LA CIVILTA’ ISLAMICA storia e presente

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Transcript della presentazione:

LA CIVILTA’ ISLAMICA storia e presente IL MONDO ISLAMICO FINO AL SEC. XIX IL MONDO ISLAMICO NEI SEC XX E XXI POLITICA E GUERRE NELL’ISLAM DI OGGI LA RELIGIONE ISLAMICA PUO’ L’ISLAM MODERNIZZARSI?

1. IL MONDO ISLAMICO FINO AL SEC. XIX Nel VIII sec. D. c. l’Arabia era abitata da tribù di beduini che sfruttavano le vie carovaniere che portavano le merci dell’Oriente verso il mar Mediterraneo attraverso il golfo persico, il mar rosso e il deserto arabico. Le due potenze egemoni erano l’Impero Bizantino e l’Impero Persiano, che nei loro rapporti passavano dalla coesistenza alla guerra Oltre ai beduini del deserto in Arabia vivevano forti comunità ebraiche e cristiane

ARABIA PRE ISLAMICA

L’UOMO ARABO La cultura araba preislamica deriva dalle condizioni delle tribù nomadi dei beduini del deserto: la razzia è prova d’onore e la vendetta è dovere etico; le virtù dell’uomo si chiamano fedeltà al gruppo tribale e coraggio, che le asperità di un ambiente nemico hanno reso sobrio, resistente e paziente non meno del cammello, con pochi bisogni materiali ma capace di sfruttare, con intelligenza e raffinatezza, tutte le risorse della palma da dattero, abituato ai silenzi e alle meditazioni forzate del deserto, ma capace di esprimere in una tradizione poetica anteriore a Maometto le più sottili sfumature dei desideri e delle passioni; un tipo d’uomo che la natura obbliga con le sue sfide ad accentuare fino all’estremo le solidarietà tribali e ad una strategia di risposta fatta di sdoppiamenti tra nomadi e sedentari, con una complessa divisione del lavoroche include anche l’aggressività verso se stesso, in attesa di diventare aggressività verso l’esterno.

LA PREDICAZIONE DI MAOMETTO Maometto, che era stato in contatto con elementi ebrei e cristiani, incomincia la sua predicazione nel 610, dopo aver ricevuto visioni dell’angelo Gabriele e l’ordine da parte di Allah (parola che in arabo significa Dio), ma incontra l’ostilità degli abitanti della Mecca Con i suoi fedeli si sposta a Yathrib, che poi si chiamerà Medina (la Città) e lì diffonde la nuova religione, incontrando il successo. I caratteri di questa religione saranno studiati nel terzo incontro.

GLI ARABI ACCETTANO LA PREDICAZIONE DEL PROFETA Maometto si considerava un profeta come Mosé o Gesù, era l’ultimo dei profeti Il suo rigido monoteismo rifiutava la Trinità cristiana e l’esclusivismo ebraico del popolo eletto e della terra promessa La trascendenza totale di Dio, signore assoluto di tutto il creato, richiedeva la dedizione totale a Dio (islam) facendo del fedele (muslim)un esecutore attivo e motivato della volontà divina Questa religione trasformò profondamente la cultura dei beduini, condannando le lotte tribali e sostituendo la fedeltà e la comunità di religione alla fedeltà familiare e tribale

LA CREAZIONE DELL’IMPERO ISLAMICO Gli Arabi erano circa 2 o 3 milioni; l’impero Bizantino aveva 15/20 milioni di abitanti, quello persiano 10/12 Al contrario degli imperi, gli Arabi non avevano un esercito professionale efficiente né una struttura amministrativa centrale; La loro espansione ebbe le stesse caratteristiche delle incursioni e delle razzie precedenti (nomadi contro civiltà rurali) Si era all’inizio di un nuovo ciclo di rottura dell’equilibrio tra nomadi e sedentari, con incremento dell’aggressività

LE CONQUISTE DEI PRIMI ANNI

LE CONQUISTE DEI PRIMI ANNI 2 632 muore Maometto 637 occupazione di Ctesifonte (Persia) 635 Damasco 638 Gerusalemme 642 Alessandria 644 dalla Libia all’Indo

LE CAUSE DELLE VITTORIE Fino ad allora gli Arabi non erano mai stati considerati pericolosi: le invasioni venivano da est Nel 632 sia l’impero Bizantino che quello Persiano erano appena usciti da una guerra molto violenta tra di loro, ed erano entrambi stremati Le divisioni religiose all’interno dell’impero bizantino tra monofisiti (siria ed Egitto) ed ortodossi (Grecia e Anatolia) avevano indebolito l’impero e distaccato la popolazione del vicino oriente ed Africa dall’impero stesso

