IMPRESSIONISMO/1 prof. Claudio Puccetti
Caratteri della pittura Impressionista: opposizione all’arte accademica: formazione prevalentemente autodidatta abolizione del disegno e delle linee che contornano gli oggetti definendone i volumi abolizione del sistema prospettico e nuova concezione dello spazio: lo spazio non si conclude nei limiti del quadro ma continua in tutte le direzioni dando al fruitore la sensazione di esserne parte utilizzo della tecnica “en plein air” (all’aria aperta): quadri realizzati direttamente sul posto esaltazione dell’attimo fuggente: scelta di rappresentare la realtà cogliendone le impressioni istantanee importanza della luce e del colore visti come elementi principali della visione: sotto la spinta delle scoperte scientifiche riguardanti le leggi dell’ottica utilizzo dei colori puri e primari e accostamento dei complementari per esaltare la sensazione luminosa tendenza ad abolire i colori neutri (bianco e nero): anche le ombre sono colorate privilegio della forma (tecnica) rispetto al contenuto (soggetto rappresentato) privilegio nei soggetti degli spazi urbani (strade, piazze, bar, stabilimenti balneari, teatri, stazioni): la rappresentazione di questi luoghi, spesso eleganti e mondani, legati al divertimento della borghesia del tempo, trasmettono un atteggiamento positivo nei confronti della vita e del progresso (Positivismo).
La prima macchina fotografica
Félix Nadar 1820-1910 portraits Sarah Bernhardt
Eadweard Muybridge, The Horse in motion 1878
Katsushika Hokusai La Grande Onda 1829 /1833, xilografia
Katsushika Hokusai , una montagna rocciosa vista dall'acqua
Utagawa Hiroshige, improvviso acquazzone sul ponte vicino Atake,1857;
Colori primari e complementari
ÉDOUARD MANET Parigi 23 gennaio 1832 / Parigi 30 aprile del 1883. Nasce a Parigi da genitori ricchi, colti, raffinati. Studia al Collegio Rollin dove incontra Antonin Proust, si diletta di disegno, frequenta musei ed esposizioni. Dopo un periodo di vita marinara su una nave da trasporto si indirizza decisamente alla pittura, sotto la guida di Thomas Couture, pittore accademico. Lascia nel '56 l'atelier del maestro e compie numerosi viaggi: esegue copie da Tiziano, Tintoretto, Velazquez, studia i maestri più recenti, da Goya a Daumier, da Delacroix a Courbet. Nelle sue opere cominciano ad avvertirsi chiari sintomi di un rinnovamento del linguaggio nei confronti della tradizione. Nel 1858 stringe amicizia con Baudelaire, la cui influenza si può infatti avvertire nella 'Musica alle Tuileries' e nel ' Bevitore d'assenzio ', presentato e rifiutato al Salon del 1859. Dovuti all'influsso di Baudelaire sono anche l'infatuazione dell'esotico e l'amore verso la Spagna, che danno luogo nel 1861 al 'Chitarrista‘ e, l'anno seguente, ai quadri di ballerini spagnoli. Nel 1863 presenta al Salon des Refusés tre opere, tra cui la famosa ' Dejeuner sur l'herbe ', che solleva gravi scandali fra pubblico e critici, scandali che si ripeteranno al Salon del '65 per l'Olympia. Al Salon del '66 il suo 'Suonatore di piffero' è rifiutato . I giovani guardano a lui come a un Maestro: sebbene frequenti tra gli altri, Renoir e Monet, egli dapprima non appare tentato dal sorgente Impressionismo. Più tardi però, per influsso sopratutto di Monet, accoglie come un impressionista le suggestioni del 'plein-air'. Nel 1879 viene colpito da una malattia terribile, che lo condurrà alla morte. Continua a lavorare fino all'ultimo, seppur a prezzo di gravi sforzi. Nel 1881 riceve un premio