27-4-2016.

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Transcript della presentazione:

27-4-2016

Parte terza del corso La macroeconomia La macroeconomia si occupa di spiegare il funzionamento di un sistema economico da un punto di vista aggregato. Di dar conto delle regolarità empiriche riscontrate dalle variabili che descrivono il sistema economico Fornisce modelli che possono essere usati per spiegare, prevedere e suggerire politiche macroeconomiche

(Cap. 4) La misurazione del sistema economico Il primo criterio di rappresentazione e classificazione del sistema economico riguarda i soggetti rilevanti che operano nello stesso.. Per l’Istat settori istituzionali, ovvero le unità rappresentative di diverse funzioni svolte all’interno del sistema economico da soggetti rilevanti, sono: privato che comprende famiglie e imprese pubblico estero

Settore famiglie E’ il titolare di tutti i fattori produttivi di proprietà privata, partecipa alla produzione conferendo l’uso di tali fattori alle unità che li utilizzano a fini produttivi ed esercita il consumo finale. E’ titolare dei redditi da lavoro e dei redditi da capitale I redditi vengono in parte prelevati fiscalmente, in parte speso in beni e servizi e in parte risparmiato Censimento 2011 24,6 milioni di famiglie

Settore imprese Sono trattate come unità tecniche di trasformazione che esercitano le attività produttive private, in nome e per conto della proprietà del capitale (utilizzando i fattori della produzione messi a disposizione dalle famiglie). Censimento 2011, 4,4 milioni di imprese

Settore pubblico Comprende tutte le articolazioni dello Stato (governo centrale ed enti locali) e di sua diretta emanazione, che in Italia prendono il nome di pubbliche amministrazioni. E’ titolare del capitale di proprietà pubblica. Esercita in esclusiva una serie di attività economiche aventi carattere di universalità (ordine pubblico, giustizia, difesa, fornitura di beni pubblici). L’erogazione delle attività economiche genera spesa pubblica che viene finanziata attraverso il prelievo fiscale. Censimento 2011, 121.183 organizzazioni pubbliche

Estero Si tratta di una attività fittizia per la quale vengono contabilizzate tutte le transazioni che i soggetti residenti in un paese realizzano con soggetti residenti nel resto del mondo.

Famiglie

Principio base della contabilità nazionale è Le relazioni di mercato tra settori istituzionali riguardano la cosiddetta circolazione materiale, ossia gli scambi di fattori produttivi a monte, e di beni finali, a valle. A tali relazioni devono corrispondere corrispettivi pagamenti ed incassi, la cosiddetta circolazione monetaria. Principio base della contabilità nazionale è Redditi dei fattori = Valore della produzione

Due dei conti nazionali più importanti Il conto delle risorse e degli impieghi Il conto della formazione del reddito http://www.istat.it/it/files/2015/12/C12.pdf

PIL Il Prodotto Interno Lordo è il valore di mercato di tutti i beni e servizi finali prodotti in un paese in un dato periodo di tempo “valore” ricorre ai prezzi di mercato per sommare i diversi generi prodotti in un unico indicatore del valore dell’attività economica “di tutti” tutti i beni prodotti nell’economia e venduti legalmente “finali” ovvero beni che non sono usati per produrre altri beni “lordo” perché comprende gli ammortamenti e le scorte dei beni intermedi (investimento in scorte) Mele, arance, film, libri, acconciature, assistenza sanitaria ma anche i servizi forniti dal patrimonio immobiliare (facile da calcolare per gli immobili dati in affitto e attraverso un canone figurativo nel caso in cui chi usufruisce del servizio si il proprietario della casa). Per quanto riguarda beni venduti e prodotti illegalmente….

Calcolo del PIL Con il metodo del valore aggiunto Il valore aggiunto (VA) è una voce della contabilità nazionale data, per ogni attività produttiva, dal valore della produzione- valore dei beni intermedi Il PIL è dato dalla somma del VA di tutte le unità produttive

Con il metodo del reddito Il valore della produzione (al netto dei beni intermedi) deve avere riscontro nei redditi dei fattori percepiti dalle famiglie Il PIL equivale ai redditi lordi dei fattori distribuiti al settore famiglie

Con il metodo della spesa. Il PIL può essere scomposto in quattro componenti di spesa: consumo, investimento, spesa pubblica, ed esportazioni nette (esportazioni – importazioni) PIL=C+I+G+NX Il PIL è pari al valore di mercato della spesa finale in beni e servizi prodotti in un determinato periodo di tempo.

