IL DIRITTO ALL’ISTRUZIONE

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Transcript della presentazione:

IL DIRITTO ALL’ISTRUZIONE “Un bambino, un insegnante,una penna e un libro possono cambiare il Mondo” Le bambine non vanno a scuola - DOC 3 del 26/07/2013 Malala Yousafzai

Queste sono le parole di Malala Yousafzai, una studentessa Pakistana, che ha ottenuto il premio Nobel per la pace 2014, nota per il suo attivismo nella lotta per i diritti civili e per il diritto allo studio delle donne della città di Mingora nella valle dello Swat. Malala vive in un paese dove pochissime risorse economiche sono destinate alla scuola pubblica, e dove le cosiddette scuole coraniche impartiscono istruzione solo a giovani maschi, al fine di farne dei combattenti per la causa talebana. Nel 2009 Malala studia, sogna di diventare medico e inizia a raccontare la situazione della sua regione, durante la battaglia dello Swat, in un blog della BBC. All'età di tredici anni, diventa celebre per il suo blog da lei curato per la BBC nel quale documenta il regime dei talebani pakistani contrari ai diritti delle donne e la loro occupazione militare del distretto dello Swat.

Malala è invitata ad un incontro dell'ONU in cui, durante il suo discorso, spiega al Mondo l'importanza dell'istruzione di ogni bambino sopratutto nei paesi dove c'è lotta, guerra e povertà. “Gli estremisti hanno paura di penne e libri, il potere dell'educazione li spaventa, hanno paura del cambiamento, paura dell'uguaglianza che potrà avvenire in una società istruita.” Malala conclude così il suo intervento: “ dateci penne per scrivere prima che loro mettano armi nelle nostre mani”. Presto la sua fama cresce, l’anonimato del blog non la protegge più: il 9 ottobre 2012, Malala viene gravemente ferita alla testa e al collo da uomini armati saliti a bordo del pullman scolastico su cui tornava da casa a scuola. Successivamente ricoverata all'ospedale militare di Peshawar è sopravvissuta all'attentato.

“…Quando avevo dieci anni lo Swat, un posto di bellezza e turismo, è diventato improvvisamente un luogo di terrore. Più di 400 scuole sono state distrutte. Alle ragazze è stato impedito di andare a scuola. Le donne sono state picchiate. Innocenti sono stati uccisi. Tutti abbiamo sofferto. I nostri bei sogni sono diventati incubi. L’istruzione da diritto e diventato crimine. Ma quando il mondo è cambiato, anche le mie priorità sono cambiate. Avevo due opzioni. Stare zitta e aspettare di venire uccisa. O parlare e venire uccisa. Ho deciso di parlare. I terroristi hanno provato a fermarci e il 9 ottobre del 2012 hanno attaccato me e i miei amici. Ma i loro proiettili non potevano vincere. Siamo sopravvissuti. E da quel giorno le nostre voci si sono fatte più forti…..”

IL DISCORSO ALLA PREMIAZIONE DEL NOBEL (1914) “….Questo premio non è solo per me. È per i bambini dimenticati che vogliono un’istruzione. È per i bambini spaventati che vogliono la pace. È per i bambini senza voce che vogliono il cambiamento. Sono qui per i loro diritti, per dare loro voce… Non è il momento di averne compassione. È il momento di agire, per fare in modo che sia l’ultima volta che a dei bambini sia sottratta l’istruzione. …..  

Racconto la mia storia non perché sia unica, ma perché non lo è Racconto la mia storia non perché sia unica, ma perché non lo è. È la storia di molte ragazze. Oggi racconto anche le loro storie. Ci sono ancora guerre in cui centinaia di migliaia di innocenti perdono la vita. Molte famiglie sono diventate profughe in Siria, a Gaza, in Iraq. Ci sono ancora ragazze che non sono libere di andare a scuola nel nord della Nigeria. In Pakistan e in Afghanistan vediamo persone innocenti che muoiono in attacchi suicidi ed esplosioni di bombe. Molti bambini in Africa non hanno accesso all’istruzione per la povertà. Molti bambini in India e in Pakistan sono deprivati del loro diritto all’istruzione per tabù sociali, o perché sono stati costretti a lavorare o, le bambine, a sposarsi……

Nel mondo sono 66 milioni i bambini ai quali viene negato il diritto allo studio, a causa del terrorismo, di guerre, conflitti e povertà. Filippine 2015,Daniel 9 anni studia per strada approfittando della luce di un lampione.