PRIME FORME DEL DOMINIO ARABO Nordafrica, India e Asia centrale per ora si salvarono perché le bande di beduini erano troppo disorganizzate per controllare l’enorme territorio conquistato e procedere oltre nelle conquiste Le bande si stabilirono presso le grandi città conquistate in accampamenti militari; seguì la sedentarizzazione dei conquistatori Vennero utilizzati per il governo gli stessi funzionari siriani, egiziani, persiani di prima; rimase lo stesso sistema amministrativo e fiscale Non si stimolò la conversione dei sudditi, ma li si trattò da <dimmi> (protetti) tenuti ad ubbidire ai conquistatori e a pagare una tassa. Questo solo per cristiani ed ebrei: altre religioni non erano tollerate

LE SCISSIONI RELIGIOSE Dopo la morte di Maometto il potere passò ai <Califfi> (4 i «ben guidati») 632-661 Si verificò una spaccatura storica, sorta dapprima come rivalità personali e familiari per il potere, tra Otman (famiglia della Mecca) e Alì (cugino e genero di Maometto – i fedelissimi di Medina) Otman fu ucciso in una congiura (fu accusato anche Alì); prima di morire aveva provveduto alla pubblicazione di rivelazioni e prescrizioni di Maometto, fino ad allora recitate a memoria (Qur’an = recitazione) Alì si fece riconoscere Califfo, scoppiò la guerra civile, nacque un terzo partito, intransigente, i «kharigiti»; il partito di Alì si chiamò degli «sciiti», in seguito quello dei seguaci di Otman «sunniti». Alì fu ucciso nel 661 da un kharigita

IL CALIFFATO DEGLI OMAYYADI Si impose Muhawiya, governatore della Siria, sunnita, che fondò la dinastia degli Omayyadi, che stabilizzarono l’impero Il Califfo diventò suprema autorità sia religiosa che politica L’Arabia non era più il centro dell’Islam e la capitale venne posta a Damasco in Siria I conquistatori si urbanizzarono, nel 695 comparve una moneta araba, nel 720 l’arabo divenne lingua ufficiale dell’impero, l’amministrazione non fu più monopolio dei precedenti funzionari siriani e persiani, ma si arabizzò/islamizzò Lentamente si sviluppò l’omogeneizzazione tra musulmani arabi e convertiti non arabi, mentre cristiani ed ebrei continuavano ad essere tollerati e tassati.

AGRICOLTURA COMMERCI CITTA’ Pur senza mai trasformarsi in agricoltori, i dominatori arabi ebbero cura di mantenere efficienti i sistemi di irrigazione che consentivano l’ampia produzione di cereali ed altre derrate nel vicino oriente, in Egitto e nel Nordafrica Svilupparono potentemente l’orticultura e la frutticultura, introducendo piante come la canna da zucchero, il cotone, il riso, la pesca, l’albicocca L’immensa estensione territoriale e la pace interna favorirono il commercio interno ed internazionale Si svilupparono le città, ora centri di produzione e di scambio e non centri di spesa delle rendite estorte alle campagne e godute da nobili e plebi parassitarie, come nella parte centrale e finale dell’impero romano

ULTERIORI ESPANSIONI Tra il 680 e il 720 l’espansione ebbe tre direzioni In Nordafrica dove la conversione dei berberi riuscì dove non era riuscita la conquista militare; dall’Africa, sottratta definitivamente all’impero bizantino, sbarcarono in Spagna che fu sottratta tra il 711-718 al dominio visigoto In Asia centrale: Khorasan, Corasmia, Fergana, Sogdiana, Battriana, Afghanistan con l’islamizzazione delle tribù turche installate colà da più di un secolo: in India caddero in mano araba tutte le città inserite nella via della seta Impero Bizantino: furono conquistate Cipro e Rodi, ma la città di Bisanzio protetta dalle mura, dalla flotta e dal fuoco greco resistette e si riprese.

