 450 445 440 435 430 5 6 7 8 9 10 11 12 13 14 15 16 17 18 19 20 21 22 23 24 25 26 27 28 29
Esempio conteggio orizzontale su un grafico 3-box reversal Target conteggio 1: (numero di colonne nel pattern) x (box size) x (reversal) + minimo tra le colonne 3 e 8 = (6 x 5 x 3) + 455 = 545 Target conteggio 2: (numero di colonne nel pattern) x (box size) x (reversal) + minimo tra le colonne 3 e 12 = (10 x 5 x 3) + 455 = 605 Target conteggio 3: (numero di colonne nel pattern) x (box size) x (reversal) + minimo tra le colonne 1 e 12 = (12 x 5 x 3) + 455 = 635 Target conteggio 4: (numero di colonne nel pattern) x (box size) x (reversal) + minimo tra le colonne 13 e 18 = (6 x 5 x 3) + 500 = 590
Formazione ed attivazione del conteggio orizzontale Come per il conteggio verticale, anche il conteggio orizzontale ha i 2 stadi di formazione ed attivazione. Formazione: si ha quando una colonna inizia a formarsi dalla base del pattern. Questo permette di misurare l’ampiezza del pattern ed individuare il potenziale target. Tale colonna potrebbe non essere quella definitiva che esce dal pattern ed i prezzi potrebbero tornare indietro. Attivazione: si ha quando si verifica il breakout e ciò significa quando la colonna di uscita dal pattern supera la X più alta o la O più bassa del pattern.
La logica del conteggio verticale Le aree di congestione sono delle zone che riassumono la battaglia per la supremazia tra tori ed orsi. Più tempo durano queste zone di congestione, maggiore diventa la loro pressione, e più forte e deciso sarà il movimento che ne deriva una volta che i prezzi escono fuori. Sono come delle pentole a pressione.
I targets non hanno tempo Dato che i grafici point & figure non hanno una scala temporale, anche per i targets non hanno una scadenza temporale. Non c’è modo di dire entro quanto tempo un target potrebbe essere raggiunto.
Importanza dei target Quando un livello target viene confermato da più conteggi (verticale ed orizzontale) di uno stesso pattern oppure da più conteggi di pattern diversi, esso assume maggiore importanza.
Negazione di un target Un target rialzista con conteggio verticale viene negato quando i prezzi scendono sotto il minimo della colonna delle O precedente alla colonna delle X utilizzata per il conteggio. Un target ribassista con conteggio verticale viene negato quando i prezzi salgono sopra il massimo della colonna delle X precedente alla colonna delle O utilizzata per il conteggio. Un target rialzista con conteggio orizzontale viene negato quando i prezzi scendono sotto il minimo del pattern. Un target ribassista con conteggio orizzontale viene negato quando i prezzi salgono sopra il massimo del pattern.
Negazione di un target La negazione di un conteggio mostra debolezza nella direzione del target. La negazione mostra che i tori o gli orsi che sono stati così determinati da vincere la battaglia per la supremazia (e che quindi hanno formato ed attivato un conteggio), non sono in realtà così forti da proseguire il loro percorso.
Usare i conteggi per misurare la forza e la salute di un trend Le aspettative sono di osservare conteggi completi in direzione del trend e conteggi negati in direzione opposta al trend in questione. Con questa idea in mente, possiamo utilizzare le attivazioni dei targets e le loro negazioni per stabilire la forza o il deterioramento di un trend. Ci permette di capire quando un trend si sta esaurendo. In un uptrend quindi, la forza e la salute del trend sono rinforzate quando i conteggi rialzisti si attivano e non vengono negati ed i conteggi ribassisti non si attivano e vengono negati, ma si indeboliscono e si deteriorano quando i conteggi rialzisti non si attivano o vengono negati e quelli ribassisti si attivano e non vengono negati. In un downtrend, la forza e la salute del trend sono rinforzate quando i conteggi rialzisti non si attivano e vengono negati ed i conteggi ribassisti si attivano e non vengono negati, ma si indeboliscono e si deteriorano quando i conteggi rialzisti si attivano o non vengono negati e quelli ribassisti non si attivano e vengono negati.