Ragazzina di Gaza che rovista fra le macerie della sua casa, ne estrae i libri e i quaderni di scuola (2015).

QUESTION TIME DALLA STORIA DI MALALA SI EVINCE CHE IN MOLTI PAESI IL DIRITTO ALL’ISTRUZIONE E’ NEGATO O ADDIRITTURA CONSIDERATO UN CRIMINE. CONOSCI RAGAZZI ANCHE NEL NOSTRO PAESE CHE SONO STATI COSTRETTI AD ABBANDONARE GLI STUDI? PER QUALE RAGIONE? CREDI CHE L’ISTRUZIONE SIA IMPORTANTE? PERCHE’? RIFLETTI SULLE SEGUENTI PAROLE DI MALALA . CONDIVIDI LA SUA OPINIONE ?:“Gli estremisti hanno paura di penne e libri, il potere dell'educazione li spaventa, hanno paura del cambiamento, paura dell'uguaglianza che potrà avvenire in una società istruita.” COSA INTENDE QUANDO AFFERMA:“ dateci penne per scrivere prima che loro mettano armi nelle nostre mani.” ? SE POTESSI SCRIVERE UNA LETTERA A MALALA, COSA LE DIRESTI?

Il diritto all’istruzione è uno dei diritti fondamentali ed inalienabili della persona. E’ un diritto naturale . Per diritto naturale si intende quell’insieme di norme, che “ sta scritto nel cuore degli uomini, cioè che prescinde dalla sua formulazione espressa nell’ordinamento giuridico. E’ sancito dalle Dichiarazioni e Convenzioni internazionali.

LE CONVENZIONI INTERNAZIONALI DICHIARAZIONE DEI DIRITTI UNIVERSALI DELL’UOMO (ART.26) DICHIARAZIONE DEI DIRITTI DEL BAMBINO (7-10) CONVENZIONE SUI DIRITTI DELL’INFANZIA(ART.28-29)

Nella Dichiarazione Universale dei diritti dell'uomo, approvata dall'assemblea generale delle Nazioni Unite nel 1948, all'art.26 leggiamo: "1. Ogni persona ha diritto all'educazione. 2. L'educazione deve essere gratuita, almeno per quanto riguarda le classi elementari e fondamentali. L'educazione deve essere indirizzata al pieno sviluppo della personalità umana e al rafforzamento del rispetto dei diritti dell'uomo e delle libertà fondamentali. Essa deve promuovere la comprensione, la tolleranza, l'amicizia fra tutte le Nazioni, i gruppi razziali o religiosi ,e deve favorire l'opera delle Nazioni Unite per il mantenimento della pace. 3. I genitori hanno diritto di priorità nella scelta della forma di educazione da impartire ai loro figli."

Tale responsabilità incombe in primo luogo sui genitori".  Il bambino ha caratteristiche specifiche particolari e quindi necessita di interventi e tutele definite in modo più dettagliato. Ecco quindi la Dichiarazione dei Diritti del Bambino approvata dall'assemblea delle Nazioni Unite nel 1959. Nel punto 7º essa stabilisce: " Il bambino ha diritto a un'educazione, che, almeno a livello elementare, deve essere gratuita e obbligatoria. Egli ha diritto a godere di un'educazione che contribuisca alla sua cultura generale e gli consenta in una situazione di eguaglianza di possibilità, di sviluppare le sue facoltà , il suo giudizio personale e il suo senso di responsabilità morale e sociale, e di divenire un membro utile alla società. Il superiore interesse del bambino deve essere la guida di coloro che hanno la responsabilità della sua educazione, del suo orientamento. Tale responsabilità incombe in primo luogo sui genitori".

E al punto 10 aggiunge:   "Il bambino deve essere educato in uno spirito di comprensione, di tolleranza, di amicizia tra i popoli, di pace e di fratellanza universale".

