18. La conferenza di Wansee
La conferenza di Wansee Il teatro di questo avvenimento è una elegante villa in una località sul lago appena fuori Berlino viene utilizzata come luogo di vacanza per i membri del Servizio di sicurezza delle SS
La conferenza di Wansee Il padrone di casa è uno degli uomini più potenti del Terzo Reich Reinhard Heydrich capo dell’Ufficio centrale per la sicurezza nazionale e della Gestapo
La conferenza di Wansee Il 29 novembre 1941 Heydrich diramò l’invito a una serie di funzionari per “uno scambio di idee” sulla “soluzione finale della questione ebraica” la riunione venne però rinviata si tenne alla fine il 20 gennaio 1942 come “colazione di lavoro” molto spesso (esempio anche un film di Hollywood) fraintesa: presentata come l’occasione in cui venne presa la decisione della soluzione finale invece, il massacro degli ebrei era in atto già da tempo
La conferenza di Wansee Vennero invitati, oltre a Heydrich, Adolf Eichmann responsabile della Sezione IV B 4 dell’Ufficio centrale per la sicurezza nazionale diretto da Heydrich quella che si occupava delle questioni relative all’evacuazione degli ebrei una stenografa (rimasta sconosciuta) e tredici alte personalità che rappresentavano i ministeri dell’Interno della Giustizia dei Territori orientali degli Esteri la cancelleria del Reich la segreteria del NSDAP la direzione del piano quadriennale il governatore di Cracovia
La conferenza di Wansee Se non lo sapessimo per altre strade anche la composizione della riunione ci conferma che essa avveniva a cose avviate: mancavano infatti istituzioni chiave come il ministero dei Trasporti quello delle Finanze l’esercito
La conferenza di Wansee Di questa riunione abbiamo il verbale che è un documento capitale sulla Shoah la questione ebraica venne affrontata in termini burocratici e statistici, impersonali: i funzionari non pensavano a esseri umani al processo di Gerusalemme Eichmann ha parlato di un clima disteso e cordiale, allegro La riunione durò meno di due ore (non si sa esattamente) e non ci furono particolari obiezioni e contrasti tuttavia, le cose furono chiarissime
La conferenza di Wansee Heydrich esordì sottolineando che lo scopo della lotta condotta dal Reich contro gli ebrei era quello di “ripulire in maniera legale lo spazio vitale tedesco dagli ebrei” in mancanza di soluzioni migliori si era a lungo pensato a una loro emigrazione, ma ora “considerate le possibilità offerte dai territori orientali” l’emigrazione era stata vietata e si proponeva qualcosa di diverso
La conferenza di Wansee Che cosa? per capirlo basta leggere il passaggio chiave del verbale: “Nel quadro della soluzione finale, un apposito organismo dirigente provvederà ad avviare gli ebrei al lavoro, con le opportune modalità, nei territori orientali. Suddivisi in grandi colonne e separati per sesso, gli ebrei abili al lavoro verranno condotti in queste zone e impiegati nelle opere stradali, tenendo conto ovviamente dei vuoti che via via si creeranno per decimazione naturale in gran parte del contingente. Gli elementi che alla fine resteranno ancora integri, trattandosi sicuramente di quelli più resistenti, dovranno essere trattati come meritano, perché sono il frutto di una selezione naturale, e nel caso fossero liberati diventerebbero la cellula embrionale di una nuova generazione ebraica.”
La conferenza di Wansee Si tratta di un linguaggio burocratico ma chiarissimo riflette il fatto che questi funzionari e politici non ritenevano lo sterminio degli ebrei un assassinio per questo non avevano bisogno di usare i termini che normalmente con esso si associano
La conferenza di Wansee L’eliminazione era del resto già in corso e molti dei funzionari presenti lo sapevano: Il ministero degli Esteri stava chiedendo la consegna degli ebrei Croati, Sloveni, Rumeni, Ungheresi ma assieme cercava di appurare – come si legge in un altro documento – se il problema degli 8.000 sobillatori ebrei non possa essere risolto in loco” nell’ ottobre 1941 inducendo come argomento la necessità di una rappresaglia, a Belgrado erano stati fucilati mille ebrei e “zingari”, provocando la reazione inorridita dell’opinione pubblica mondiale nel dicembre 1941 erano stati utilizzati dei ”camion a gas” per cercare di superare i problemi psicologici che le fucilazioni di massa suscitavano negli esecutori 97.000 persone erano state “trattate” senza alcun problema alle vetture, ci viene riferito in un altro documento la capacità operativa di questa soluzione era però modesta dal settembre 1941 nel campo di Auschwitz era stato sperimentato l’uso dello Zyklon B (un disinfestante dei pidocchi), su prigionieri russi in realtà, era stato giù utilizzato per i disabili nel corso del programma di “eutanasia”
La conferenza di Wansee Cosa avvenne allora a Wansee se non vi si decise l’avvio della soluzione finale? Heydrich insistette sulla sua competenza sulla materia cercò di stabilire alcune linee di fondo comuni per evitare frizioni e duplicazioni Toccò il problema di estendere la “soluzione finale” alla categoria dei “misti” proponendo di includervi quelli di “primo grado” ed escludendo quelli di “secondo grado”, a condizione che accettassero la sterilizzazione volontaria dunque, si discusse un migliore funzionamento della macchina si misero al corrente una serie di strutture dell’intenzione di procedere si discusse della possibilità di estendere il numero delle vittime La conferenza documenta perciò due punti essenziali della Shoah: “spietata risolutezza del regime nazionalsocialista nel procedere in maniera scrupolosamente pianificata, burocratica e calcolata all’assassinio di tutti gli ebrei che si sarebbero riusciti a catturare”