G.A.L. Mongioie Società Consortile a r.l. Mombasiglio ________________________ P.S.L. “Il fascino delle Alpi del Mare”. Azione 1.1 “Progetti di Filiera ed integrazione intersettoriale”. Beneficiario: Bertolino Marco – Montaldo Mondovì – Loc. Vernagli. Intervento teso a rendere caratteristico, per scelta di materiali e tipologia di costruzione, i locali adibiti alla ristorazione ed esposizione di prodotti tipici locali quali formaggi, miele e salumi.
L’intervento si situa in una zona fra le più belle tra quelle del G. A L’intervento si situa in una zona fra le più belle tra quelle del G.A.L. Mongioie. È già montagna, anzi alta montagna quella che ha spinto la famiglia Bertolino ad iniziare il recupero di un vecchio rifugio lontano dal mondo e dalle grandi direttrici del turismo. Un ambiente intatto nel vero senso della parola, non contaminato dalla speculazione edilizia ma anche lasciato a se stesso e a quelli che hanno creduto nel suo recupero che si è rivelato oltremodo intelligente pur nella semplice schiettezza del materiale usato. Così, sopra a Montaldo ma lontano da esso, nella conca chiamata il “Prato Azzurro” per l’intensa quantità di fiori di genziana, il vecchio rifugio “La Maddalena” ha preso consistenza, pietra su pietra, travi di legno e ancora pietre per un tratto di strada.
La costruzione rigorosamente rispettosa dell’ambiente in cui è nata, ha conosciuto il declino e quindi il suo riscatto. È un bell’esempio di architettura di montagna in cui gli elementi predominanti sono la pietra lavorata a mano per la struttura principale, il legno autoctono per gli infissi e i pavimenti, le “lose” o “ciappe” per la copertura del tetto. Ma, quel che è più importante, in quella struttura appena abbozzata, un’intera famiglia ha aperto i battenti all’ospitalità. Persone che non hanno esitato ad esporsi in prima persona, rivendicando i sacrosanti diritti delle vere attività della montagna “povera” o se vogliamo “marginale” dove tutto costa il doppio in termini di fatica, di programmazione, di promozione. Il tempo che trascorre inesorabile ha fatto conoscere quel luogo ad un tipo di turismo particolare, amante delle cose vere, dei silenzi incontaminati, degli spazi aperti dove è possibile fare trekking, andare in mountain-bike e, in inverno, cimentarsi in memorabili fuori pista.
La passione dei capostipiti ha contaminato le nuove generazioni ed ora è Marco Bertolino, trent’anni appena compiuti che porta avanti con rara imprenditorialità l’opera dei Suoi genitori. Il Rifugio “La Maddalena” è ora un punto di ritrovo riscoperto da molti connazionali e da tantissimi francesi che hanno compreso il bello e il vero della vita in un rapporto simbiontico con la natura. L’Azione 1.1 di Leader Plus portata avanti dal G.A.L. Mongioie è stata provvidenziale per questi “operatori della natura” i quali con un ulteriore sforzo hanno dato al loro locale quel tocco in più che mancava. Il soffitto della sala ristorante è stato completamente rifatto così come il sottostante pavimento e, la pietra di montagna “riscaldata” da un orditura in legno originale e rispettosa della tradizione, ha creato un ambiente suggestivo per ogni appuntamento e per tutte le stagioni. I prodotti tipici che la cucina del rifugio adopera con sorprendente abbondanza sono stati inseriti nel contesto generale in modo originale attraverso “vetrinette” fatte costruire appositamente.
Ma l’attuale gestore è andato oltre. Innamorato del suo lavoro ha stretto un patto singolare con produttori locali ancorati alla saggezza di un tempo. Con Essi ha sottoscritto un Protocollo d’Intesa per ricevere dagli stessi i loro prodotti che Egli veicolerà attraverso la sua grande e semplice cucina. Qui regna un’atmosfera singolare resa ancora più ovattata dal nuovo modernissimo impianto della luce. Ma non dà fastidio. Questo no. Sottilissimi cavi, minuscoli globi luminosi mettono a punto gli aspetti più belli del rifugio dove la cultura è di casa.
Infatti l’eco della grande “chiamata” per il Convegno “L’acciuga: pesce di montagna” non si è ancora spenta. L’abile gestore facendo leva su grandi nomi della critica moderna ha voluto dimostrare che il commercio di quel prodotto ittico ha permesso ad intere generazioni di montagna di vivere dignitosamente. Naturalmente dopo le parole, i fatti. In quella sala così bella, le acciughe sono state servite in tutte le “salse”: fritte, ripiene, col burro di montagna, col “bagnet” di prezzemolo e mollica intinta nell’aceto. Per l’inaugurazione di un recupero così singolare, il giovane gestore ha proposto un menù che al G.A.L. Mongioie ha dato la certezza di non aver sbagliato direzione!