La dichiarazione dei diritti del bambino è stata integrata dalla Convenzione sui Diritti dell'infanzia, approvata dall'ONU il 20 novembre 1989. art. 28 : " 1. Gli Stati riconoscono il diritto del fanciullo all'educazione e in particolare: a) rendono l'insegnamento primario obbligatorio e gratuito per tutti; b) incoraggiano l'organizzazione di varie forme di insegnamento secondario, sia generale che professionale, che saranno aperte e accessibili a ogni fanciullo, e adottano misure adeguate come la gratuità dell'insegnamento e l'offerta di una sovvenzione finanziari a in caso di necessità; c) garantiscono a tutti l'acceso all'insegnamento superiore con ogni mezzo appropriato, in funzione delle capacità di ognuno; d) fanno in modo che l'informazione e l'orientamento scolastico e professionale siano aperte e accessibili a ogni fanciullo; e) adottano misure per promuovere la regolarità della frequenza scolastica e la diminuzione del tasso di abbandono della scuola.

E l'art.29:   " 1. Gli Stati convengono che l'educazione del fanciullo deve avere come finalità: di favorire lo sviluppo della personalità del fanciullo, nonchè lo sviluppo delle sue facoltà e delle sue attitudini mentali e fisiche in tutta la loro potenzialità; ……… di preparare il fanciullo ad assumere le responsabilità della vita in una società libera, in uno spirito di comprensione, di pace, di uguaglianza tra i sessi e di amicizia tra tutti i popoli e gruppi etnici, nazionali e religiosi, con le persone di origine autoctona; ………… 

QUESTION TIME COSA SI INTENDE PER DIRITTO NATURALE? COINCIDE SEMPRE CON LE NORME STABILITE DALL’ORDINAMENTO GIURIDICO? CONOSCI UN PERIODO STORICO IN CUI ANCHE IN ITALIA IL DIRITTO ALL’ISTRUZIONE NON ERA GARANTITO A TUTTI? PERCHE’? QUALI SONO GLI ALTRI DIRITTI NATURALI? CONFRONTA TRA LORO LE CONVENZIONI INTERNAZIONALI ED INDICANE I TRATTI COMUNI.

LA COSTITUZIONE DELLA REPUBBLICA ITALIANA I principi delle Convenzioni internazionali sono fatti propri dalle Costituzioni di molti Paesi , tra cui quella italiana.

Articolo 33 della Costituzione italiana “L'arte e la scienza sono libere e libero ne è l'insegnamento. La Repubblica detta le norme generali sull'istruzione ed istituisce scuole statali per tutti gli ordini e gradi. Enti e privati hanno il diritto di istituire scuole ed istituti di educazione, senza oneri per lo Stato. La legge, nel fissare i diritti e gli obblighi delle scuole non statali che chiedono la parità, deve assicurare ad esse piena libertà e ai loro alunni un trattamento scolastico equipollente a quello degli alunni di scuole statali. E` prescritto un esame di Stato per l'ammissione ai vari ordini e gradi di scuole o per la conclusione di essi e per l'abilitazione all'esercizio professionale. Le istituzioni di alta cultura, università ed accademie, hanno il diritto di darsi ordinamenti autonomi nei limiti stabiliti dalle leggi dello Stato.”

Libertà d’insegnamento Scelta metodologie didattiche e contenuti no a vincoli di ordine politico, religioso o ideologico. Libri di testo adottati dal CD su proposta Cdc (dall’a.s. 2011/12-versioni on-line o miste) LIMITI: FINALITA’: diretta alla piena formazione della personalità degli alunni e alla coscienza critica Deve promuovere un confronto libero e aperto alle posizioni culturali Nel rispetto della coscienza morale degli alunni La valutazione non può essere usata per reprimere o condizionare una libera e corretta espressione di opinioni. Rispettare il comune senso del pudore, non contraria alle norme del buon costume o di ordine pubblico Rispettosa delle norme sulla sicurezza, non mettere in pericolo l’incolumità degli alunni (ad es. nei laboratori)

Art. 34 della Costituzione italiana “La scuola è aperta a tutti. L'istruzione inferiore, impartita per almeno otto anni, è obbligatoria e gratuita. I capaci e meritevoli, anche se privi di mezzi, hanno diritto di raggiungere i gradi più alti degli studi. La Repubblica rende effettivo questo diritto con borse di studio, assegni alle famiglie ed altre provvidenze, che devono essere attribuite per concorso.”