I LIMITI DELL’ESPANSIONE 9 milioni di Kmq 25 milioni di abitanti; ma Fermati da Bisanzio Fermati dai Franchi in Europa Fermati dal clima in Asia centrale Vittoriosi contro i cinesi nel 751 a Talas (Sir Darya) ma impossibilitati a proseguire

CAMBIO DI DINASTIA Nel 750 la dinastia Omayyade venne abbattuta da una rivoluzione sanguinosa (80 membri della famiglia sterminati) Un califfo Omayyade si insediò in Spagna Il Califfato sotto la dinastia Abbaside fu trasferito a Baghdad (762) emergono i Califfi al Mansur, Harun ar Rashid, al Mamun L’Egitto si separò sotto governatori militari, poi sotto la dinastia Fatimide, che condusse una guerra contro gli Abbasidi e conquistò Gerusalemme Nel frattempo i Bizantini ne approfittarono e ripresero Antiochia e Damasco Venne conquistata la Sicilia

LA CIVILTA’ ISLAMICA Religione Scienza filosofia Tolleranza Commerci Città Schiavitù IL CASO DELLA SPAGNA

IL MONDO ARABO-MUSULMANO IN CRISI NEL SEC. XI Ripresa del nomadismo aggressivo: Turchi: 1020 in Iran – 1040 battaglia di Merv – 1050 a Isphahan – 1055 conquistano Baghdad – 1071 sconfitta dei bizantini a Mazinkert (anatolia orientale) e invasione dell’Anatolia (oggi chiamata Turchia). Cazari e svedesi nella Russia meridionale La tribù araba degli hilaliani invade la Hifriqiya (Tunisia): distruzione delle strutture agricole-idrauliche e regresso del paese nella povertà I Normanni conquistano la Sicilia sottraendola agli arabi In Spagna inizia la «Riconquista»

I TURCHI OTTOMANI - TAMERLANO All’inizio del 1300 una nuova dinastia turca, gli Ottomani, aveva occupato buona parte dell’Anatolia, sottraendola a Bisanzio Verso la fine del secolo i turchi dilagano anche nei Balcani europei, occupando la Serbia L’impero bizantino fu per il momento salvato dalla comparsa di Tamerlano, condottiero turco-mongolo (nuovo nome di queste tribù fuse tra di loro: tatari) Tamerlano occupò l’Iran nel 1380 Baghdad 1393 e 1401 (piramide di 10.000 teste tagliate) Irak stessi anni 1402 sconfitta disastrosa dei turchi ottomani 1405 morte di Tamerlano

L’IMPERO DI TAMERLANO

LE CONQUISTE OTTOMANE

L’IMPERO OTTOMANO Espansione nei Balcani Espansione nel Mediterraneo Battaglia di Lepanto Assedi di Vienna 1664 e 1683 Corpo dei giannizzeri Esercito e tecniche nell’impero ottomano Decadenza nel sec. XVII – sconfitte nel 1700 (Venezia, Russia, Asburgo)

DECADENZA E CRISI DEL MONDO ISLAMICO Corruzione profonda dell’apparato amministrativo Decadenza del Mediterraneo in generale Peso delle città sulle campagne con agricoltura arretrata Scarsa integrazione economica tra le parti dell’impero Peso fiscale oppressivo Mancanza di una borghesia manifatturiera e commerciale Religione immobile senza una «riforma» Niente tipografie, Istruzione a livelli minimi Medicina ferma, epidemie di peste Tecniche militari arretrate

SCONFITTE MILITARI E TENTATIVI DI RIFORMA Tra la fine del Settecento e la fine dell’Ottocento i maggiori nemici dell’impero Ottomano furono Austria e Russia (talvolta alleate, talvolta in concorrenza tra di loro) Con una serie di guerre e sconfitte l’impero Ottomano dovette cedere numerosi territori Nacque e si sviluppò anche il nazionalismo dei paesi balcanici soggetti ai turchi

PERDITE TERRITORIALI

TENTATIVI DI RIFORME Nel 1908 l'impero, oramai in crisi, subì la cosiddetta rivoluzione dei «Giovani Turchi". Il movimento era composto da intellettuali e ufficiali che volevano trasformare l'impero, molto arretrato dal punto di vista economico, in una moderna monarchia costituzionale. Nell'estate di quell'anno alcuni ufficiali marciarono col loro esercito contro Istanbul, costringendo il sultano a concedere la costituzione. Il nuovo regime tentò di modernizzare il paese, ma non riuscì a risolvere il problema dei rapporti con le popolazioni europee ancora sottomesse, che si coalizzarono rapidamente contro di loro.

PERDITA DELLE TERRE EUROPEE Nel 1912 gli Ottomani dovettero affrontare una coalizione formata da Serbia, Montenegro, Grecia e Bulgaria, nella prima guerra balcanica. L'Impero fu sconfitto in pochi mesi, e perse l'Albania (che dichiarò la propria indipendenza) e tutti gli altri territori europei, a eccezione di una piccola striscia della Tracia orientale. L'anno dopo però, con la seconda guerra balcanica, i Turchi entrarono in guerra insieme a Grecia, Serbia e Romania contro la Bulgaria, e dopo la vittoria riottennero un'altra parte della Tracia, con la quale potevano controllare gli stretti del Bosforo e dei Dardanelli.

