Introduzione alla gnoseologia

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Transcript della presentazione:

Introduzione alla gnoseologia EPCM - Università degli studi di Roma Tre Introduzione alla gnoseologia

Che cos’è la gnoseologia? Il termine gnoseologia indica il ramo filosofico concernente la teoria della conoscenza. La parola stessa veicola questo significato, derivando dalla composizione di due termini greci ovvero gnõsis, «conoscenza», e logos, «discorso». Spesso viene associata al termine epistemologia, che tuttavia indica il ramo della conoscenza scientifica.

Qual è il suo obiettivo? La disciplina in questione vuole individuare i caratteri costitutivi, i criteri di validità, le possibilità ma anche i limiti della conoscenza umana. Indagare il rapporto tra conoscente e conosciuto, l’origine dei concetti e i giudizi su di essi.

Quali sono le origini della disciplina? Eduard Zeller è riconosciuto come fondatore della disciplina. L’uso corrente del termine gnoseologia è però attribuito a Alexander Gottlieb Baumgarten. Il concetto si ritrova negli scritti dell’autore nell’espressione «gnoseologia inferiore». Sarà sempre Baumgarten a dare il via ad una riflessione centrale nella disciplina: quella sui limiti della conoscenza.

La gnoseologia nell’antica Grecia. Gli autori di riferimento nel quadro dell’antica Grecia sono: Parmenide Platone Socrate Protagora Aristotele

Parmenide La conoscenza sensoriale è negativa, ingannatrice e fallimentare. Affermato il principio imperativo della ragione. Lettura ontologica* della gnoseologia. *L’ontologia è un ramo della filosofia che ci concentra sullo studio dell’ente in quanto tale. Letteralmente la parola, composta dal verbo èinai + logos (essere + discorso), significa “discorso sull’essere.”

Platone Rivalutazione dell’esperienza sensibile ➪ sono i sensi a risvegliare le idee già presenti in noi (meccanismo della reminiscenza) La conoscenza è l’atto del ricordare, riportando alla luce ciò che è nella nostra anima. E’ quindi un atto innato dell’uomo. L’intuizione è l’unico modo di accedere alla verità.

Socrate Come per Platone, anche per lui la conoscenza è già posta all’interno dell’individuo. La conoscenza è un moto dell’anima. Maestro ➪ arte della maieutica.

Protagora Relativismo gnoseologico ➪ assenza di criteri oggettivi. Verità e falsità sono criteri definiti dalla soggettività del singolo.

Aristotele La conoscenza sensoriale è positiva ➪ i cinque sensi e il senso comune. L’anima umana è una tabula rasa incisa dall’esperienza. I gradi del sapere sono gerarchizzati: Sensazione Intuizione intellettuale

La gnoseologia nel Medioevo. Le teorie gnoseologiche vengono declinate in campo religioso. S. Agostino ➪ L’uomo non è mai in grado di conoscere la verità, ma può provare a conoscere Dio. Tommaso d’Aquino ➪ La conoscenza si basa su identità tra intelletto e realtà. Il soggetto deve adeguare le sue strutture mentali all’oggetto.

La gnoseologia nella modernità. Cambiano gli schemi interpretativi della realtà: Antropocentrismo: l’uomo al centro di ogni considerazione al posto dell’universo (cultura classica) e di Dio (cultura religiosa) La secolarizzazione e la laicizzazione: progressiva esclusione di Chiesa e religione dalla società e dalla cultura.

“ “ Cartesio Dà un’impronta gnoseologica alla filosofia moderna. Importanza del problema della conoscenza ➪ studio dell’io, ricerca della verità nella mente ➪ cogito ergo sum. “ Veramente nulla si può qui cercare di più utile di ciò che sia l’umana conoscenza e fin dove essa si estenda. E quindi ora noi riuniamo ciò in un’unica questione, la quale pensiamo che sia da esaminare prima di tutte. (…) Niente poi mi sembra più sciocco che discutere accanitamente intorno agli arcani della natura, all’influsso dei cieli su questo basso mondo, alla predizione degli avvenimenti futuri e simili cose, come molti fanno, e tuttavia non essersi mai chiesti se la ragione umana basti a scoprir cotali cose.” “ Regulae ad directionem ingenii - Cartesio

*Un’idea per essere vera deve risultare: Cartesio predilige il metodo deduttivo rispetto a quello induttivo. Il metodo deduttivo ha 4 principi: Comprendere nei giudizi solo ci che è chiaro e distinto* Dividere il problema in parti minori. Prendere in esame prima gli oggetti più semplici. Fare enumerazioni complete e generali. *Un’idea per essere vera deve risultare: Chiara: una produzione presente e aperta alla mente Distinta: talmente disgiunta dalle altre, che contiene in sé solo ciò che è chiaro