Affermare che "la scuola è aperta a tutti" significa caratterizzare lo Stato sociale come Stato di cultura, che esclude ogni discriminazione (per esempio tra cittadini italiani e stranieri) nell'accesso ai saperi e nel diritto all'istruzione. Ne deriva, come conseguenza, la necessità che lo Stato rimuova ogni ostacolo perché la scuola sia concretamente accessibile a tutti e l'istruzione sia generalizzata.

L'istruzione inferiore (scuole elementari e medie) prevede la frequenza obbligatoria (cosiddetta "scuola dell'obbligo") per garantire a tutti uno standard culturale minimo; essa, inoltre, è gratuita per consentire l'accesso generalizzato, senza alcuna discriminazione di ordine sociale.

Concretamente, l’opera di promozione culturale si svolge garantendo: — la libertà di insegnamento (art. 33, comma 1 Cost.); — la presenza di scuole statali per tutti i tipi, ordini e gradi di istruzione (art. 33, comma 2 Cost.); — il libero accesso all’istruzione scolastica, senza alcuna discriminazione (art. 34, comma 1 Cost.); — l’obbligatorietà e gratuità dell’istruzione dell’obbligo (art. 34, comma 2 Cost.); — il riconoscimento del diritto allo studio anche a coloro che sono privi di mezzi, purché capaci e meritevoli mediante borse di studio, assegni ed altre provvidenze da attribuirsi per concorso (art. 34, comma 3 Cost.); — l’ammissione, per esami, ai vari gradi dell’istruzione scolastica e dell’abilitazione professionale (art. 33, comma 5 Cost.); — la libera istituzione di scuole da parte di enti o privati (art. 33, comma 3 Cost.); — la parificazione delle scuole private a quelle statali, quanto agli effetti legali e al riconoscimento professionale del titolo di studio (art. 33, comma 4 Cost.).

QUESTION TIME RITIENI CHE LA COSTITUZIONE DELLA REPUBBLICA ITALIANA RECEPISCA I PRINCIPI DELLE CONVENZIONI INTERNAZIONALI? SU QUALI PUNTI? CHE COSA SI INTENDE PER LIBERTA’ DI INSEGNAMENTO? QUALE SCOPO HA LA C.D. “SCUOLA DELL’OBBLIGO”? QUALI POTREBBERO ESSERE LE DISCRIMINAZIONI AL DIRITTO ALL’ISTRUZIONE SE NON FOSSE GARANTITA LA GRATUITA’ DELL’ISTUZIONE PUBBLICA?

PER CONSENTIRE CHE IL DIRITTO ALLO STUDIO SIA GARANTITO A TUTTI , E’ NECESSARIO CHE LA VITA DELLA COMUNITA’ SCOLASTICA SI SVOLGA NEL RISPETTO DELLE REGOLE DELLA CIVILE CONVIVENZA.

TALI REGOLE SONO STABILITE PREVALENTEMENTE DA: - LO STATUTO DELLE STUDENTESSE E DEGLI STUDENTI (DPR 24 giugno 1998, n. 249 modificato dal DPR 21 novembre 2007, n. 235) IL REGOLAMENTO D’ISTITUTO CHE DEVE STABILIRE LE REGOLE CHE GARANTISCANO IL RISPETTO DEI DIRITTI E DEI DOVERI DA PARTE DI TUTTE LE COMPONENTI SCOLASTICHE E PREVEDERE EVENTUALI SANZIONI. - IL PATTO EDUCATIVO DI CORRESPONSABILITA’ CHE HA L’OBIETTIVO DI DEFINIRE IN MANIERA CHIARA E CONDIVISA I DIRITTI E I DOVERI NEL RAPPORTO TRA L’ISTITUZIONE SCOLASTICA, LE FAMIGLIE E GLI STUDENTI BASANDOSI SU UN POSITIVO DIALOGO FRA TUTTI I SOGGETTI COINVOLTI PER UNA RESPONSABILE CRESCITA QUALITATIVA TESA A GARANTIRE IL SUCCESSO EDUCATIVO-FORMATIVO E A PREVENIRE I DISAGI E GLI INSUCCESSI. PER QUESTO MOTIVO LA SCUOLA, PROPONE UN INSIEME DI PRINCIPI, DI REGOLE E DI COMPORTAMENTI, CHE CIASCUNO SI IMPEGNA A RISPETTARE PER CONSENTIRE A TUTTI DI OPERARE PER UNA EFFICACE REALIZZAZIONE DEL COMUNE PROGETTO EDUCATIVO.