Conteggi improbabili ed impossibili Si deve sempre controllare l’aspetto e l’entità di un conteggio perché a volte possono essere improbabili (quando mostrano target difficili da raggiungere) oppure impossibili (quando mostrano target impossibili da raggiungere < 0). La valutazione dell’improbabilità dei conteggi è molto soggettiva e deve essere perciò trattata con molta attenzione.
Conteggi su differenti orizzonti temporali Ricorda che cambiando il box size si ha l’effetto di cambiare l’orizzonte temporale. Se vuoi quindi un conteggio di breve termine, riduci il box size. Se ne vuoi uno di lungo termine, incrementa il box size. A volte conteggi con differenti box size possono dare risultati simili, ma altre volte possono portare a risultati molto diversi. Riducendo il box size, si producono maggiori dettagli grafici e di conseguenza un numero maggiore di conteggi.
Conteggi buoni e conteggi cattivi I conteggi non funzionano bene su tutti gli strumenti e su tutti i titoli. Su alcuni funzionano molto bene, altri meno. Dipende dalle caratteristiche del titolo specifico. Il vantaggio dei grafici comunque è che possiamo tornare indietro nel tempo ed osservare se i conteggi su quel particolare titolo hanno funzionato bene oppure male. L’importante è ricordare che i conteggi sono solo uno strumento. Se usati irresponsabilmente, saranno più dannosi che utili. Si deve osservare tanto il pattern quanto il trend, e se si fa correttamente, i conteggi non possono che recare benefici. Se osservi che in passato non hanno funzionato bene, prova a cambiare il metodo di costruzione del grafico passando ad esempio da un grafico costruito con il metodo only close, ad uno costruito con il metodo high-low. E’ raro osservare conteggi su grafici con un reversal maggiore di 3 in quanto essi potrebbero avere un orizzonte temporale troppo lungo ed essere completamente sbagliati.
Conteggi su grafici con scala logaritmica Utilizzando la scala logaritmica, il box size non è più fisso, ma diventa una percentuale, e quindi varia esponenzialmente man mano che i prezzi crescono. Ciò significa che non è possibile utilizzare il metodo di calcolo aritmetico. In un grafico su scala logaritmica ogni X di una colonna delle X è leggermente più grande di quella precedente. Se il box size è dell’1%, allora il box size di una X sarà di 1,01 volte più grande della X precedente. Così un reversal del 3% non sarà formato semplicemente da una variazione del 3%, ma da una variazione del 3,03% verso l’alto e da una variazione del 2,97% verso il basso.
Regole per conteggi su scala logaritmica Conta il numero di box di una colonna (conteggio verticale) o lungo l’ampiezza di un pattern (conteggi orizzontale). Moltiplica il numero di box per il reversal. Moltiplica il risultato per il logaritmo naturale (ln) del box size. Fai il logaritmo naturale del minimo o del massimo del pattern (conteggio orizzontale) o della colonna precedente (conteggio verticale). Somma i risultati dei punti 3 e 4 per conteggi rialzisti oppure sottrai il risultato del punto 3 al punto 4 ( fai 4 - 3) per i conteggi ribassisti. Fai l’esponenziale (e) del valore del punto 5 per ottenere il target.
Esempio conteggio verticale su un grafico 3-box reversal (box size 1%) 1515,41 X O 1028 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 13 14 15 16
Esempio conteggio verticale su scala logaritmica Ci sono 13 O nella colonna ed il box size è di 1,01. Il reversal è 3. Punto 3: ln(1,01) x 13 x 3 = 0,388063 La X più alta della colonna precedente è 1515,41 Punto 4: ln(1515,41) = 7,323441 Punto 5: e(7,323441 - 0,388063) = 1028,01
Accuratezza dei conteggi su scala logaritmica I conteggi su scala logaritmica tendono ad enfatizzare (gonfiare) troppo i targets sia rialzisti che ribassisti. In generale la differenza tra i conteggi su scala logaritmica e su scala aritmetica è abbastanza contenuta da non creare troppa confusione.
