FISIOPATOLOGIA E NEUROREGOLAZIONE DELL’ASSE

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Transcript della presentazione:

FISIOPATOLOGIA E NEUROREGOLAZIONE DELL’ASSE IPOTALAMO – IPOFISI – GONADI

ORMONI SESSUALI STEROIDEI Richiami anatomo-fisiologici IPOTALAMO GnRH IPOFISI LH FSH GONADI ORMONI SESSUALI STEROIDEI Androgeni Estrogeni Progesterone

Steroidi gruppo di sostanze naturali e artificiali caratterizzate da una struttura costituita da quattro anelli idrocarburici condensati (ciclo pentano-peridrofenantrene) ormoni cortico-surrenalici steroli ormoni sessuali acidi biliari sapogenine

Richiami anatomo-fisiologici IPOTALAMO Serotonina Oppioidi endogeni DA - GnRH - NA + - - + LH FSH Inibina + + Cellule di Leydig Androgeni Estrogeni

GnRH: ormone di rilascio delle gonadotropine, peptide ipotalamico di 10 AA, prodotto nell’area preottico-mediale e nel nucleo arcuato in modo discontinuo. Stimola la secrezione ipofisaria di LH LH: ormone luteotropo, glicoproteina prodotta dalle cellule gonadotrope dell’ipofisi in modo pulsatile. Stimola la produzione di androgeni da parte delle cellule di Leydig. Tramite feed-back negativo gli andogeni riducono la frequenza dei picchi di LH, mentre gli estrogeni ne riducono l’ampiezza Cellule di Leydig: cellule dell’interstizio testicolare, addette alla produzione di testosterone (T). Posseggono recettori per l’LH, che regola direttamente la sintesi di androgeni, secreti in modo pulsatile

HO Colesterolo Steroidi sessuali O OH Testosterone HO OH Estradiolo

TESTICOLO Colesterolo  Pregnenolone  17-OH-pregnenolone  DHEA    Progesterone  17-OH-progesterone  androstenedioneestrone     Deossicorticosterone11-deossicortisolotestosterone estradiolo

Il T circola legato alla SHBG (30%), all’albumina (68%) e libero (2%) Oltre al testosterone (T), il testicolo produce estradiolo, estrone e DHT. Il T circola legato alla SHBG (30%), all’albumina (68%) e libero (2%) T libero (quota attiva) organi bersaglio tessuto muscolare, tessuto adiposo, fegato, apparato pilifero, SNC recettore degli androgeni Trascrizione genica

AZIONI DEGLI ANDROGENI OH AZIONI DEGLI ANDROGENI Testosterone AR O OH AR ARE Trascrizione genica

Richiami anatomo-fisiologici IPOTALAMO Serotonina DA Oppioidi endogeni - - - GnRH NA + - + - - - - - Inibina LH - FSH + + Cellule di Leydig + Estrogeni Androgeni

FSH: ormone follicolo-stimolante, glicoproteina prodotta dalle cellule gonadotrope dell’ipofisi in modo pulsatile. Induce l’espressione del recettore per l’LH da parte delle cellule di Leydig. Stimola la funzione delle cellule del Sertoli Cellule di Sertoli: cellule che risiedono nei tubuli seminiferi del testicolo, a stretto contatto con le cellule spermatogenetiche (futuri spermatozoi), di cui regolano i processi maturativi. Producono proteine di trasporto e l’inibina B, che tramite feed-back negativo inibisce la secrezione ipofisaria di FSH

AZIONI CLINICHE DEGLI ANDROGENI Nella vita prenatale  sviluppo dei genitali esterni In età prepuberale  influenza sul comportamento

AZIONI CLINICHE DEGLI ANDROGENI Alla pubertà  genitali esterni: aumento di volume e pigmentazione dello scroto comparsa di pliche rugose a livello della cute scrotale  crescita dei peli: comparsa di barba e baffi iniziale recessione bitemporale sviluppo dei peli pubici; comparsa dei peli ascellari, perianali, del tronco e delle estremità  crescita lineare: scatto di crescita puberale interazione degli androgeni con il GH sull’aumento di IGF-I  organi sessuali accessori: prostata e vescichette seminali aumentano di volume ed iniziano l’attività secretoria  abbassamento del tono della voce  psiche: attitudini più aggressive; sviluppo della libido  aumento della massa muscolare