Hume Metodo sperimentale ed osservazione diretta. La percezione è il fondamento primario del rapporto uomo-realtà. E’ alla base di ogni conoscenza. Le percezioni si dividono in: Impressioni ➪ percezioni vivaci e forti Idee ➪ riflesso debole di sensazioni già provate

Leibniz La gnoseologia entro nel suo più ampio quadro di monadologia. La realtà è possibilità, la possibilità è priva di contraddizioni. Fondamento della realtà sono i fenomeni semplici, da lui chiamati “monadi”. Anche la conoscenza avviene all’interno delle monadi ➪ dall’oscura percezione alla chiara appercezione (percezione della percezione)

+ Kant SOGGETTO FORMA ELEMENTO A PRIORI OGGETTO MATERIA Spostamento dall’oggetto al soggetto ➪ la conoscenza è frutto dell’azione combinata del soggetto e dell’oggetto. SOGGETTO FORMA ELEMENTO A PRIORI OGGETTO MATERIA ELEMENTO A POSTERIORI +

“ Sinora si è ammesso che ogni nostra conoscenza dovesse regolarsi sugli oggetti; ma tutti i tentativi di stabilire intorno ad essi qualche cosa a priori, per mezzo dei concetti, coi quali si sarebbe potuto allargare la nostra conoscenza, assumendo un tal presupposto, non riuscirono a nulla. Si faccia, dunque, finalmente la prova di vedere se saremo più fortunati nei problemi della metafisica, facendo l'ipotesi che gli oggetti debbano regolarsi sulla nostra conoscenza: ciò che si accorda meglio colla desiderata possibilità d'una conoscenza a priori, che stabilisca qualcosa relativamente agli oggetti, prima che essi ci siano dati. Qui è proprio come per la prima idea di Copernico. “

Quantità ➪ molteplicità, unità, totalità Kant affronta il problema gnoseologico ne La critica della Ragion Pura. La conoscenza è schiacciata tra due elementi: soggetto in sé e oggetto in sé. Ciò che conosciamo è sempre influenzato da quello che sappiamo e siamo aprioristicamente. Le categorie dell’uomo prescindono dall’esperienza. Da esse dipende l’intelletto umano. Quantità ➪ molteplicità, unità, totalità Qualità ➪ realtà, negazione, limitazione Relazione ➪ sostanzialità, causalità, azione reciproca Modalità ➪ possibilità/impossibilità, esistenza/non esistenza, necessità/contingenza

Nietzche Nietzsche parla di gnoseologia nello scritto “Lineamenti di un nuovo modo di vivere”. Nel secondo libro di questo testo parla infatti di conoscenza come errore che diventa organico e si organizza. La realtà è continuo mutamento. Non è possibile che la verità sia frutto dell’adattamento mentale agli oggetti. L’uomo è tuttavia costretto a semplificare perché non può seguire il costante flusso del cambiamento. L’errore diventa la base della conoscenza.

“ Senza supporre una specie di essere opposta alla vera realtà, non avremmo nulla a cui l’essere potesse misurarsi, confrontarsi, riflettersi: l’errore è il presupposto del conoscere. La persistenza parziale, i corpi relativi, gli eventi uguali, quelli simili: con ciò falsifichiamo il vero stato di cose, ma sarebbe impossibile sapere una cosa qualsiasi, senza aver prima compiuto questa falsificazione. Così, invero, ogni conoscenza è sempre falsa, ma vi è, in tal modo, un rappresentare, e tra le rappresentazioni, di nuovo, moltissimi gradi di errore. […] Non: come è possibile l’errore, è la domanda, bensì: come è possibile in generale una specie di verità nonostante la fondamentale non verità nel conoscere. “

La gnoseologia nell’età contemporanea. Hegel ➪ approfondisce Kant e Cartesio. Il soggetto non precede soltanto l’oggetto, ma lo determina in maniera totale. Un oggetto non può esistere senza un soggetto. La sua è una soluzione idealista. Il problema gnoseologico è un falso problema, perché la realtà è solo nel pensiero. La conoscenza è illimitata e dipende dallo spirito. Heidegger ➪ al contrario di Hegel cerca di separare nuovamente oggetto e soggetto, ricercando le radici ontologiche della disciplina.

Tuttavia, è proprio in Heidegger che si crea un collegamento importante con il concetto di educazione e con quelllo di resilienza. Secondo Heidegger l’uomo è letteralmente gettato nell’esistenza, in una condizione data alla quale deve reagire. L’educazione è l’unico mezzo per rispondere a questa gettanza, specie quando in essa emergono situazione particolari, dolorose o pericolose. L’educazione è, in un certo senso, una forma di sviluppo della resilienza stessa, della capacità di superare le prove della vita che accompagnano l’uomo. Per Heidegger l’educazione è una cura autentica, che può aiutarci ad affrontare la morte, la malattia e il caos; che può farci ricostruire nessi persi, ritrovare il senso delle cose e darci il coraggio di raggiungere la felicità.