Dante Alighieri La Divina Commedia.

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Transcript della presentazione:

Dante Alighieri La Divina Commedia

IL TITOLO “ Incomincia la comedia di Dante Alighieri, fiorentino di nascita, non di costumi”

IL TITOLO L’aggettivo “divina” viene aggiunto nel 1555 (nell’edizione veneziana a stampa) e riprende una definizione data da Boccaccio, che fu uno dei primi commentatori dell’opera di Dante.

PERCHE` ‘ COMMEDIA’ “ E’ la comedia un genere di narrazione poetica diverso da tutti gli altri. Si diversifica dalla tragedia in questo: cha la tragedia all’inizio e` meravigliosa e placida e alla fine, cioe` nella conclusione, fetida e paurosa…

La commedia invece inizia dalla narrazione di situazioni difficili, ma la sua materia finisce bene.

Il linguaggio Similemente tragedia e commedia si diversificano per il linguaggio che e` alto e sublime nella tragedia, dimesso e umile nella commedia.

E da questo e` chiaro che Commedia si puo` definire la seguente opera Infatti, se guardiamo alla materia, all’inizio e` paurosa e fetida perche` tratta dell’inferno, ma alla fine e` buona, desiderabile e gradita perche` tratta del paradiso.

Per quel che riguarda il linguaggio E` dimesso e umile perche` si tratta della parlata volgare che usano anche le donnette.” (“quia locutio vulgaris in qua e muliercule comunicant”) (Dante Alighieri, Epistola a Cangrande della Scala, XIII)

Dalla lettera di Dante a Cangrande della Scala “Volendo introdurre un’opera bisogna dare notizie sul tutto di cui e` parte e sei sono le cose da ricercare (da Aristotele): SOGGETTO AUTORE FORMA FINE TITOLO GENERE”

La struttura dell’opera (forma) L’intera opera si divide in 3 CANTICHE: Inferno, Purgatorio, Paradiso. Ogni Cantica si divide in 33 CANTI. I canti totali sono 100 (1 proemio + 33x3) I numeri sono importanti per il loro valore simbolico.

La forma metrica I versi sono tutti endecasillabi (11 sillabe), come nel sonetto. La forma metrica e` la TERZINA DANTESCA o TERZINA INCATENATA, inventata da Dante stesso.

Endecasillabo E’ il verso piu’ usato nella nostra letteratura. Dante lo riprende dai Siciliani. In tutta l’opera leggiamo 14233 endecasillabi

La terzina dantesca Dante riesce a rimare all’infinito in quanto lo schema della terzina e` il seguente: ABA BCB CDC DED, etc. Quasi la meta` delle terzine sono formate da un periodo concluso. Grazie alla terzina per secoli gli uomini hanno continuato ad imparare la Divina Commedia a memoria.

Il significato dell’opera non e` uno solo (l’opera e` polisemica) I. Il primo e` quello LETTERALE II. Il secondo e` dato dai sensi suscitati dal significato letterale ed e` quello ALLEGORICO

ALLEGORIA <<La parola allegoria deriva dal greco “alleon” che e` reso in latino con “alienum”, diverso.>>

L’allegoria e` una figura retorica Attraverso la quale un concetto astratto viene espresso attraverso una serie di immagini concrete alle quali l’autore ha attribuito un significato metaforico. Per alcuni l’allegoria e` una metafora continuata, ma il legame tra immagine e significato e` arbitrario, intenzionale, razionale e relativo.

Senso letterale Dunque il senso letterale della Divina Commedia e` il viaggio di Dante attraverso i tre regni oltremondani.

Questo viaggio si svolge nella settimana santa dell’anno in cui papa Bonifacio VIII indisse il primo Giubileo della Chiesa cristiana nella primavera del 1300 ed ha la funzione di illustrare al lettore la condizione delle anime dopo la morte (come Dante stesso scrive nell’Epistola XIII a Cangrande della Scala).

SIGNIFICATO ALLEGORICO Dante rappresenta ogni uomo ed il suo viaggio e` quello di un percorso di purificazione morale e religiosa che ogni uomo può e deve compiere in questa vita per ottenere la salvezza eterna (palingenesi).

Anche i personaggi sono allegorie In questa luce i vari personaggi del poema possono avere un doppio significato: letterale (o storico) e allegorico.

Dante è il poeta fiorentino nato nel 1265 e autore della Vita nuova (senso letterale), ma è anche ogni uomo (senso allegorico).

Virgilio è il poeta latino autore dell’Eneide, ma anche la ragione naturale degli antichi filosofi in grado di condurre ogni uomo alla felicità terrena. Per questo guidera` Dante solo fino la Paradiso Terrestre.

Beatrice è la donna amata da Dante e morta a Firenze nel 1290, ma è anche la teologia rivelata e la grazia divina in grado di condurre ogni uomo alla felicità eterna e per questo guidera` Dante in Paradiso.