AZIONI CLINICHE DEGLI ANDROGENI Nell’adulto  crescita dei peli: mantenimento delle caratteristiche androgeniche eventuale comparsa di calvizie psiche: mantenimento delle attitudini comportamentali e della libido osso: prevenzione della perdita ossea e dell’osteoporosi stimolo della spermatogenesi agendo sulle cellule del Sertoli ematopoiesi: stimolo dell’eritropoietina

Funzionamento dell’asse in corso di esercizio fisico emoconcentrazione Esercizio intenso e breve:  25% testosterone ridotta clearance metabolica per ridotto flusso epatico Esercizio prolungato: riduzione significativa del testosterone (via soppressione del GnRH) Esercizio prolungato associato a perdita di peso e deprivazione del sonno: livelli di testosterone compatibili con lo stato di ipogonadismo, da deficit di LH Atleti costantemente allenati a sport di resistenza (maratona) hanno livelli di LH, FSH e testosterone molto simili ai soggetti normali

Funzionamento dell’asse in corso di esercizio fisico DIGIUNO periodi brevi:  LH, FSH e testosterone ( GnRH) periodi prolungati:  testosterone con normale/elevato LH anoressia nervosa: livelli molto bassi di testosterone ed LH (livelli pre-pubere)

Funzionamento dell’asse in condizioni critiche Condizioni patologiche critiche: condizioni che richiedono il sostegno delle funzioni vitali con mezzi meccanici o farmaci, senza i quali sopraggiungerebbe la morte ( = stress fisico acuto severo).  ACTH CRF  PRL  oppioidi endogeni  funzione testicolare digiuno, post-operatorio, IMA, ustioni, stress psicologico e fisico, condizioni critiche prolungate La secrezione di testosterone viene interrotta per ridurre il consumo energetico e l’apporto di substrati a funzioni non vitali nel momento particolare. Prima viene inibita la secrezione di testosterone e poi quella delle gonadotropine

CONSEGUENZE DI PATOLOGIE DELL’ASSE SULLA PERFORMANCE IPOGONADISMO: livelli plasmatici di testosterone patologicamente bassi e/o deficitaria produzione di spermatozoi Primitivo: deficit testicolare Bassi livelli plasmatici di testosterone Basso numero di spermatozoi nel liquido seminale. Elevati livelli plasmatici di LH ed FSH Cause: genetiche, congenite, infettive, etc. sindrome di Klinefelter (XXY) criptorchidismo anorchia congenita aplasia delle cellule germinali orchite varicocele

CONSEGUENZE DI PATOLOGIE DELL’ASSE SULLA PERFORMANCE IPOGONADISMO: livelli plasmatici di testosterone patologicamente bassi e/o deficitaria produzione di spermatozoi Secondario: deficit ipofisario e/o ipotalamico Bassi livelli plasmatici di testosterone Basso numero di spermatozoi nel liquido seminale. Bassi livelli plasmatici di LH ed FSH Cause: genetiche, congenite, compressive, etc. ipopituitarismo idiopatico; adenomi ipofisari; anomalie selettive di LH ed FSH; iperprolattinemia; sindrome di Cushing (ipercortisolismo); ipogonadismo ipogonadotropo congenito isolato (deficit parziale di GnRH); sindrome di Kallman (displasia olfattogenitale)

Quadro clinico IPOGONADISMO Volume testicolare ridotto Insufficiente spermatogenesi  infertilità Ridotta secrezione di testosterone durante il I° trimestre della vita fetale = assente o incompleta virilizzazione del feto ♂, che può presentare genitali esterni femminili o ambigui durante il II° e III° trimestre della vita fetale = normale differenziazione sessuale del feto ♂, che si presenta però con micropene durante l’infanzia = sviluppo puberale deficitario dopo lo sviluppo puberale = calo della libido, della conta degli spermatozoi (<5.000.000/eiaculato) e dell’energia fisica in pochi giorni o settimane; calo dei peli androgeno-dipendenti, della massa muscolare, della densità minerale ossea in qualche anno; possibile ginecomastia

PATOLOGIE SISTEMICHE CHE RIDUCONO LA FUNZIONALITA’ TESTICOLARE Obesità: minor legame del testosterone all’SHBG → calo del testosterone totale, con normali concentrazioni di testosterone libero; tendenza allo sviluppo di un ipogonadismo ipotalamico Patologie tiroidee: ipertiroidismo= elevata sintesi di SHBG con aumento dei livelli di testosterone ed estradiolo in circolo; aumenta l’attività delle aromatasi periferiche → ↑ estradiolo → ginecomastia, impotenza, infertilità ipotiroidismo = calo della libido

