A. Manzoni Vita e pensiero.

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Transcript della presentazione:

a. Manzoni Vita e pensiero

MILANO 1785 22 maggio 1873 ~~

Origini impegnative Nasce a Milano nel 1785 da una famiglia illustre. Figlio di Giulia Beccaria, donna brillante ma inquieta e frequentatrice dei salotti culturali, e di Pietro Manzoni, uomo appartenente alla piccola nobiltà. Pietro Manzoni è il padre anagrafico di Alessandro ma molto probabilmente il padre naturale fu Pietro Verri, esponente di spicco della cultura milanese del tempo, ossia l’Illuminismo lombardo. Il nonno materno è CESARE BECCARIA, altro importante esponente dell’Illuminismo italiano che insieme ai fratelli Verri aveva fondato il giornale il « Caffè», massima espressione dell’illuminismo italiano i cui componenti discutevano e scrivevano di questioni di pubblica utilità: lo stato della giustizia, della sanità, ineguaglianza sociale, ecc… Beccaria è autore del celebre trattato «Dei delitti e delle pene» in cui pone domande circa le modalità di accertamento dei delitti e circa le pene allora in uso e si schiera contro la pena di morte.

La famiglia Pietro Beccaria Pietro Verri Giulia Beccaria Pietro Manzoni

Tra illuminismo e Romanticismo In famiglia Manzoni respira l’ILLUMINISMO ( ossia secolo dei LUMI, della ragione che illumina le tenebre ossia l’acquisizione dogmatica): 1. fiducia nella ragione umana, 2. importanza di trattare di cose utili al bene comune: giustizia, sanità, libertà dalla servitù….nella convinzione e fiducia che denunciando le storture della società si possa agire per migliorarla Tuttavia A. Manzoni nasce quando l’illuminismo è in crisi e comincia profilarsi una nuova corrente culturale, Il ROMANTICISMO che muove i primi passi in Germania con il movimento lo STURM UND DRANG, ossia « Tempesta d’assalto» già nella seconda metà del XVIII sec. (1765-1785 ca.) e che nel giro di pochi anni si affermerà in Europa e in Italia. Tale corrente culturale alla ragione oppone il SENTIMENTO. Manzoni sarà un esponente importantissimo del ROMANTISMO ITALIANO ( successivo approfondimento)

Antonio Perego, «Accademia dei pugni» Partendo da sinistra, i due uomini seduti sono rispettivamente Alessandro Verri e Cesare Beccaria, al tavolo di destra Verri siede a destra e dietro di lui Beccaria cammina leggendo. L’Accademia caffè» è il precursore del «Caffè»

Lo sturm und drang contribuì alla nascita del romanticismo tedesco

Video: il romanticismo https://www.youtube.com/watch?v=A3b0T7tg4GM&t=50s

Contesto storico-politico Alessandro Manzoni aveva quattro anni quando in Francia il popolo prese la Bastiglia dando una svolta decisiva alla storia dell’umanità, undici quando Napoleone scese in Italia: era un giovanetto tutto preso dalle idee rivoluzionarie e riponeva grande fiducia in Bonaparte liberatore che, in nome dei principi della rivoluzione francese (libertà- uguaglianza-fratellanza) avrebbe liberato l’Italia dalla dominazione straniera ( quella austriaca). Ma ben presto Napoleone di mostrerà le sue vere intenzioni aprendo la strada al potere personale. Deluso dal trattato di Campoformio con cui Napoleone cede Venezia all’Austria, assistette al ritorno degli Austriaci a Milano e al lento ma inarrestabile logoramento della Restaurazione Napoleonica. Vide fallire miseramente i tentativi rivoluzionari: dalle giornate del ‘21 a quelle del ‘48, alla vittoria infine delle speranze risorgimentali nel ‘59 e nel ‘60, alla proclamazione di Roma capitale d’Italia e alla breccia di porta Pia

Da piccolo viene allevato fuori casa, nei pressi di quel lago di Como che poi diventerà lo scenario dei Promessi Sposi. Ben presto la madre si separa da Pietro Manzoni per raggiungere a Parigi Carlo Imbonati di cui si era innamorata. Alessandro, per volere del padre, studia presso collegi rigorosi e riceve un’educazione rigidamente cattolica. Per reazione, a contatto con gli intellettuali lombardi prima e con quelli francesi poi, Alessandro svilupperà atteggiamenti di forte anticlericalismo e razionalismo. Prima formazione

Nel 1805, anno della morte di Carlo Imbonati, Alessandro Manzoni raggiunge la madre a Parigi. Sono anni fondamentali: conosce Fauriel, intellettuale fra i promotori della rivoluzione romantica in Francia; studia la letteratura francese; entra in contatto con i cattolici giansenisti che propongono un’interpretazione severamente morale della vita di fede che attirerà l’attenzione di Manzoni. Nel 1808 con rito calvinista e nel 1810 con rito cattolico, sposa Enrichetta Blondel e da lei avrà nove figli 1810 è l’anno della CONVERSIONE 1805-1810: gli anni parigini Enrichetta Blondel

1810 La Conversione Una decisione sofferta e che da questo momento in poi illuminerà tutta la sua esistenza, riflettendosi suo comportamenti, sulla visione della vita ma, soprattutto, sulla poetica e quindi sulla produzione artistica. Il suo cattolicesimo ( influenzato dalla rigidità del giansenismo) è ispirato all’austerità in campo morale e in campo politico alle tendenze democratiche, contrarie al potere temporale dei papi.