Relazione fondamentale della contabilità nazionale Yt=Et≡Ct+It+Gt+NXt Il PIL è pari al valore di mercato della spesa finale in beni e servizi prodotti in un determinato tempo Il PIL può essere letto come offerta aggregata le sue controparti di spesa costituiscono la domanda aggregata

Semplificazione Et≡Ct+It Yt=Ct+It il valore del PIL è uguale alla spesa per beni di consumo e beni capitali RNLt=Yt il valore del PIL è uguale al reddito dei fattori RNLt=Ct+St i redditi sono impiegati in consumo e risparmio Quindi RNLt=Ct+St =Yt=Ct+It St≡It legge contabile

Serie storica del PIL dell’Italia a prezzi correnti(miliardi di euro) 1970-2014

PIL nominale utilizza i prezzi correnti per attribuire un valore alla produzione dei beni e servizi realizzata dall’economia PIL reale ricorre invece a prezzi costanti, riferiti ad un anno base

PIL a prezzi correnti e a prezzi costanti (2010) dell’Italia 1970-2014 (miliardi di euro)

Tasso di crescita annuale del PIL dell’Italia 1970-2014 Fonte: Eurostat, database AMECO

Altri fatti stilizzati PIL=C+I+G+NX Consumo e investimento mantengono quote relativamente stabili del PIL nel tempo La produzione di beni di consumo e di investimento presenta fluttuazioni cicliche Il consumo è meno volatile dell’investimento e del PIL, l’investimento è più volatile del consumo e del PIL Consumo ed investimento sono variabili procicliche, una caratteristica comune a tutte le economie industrializzate.

Tassi di crescita di consumo, investimento, PIL dell’Italia (1970-2014) Fonte: Eurostat, database AMECO

Inflazione: quando tutti i prezzi crescono più o meno nella stessa proporzione Deflazione: quando tutti i prezzi diminuiscono più o meno nella stessa proporzione

Indici di prezzo Il deflatore del PIL – calcolato come rapporto percentuale tra PIL nominale e PIL reale – misura il livello dei prezzi nell’economia ICP è un altro indice dei prezzi al consumo riferito ad un paniere di beni di consumo più rappresentativi.

Inflazione: quando tutti i prezzi crescono più o meno nella stessa proporzione Deflazione: quando tutti i prezzi diminuiscono più o meno nella stessa proporzione

Tasso di inflazione dei prezzi al consumo in Italia, 1970-2014

Tasso d’inflazione(prezzi al consumo) in Italia 1970-2014 Fonte Eurostat, database AMECO

Occupazione Popolazione attiva (PA) misura il numero degli individui che sono in condizioni di lavorare ed è generalmente determinato da fattori demografici e normativi. Forza lavoro (FL) consiste nel numero di individui che, al salario vigente, si dichiarano occupati o in cerca di occupazione. http://www3.istat.it/salastampa/comunicati/in_calendario/occprov/20110801_00/nota_occupati-disoccupati-Giu2011.pdf P.294 «A proposito di …disoccupati»

Schema definitorio delle statistiche del mercato del lavoro

Forza lavoro, occupati e disoccupati in Italia (1970-2014) Fonte: Eurostat, database AMECO

Tasso di disoccupazione in Italia (1970-2014) Fonte: Eurostat, database AMECO

LEGGE DI OKUN Evidenza empirica di una relazione stabile tra variazioni del PIL e del tasso di disoccupazione. La correlazione è negativa tra le variabili, vale a dire che la disoccupazione è anticiclica

Legge di Okun in Italia (1970-2014) Fonte: Eurostat, database AMECO

Riassumendo i fatti stilizzati Normalmente (nei paesi più sviluppati) il PIL, in valore assoluto, continua a crescere nel tempo, tassi di crescita annuali sono quasi sempre positivi. Il tasso annuale medio viene utilizzato in prima approssimazione, come indicatore del cosiddetto tasso di crescita di lungo periodo o anche tendenziale (trend). Il PIL cresce in maniera irregolare alternando periodi più o meno lunghi di aumenti e diminuzioni. Si tratta del fenomeno che i macroeconomisti chiamano ciclo economico. Le fluttuazioni sono di breve e medio periodo. In alcune circostanze il tasso di crescita annuale è negativo (tecnicamente si ha recessione) Molto frequentemente produzione, occupazione e prezzi tendono a muoversi nella stessa direzione e nello stesso tempo.

I tre grandi temi di studio della macroeconomia quindi riguardano Il tasso di crescita tendenziale Le cause delle fluttuazioni economiche Perché tasso di crescita e cause delle fluttuazioni economiche hanno caratteristiche diverse da paese a paese.