DOPO LA II GUERRA BALCANICA

L’IMPERO OTTOMANO NELLA PRIMA GUERRA MONDIALE L’Impero Ottomano entrò in guerra a fianco di Germania e Austria contro l’Intesa Fu duramente sconfitto e disgregato Nel frattempo aveva operato il genocidio del popolo armeno I vincitori decisero che sarebbe esistita una Turchia molto ridimensionata nel suo territorio

L’IMPERO SECONDO I VINCITORI

LA GUERRA NAZIONALE DI ATATURK Nella guerra greco-turca del 1919-1922, britannici, italiani e francesi preferirono lasciare il campo e sgomberare le loro forze armate dalla regione, e i Greci dovettero affrontare da soli la riscossa turca, così come da soli avevano proceduto ad occupare ampie aree turche. In poco più di due anni i Greci furono ripetutamente sconfitti e costretti a lasciare Smirne. Nel novembre del 1922 fu abolito il Sultanato e nel 1923 fu proclamata la Repubblica Turca, di cui Atatürk fu il primo Presidente. Sopravvisse per poco la dignità califfale nella persona di Abdul Mejid II ma nel 1924 la Grande Assemblea Nazionale dichiarò conclusa tale esperienza califfale, almeno nella linea dinastica del casato ottomano

UNA REPUBBLICA LAICA Ataturk diede vita a una serie di riforme fondamentali, sulla base di un'ideologia di chiaro stampo occidentalista, nazionalista e avversa al clero musulmano, che da lui prese il nome di kemalismo. Abolì il califfato e pose le organizzazioni religiose sotto il controllo statale, laicizzò lo Stato, riconobbe la parità dei sessi, istituì il suffragio universale, la domenica come giorno festivo, proibì l'uso del velo islamico alle donne nei locali pubblici (legge abolita solo negli anni 2000, dal governo dell'AKP), adottò l'alfabeto latino, il calendario gregoriano, il sistema metrico decimale e proibì l'uso del Fez e del turbante, troppo legati al passato regime, così come la barba per i funzionari pubblici e i baffi alla turca per i militari. Egli stesso prese a vestire in abiti occidentali, ma mantenne temporaneamente l'Islam come religione di Stato, per non turbare eccessivamente i turchi più religiosi. Abrogò ogni norma e pena che poteva ricollegarsi alla legge islamica, promulgò un nuovo codice civile, che aveva come modello il codice civile svizzero e un codice penale basato sul codice italiano dell'epoca, ma mantenne la pena di morte. Furono inoltre legalizzate le bevande alcoliche e fu depenalizzata l'omosessualità.

UNA REPUBBLICA LAICA Al fine di garantire la stabilità e la sicurezza dello Stato, istituì tuttavia un sistema autoritario, fondato sul partito unico, che sarebbe rimasto in vigore fino a dopo la sua morte. Inoltre, secondo la costituzione kemalista, a guardia della laicità contro i possibili tentativi dei movimenti islamici, venne posto l'esercito stesso, autorizzato a colpi di stato per difendere la secolarizzazione. Nonostante la Turchia fosse rimasta intrinsecamente conservatrice, soprattutto a livello popolare, le riforme di Mustafa Kemal la avvicinarono sensibilmente all'Europa. Si registrarono però fenomeni di repressione delle opposizioni e pesanti violenze contro i curdi. Egli espresse la sua aperta disapprovazione verso l'Islam: « Per quasi cinquecento anni, queste regole e teorie di un vecchio arabo e le interpretazioni di generazioni di religiosi pigri e buoni a nulla hanno deciso il diritto civile e penale della Turchia. Loro hanno deciso quale forma dovesse avere la Costituzione, i dettagli della vita di ciascun turco, cosa dovesse mangiare, l’ora della sveglia e del riposo, la forma dei suoi vestiti, la routine della moglie che ha partorito i suoi figli, cosa ha imparato a scuola, i suoi costumi, i suoi pensieri e anche le sue abitudini più intime. L’Islam, questa teologia di un arabo immorale, è una cosa morta. Forse poteva andare bene alle tribù del deserto, ma non è adatto a uno Stato moderno e progressista. La rivelazione di Dio! Non c’è alcun Dio! Ci sono solo le catene con cui preti e cattivi governanti inchiodano al suolo le persone. Un governante che abbisogna della religione è un debole. E nessun debole dovrebbe mai governare. »