Rischio e rendimento
Rischio e rendimento Ci sono 2 domande che tutti i traders dovrebbero porsi prima di eseguire un trade: Che cosa faccio se la mia analisi è sbagliata? Come riconosco se la mia analisi è sbagliata? La risposta alla prima domanda è semplice: esco dal trade. Molti traders però non sono capaci di rispondere alla seconda e se essa rimane non risposta, la prima domanda può diventare ridondante e superflua. Nel momento in cui prendi la decisione di eseguire un trade, dovresti già sapere che cosa (quale movimento) ti farebbe capire di aver sbagliato l’analisi e quindi ti farebbe chiudere la posizione in perdita.
Rischio e rendimento Una volta deciso che cosa ti farebbe chiudere la tua posizione in perdita, tu saprai il rischio di eseguire quello specifico trade. Ma questo è solo un lato dell’equazione, in quanto c’è anche il rendimento potenziale e la sua misurazione è uno step importante del processo decisionale dell’esecuzione del trade. E’ in questo step, che i conteggi giocano un ruolo importantissimo. La combinazione tra rischio e rendimento potenziale genera il cosiddetto “risk-reward ratio” ossia il rapporto tra il rendimento atteso ed il rischio. Tale rapporto è fondamentale per decidere se eseguire il trade o meno. E’ anche utile nel caso abbiamo 2 livelli possibili di stop loss, perchè ci aiuta a decidere quale livello scegliere.
Rapporto rischio-rendimento da un conteggio verticale su grafico 3-box reversal Il rapporto rischio-rendimento può essere calcolato solo dopo che vengono individuati target e stop loss. Target e stop loss possono essere misurati non appena inizia a formarsi la colonna di attivazione del conteggio. Il rendimento atteso sarà la differenza tra il target verticale ed il prezzo nel punto di attivazione del pattern (sopra il massimo della colonna delle X di misurazione nel caso di un conteggio rialzista, o sotto il minimo della colonna delle O di misurazione nel caso di un conteggio ribassista). Il rischio è la differenza tra il prezzo al livello di attivazione e il minimo della colonna delle O correttiva che segue la colonna di misurazione delle X (nel caso di un conteggio ribassista sarà il massimo della colonna delle X correttiva che segue la colonna delle O di misurazione).
Calcolo del rapporto rischio-rendimento da un conteggio vertical su un grafico 3-box reversal Stop loss 2 O 41 X 40 39 38 37 36 35 34 33 32 31 30 29 28 27 26 25 24 23 22 21 20 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 13 14 15 16 17 18 19 Stop loss 1 Sell level Target level Buy level Stop loss 1 Stop loss 2
Rapporto rischio-rendimento da un conteggio verticale su grafico 3-box reversal La colonna di misurazione è la 2 ed è formata da 7 X. Il box size è 1 ed il reversal 3. Il minimo della colonna precedente a quella di misurazione è 20. Target verticale = (7 x 1 x 3) + 20 = 41 Il rendimento potenziale = 41 - 28 = 13 Il rischio 1 = 28 - 22 = 6 Il rischio 2 = 28 - 19 = 9 Risk-reward 1 = 13 / 6 = 2,17 Risk-reward 2 = 13 / 9 = 1,44
Rapporto rischio-rendimento da un conteggio verticale su grafico 3-box reversal Un buon rapporto rischio-rendimento è un valore pari a 3 o superiore. Traders di breve termine accettano anche rapporti minori pari a 1,5. Come è possibile notare dall’esempio, il rischio è governato dalla colonna correttiva delle O (colonna 3) che si forma dopo la colonna di misurazione (colonna 2). Più è lunga la colonna correttiva, maggiore sarà il rischio legato a quello specifico trade (entrando nel punto di breakout) e quindi minore sarà il rapporto rischio rendimento. Sebbene il rendimento atteso sia fisso, il rischio può essere aggiustato cercando altri livelli di supporto nel pattern. Spesso da uno stesso conteggio possono essere misurati 2 o 3 rapporti di rischio rendimento.
