Igiene dell’ambiente e

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Igiene dell’ambiente e Corso O. S . S . Igiene dell’ambiente e confort alberghiero Docente: dott.ssa Giovanna Sardella

Gestione dei rifiuti sanitari “ Si definisce rifiuto ,qualunque sostanza e, oggetto, che derivi da attività umana o da cicli naturali, abbandonato o destinato all’abbandono”. Negli ultimi anni si è dato particolare rilievo alla prevenzione delle malattie, tenendo anche in conto , il rispetto per l’ambiente. La problematica dello smaltimento dei rifiuti, è divenuta così complessa , da indurre gli Stati a regolamentarla con leggi proprie , ma la gestione dei rifiuti sanitari, è così complessa che, la legislazione, non ha adottato norme comuni, ma piuttosto ne ha facilitato l’ingresso di difformi. Docente:dott.ssa Giovanna Sardella

Gestione dei rifiuti sanitari La corretta gestione dei rifiuti sanitari, è un tema di grande attualità, sia per l’enorme quantità che se ne produce, sia per i rischi ad essi connessi e sia per gli elevati costi legati al loro smaltimento. Le strutture sanitarie, hanno necessità di provvedere alla loro gestione secondo criteri di sicurezza ed economicità, per questi motivi si impone la necessità di disporre di strumenti precodificati di rapida consultazione. Gli operatori sanitari,attraverso le procedure, assumono i comportamenti più idonei ad ottimizzare i processi di raccolta, di trasporto e di smaltimento dei rifiuti sanitari, favorendo la raccolta differenziata. Docente:dott.ssa Giovanna Sardella

Gestione dei rifiuti sanitari La raccolta deve essere effettuata distinguendo le diverse frazioni dall’origine; ad ogni rifiuto di analoga caratteristica, si destina un contenitore di raccolta distinguibile per tipologia e colore. Il peso di ogni contenitore non deve superare i 20 Kg in rispetto alla legge 626/94 relative alla movimentazione dei carichi. Docente:dott.ssa Giovanna Sardella

Classificazione dei rifiuti I rifiuti sono classificati in funzione dell’origine in: rifiuti urbani e rifiuti speciali, e in funzione della pericolosità in: rifiuti pericolosi e rifiuti non pericolosi. Fra i rifiuti speciali vi sono quelli derivanti da attività sanitarie. I rifiuti sanitari che richiedono precauzioni in funzione della prevenzione di infezioni, sono ricondotti fra quelli pericolosi. Docente:dott.ssa Giovanna Sardella

Rifiuti sanitari destinati al recupero di materia Contenitori in vetro di farmaci, alimenti, di bevande, di soluzioni per infusione, private di cannule o aghi, esclusi quelli per soluzioni di farmaci antiblastici o contaminati da materiale biologico. Rifiuti di imballaggio: vetro, carta, cartone, plastica e metallo purché non pericolosi Rifiuti di giardinaggio Rifiuti della preparazione dei pasti provenienti dalle cucine delle strutture sanitarie Batterie e pile Toner Pellicole e lastre fotografiche Docente:dott.ssa Giovanna Sardella

Classificazione dei rifiuti sanitari e modalità di raccolta e smaltimento Le strutture sanitarie, devono gestire i8 rifiuti prodotti secondo criteri di sicurezza, i rifiuti sono raggruppati all’interno di cinque categorie: Rifiuti sanitari non pericolosi, Rifiuti sanitari assimilati ai rifiuti urbani, Rifiuti sanitari pericolosi non a rischio infettivo; Rifiuti sanitari pericolosi a rischio infettivo; Rifiuti sanitari che richiedono particolari modalità di smaltimento. Tutti i rifiuti sanitari, devono essere depositati in ambiente idoneo, fino al conferimento alla ditta autorizzata al prelievo, in conformità alle normative vigenti. Docente:dott.ssa Giovanna Sardella

Imballaggi ed etichettatura per la gestione dei rifiuti Anche gli imballaggi, devono essere costruiti ed etichettati, in conformità alle norme vigenti in materia. I rifiuti hanno una specifica denominazione e un codice di individuazione, i codici del Catalogo Europeo,sono ordinati su tre livelli: Il primo livello (prime due cifre) indica la categoria industriale e/o le attività che lo hanno generato; Il secondo livello (seconde due cifre) indica una sottoclassificazione, ovvero i processi all’interno delle categorie precedenti; Il terzo livello (terze due cifre) specifica ogni singola categoria di rifiuto (è il risultato finale). I rifiuti sanitari sono compresi nella categoria 18. Docente:dott.ssa Giovanna Sardella

Modalità di raccolta e confezionamento I rifiuti pericolosi a rischio infettivo, sono quelli che richiedono precauzioni particolari in funzione della prevenzione di infezioni, essi sono contaminati da sangue e più in generale, da liquidi biologici. Vanno raccolti in appositi contenitori resistenti agli urti e nei quali è stato in precedenza inserito un sacchetto in polietilene, correttamente fissato ai bordi del contenitore, sul quale dovrà esserci la scritta “rifiuti pericolosi a rischio infettivo” e il simbolo del rischio biologico. Docente:dott.ssa Giovanna Sardella