PATOLOGIE SISTEMICHE CHE RIDUCONO LA FUNZIONALITA’ TESTICOLARE Insufficienza renale = calo della libido, ginecomastia, impotenza, infertilità Diabete mellito = alterata funzione erettile ed eiaculatoria Etilismo = calo della libido, ginecomastia, impotenza per danno testicolare diretto e alterata secrezione di GnRH Farmaci = chemioterapia, antiandrogeni, chetoconazolo, cannabinoidi

ECCESSO DI ANDROGENI Uso di steroidi androgeni anabolizzanti (SAA) SAA = derivati del testosterone che determinano aumento della sintesi proteica ed un aumento della massa magra muscolare quando assunti durante l’allenamento associato ad appropriata nutrizione. Possono indurre un aumento della forza, della tolleranza al lavoro anaerobico, accorciando i tempi di recupero. Sono frequentemente assunti in dosi elevate, assieme a sostanze mascheranti, soprattutto diuretici, per diluire la concentrazione di sostanze proibite nelle urine, e per accelerarne l’eliminazione dall’organismo prima dei controlli.

ECCESSO DI ANDROGENI Uso di steroidi androgeni anabolizzanti (SAA) : Il testosterone è disponibile nella forma naturale ed in quella sintetica. Il normale rapporto fra testosterone ed epitestosterone (un isomero della forma naturale) è di 1:1. I test farmacologici utilizzano una soglia di 6:1 per considerare un risultato come positivo, significativo di concentrazioni eccezionalmente elevate di testosterone, naturale o sintetico. Se vengono escluse condizioni patologiche, bisogna ritenere il risultato come compatibile di assunzione di SAA. Sostanze quali l’alcool e contraccettivi possono influenzare il rapporto T/E. Alcuni atleti, per passare il test ed avere un normale rapporto T/E aumentano i livelli di E con iniezioni o applicazioni topiche

ECCESSO DI ANDROGENI Uso di steroidi androgeni anabolizzanti (SAA) : EFFETTI ipertrofia muscolare aumento della massa magra aumento del volume plasmatico antagonismo all’azione catabolica dei glucocorticoidi

ECCESSO DI ANDROGENI Uso di steroidi androgeni anabolizzanti (SAA) : RISCHI MEDICI E SINTOMI Gli SAA interferiscono con l’asse ipotalamo-ipofisi-gonadi, con effetti deleteri che in casi estremi possono comprendere lo sviluppo di neoplasie e sindromi psichiatriche. Sono stati documentati eventi gravi quali morte cardiaca improvvisa e carcinoma del colo, a causa delle dosi farmacologiche assunte inappropriatamente dagli atleti

ECCESSO DI ANDROGENI Uso di steroidi androgeni anabolizzanti (SAA) : RISCHI MEDICI E SINTOMI Effetti generali: virilizzazione; calo della sintesi di SHBG; calo dell’attività della lipoprotein lipasi tissutale; calo dei livelli di HDL; aumento dell’ematocrito; aumento dei livelli degli enzimi epatici; aumentato rischio di carcinoma epatocellulare ed epatite; ipertensione; eventi cardiovascolari e cerebrovascolari acuti

ECCESSO DI ANDROGENI Uso di steroidi androgeni anabolizzanti (SAA) : RISCHI MEDICI E SINTOMI Nei maschi adolescenti: acne severa al volto ed al corpo, chiusura prematura delle epifisi delle ossa lunghe e quindi ridotta crescita in altezza. Nelle femmine: mascolinizzazione; anomalie mestruali; ipertricosi; ipertrofia clitoridea e atrofia mammaria; abbassamento del tono della voce; alterazioni della funzionalità renale ed epatica (più persistenti che nei maschi).

ECCESSO DI ANDROGENI Uso di steroidi androgeni anabolizzanti (SAA) : RISCHI MEDICI E SINTOMI Nei maschi adulti: acne; aumento dell’aggressività e della libido; eventuale impotenza; alterazioni della funzionalità renale ed epatica; atrofia testicolare con riduzione dello sperma; alopecia; iperplasia ed infiammazioni prostatiche; ginecomastia