Il romanzo nell’Ottocento

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Transcript della presentazione:

Il romanzo nell’Ottocento Il percorso verso l’ affermazione di un «genere inferiore»

Il romanzo storico Prima metà del XIX sec. in Europa si sviluppa un principale fenomeno culturale: il ROMANTICISMO È all’interno di questo movimento che nasce il nuovo genere del romanzo, che si configura come romanzo storico (che ha a tema vicende storiche e quindi presenta una ricostruzione di fatti realmente avvenuti).

Il romanzo e la letteratura classica La letteratura classica greco-latina non conosceva il genere romanzo come lo classifichiamo noi a partire dal ‘700-’800. I generi classici erano: Tragedia Commedia Epos (Poesia epica) Poesia lirica Poesia satirica Poesia didascalica Trattati Opere storiche Opere retoriche Opere filosofiche TEATRO POESIA PROSA

Inizialmente il romanzo viene osteggiato, perché definito «genere inferiore»  a criticarlo sono soprattutto i classicisti, che lo definiscono un genere inferiore perché non appartiene alla classificazione classica dei generi (vd. Poetica di Aristotele), e immorale, perché descrive e incita al vizio. Nonostante la disputa classico-romantica, il romanzo storico si afferma in tutta Europa. - 1819: Walter Scott, Ivanhoe: primo romanzo storico (parla dell’Inghilterra del XII sec.) - 1823/1827/1840: Alessandro Manzoni, Fermo e Lucia (1823) poi Promessi Sposi (1827/1840) - 1862: Victor Hugo, I Miserabili

Successo del romanzo storico «E che in ogni argomento debba cercare di scoprire e di esprimere il vero storico e il vero morale, non solo come fine, ma come più ampia e perpetua sorgente del bello: giacché e nell’uno e nell’altro ordine di cose, il falso può bensì dilettare, ma questo diletto, questo interesse è distrutto dalla cognizione del vero; è quindi temporario e accidentale. (…) Ma il vero storico e il vero morale generano pure un diletto, e questo diletto è tanto più vivo e tanto più stabile, quanto più la mente che lo gusta è avanzata nella cognizione del vero: questo diletto adunque debbe la poesia e la letteratura proporsi di far nascere» (A. Manzoni) 1. VERO: materia storica 2. UTILE: dimensione pedagogica del romanzo; funzione civile della letteratura (Risorgimento) 3. INTERESSANTE: a chi è rivolto il romanzo, cioè chi deve interessare? classe borghese: comincia a nascere una letteratura di consumo

Un genere di successo Il genere principale della letteratura ottocentesca, il romanzo, dipese in primo luogo dal consenso di pubblico. Solo a proposito della narrativa si può parlare di letteratura di massa. Il romanzo è il genere polifonico per eccellenza: con la sua commistione di stili, è capace di accattivare qualsiasi lettore Il romanzo si fa interprete del popolo: diventa il genere capace di riprodurre, in un grande affresco, una società stratificata e in continua evoluzione, nel pieno di un’epoca di grandi cambiamenti.

Manzoni e la scelta del romanzo storico Manzoni nel suo capolavoro I promessi sposi sceglie la forma del romanzo storico che godeva di particolare successo in Europa. Con I promessi sposi l’autore cerca di dar voce agli umili, personaggi che di solito non trovano spazio nella storia ufficiale. I grandi avvenimenti fanno da sfondo alle vicende vissute dai protagonisti. La storia viene vista dal basso, dal punto di vista della gente comune. Manzoni sostiene che i personaggi e i fatti storici devono essere affrontati nel modo più rigoroso: «così simili alla realtà che li si possa credere appartenenti ad una storia vera appena scoperta» (A. Manzoni, Lettera a Fauriel, novembre 1821)

Il romanzo storico di Manzoni: caratteristiche Narratore: Il narratore è onnisciente (conosce passato, presente, futuro; conosce gli avvenimenti che si svolgono contemporaneamente in più luoghi; sa quello che pensano nell’intimo i personaggi) e palese (interviene spesso nell’illustrare antefatti e vicende; a descrivere carattere dei personaggi; a dare ragione degli atti dei personaggi…) Il narratore dei Promessi sposi interviene sistematicamente a dare giudizi, a commentare e a giudicare. I giudizi sono espliciti («non essendo punto un uomo superiore al suo secolo, Renzo viveva anche lui in quell’opinione») oppure impliciti (di Gertrude scrive: «la sventurata rispose»; «l’infame capriccio» di don Rodrigo) Punti di vista dei personaggi Focalizzazione interna spesso in alcune parti viene adottato un punto di vista di un particolare personaggio. Ad esempio, quando Renzo entra a Milano al cap. 11, la città è vista dagli occhi di un ingenuo “montanaro”

