L’ilemorfismo universale e la dottrina della pluralità delle forme da Avicebron alla scuola francescana Corso di Storia della filosofia medievale aa. 2013/14.

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Transcript della presentazione:

L’ilemorfismo universale e la dottrina della pluralità delle forme da Avicebron alla scuola francescana Corso di Storia della filosofia medievale aa. 2013/14 dott. Nicola Polloni - nicola.polloni@unipv.it

Solomon ibn Gabirol (Avicebron) Malaga 1021 ca. – Valencia 1058 ca. Filosofo e letterato ebraico della Spagna musulmana, la sua opera più importante è il Fons vitae (fonte della vita), tradotto da Gundisalvi (o Gundissalinus) a Toledo nella seconda metà del XII secolo. A partire dal XII-XIII secolo, Avicebron viene letto, studiato e confutato da numerosi filosofi latini, divenendo la fonte principale per il nuovo Neoplatonismo francescano, e non solo.

Avicebron: Fons vitae Il Fons vitae è un dialogo tra magister e discipulus in cinque libri: Libro I – premesse allo studio di materia e forma Libro II – sostanza che sostiene la corporeità Libro III – esistenza delle sostanze semplici Libro IV – composizione delle sostanze semplici Libro V – materia e forma universali

Avicebron: Fons vitae Tutte le sostanze convengono nella loro nozione di sostanza: deve esserci una sostanza comune ad esse che le unisca, conferendo a ciascuna la sostanzialità. Le cose da un lato convengono tra loro e per altri versi differiscono: perciò devono esserci due principi, uno che giustifichi la comunanza, l’altro la differenza.

Principio ontocosmologico della strutturazione del reale: Avicebron: Fons vitae Principio ontocosmologico della strutturazione del reale: la materia che sostiene la forma ad un livello più basso è la forma sostenuta dalla materia al livello ontologico più alto, e così fino all’estremità superiore

Avicebron: Fons vitae i costituenti ontologici del primo ordine di realtà, fungono da genere generalissimo la materia, e da specie e differenza la forma. In quanto tali non sono definibili e solo difficilmente conoscibili, e quindi si può solo affermare che la materia sostiene la forma mentre la forma è sostenuta, e che la forma è più nobile della materia in quanto le dona l’essere e l’unità.

Avicebron: Fons vitae materia e forma sono i costituenti ontologici di ogni essere creaturale materia e forma hanno entrambe un essere potenziale che si attualizza solo nella reciproca unione la materia è il genere, la forma è la specie / differenza specifica materia e forma sono eternamente presenti nella mente divina e vengono estrinsecate dalla Volontà l’ente particolare viene definito attraverso progressive informazioni della sostanza

Ricezione di Avicebron Tre sono gli aspetti principalmente recepiti (o rigettati) dalla riflessione latina: Dottrina del volontarismo divino Dottrina dell’ilemorfismo universale Dottrina della pluralità delle forme (recepita anche da Avicenna, forse con maggior fortuna)

Ricezione di Avicebron Dominicus Gundissalinus Guglielmo d’Auvergne Filippo il Cancelliere Scuola francescana: Alessandro di Hales Bonaventura da Bagnoregio

Alessandro di Hales 1183 ca. - 1245 Le sostanze separate sono semplici in quanto la loro materia non è “dimensionata” ossia non è quantitativamente estesa: esse sono tuttavia composte di materia e forma. La composizione ilemorfica è la principale differenza ontologica tra creatura e Creatore, Molteplicità vs. Semplicità

Bonaventura da Bagnoregio doctor seraphicus 1220 ca. - 1274 Massimo esponente della scuola francescana, nel 1221 entra nell’ordine francescano attorno al 1238, studia con Alessandro di Hales e dal 1248 al 1255 insegna a Parigi nella cattedra riservata ai francescani Opere principali: Itinerarium mentis in Deum Commento alle Sentenze di Pietro Lombardo

Domande fondamentali: Si deve ammettere l’esistenza di una forma della corporeità a cui si aggiunge l’anima, oppure l’anima è l’unica forma del corpo? – Pluralità delle forme Si deve ammettere che gli angeli sono composti di materia e forma al pari degli esseri mondani? – Ilemorfismo universale

Gli angeli sono creati il primo giorno insieme al cielo empireo, alla materia e al tempo, quando Dio porta all’essere i primi esseri delle quattro serie fondamentali, ossia: le sostanze corporee passive (ossia la materia degli elementi), le sostanze corporee attive (il cielo empireo), le sostanze incorporee (gli angeli) le misure (il tempo, che quini è creato al momento della creazione).

