LORENZO DRAGO E VITTORIO MORANDI

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Transcript della presentazione:

LORENZO DRAGO E VITTORIO MORANDI mercurio LORENZO DRAGO E VITTORIO MORANDI

FORMAZIONE MERCURIO Mercurio, come gli altri pianeti del sistema solare, si è formato per aggregazione del materiale sospeso nel disco planetario che ha dato origine al Sistema Solare. Un dato interessante è che la sua densità media è particolarmente elevata. Lo scenario più probabile prevede che un protopianeta di dimensioni maggiori rispetto a Mercurio abbia, circa 4,5 miliardi di anni fa, eiettato nello spazio gran parte della sua superficie.

MOTO DI ROTAZIONE E RIVOLUZIONE Il periodo di rotazione è 58.646 giorni terrestri pari ai 2/3 del suo periodo orbitale: ogni 3 rotazioni sul proprio asse del pianeta compie due orbite attorno al sole. I periodo di rivoluzione è solamente 88 giorni, più veloce di qualsiasi altro pianeta.

CARTA DI IDENTITA’ DISTANZA DAL SOLE 58 milioni di chilometri circa DURATA DEL GIORNO 58g 15 h 30 m MASSA 30030 miliardi di miliardi di tonnellate RAGGIO 2.440 chilometri DENSITA’ 5,43 g/ cm3

A TU PER TU CON IL SOLE MERCURIO è il pianeta più vicino al sole per ciò è difficile osservarlo. Il pianeta è visibile soltanto poco prima dell’alba o subito dopo il tramonto, nelle notti molto serene. Nel resto è oscurato dalla luce solare

UN PIANETA MOLTO DENSO La densità di mercurio è 5,43 g/ cm3. Il pianeta è costituito per 80% da un grosso nucleo di materiale ferroso allo stato liquido. Il nucleo è circondato d’ un mantello di silicati, a sua volta ricoperto da una crosta.

LA SUPERFICIE Similmente alla luna, il suolo mercuriano è ampiamente craterizzato a causa dei numerosi impatti di asteroidi che hanno contrassegnato il suo passato e presenta bacini riempiti da vecchie colate laviche, ancora evidenti grazie alla mancanza totale dell’atmosfera . Alcuni crateri sono circondati da raggi . Non soltanto Mercurio e la Luna hanno subito urti con meteoriti; è tuttavia normale che i pianeti in possesso di un’atmosfera consistente risentano in misura minore dell’effetto degli impatti.

OSSERVAZIONE Trattandosi di un pianeta interno rispetto alla terra, Mercurio appare sempre molto vicino al sole al punto che i telescopi terrestri possono osservarlo. Durante il giorno la luminosità solare impedisce ogni osservazione, e l’osservazione diretta è possibile solamente subito dopo il tramonto, sull’orizzonte a ovest, oppure poco prima dell’alba verso est. Inoltre l’estrema brevità del suo moto di rivoluzione (solamente 88 giorni) ne permette l’osservazione solamente per pochi giorni consecutivi, dopo di che il pianeta si rende inosservabile dalla Terra.

OSSERVAZIONI IN EPOCA SCIENTIFICA Galileo Galilei compì le prime osservazioni telescopiche di Mercurio all’inizio del XVII secolo. Sebbene fosse riuscito nel osservare le fasi di Venere, il suo telescopio non era sufficientemente potente da permettergli di cogliere anche quello di Mercurio. Le difficoltà insite nel osservazione di Mercurio hanno determinato che il pianeta sia stato il meno studiato tra gli 8 del sistema solare.

CLIMA La temperatura sul emisfero esposto al Sole può arrivare a ben 700 Kelvin (430°C) mentre sul emisfero opposto, scende fino a circa 110 Kelvin (-163°C). Date queste cifre, la temperatura media sulla superficie di Mercurio è circa 452Kelvin (179°C).

LA STRUTTURA INTERNA La densità di mercurio, pari a 5,43 g/cm3, si discosta molto da quella lunare

STORIA Mercurio era già nato fin dai tempi dei sumeri, che loro chiamavano ubu-idim- gud-ud. Tra i babilonesi, autori delle prime osservazioni dettagliate dei corpi celesti, era nato con i nomi di gu-ad-e gu-utu. Gli astronomi Greci identificavano il pianeta con il nome di Apollo, quando esso appariva al mattino verso oriente e con il nome di Hermes quando appariva la sera, verso occidente. La consapevolezza che si trattasse del medesimo corpo celeste è attribuita a Pitagora.

MITOLOGIA Il nome del pianeta deriva da quello dell’omonima divinità romana, in latino Mercurius, corrispondente del dio greco Hermes, messaggero degli Dei. Il pianeta deve probabilmente la sua identificazione con il dio greco alla sua caratteristica di muoversi nel cielo più velocemente di altri pianeti.

ATMOSFERA Per via della sua bassa attrazione gravitazionale Mercurio è sprovvisto di una vera e propria atmosfera come quella terrestre, fatta eccezione per esili tracce di gas . La composizione atmosferica è stata determinata da come segue: ossigeno (42%), sodio(29%), idrogeno(22%), elio(6%), potassio e tracce di argon, anidride carbonica, vapore acqueo, azoto, xeno, neon, calcio e magnesio(1%). La pressione atmosferica al suolo, misurata dalla sonda Mariner 10, è nell’ ordine di un millesimo di pascal. La vicinanza al Sole, la mancanza d’atmosfera, unite ad una rotazione molto lenta, caratterizzano Mercurio per una elevatissima escursione termica: 350°C durante l’esposizione al Sole e -170°C di notte.

CURIOSITA’ Il rapporto del tutto particolare tra il periodo di rotazione e quello di rivoluzione di MERCURIO, unito all’alta eccentricità dell’ orbita, produrrebbe strani effetti per un osservazione sulla superficie del pianeta. Gli atomi di sodio e potassio sono facilmente ionizzati dalla radiazione solare. Stando così le cose gli atomi di sodio devono essere continuamente rimpiazzati dalla superficie e l’atmosfera si trova in uno strato di equilibro fra gli ingressi ed uscite.

CURIOSITA’ II Il meccanismo con cui la superficie rifornisce di sodio e potassio l’atmosfera di Mercurio non è univoco, può trattarsi di minerali scissi nei loro componenti dalla radiazione solare ( sia elettromagnetica sia corpuscolare), o degli effetti di impatti di micro meteore del Sistema Solare.

THE END