Rapporto rischio-rendimento da un conteggio orizzontale su grafico 3-box reversal Il calcolo del rapporto rischio rendimento da un conteggio orizzontale è leggermente più complesso, perché l’uscita dal pattern può avvenire in più fasi. Questo porta a dover individuare più livelli di uscita e di conseguenza a dover calcolare più rapporti di rischio rendimento da uno stesso pattern. Il livello più ovvio dove posizionare il primo stop loss è sotto il minimo del pattern in caso di conteggi rialzisti o sopra il massimo del pattern in caso di conteggi ribassisti. Ma se il pattern è troppo profondo ciò può portare a livelli di rischio troppo alti e di conseguenza rapporti di rischio rendimento inadeguati.
Rapporto rischio-rendimento da un conteggio orizzontale su grafico 3-box reversal Target = 43 30 29 28 O 27 26 25 X 24 23 22 21 20 19 18 1 2 3 4 5 6 7 8 Buy level Risk 1 Risk 2
Rapporto rischio-rendimento da un conteggio orizzontale su grafico 3-box reversal Target orizzontale = (8 x 1 x 3) + 19 = 43 Livello di attivazione = 25 Reward = 43 - 25 = 18 Risk 1 = 25 - 20 = 5 Risk 2 = 25 - 18 = 7 Risk reward ratio 1 = 18 / 5 = 3,60 Risk reward ratio 2 = 18 / 7 = 2,57
Calcolo del rapporto rischio-rendimento da un conteggio orizzontale su un grafico 3-box reversal Target = 70 41 40 39 38 X 37 36 O 35 34 33 32 31 30 29 28 27 26 25 24 23 22 21 20 15 10 9 1 2 3 4 5 6 7 8 11 12 13 14 16 17 18 19 Buy level Risk 1 Risk 2 Risk 3
Rapporto rischio-rendimento da un conteggio orizzontale su grafico 3-box reversal Target orizzontale = (20 x 1 x 3) + 10 = 70 Livello di attivazione = 29 Reward = 70 - 29 = 41 Risk 1 = 29 - 20 = 9 Risk 2 = 29 - 10 = 19 Risk 3 = 29 - 9 = 20 Risk reward ratio 1 = 41 / 9 = 4,56 Risk reward ratio 2 = 41 / 19 = 2,16 Risk reward ratio 3 = 41 / 20 = 2,05
Risk 1 (sotto la riga di conteggio) Calcolo del rapporto rischio-rendimento da un conteggio orizzontale su un grafico 1-box reversal 63 62 61 60 59 58 O X 57 56 55 54 53 52 51 50 49 48 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 13 Target = 63 Buy level Riga di conteggio Risk 1 (sotto la riga di conteggio) Risk 2
Rapporto rischio-rendimento da un conteggio orizzontale su grafico 1-box reversal Riga di conteggio = 52 (quella con più box pieni) Target orizzontale = (11 x 1 x 1) + 52 = 63 Livello di attivazione del pattern = 55 Livello di conteggio del target = 52 (riga di conteggio) Stop loss 1 = 51 (sotto la riga di conteggio) Stop loss 2 = 48 (sotto il minimo del pattern) Reward = 63 - 55 = 8 Risk 1 = 55 - 51 = 4 Risk 2 = 55 - 48 = 7 Risk reward ratio 1 = 8 / 4 = 2 Risk reward ratio 2 = 8 / 7 = 1,14
L’uso delle medie mobili
Le medie mobili sui grafici P&F Il concetto delle medie mobili sui grafici point & figure fu introdotto per la prima volta da David Upshaw nel 1979 in un articolo pubblicato sul “MTA Journal of technical analysis”. A differenza dei grafici tradizionali dove le medie mobili si basano su un determinato numero di periodi di tempo (es. 10 giorni, 20 giorni, ecc.), nei grafici p&f le medie mobili sono basate su un determinato numero di colonne. Quindi sui grafici p&f si mediano i prezzi su un numero di colonne piuttosto che su un numero di giorni. I risultati delle medie mobili varieranno molto in base ai criteri di costruzione e alla sensibilità del grafico stesso. Più il grafico è sensibile alla variazione dei prezzi, più colonne ci saranno.