Dimostrazioni dell’ilemorfismo delle sostanze separate: 1. gli angeli sono capaci di muoversi, e ciò che è mutevole non può essere semplice poiché il movimento implica sempre un sostrato potenziale, che è la materia. 2. gli angeli sono capaci di ricevere ed effondere la luce (divina), perciò il principio per il quale l’angelo agisce è la forma, quello per il quale patisce è la materia. 3. la distinzione tra gli angeli e la loro definizione è possibile solo in virtù della materia quale principio di individuazione.

Dal momento che gli angeli sono sostanze composte, che quindi hanno in loro un po’ di attualità e un po’ di potenzialità, si dovrà ammettere che anche essi sono composti di materia e forma dal momento che essi ne sono i principi. la materia in sé non è né spirituale né corporale, ma diventerà in modo indifferente un corpo se riceve una forma corporea, o uno spirito se riceve una forma spirituale.

Quale è il principium individuationis? Ogni ente è un hoc aliquid in virtù tanto della forma che della materia. Se è hoc, ossia un ente determinato nel tempo e nello spazio, è grazie alla materia, se è aliquid, ossia un’essenza definibile dal pensiero come qualcosa di distinto da altro, è grazie alla forma.

Tommaso vs. Ilemorfismo universale Tommaso presenta cinque dimostrazioni gabiroliane dell’ilemorfismo universale: la composizione di materia e forma è la condizione di possibilità della molteplicità delle sostanze spirituali (materia sostrato della diversificazione delle forme) le sostanze spirituali e le sostanze corporee hanno la sostanza in comune e differiscono per la spiritualità e la corporeità l’essere si presenta in maniera simile nelle sostanze spirituali e nelle sostanze corporee: essendo le ultime composte da materia e forma, anche le prime lo saranno. ogni creatura si distingue dal creatore semplice per via della duplicità di materia e forma ogni sostanza spirituale creata è finita, la forma è principio di finitudine, ed essa si trova sempre assieme alla materia

Tommaso vs. Ilemorfismo universale Perciò, la composizione ilemorfica delle sostanze celesti è la condizione: della molteplicità delle sostanze celesti della loro differenza rispetto alle sostanze corporee della somiglianza fondativa tra i diversi livelli di essere della distinzione tra creatore e creatura della finitudine delle sostanze spirituali create

Tommaso vs. Ilemorfismo universale Secondo Tommaso sono due gli errori alla base della teoria di Avicebron: La confusione tra logica e realtà, per la quale Avicebron crede che la composizione intelligibile del genere e della specie corrisponda nelle cose a una composizione reale (materia e forma). Il presupposto per cui essere in potenza, essere soggetto ed essere recipiente si predicano allo stesso modo di ogni cosa.

In Dio non vi è distinzione tra essere ed essenza, come invece c’è nelle creature; tra quest’ultime poi, sebbene siano accomunate dalla loro diversità rispetto all’origine, le creature separate e semplici sono composte di sola forma, mentre gli enti mondani hanno una composizione ilemorfica. In questo modo, nelle sostanze corporee il livello di composizione è doppio, essere e essenza, e materia e forma

Tommaso vs. pluralità delle forme Se la forma della corporeità fosse inerente al corpo in una maniera immutabile, la corruzione non avrebbe luogo che nelle forme seguenti, che così sarebbero accidentali in quanto verrebbero a una materia già attualizzata. In questo modo solo la prima forma sarebbe sostanziale, e tutte le altre sarebbero accidentali, cosa che comporta che, nel ricevere e perdere queste forme accidentali, non ci sia generazione e corruzione ma solo alterazione.