Il narratore “tiene le fila” della storia Costruzione narrativa e visione del reale I procedimenti narrativi messi in atto da Manzoni sono rispondenti all’idea di letteratura del loro autore. Manzoni vuole attraverso il suo romanzo storico compiere un’opera civilmente e socialmente utile, che vuole trasmettere valori civili e morali, agendo sulla coscienza innanzitutto ponendo al lettore degli interrogativi profondi, non una visione “preconfezionata” e sicura della realtà. Il narratore onnisciente e palese del romanzo offre un’interpretazione corretta e ordinata di tutti gli eventi complessi e turbinosi che si susseguono nel romanzo. È stato spesso detto che la provvida sventura manzoniana trova un corrispettivo nella figura del narratore che tiene saldamente le fila della storia, esprime giudizi, si fa depositario di una corretta e oggettiva visione della storia.

Il secondo Ottocento 1) I moti nazionali e l’Unità d’Italia (1848-61) Contesto storico: L’Europa è percossa ovunque da moti indipendentisti e nazionalisti. In particolare si giunge, nel 1861, all’unificazione – con qualche eccezione territoriale – della penisola italiana, che si configura come una Monarchia liberale guidata da Vittorio Emanuele II. Contesto culturale: A guidare questi fenomeni è, ancora, lo spirito del ROMANTICISMO

Il secondo Ottocento – moti nazionali e Unità d’Italia IL ROMANZO REALISTA La tendenza al realismo percorre tutto l’Ottocento. Nonostante questo, nella seconda metà dell’Ottocento, in FRANCIA nasce un movimento specifico che prende il nome di Realismo e si caratterizza per la sua tendenza antiromantica. Presupposti culturali per la nascita di questo nuovo genere sono i mutamenti sociali ed economici della seconda metà del XIX secolo che, lentamente, portano a superamento del Romanticismo.

Il secondo Ottocento – moti nazionali e Unità d’Italia IL ROMANZO REALISTA Esempi significativi: a) Precursore: primo Ottocento – Honore de Balzac, Comedie humaine b) Stendhal, Il rosso e il nero (1830), La Certosa di Parma (1839) c) Gustave Flaubert, Madame Bovary (1857) → primo romanzo in cui si sperimenta la tecnica dell’impersonalità: «Non bisogna scrivere di sé. L’artista deve essere nella sua opera come Dio nella creazione, invisibile e onnipotente, si deve sentire ovunque ma non si deve vedere». (G. Flaubert).

ROMANZO REALISTA e ROMANZO STORICO a confronto Romanticismo ● tendenza alla partecipazione (il narratore partecipa alle vicende dei suoi personaggi); ● predilige la narrazione (come strumento per fornire un disegno complessivo della storia, della società, dell’esistenza); ● contenuti: fatti STORICI. ● Tecniche: narrazione in III persona; narratore onnisciente che spesso interviene per guidare il giudizio del lettore. Realismo ● mira all’osservazione distaccata (prime forme di impersonalità); ● predilige la “descrizione” (forma narrativa che si limiti ad osservare i fenomeni sociali, gli avvenimenti, la vita, senza trarne giudizi complessivi o significati ulteriori); ● contenuti: la SOCIETA’, intesa come trama di meccanismi umani da descrivere e comprendere. ● Tecniche: narrazione in III persona; estraneità del narratore: non partecipa più emotivamente degli eventi raccontati, ma si limita a registrarli e a riflettere.

Il secondo Ottocento La Belle-epoque Contesto storico: L’Europa vive un complessivo momento di pace; sono gli anni delle prime Expo internazionali, che vedono l’utilizzo massiccio del ferro. I Paesi sono formati e internamente stabili e si lanciano quindi verso il cosiddetto «Terzo Mondo»: è il periodo dell’Imperialismo. Anche l’Italia vive il suo primo momento di benessere economico più o meno esteso.

Il secondo Ottocento La Belle-epoque Contesto culturale: Il nuovo clima di benessere è generato e genera un nuovo movimento culturale: il POSITIVISMO. Principali filosofi: Auguste COMTE e Charles DARWIN Massimo teorico del positivismo. Principali punti teorici: Primato della SCIENZA e del metodo scientifico su tutte le altre discipline Ideologia del progresso Le leggi che regolano il mondo rispondono al determinismo e al meccanicismo. Del biologo, che lavora nel periodo del positivismo, particolarmente rilevante in ambito letterario è la teoria del «darwinismo sociale»

Il secondo Ottocento – la Belle-epoque IL ROMANZO NATURALISTA - DOVE? In Francia - QUANDO? 1865: definito anno di nascita del Naturalismo Francese, per la pubblicazione di Germinie Lacerteux, dei fratelli De Goncourt. - CHI? I principali esponenti del Naturalismo, che radicalizza e rinnova le posizioni del Realismo, sono i fratelli De Goncourt e lo scrittore e giornalista EMILE ZOLA.