Modalità di raccolta e confezionamento Per la chiusura del sacco: Indossare i dispositivi di protezione individuale; Chiudere il contenitore interno con l’apposita fascetta di plastica. Il sacco deve essere sempre chiuso prima di apporre il coperchio esterno; Chiudere il contenitore esterno, premere sullo stesso fino a che in modo agevole, si possano ripiegare le alette esterne; Apporre sul coperchio l’etichetta in cartone, o adesiva, sulla quale va segnata la data, il luogo di produzione, l’unità operativa o del servizio; Una volta chiusi i contenitori non devono più essere aperti; Trasportarli nel luogo di raccolta; Sistemarli in posizione verticale con il coperchio verso l’alto, si possono anche sovrapporre più contenitori. Docente:dott.ssa Giovanna Sardella

I rifiuti pericolosi a rischio infettivo Assorbenti igienici, pannolini pediatrici e pannoloni Bastoncini cotonati per pap-test o colposcopia Cannule e drenaggi Cateteri, raccordi e sonde Deflussori Circuiti per circolazione extracorporea Fleboclisi contaminate Guanti monouso Materiale monouso Materiale per medicazione Sonde rettali e gastriche Speculum vaginali, speculum auricolari monouso Docente:dott.ssa Giovanna Sardella

I rifiuti pericolosi a rischio infettivo Gessi e bendaggi Denti e piccole parti anatomiche non riconoscibili Piastre e altri terreni di coltura e altri presidi utilizzati in microbiologia e contaminati da agenti patogeni Rifiuti di ristorazione Contenitori vuoti Sondini naso-gastrici, per bronco-aspirazione, per ossigeno- terapia Sacche (per trasfusioni, raccolta urine,nutrizione parenterale Filtri per dialisi Suturatrici automatiche monouso Aghi, siringhe,lame; vetri, lancette pungidito, rasoi, bisturi monouso Docente:dott.ssa Giovanna Sardella

Oggetti taglienti e pungenti contaminati L’esposizione percutanea mediante puntura accidentale con ago/tagliente, rappresenta , per gli operatori sanitari, la principale modalità di esposizione ai patogeni trasmissibili attraverso il sangue. Per evitare tali rischi, si devono utilizzare appositi contenitori di plastica rigida, imperforabile, che, una volta riempiti, dovranno essere chiusi (chiusura ermetica irreversibile) e posti nel contenitore rigido di dimensioni maggiori, per la raccolta dei rifiuti sanitari pericolosi a rischio infettivo. Docente:dott.ssa Giovanna Sardella

Comportamenti da evitare nelle fasi di smaltimento di aghi e taglienti Gli oggetti taglienti e pungenti, vanno eliminati direttamente nell’apposito contenitore senza passaggi intermedi e manipolazioni. Non gettare aghi nei contenitori per rifiuti urbani o in quelli non pericolosi o direttamente in quelli pericolosi. Non appoggiare aghi sui comodini o piani di appoggio e non gettarli a terra. Non utilizzare arcelle, se non quelle monouso, perché le manovre per toglierli dalle stesse, possono essere a rischio. Non permettere a nessuno di distrarci, mentre effettuiamo manovre a rischio. Non incappucciare né piegare gli aghi:è la manovra che può causare il maggior numero di incidenti. Docente:dott.ssa Giovanna Sardella

Comportamenti da evitare nelle fasi di smaltimento di aghi e taglienti 7 Non rimuovere gli aghi dal paziente “a mani nude”: in caso di puntura il guanto riduce la quantità di sangue che può penetrare la cute. non rimuovere manualmente gli aghi o i taglienti da siringhe o supporti. Non “fissare” l’ago rimosso al paziente, nella camera di gocciolamento del deflussore o in tappi perché è una manovra pericolosa come quella del rincappucciamento. Non piantare i mandrini degli aghi cannula nei materassi: possono rappresentare un pericolo sia per il paziente che per l’operatore. Docente:dott.ssa Giovanna Sardella

Rifiuti sanitari assimilati ai rifiuti urbani I contenitori per questo tipo di rifiuti vanno collocati in vari punti di ogni U.O. e dei Servizi . Essi comprendono i seguenti rifiuti sanitari che devono essere smaltiti in sacchi consegnati dalla ditta appaltante ed avere tipologie di colore diverso: (bianchi/trasparenti/neri o di altro colore). In tali contenitori, vanno messi tutti quei rifiuti che non sono da ritenersi pericolosi e cioè: I rifiuti derivanti dai pasti di pazienti non infetti La spazzatura Vetro, carta, plastica, imballaggi in genere, che andrebbero raccolti nel circuito della differenziata Gessi ortopedici non contenenti sangue o altro materiale biologico Indumenti e lenzuola monouso Rifiuti provenienti da attività di giardinaggio. Docente:dott.ssa Giovanna Sardella

Medicinali scaduti E’ compito del personale infermieristico ,vigilare sulla corretta gestione delle scorte dei farmaci e ,provvedere alle loro,eventuali scadenze onde per evitare che siano presenti fra quelli in uso. I farmaci scaduti, devono essere raccolti in appositi contenitori e, a cura dei coordinatori delle varie U.O. , riconsegnati alla Farmacia del Presidio Ospedaliero con apposito modulo di accompagnamento. I farmaci ,vanno posti in contenitori di cartone che vanno chiusi prima della consegna, contrassegnati e poi smaltiti in modo idoneo. Docente:dott.ssa Giovanna Sardella