Sezione prima: Geroboamo e Roboamo (1 Re 12,1-14,31)

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Transcript della presentazione:

Sezione prima: Geroboamo e Roboamo (1 Re 12,1-14,31) IL REGNO DIVISO 1 RE 12,1- 2 RE 17,41 Sezione prima: Geroboamo e Roboamo (1 Re 12,1-14,31)

PRIMA PARTE LA DIVISIONE DEL REGNO (CAPP.12-14)

PRESENTAZIONE Scisma tra Nord e Giuda 1. Si tratta di un cambiamento epocale: Israele si libera dal giogo dell’amministrazione salomonica Giuda vive questa situazione come ribellione e involuzione del «rengo unito» 2. Nella narrazione vengono utilizzate fonti diverse (una pro Geroboamo e una pro Roboamo) per potere riconoscere la «verità storica»

12,1-14: Alla richiesta di «alleggerire» le durezze di Salomone, Roboamo segue il consiglio dei «giovani» che aizzano il re a usare «i flagelli» (lett. Gli scorpioni). Racconto di carattere «sapienziale» nello scontro fra generazioni. v.15: giudizio «divino» che ribadisce l’oracolo di Ahia v.16-20: risposta e separazione dalla «casa di Davide», nonostante la diplomatica missione di Adoniram. Da questi separatisti viene scelto come re Geroboamo 12,21-24: la reazione di Roboamo sarebbe quella dello scontro per riconquistare il regno del nord, ma l’intervento profetico di Semaia lo impedisce. E’ un tentativo di spiegazione del perché il regno davidico non sia tornato a Roboamo.

14,25-33: le attività di Geroboamo: Trasferimento a Penuel (cfr. storia di Giacobbe), ma anche pone la sua residenza anche a Tirsa (segno della instabilità del regno) Fa rifiorire alcuni santuari del passato (Betel e Dan) con il culto dei vitelli d’oro. La ragione è che l’unità di culto (Gerusalemme) presuppone anche quella politica (cosa che lui non vuole). L’a. vuole mettere in evidenza la ribellione a Dio. La riforma cultuale include poi anche l’erezione di «bamot» i santuari delle alture con sacerdoti non «leviti» Istituisce la festa di «hag» (capodanno) nel settimo mese Lo stesso Geroboamo va a fare sacrifici

Cap.13,1-34 v.1-10: Un uomo di Dio (un profeta) annuncia l’oracolo a Geroboamo, quasi per dire che è Dio che dà senso a tutta la vicenda. Si tratta dell’annuncio di quella che sarà la riforma di Giosia. Il segno è la spaccatura dell’altare del sacrificio, al re si inaridisce la mano. La preghiera del profeta guarisce il re e nonostante i suoi inviti il profeta esce di scena v.11-32: secondo episodio profetico….la parola di Dio si compirà sull’altare di Betel… il ruolo dunque della parola. Ad essa è dovuta totale obbedienza altrimenti vi è la catastrofe. v.33-34: conclusione amara sulla perversità di Geroboamo.

Cap.14,1-18 Un altro racconto profetico: la malattia del figlio del re (Abia) (v.1) Il travestimento della madre inviata dal profeta Il giudizio negativo divino su Geroboamo (7-11) La morte del figlio (12-13) L’arrivo di un nuovo re (14) Le prospettive future (l’esilio) (15-16) Realizzazione della parola profetica (17-18)

Cap.14,19-31 Morte di Geroboamo e successione (19-20) Notizie su Roboamo secondo uno schema stereotipato: a) Età del designato b) Durata del regno c) Luogo di residenza d) Nome della madre del re g) Giudizio sul comportamento del re

Alcune note: La citta capitale è Gerusalemme dove Dio ha posto il suo nome b) La madre di R. è ammonita (politica dei matrimoni misti di Salomone) c) I culti cananei che ritornano. Es.La costruzione delle «massebot» (pilastri di pietra. Significato fallico); le «asere»; «bamot» (alture); gli alberi sacri; e i «qades» (prostituti sacri maschi e femmine) v.25-31: ci sono notizie di politica internazionale. E la morte

Alcune conclusioni sulla sezione: Emerge la mano del deuteronomista e la sua lettura teologica dei fatti. Ma non in maniera sprovveduta. Ad esempio emerge il giudizio su - Salomone e il suo modo di governare arrogante - Roboamo non sa governare e si lascia abbindolare dai «giovani» 2) Con Geroboamo si comprende che lo scisma era inevitabile , ma anche il ritorno alla situazione «tribale» non era più possibile. Come Saul e Davide è consacrato due volte: dal profeta e dal popolo. Una elezione voluta da Dio: ma come «punizione»

