Introduzione Materiali e Metodi Risultati Conclusioni REAL-TIME PCR SEPTIFAST: UN VALORE AGGIUNTO NELLA DIAGNOSI RAPIDA DELLE BATTERIEMIE Mongelli G.1, Romeo M. A.2, Campanile F.1, Bongiorno D.1, Denaro C.3, Fraggetta F.4, Stefani S.1 1Dipartimento di Scienze Bio-Mediche, Sezione di Microbiologia, Lab M.M.A.R., Università degli Studi di Catania. 2U.O.di Patologia Clinica e Microbiologia, AOE Cannizzaro; 3U.O. di Anestesia e Rianimazione1,AOE Cannizzaro; 4U.O.di Anatomia Patologica,AOE Cannizzaro, Catania. Introduzione Una diagnosi eziologica rapida ed un adeguata terapia precoce sono fondamentali nella gestione di pazienti settici, per un outcome favorevole (Dellinger et al 2008). Il test Light Cycler SeptiFast (Roche Diagnostics), approvato per l'uso clinico in Europa, è una multiplex real-time PCR, progettata per rilevare ed identificare, da un singolo campione di sangue intero, in sole sei ore, il DNA di circa il 90% dei patogeni (batteri e funghi) responsabili di batteriemie e sepsi. Lo scopo di questo studio è stato quello di valutare l’utilità clinica del SeptiFast (SF) come metodica aggiuntiva alle tradizionali emocolture (BC) per una rapida diagnosi microbiologica di batteriemia, con un endpoint sulla precocità di switching verso una terapia patogeno-mirata. Materiali e Metodi Da Marzo a Dicembre 2013, sono stati raccolti un totale di 138 campioni di sangue provenienti da pazienti adulti febbrili, con sospetto di batteriemia e sotto terapia antibiotica, ricoverati presso l’Unità Operativa Complessa di Anestesia e Rianimazione dell’Ospedale Cannizzaro di Catania. Per ciascun paziente, mediante unica venipuntura, è stato eseguito un prelievo di sangue in provetta K2-EDTA (3 mL) per l’indagine molecolare SF, seguito dalla raccolta di almeno 2 set di flaconi Bact/Alert (2 aerobi/2 anaerobi) per BC. Il SF è stato eseguito secondo le procedure previste da LightCycler SeptiFast Test M Grade (Roche). Le BC sono state analizzate utilizzando il sistema automatico Bact/Alert 3D (bioMérieux) e l’identificazione biochimica di specie dei microrganismi isolati è stata eseguita con il sistema Vitek 2 (bioMérieux). Campioni microbiologici addizionali, provenienti da siti infettivi sospetti sono stati raccolti, laddove clinicamente rilevante. I risultati delle due metodiche sono stati comparati: i microrganismi identificati con SF sono stati valutati come veri patogeni in relazione ai risultati delle BC e di altri campioni supplementari del paziente per microrganismo e focus di infezione. ll tempo di risposta (TAT) dei campioni positivi è stato calcolato come tempo medio (ore) per l'identificazione microbica finale dei patogeni. I risultati di SF sono stati utilizzati dai medici insieme agli altri dati clinici e di laboratorio per la ri-modulazione della terapia antibatterica. Mentre il campionamento è stato fatto in modo prospettico, l'analisi comparativa dei dati è stata condotta retrospettivamente. Risultati Mediante la combinazione delle due metodiche, nel periodo di studio, sono stati individuati 50 episodi di BSI per un totale di 58 microrganismi identificati dai 138 campioni analizzati (Tab. 1). Le due metodiche hanno mostrato una concordanza di risultati del 81.9%. 45/138 (32,6%) campioni sono risultati positivi al SF e 30/138 (21,7%) sono risultati BC positivi (Tab. 2). SF ha identificato una percentuale più alta di patogeni (34.5%-20/58), rispetto a BC. Solo 25 casi hanno mostrato risultati discordanti. SF ha mostrato un tasso di rilevamento di patogeni fungini e batterici (E. faecium, P. aeruginosa) più alto rispetto a BC. SF ha migliorato la documentazione microbiologica per S. aureus, E. faecium e C. parapsilosis, come confermato dall’isolamento degli stessi patogeni in altri campioni microbiologici dello stesso paziente. Inoltre SF ha ridotto significativamente il tempo di diagnosi eziologica di BSI, con una media di 16.3 ore (1 seduta/die) rispetto alle 55.4 ore necessarie per BC. La diagnosi precoce mediante SF e i dati epidemiologici locali hanno permesso ai nostri medici di rimodulare la terapia antimicrobica iniziale verso una terapia patogeno-mirata nel 60% (27/45)dei casi. Questa percentuale cresce notevolmente fino al 72.9% (27/37), quando è calcolata sui risultati SF veri positivi (Tab. 3). Lo switching terapeutico analizzato nei campioni che presentavano un BC negativo ed un SF positivo, si rendeva necessario laddove l’antibiotico appropriato non era stato incluso nel regime empirico iniziale. Tabella 1 : Patogeni identificati mediante Septifast ed emocolture Tabella 2 : Dati comparativi dei campioni analizzati Tabella 3 : Tempo di risposta e utilità clinica Conclusioni Il presente studio ha confermato, ancora una volta, il potenziale dell’ approccio molecolare nella diagnosi eziologica rapida di infezioni del sangue, quando combinata con le tradizionali emocolture. Dai dati in nostro possesso si evince che il test LightCycler SeptiFast costituisce un importante strumento, in grado di migliorare la documentazione microbiologica del paziente critico a sostegno di decisioni terapeutiche patogeno-mirate.