La poetica dopo la conversione

Il MALE è insito nell’uomo Manzoni abbandona la poetica classica, non ritiene più che il MONDO CLASSICO sia un’età dell’oro e modello di perfezione in cui non agisce il MALE. Nell’età si è consumata la sanguinosa persecuzione contro i cristiani, anche in quell’età dunque il male ha fatto sì che venissero compiute atti scellerati. Manzoni giunge dunque alla conclusione che il male domina la storia dell’uomo, è parte integrante dell’essenza umana votata all’egoismo e alla sopraffazione altrui per salvare se tesso. In questo quadro pessimistico l’uomo ha però la facoltà di scegliere tra il bene , ossia la via del bene, quella che la PROVVIDENZA DIVINA in un atto di estremo amore traccia per ciascun uomo, oppure il male Su questa contrapposizione BENE-MALE, tipicamente cristiana, si incentra la produzione poetica di Manzoni, in particolare il romanzo « i promessi sposi»

Post conversionedai classici al Romanticismo: Poetica Dopo la conversione Manzoni abbandona la poetica dei classici e abbraccia il ROMANTICISMO. Nella Lettera «Sul Romanticismo» indirizzata al Marchese Cesare D’Azeglio egli scrive che la letteratura deve proporsi: VERO per OGGETTO L’UTILE per ISCOPO l’INTERESSANTE per MEZZO

1. Il vero come oggetto Il VERO è di tipo oggettivo, è la realtà concreta in cui si collocano le azioni degli uomini dei quali si pone in risalto la psicologia, analizzando il complesso dei loro sentimenti e delle loro passioni. Pertanto il vero coincide con il VERO STORICO, cioè con il cammino umano del mondo sul quale il poeta medita facendone oggetto di poesia.

L’interessante come mezzo l’utile come iscopo il contenuto ( il vero storico) deve essere trasmesso per mezzo di argomenti che sappiano suscitare INTERESSE nel lettore, ossia per mezzo di argomenti/vicende in cui il pubblico possa immedesimarsi. Qui Manzoni mostra di condividere pienamente la teoria illuminista di un’arte UTILE, ossia un’arte che accentui la sua funzione EDUCATIVA e insegni all’uomo a conoscere meglio se stesso e la realtà che lo circonda, a prendere coscienza dei problemi morali e a ravvivare la fede.

1810-1842: gli anni della letteratura La conversione è una sorta di spartiacque nella vita e nella produzione di A. Manzoni. 1. nel 1810 lascia Parigi e torna a Milano con tutta la famiglia. Da qui si sposterà raramente. 2. Sono anni di fervida produzione in cui lavora alla lingua utilizzata ne « I PROMESSI SPOSI»: nel 1827 fa un viaggio a Firenze « per sciacquar i panni a Arno», ossia per adattare la lingua usata nella stesura della prima versione dei romanzo al canone nazionale dell’italiano parlato in Toscana. Inoltre scrive gli INNI SACRI, le ODI e la tragedia ADELCHI, ma sono anche anni di LUTTI, nel 1833 muore Enrichetta, e poco dopo due figlie. Nel 1837 sposa in seconde nozze la nobildonna Teresa Borri Stampa

Vero e verisimile All’interno del romanzo il contenuto storico viene arricchito dal poeta con l’introduzione di elementi fantastici, ma non completamente avulsi dalla realtà e riconoscibili come irreali, bensì elementi frutto della fantasia del poeta ma che è plausibile che accadano in quel contesto storico, in tal modo il lettore potrà immedesimarsi in essi in quanto non li avvertirà come irreali. Questo è il VERISIMILE manzoniano Il’600 con gli spagnoli, il neofeudalesimo, i signorotti locali prepotenti, i bravi, il problema della giustizia, la peste, la carestia, la guerra dei trent’anni e la guerra del Monferrato, ecc…costituiscono il VERO STORICO del romanzo; il matrimonio impedito di Renzo e Lucia è invece un esempio di Verisimile Perché? Perché non c’è stato quel matrimonio impedito ma è plausibile che ciò potesse accadere nella realtà del tempo ricca di soprusi

Storia e poesia Se la poesia deve avere il VERO come oggetto, ossia deve mantenersi fedele ad una rigorosa rappresentazione del vero storico, che cosa la distingue dalla storia? Quali sono i limiti dell’invenzione? Nella Lettre à M. Chauvet, Manzoni afferma che il carattere specifico della poesia non consiste nell’inventare fatti. Egli osserva che lo storico fornisce un’analisi degli avvenimenti nella loro concatenazione e successione cronologica, mentre il compito del poeta è quello di porre il luce, ritrovandoli nelle coscienze, i motivi profondi che hanno spinto gli uomini ad agire nella storia. La storia ci dà i fatti visti dall’esterno; la poesia invece esprime ciò che sta dietro i fatti, ovvero i sentimenti che hanno accompagnato le decisioni, i progetti, le scelte, i successi e gli insuccessi

VITA di AlesSandro Manzoni Video di consolidamento visionare a casa https://www.youtube.com/watch?v=SHvSSQQxvdg&t=282s