Il coraggio di Malala Pakistan.

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Transcript della presentazione:

Il coraggio di Malala Pakistan

Oggi, nel mondo, ci sono più di 60 milioni di bambine che non vanno a scuola.

Queste bambine non hanno il diritto all’istruzione a causa della povertà o perché devono lavorare, sposarsi o prendersi cura dei fratelli più piccoli.

Molte persone cercano di difendere questo loro diritto, ma una bambina ha addirittura rischiato la sua vita per questo ideale. Il suo nome è… Malala Yousafzai

Malala è nata a Mingora, la città più grande della Valle di Swat in Pakistan.

Suo papà si chiama Ziauddin Yousafzai e la mamma Toorpekai Suo papà si chiama Ziauddin Yousafzai e la mamma Toorpekai. Ha due fratelli più giovani.

Suo padre era impegnato nel campo dell’educazione Suo padre era impegnato nel campo dell’educazione. Era insegnante di Pashto, Inglese e Urdu. Egli capì subito che c'era qualcosa di speciale in Malala e la incoraggiò a pensare ed esprimersi liberamente.

Nel 2007, quando Malala aveva dieci anni, la situazione nella valle di Swat cambiò rapidamente per il popolo: i talebani, un gruppo armato violento e fanatico, presero il potere della zona in cui viveva Malala.

I talebani vietarono alle ragazze di frequentare la scuola (loro stessi ne distrussero più di 400), praticare attività come la danza, guardare la televisione e molto altro ancora.

Malala si chiese: “Come osano i talebani togliere il mio diritto fondamentale all'istruzione?”. A 11 anni iniziò anche a scrivere un diario nel suo blog intitolato “Ho paura” in lingua Urdu sul sito inglese della BBC. http://news.bbc.co.uk/2/hi/south_asia/7834402.stm (clicca sulla foto per navigare nel blog in lingua inglese)

Malala scriveva del suo desiderio di andare a scuola e di essere invece costretta dai talebani a rimanere a casa. Nel blog non usava il suo vero nome, ma si faceva chiamare “Gul Makai”.

Il 5 maggio 2009 fu costretta a lasciare la sua casa e a fuggire lontano.

La mattina del 9 ottobre del 2012, Malala venne ferita alla testa dai talebani mentre tornava a casa da scuola in autobus.

Questo attentato, però, non fermò Malala dal continuare a parlare sul diritto di ogni bambino e bambina di andare a scuola e ricevere un’educazione.

“Oggi voi potete vedere che io sono viva “Oggi voi potete vedere che io sono viva. Posso parlare, posso vedere te, posso vedere tutti, proprio grazie alle preghiere delle persone. Perché tutti – uomini, donne, bambini – ciascuno di loro ha pregato per me. E grazie a tutte queste preghiere, Dio mi ha dato questa nuova vita, una seconda vita. E io voglio servire. Voglio servire le persone. Voglio che ogni bambina, ogni bambino possa ricevere un’educazione.”

Nel 2014, Malala Yousafzai ha ricevuto il Premio Nobel per la pace

Incontriamo Malala più da vicino! Leggiamo alcuni brani tratti dal suo diario (qui e qui) Guardiamola e leggiamo il suo discorso alle Nazioni Unite Adesso che hai raccolto molto materiale su di lei, compi una breve ricerca o prepara un cartellone con tutte le informazioni principali