al Salon e viene insignito, su proposta dell'amico Proust, divenuto ministro delle Belle Arti, della Legion d'Onore. Nel 1882 dipinge le ultime opere: la Primavera e il Bar alle Folies-Bergére, entrambe esposte al Salon. Si spegne a Parigi il 30 aprile del 1883. Édouard Manet è considerato il padre dell’Impressionismo, movimento nato in Francia nella seconda metà dell’’800 e ufficialmente nel 1874 con la prima mostra organizzata nello studio del fotografo Nadar, dove vennero esposte opere dei maggiori artisti del gruppo. Gli impressionisti prediligono soggetti naturalistici e temi legati alla vita moderna ma, pur avendo basi realiste, la loro esperienza estetica si poggia sulla percezione, cioè sulla resa della realtà letta solo attraverso gli occhi senza alcuna elaborazione mentale. Annullano il disegno preparatorio della pratica tradizionale perché non rielaborano in studio le proprie visioni ma le eseguono direttamente all’aperto, “en plein air”, così facendo il pittore riesce a cogliere l’attimo e fissare sulla tela la luce e l’atmosfera di quella visione. Il colore è quindi fondamentale perché l’unico che può restituire con immediatezza quegli effetti di luce. Esso viene affrontato in modo scientifico in coerenza con la cultura positivista del periodo. Si utilizzano colori puri, non mischiati, per ottenere effetti di chiaroscuro e una maggiore resa luminosa; si accostano spesso i colori complementari per creare forti contrasti tonali e le ombre non sono più nere ma colorate.
Édouard Manet , Bevitore di assenzio, 1859 Édouard Manet Ninfa sorpresa, 1859/61
Édouard Manet , Colazione sull'erba , 1862/63 Museo d'Orsay, Parigi
Édouard Manet , Colazione sull'erba , 1862/63 Museo d'Orsay, Parigi Con “La colazione sull'erba” siamo alle origini della pittura impressionista. In questa opera Manet rappresenta due nudi femminili in compagnia di giovani borghesi immersi in un paesaggio naturale. Nonostante l'impianto compositivo sia di matrice classica, con forti richiami al tema del concerto campestre di Giorgione e Tiziano, il quadro fu giudicato, dalla critica e dalla borghesia parigina, scandaloso non solo per il soggetto ma per lo tecnica innovativa utilizzata. A scandalizzare non fu la presenza del nudo, ma il fatto che quel nudo rappresentava una ragazza del tempo e non una divinità, così come i due uomini non indossano abiti antichi, ma moderni. L’esecuzione pittorica è priva di solidità prospettica, di sfumature ed è impostata su forti contrasti cromatici. I particolari dello sfondo sono sommari, le forme non sono definite dalla linea e i contorni sono abbozzati con pennellate decise.
Giorgione/Tiziano, Concerto campestre 1510 Museo del Louvre, Parigi
Édouard Manet , Olympia (1863) Musée d'Orsay, Parigi
Tiziano, La Venere di Urbino, 1538
Édouard Manet Donna con pappagallo, 1866 (185x129). Édouard Manet Il pifferaio del reggimento, 1867, 66x82
Édouard Manet Ritratto di Emile Zola, 1867/68, 190x110 Édouard Manet Fucilazione di Massimiliano d’Austria, 252×305,1868.
Édouard Manet, Colazione nello studio, 1868, (118 x 153)
Édouard Manet Il balcone, 1868-69 169x125 Museo d'Orsay, Parigi Édouard Manet Berthe Morisot, 1872, 55x38
Édouard Manet, Alla ferrovia, 1872/3, 93x114
Édouard Manet, Monet nel suo studio galleggiante, 1874, 106x134 Édouard Manet, In barca, 1874, 97x130
Édouard Manet, Coppia al Père Lathuille, 1879, 92x112 Édouard Manet Argentuil, 1874, 149x115
Édouard Manet, Il bar delle Folies-Bergère, 1881/82 Courtauld Gallery, Londra