SECONDA PARTE I DUE REGNI DIVISI FINO A ELIA (CAPP.15-16)

ABIAM, (914-911 A.C.)re di giuda (sua madre è «nipote» non figlia di Assalonne). Da notare la lettura teologica. Cfr il riferimento alla «lampada» (v.5) ASA (911-870) re di giuda (pure lei Maaka è detta «gebira» dama di corte) Viene dato un giudizio positivo (pulizia dei «qedusim» e dei «gillulim» idoli (radice gll da cui «gel» che significa sterco) il cui culto era caro a Maaka, destituita dal ruolo di «signora di corte». Tuttavia non del tutto è stato bravo (non tutti gli idoli vengono eliminati e poi c’è il riferimento all’oro per il tempio). Si fa riferimento anche alle lotte con BAASA (re di Israele) che conduce Asa a chiedere l’aiuto del re arameo (Damasco) Ben Hadad, corrompendolo con l’oro del tempio. Tale alleanza lo porta ad ottenere legno e pietre per fortificare alcune città (Gheba e Mispa)

La fine di ASA è contraddistinta da una malattia ai piedi (forse castigo per i suoi peccati come «mancanza di fiducia in Dio» e di più nei medici) NADAB (909-908), figlio di Geroboamo, re di Israele: formula stereotipata per la sua vita. Vi è la congiura contro di lui di BAASA e del suo assassinio. BAASA (908-885) re di Israele: l’assassinio di NADAB è interpretato come realizzazione della profezia di AHIA. Segue un giudizio negativo Vi è un profeta: Iehu ben Hanani.. (1 Re 16,1-4)

Questa presenza sembra richiamare 14,1-7 (ipotesi redazionale) Questa presenza sembra richiamare 14,1-7 (ipotesi redazionale). Tale episodio è una «voce teologica» interpretativa degli eventi che si svolgono in modo incomprensibile. Di BAASA non vengono stigmatizzati i vizi, ma le inadempienze religiose… ELA re di Israele (885-884) che viene assassinato da ZIMRI, mentre era ubriaco. Un omicidio che rimane nella viva memoria del popolo. ZIMRI fa piazza pulita dei possibili vendicatori del casato di Geroboamo. La causa di tutti questi delitti è l’idolatria (gli idoli sono «habalim» nullità cfr. Qoelet «hebel» nulla vanità vacuità). La sua morte (dopo 7 giorni di regno) è consumata in un incendio nella reggia di Tirsa, da lui voluto e provocato.

OMRI- TIBNI (884-880): l’investitura regale deml primo non è accettata da tutti. Il popolo e l’esercito sono divisi, ma egli prevale sul contendente Tibni OMRI (880-873) da Tirsa egli si sposta a Samaria, diventando così la capitale del regno. (significato «smr» osservare/città osservatorio). E’ una città posto in un luogo strategico (tra Meghiddo e la valle di Izreel per il nord e Gerusalemme per il sud e i fenici per l’ovest e l’est per Sichem e Tirsa). Si tratta di una grande opera che insedia una nuova dinastia ricordata da diversi documenti extra biblici: Stele del re di Moab (830) dove si ricorda la vittoria sulla casa di Omri oppressore del suo popolo Iscrizione assira che parla di Ieu della casa di Omri Spedizione di Tiglat Piliser contro gaza e Damasco in cui si indica Israele come «casa di Omri»

Il testo biblico invece liquida Omri con un giudizio stereotipo ACAB re di Israele (873-852) nel cui regno si inserisce il ciclo di Elia e delle guerre aramee. La lunga durata del regno fa pensare ad un periodo di stabilità della monarchia. Il giudizio negativo si arricchisce con la notizia del suo matrimonio con Gezabele («dov’è il principe Baal?») dal significato politico. Acab era idolatra? I suoi figli portano tutti un nome yavista. Si può pensare che egli abbia dato spazio al culto portato dalla moglie. Notizia della ricostruzione di Gerico (motivo politico e non religioso)

CONCLUSIONE La visione del Dtr che fa una predica «narrando avvenimenti» e magari non sempre oggettiva nei fatti ha una intenzione: Ridare una identità a un popolo spezzato dalla catastrofe della fine delle sue istituzioni (monarchia, tempio, Gerusalemme, popolo…) Sceglie di ricordare al popolo il perché delle catastrofi: il criterio della responsabilità personale. C’era un impegno da rispettare!!! La fedeltà a Dio è anche «giustizia sociale», rapporti interpersonali onesti e rifiuto del compromesso. Nonostante errori storiografici il Dtr mostra come il periodo della monarchia sia stato un succedersi di prevaricazioni sociopolitiche e defezioni religiose.