Le medie mobili sui grafici P&F Per calcolare una media mobile su un grafico p&f è necessario ottenere un valore rappresentativo per ogni colonna. Il metodo di Foster, Upshaw e Tower fu quello di usare il prezzo centrale di ogni colonna che si calcola semplicemente facendo la media tra il prezzo minimo ed il prezzo massimo della colonna. Esempio in una colonna che va da 10 a 30, il prezzo medio sarà (10 + 30) /2 = 20. La media mobile si calcolerà utilizzando questi valore rappresentativi per ciascuna colonna. Si dovrà solo decidere il numero di colonne sulle quali calcolare la media. Possono essere utilizzate tutte le medie mobili applicabili ai grafici tradizionali come ad esempio: semplice, esponenziale, triangolare, pesata, adattativa, ecc.
Le medie mobili sui grafici P&F Una cosa importante da notare è che la lunghezza dell’ultima colonna non può essere stabilita finché non si ha il passaggio alla colonna successiva. Ciò significa che il valore centrale della colonna può cambiare e di conseguenza potrà variare il valore della media mobile. Upshaw decise di risolvere questo problema semplicemente eliminando dal conteggio della media mobile, l’ultima colonna più recente (ossia quella che si sta ancora formando). Ciò significherà che la media mobile sarà sempre in ritardo di una colonna.
Le medie mobili sui grafici P&F L’aspetto della media mobile cambierà molto in base ai metodi di costruzione del grafico. Ci sarà molta differenza se utilizziamo un metodo di costruzione close only, oppure un high-low method. Così come ci sarà molta differenza se utilizziamo un grafico 1-box o 3-box reversal. Lo stesso vale per il box size scelto e per il timeframe utilizzato. Da ciò ne deriva che la scelta della lunghezza della media mobile è molto più complessa di quella che avviene per i grafici tradizionali.
Le medie mobili sui grafici P&F L’utilizzo delle medie mobili ha la stessa funzione delle trendlines a 45°: serve per aiutarci a definire il trend. Tradizionalmente, se i prezzi sono sopra la media mobile è un uptrend, se i prezzi sono sotto la media mobile è un downtrend. Alcuni preferiscono utilizzare 2 medie mobili contemporaneamente. In questo caso quando la media mobile più breve è sopra quella più lunga, è un uptrend; e quando la media mobile più breve è sotto quella più lunga è un downtrend. Le medie mobili non dovrebbero essere utilizzate per generare segnali di acquisto e vendita come normalmente invece avviene sui grafici tradizionali. Nei grafici p&f i segnali vengono dati solo quando si completa unn qualsiasi pattern di prezzo. Le medie mobili ci possono aiutare a definire il trend e quindi a stabilire quali segnali prendere e quali scartare. La logica vuole che se i prezzi sono sopra la media mobile, mostrando un uptrend, dovrebbero essere considerati solo i segnali buy e viceversa. Seguire un segnale buy, quando il grafico mostra un downtrend è molto più rischioso di seguire lo stesso segnale quando il grafico mostra un uptrend.
Le medie mobili sui grafici P&F Quindi ad esempio, su un grafico 3-box reversal, un segnale di acquisto sarà eseguito solo quando si verificherà il primo double top buy pattern dopo che i prezzi hanno incrociato al rialzo la loro media mobile oppure dopo che la media mobile più corta si ha incrociato al rialzo la media mobile più lunga. Un segnale di vendita sarà eseguito quando si verificherà il primo double bottom sell pattern dopo che i prezzi si sono mossi sotto la loro media mobile oppure dopo che la media mobile più corta abbia incrociato al ribasso la media mobile più lunga. Ogni segnale cancella il segnale opposto precedente. Così un segnale di acquisto rimane valido finché non si avrà un segnale di vendita e viceversa. Più è corta la media mobile utilizzata (minor numero di colonne), maggiori segnali saranno prodotti. Usare le medie mobili come filtro per eseguire i segnali, aiuta molto l’analista a rifiutare i segnali che non sono in accordo con la media mobile. Osservando un qualsiasi grafico, noterai che ci saranno ad esempio molti double / triple top buy signal che apparentemente potrebbero sembra ottimi, ma che saranno rigettati perchè avvenuti sotto la media mobile di riferimento.
