AD RIVUM EUNDEM: Fabula e Intreccio Nell’intreccio proposto da Esopo, il primo ad apparire è il lupo: Λύκος θεασάμενος ἄρνα ἀπό τινος ποταμοῦ πίνοντα, anche se l’agnello è già presso il ruscello intento a bere quando quello arriva.
AD RIVUM EUNDEM: Fabula e Intreccio In La Fontaine, invece, fabula e intreccio coincidono: Un Agneau se désaltérait Dans le courant d'une onde pure. Un Loup survient à jeun qui cherchait aventure, Con un efficace iperbato, Fedro pone in apertura del suo intreccio proprio il ruscello, che è, così, la testa del sintagma in posizione enfatica, del sintagma, cioè, che è l’elemento nuovo della frase. Ad rivum eundem lupus et agnus venerant
AD RIVUM EUNDEM: Una analisi linguistica Applicando ricorsivamente l’analisi in dato e nuovo al sintagma ad rivum eundem, osserviamo che l’informazione nuova, in questo caso, è veicolata dal dimostrativo eundem
Ad rivum eundem… siti compulsi Si indica allegoricamente il venire al mondo allo stesso modo, spinti da una inestinguibile sete di vita, secondo una metafora già presente in Lucrezio: «post aliud, cum contigit illud, avemus / et sitis aequa tenet vitai semper hiantis». [94 a.C. – 50 a.C.] Lucrezio, De rerum natura, III, 1083-1084: «Poi, quando questo ci tocca, vorremmo avere / un’altra cosa, e una sete costante di vita ci possiede, sempre assetati» traduzione di Guido Milanese.
Venerant… stabat: Una analisi linguistica Il primo verso della favola si chiude con il verbo venerant, il quale riveste una funzione importante sia per la posizione occupata, a conclusione della frase principale, la seconda per rilievo informativo, sia perché le sue caratteristiche concernenti la azionalità richiamano, per contrapposizione, il verbo della frase successiva: stabat.
Venerante… stabat: Una analisi linguistica Riferendoci alla tabella successiva, possiamo osservare che venerant è verbo non durativo, dinamico e telico, mentre stabat è durativo non dinamico e non telico. Duratività Dinamicità Telicità Stati + - Attività Trasformativi Risultativi
DAL BELLO AL PERSUASIVO Figure di spostamento Ad rivum eundem lupus et agnus venerant: iperbato, che colloca in posizione iniziale il sintagma Ad rivum eundem, determinandone l’interpretazione metaforica. Lupus et agnus: antitesi. Superior stabat lupus: iperbato. Al primo posto della frase è collocato l’attributo dotato di maggiore colorazione semantica, che meglio descrive lo squilibrio sociale tra i due personaggi. Superior… lupus/inferior agnus: antitesi, nella quale gli elementi lessicali sono disposti simmetricamente.
DAL BELLO AL PERSUASIVO A te decurrit ad meos haustus liquor: l’iperbato ha lo scopo di porre in posizione enfatica il sintagma che ha come referente il lupo e col quale l’agnello rivendica la propria innocenza. Lo spostamento di liquor è reso necessario dallo scarso rilievo che avrebbe assunto se fosse stata collocata al centro della frase. Repulsus ille veritatis viribus: stacco tra verbo (repulsus che viene a trovarsi in posizione enfatica) e complemento;
DAL BELLO AL PERSUASIVO Pater, hercle, tuus – ille inquit – male dixit mihi: hercle separa il sostantivo dal possessivo introducendo una esplosione emotiva, mentre ille inquit introduce un ulteriore stacco tra il gruppo del soggetto ed il gruppo del predicato rendendo Nuovo il soggetto e Dato il predicato, che essendo ripreso dal verso 10 assume il significato: dato per presupposto che qualcuno ha parlato male di me, asserisco che lo ha fatto tuo padre; Haec propter illos scripta est homines fabula qui fictis causis innocentes opprimunt: intarsio - stacco tra dimostrativi e sostantivi (Haec – fabula; illos – homines); stacco tra il relativo ed il suo antecedente (homines – qui). Haec illos Homines fabula
DAL BELLO AL PERSUASIVO La figura più presente, nella favola, è anche quella che troviamo per prima; essa è una figura di costruzione ottenuta per spostamento. L’idea di spostamento rinvia alla necessità di individuare, nelle lingue, un ordine dei costituenti detto basico, dal quale possano essere derivati altri ordini.
DAL BELLO AL PERSUASIVO Vediamoli in italiano: 1) SV Luisa corre 2) VS È partita Valentina 3) SVO L'orso insegue il cacciatore 4) SOV L'orso, il cacciatore, ha inseguito 5) OVS Il cacciatore, ha inseguito l'orso 6) OSV Il cacciatore, l'orso ha inseguito 7) VSO Ha mangiato Marco, la tua colazione 8) VOS Ha portato la torta, il mio amico SVOIA. (I = Oggetto indiretto, A = Aggiunti ossia circostanziali di tempo,luogo ecc.)
DAL BELLO AL PERSUASIVO Il latino passa da un ordine SOV (preletterario) ad un ordine SVO (preromanzo). L’ordine con il verbo finale è più arcaico e letterario; l’ordine con il verbo prima del complemento è più tardo e colloquiale. CONTROESEMPI: Onerariae onustae stabant in flustris (Nevio, 275 a.C. circa – 201 a.C.) Le navi da trasporto, appesantite, stavano ferme nella bonaccia Vinus mihi in cerebrum abiit (Petronio, 27 – 66) Il vino mi ha dato al cervello
RETORICA E ORDINE DELLE PAROLE Gli ordini diversi hanno l’effetto di porre in risalto gli elementi dislocati. Il fenomeno non è limitato al latino, ma è presente anche in altre lingue, tra cui l’italiano.