Il secondo Ottocento – la Belle-epoque IL ROMANZO NATURALISTA 1) Presupposti culturali: Positivismo (nb. darwinismo sociale) 2) Contenuti: La società; in particolare interesse per le classi popolari, studiate con rigore scientifico e viste soprattutto nelle loro degenerazioni patologiche (per la prima masse popolari entrano sulla scena con il loro squallore, la loro depravazione, la loro disperazione, ma anche il loro modo di vedere il mondo). 3) Tecniche: 1. nasce il letterato scienziato: la letteratura si deve appropriare delle tecniche della scienza e indagare la società e i suoi meccanismi allo stesso modo in cui la scienza indaga e sperimenta fenomeni naturali e tecnici. 2. nesso esplicito tra scienza medica e arte letteraria.

Il secondo Ottocento – la Belle-epoque IL ROMANZO NATURALISTA 4) Autori e testi I FRATELLI DE GONCOURT  Prefazione a Germinie Lacerteux EMILE ZOLA (1840 – 1902) Il “Ciclo dei Rougon-Macquart. Storia naturale e sociale di una famiglia sotto il Secondo Impero” (ciclo di 20 romanzi scritti tra il 1871 e il 1893). Il romanzo sperimentale (testo teorico sulla scrittura naturalista, 1880)

Il secondo Ottocento – la Belle-epoque IL ROMANZO NATURALISTA 5) Il romanzo sperimentale: Manifesto teorico del Naturalismo 1. rifiuto della letteratura romantica (idealisticamente basata sulla fantasia e i sentimenti) 2. metodo narrativo dell’impersonalità 3. rifiuto dei canoni tradizionali del bello (vero è bello, anche se brutto esteticamente) 4. impostazione scientifica della narrazione: osservazione e sperimentazione 5. primato del romanzo come laboratorio sociale (strumento che permette al letterato democratico e aristocratico di contribuire all’indagine dei problemi sociali per debellarli e generare così progresso) 6. Scrittore = scienziato sociale

E. Zola e il romanzo naturalista «Come in fisica la gravità, così l’eredità ha le sue leggi» «Dal punto di vista fisiologico, si tratta del lento succedersi degli accidenti nervosi e sanguigni che si rivelano in una stirpe, in conseguenza di un’originaria lesione organica, e che in ciascuno degli individui di questa specie determinano, a seconda dei diversi ambienti, i sentimenti, le passioni, tutte le manifestazioni umane, naturali e istintive, i cui prodotti si sogliono chiamare virtù e vizi» (E. Zola, Prefazione a Fortuna dei Rougon) I comportamenti umani per Zola sono sottoposti a un determinismo assoluto Lo scrittore naturalista «deve operare sui caratteri, sulle passioni, sui fatti umani e sociali, come il fisico e il chimico operano sui corpi inanimati e come il fisiologo opera sugli organismi viventi» (E. Zola, Romanzo sperimentale)

Il passaggio dal ROMANZO NATURALISTA al ROMANZO VERISTA in Italia LUIGI CAPUANA E GIOVANNI VERGA

Il verismo in Italia Giovanni Verga (1840-1922) e Luigi Capuana (1839-1915) L’influsso di Zola e della narrativa naturalista viene assorbito in Italia con aspetti di originalità. Rifiuto degli eccessi del romanzo sperimentale Luigi Capuana scrive nella prefazione ai Malavoglia (1881) dell’amico Verga: «Un’opera d’arte non può assimilarsi un concetto scientifico che alla propria maniera, secondo la sua natura d’opera d’arte. Se il romanzo non dovesse far altro che della fisiologia o della patologia, o della psicologia comparata in azione, il guadagno non sarebbe né grande né bello. Il positivismo, il naturalismo esercitano una vera e radicale influenza nel romanzo contemporaneo, ma soltanto nella forma, e tal’influenza si traduce nella perfetta impersonalità, di quest’opera d’arte. Tutto il resto, per l’arte, è una cosa secondaria»

Il verismo in Italia 2. Tecnica dell’impersonalità di Verga I naturalisti francesi, pur proponendosi di fare del romanzo un “laboratorio” scientifico, non avevano saputo abbandonare il narratore onnisciente tradizionale. Verga riesce a fare un passo avanti: il narratore nei Malavoglia retrocede a tal punto dalla pagina da scomparire del tutto, consegnando il racconto interamente ai personaggi, di cui adotta, di volta in volta, il linguaggio e il punto di vista. 3. Narrativa regionale I veristi italiani provengono dalla Sicilia e decidono di ambientare le loro storie in un Italia del Sud ancora arretrata e rurale, segnata da un immobilismo politico e da un progresso non ancora presente.