Le medie mobili sui grafici P&F Alcuni segnali di acquisto o vendita potrebbero generarsi proprio in corrispondenza della media mobile. Quando sei incerto se eseguire il segnale o meno, attendi il successivo segnale. Segnali ambigui possono capitare maggiormente quando si utilizza una sola media mobile. Se si vuol ridurre questo problema, basta semplicemente passare a 2 medie mobili ed utilizzare il loro incroci come filtri.
La lunghezza delle medie mobili da utilizzare Solitamente si utilizzano medie mobili molto brevi sui grafici p&f. Il motivo è che ci sono solo un certo numero di segnali possibili all’interno di un trend. Le coppie di medie più utilizzate sono: 8-13 e 13-21. Cambiare il box size o il timeframe del grafico può produrre aree di congestione orizzontalmente più ampie, ma questo non significa che dobbiamo utilizzare delle medie mobili più lunghe.
Le medie mobili sui grafici 1-box reversal L’uso delle medie mobili sui grafici 1-box reversal è leggermente diverso di quello sui grafici 3-box reversal. Mentre un forte uptrend in un grafico 3-box reversal può risultare in una singola colonna delle X, in un grafico 1-box reversal può trasformarsi in una serie di piccole ascendenti aree di congestione. Quando la media mobile più corta è sopra quella più lunga (grafico 1-box reversal), non significa che devi prendere tutti i segnali rialzisti forniti dal grafico, ma che dovresti cercare fulcri e semi-catapulte rialziste e dovresti ignorare quelli ribassisti.
Le medie mobili sui grafici 1-box reversal In generale, sui grafici 1-box reversal, la lunghezza delle medie mobili dovrebbe essere incrementata rispetto a quella delle medie mobili sui grafici 3-box reversal. L’utilizzo delle medie mobili corte infatti, a causa della presenza di più ampie fasi di congestione, può risultare in un maggior numero di cattivi segnali in rapida successione. Noterai che incrementando il gap tra le 2 medie mobili utilizzate, ti aiuterà molto a ridurre questi falsi segnali. Coppie di medie mobili più utilizzate: 5 - 21, 5 - 13, 8 - 21. Aumentare la lunghezza delle medie ed il gap tra di loro, porta ad un ritardo dei segnali, ma anche ad una maggiore affidabilità degli stessi. Tutte le medie mobili possono essere utilizzate contemporaneamente con le trendlines per migliorare l’affidabilità dei segnali.
Le medie mobili Non troverai mai una media mobile valida per tutti i titoli e gli strumenti che analizzerai, ma con l’esperienza imparerai a scegliere le lunghezze che addicono meglio a ciascun grafico specifico.
Esempio concreto di un trade reale
Trade reale Titolo: Google Prezzi sopra la media mobile Segnale di acquisto double top + triangolo: colonna delle x sopra la colonna delle x precedente Livello di ingresso: 565 $ (una x sopra il massimo della precedente colonna delle x) Stop loss: 534 $ (una O sotto il minimo della precedente colonna delle O) Rischio: 565 - 534 = 31 $ ad azione Target opzione 1: si attende che una colonna delle O scende sotto il minimo della colonna delle O precedente (in questo caso 645 $) Target opzione 2: moltiplichiamo il rischio per 3 e lo sommiamo al prezzo di ingresso (nel caso di una operazione short si sottrae invece di sommare). In questo caso sarebbe 658 $. Profitto opzione 1: 14,1 % Profitto opzione 2: 16,5 %
Trade reale Il calcolo del target 1 non si può fare nel momento in cui si inizia il trade. Quindi quando entriamo sappiamo il rischio ma non sappiamo il profitto potenziale. Il vantaggio è che se il trend è molto forte, tale tecnica ci permette di cavalcarlo tutto finchè non avviene un segnale di inversione. Il calcolo del target 2 è meno tecnico e più legato alla gestione del rapporto rischio rendimento. In questo caso sappiamo fin da subito quale sarà il rischio ed il profitto potenziale. E sapremo già da subito che il profitto potenziale sarà 3 volte il rischio. Lo svantaggio è che nel caso di un trend molto forte, saremo costretti ad uscire prima rispetto al metodo 1.
Grazie per l’attenzione Per domande scrivetemi a: itradingmobile@gmail.com