LO STATUTO DELLE STUDENTESSE E DEGLI STUDENTI (DPR 24 giugno 1998, n LO STATUTO DELLE STUDENTESSE E DEGLI STUDENTI (DPR 24 giugno 1998, n. 249 modificato dal DPR 21 novembre 2007, n. 235) ART. 1 - VITA DELLA COMUNITA’ SCOLASTICA FORMAZIONE ED EDUCAZIONE (DIFFERENZE) Il termine educazione deriva dal latino “e-ducere”, che letteralmente significa “tirare fuori”. L’educazione infatti serve a “tirare fuori” dal bambino e dall’adolescente le sue  qualità. In passato l’educazione veniva concepita essenzialmente come una trasmissione passiva di conoscenza dagli adulti ai bambini, i quali dovevano limitarsi ad apprendere quante più informazioni possibili. Oggi invece si tende a preferire metodi educativi attivi, centrati sulla partecipazione e sul coinvolgimento, i quali diventano reali protagonisti del loro sviluppo. La formazione serve allo sviluppo di competenze e abilità tesi a far acquisire delle specificità professionali. COSCIENZA CRITICA: una coscienza capace di allargare costantemente i suoi orizzonti sul piano del rapporto con il mondo, alla costante ricerca di informazioni significative che consentono di non cristallizzarsi, di raggiungere una comprensione sempre maggiore e di partecipare in maniera attiva alla realtà sociale.  PRINCIPI DELLA VITA NELLA COMUNITA’ SCOLASTICA: libertà di espressione, pensiero, coscienza e religione, rispetto reciproco, ripudio di ogni barriera .

LO STATUTO DELLE STUDENTESSE E DEGLI STUDENTI QUESTION TIME 1 QUAL E’ LA DIFFERENZA TRA FORMAZIONE E EDUCAZIONE? CHE COSA E’ LACOSCIENZA CRITICA E COME SI SVILUPPA? QUALI SONO I PRINCIPI SU CUI DEVE FONDARSI LA VITA NELLA COMUNITA’ SCOLASTICA? COMMENTA LA SEGUENTE CITAZIONE: “La libertà viene scolpita a colpi di martello sull’incudine della discussione, del dissenso e del dibattito.” (H. Humphrey)

ART. 2 – DIRITTI DEGLI STUDENTI FORMAZIONE QUALIFICATA RISPETTO DELLE PROPRIE IDEE VALORIZZAZIONE DELLE INCLINAZIONI PERSONALI INFORMAZIONE RISERVATEZZA PARTECIPAZIONE ATTIVA E RESPONSABILE VALUTAZIONE TRASPARENTE E TEMPESTIVA SCELTA ATTIVITA’ INTEGRATIVE RISPETTO IDENTITA’ CULTURALE E RELIGIOSA OFFERTE FORMATIVE DI RECUPERO SALUBRITA’ E SICUREZZA DEGLI AMBIENTI ADEGUATA STRUMENTAZIONE TECNOLOGICA ASSEMBLEA

LO STATUTO DELLE STUDENTESSE E DEGLI STUDENTI QUESTION TIME 2 QUALI SONO I DIRITTI DEGLI STUDENTI? “Alle donne e agli uomini che ci hanno preceduto dobbiamo molto della nostra libertà e della conquista dei diritti dei quali godiamo oggi.  Libertà e diritti che sembrano scontati e che non lo sono. Anche se quei diritti non sono del tutto compiuti.” CONDIVIDI QUESTA AFFERMAZIONE? MOTIVA LA TUA RISPOSTA. COMMENTA LA SEGUENTE AFFERMAZIONE DI VOLTAIRE .” Non sono d’accordo con quello che dici, ma darei la vita perché tu possa dirlo”.

ART.3 – DOVERI DEGLI STUDENTI FREQUENZA E STUDIO RISPETTO COMPORTAMENTO CORRETTO OSSERVANZA DELLE DISPOSIZIONI ORGANIZZATIVE E DI SICUREZZA NON DANNEGGIARE LE ATTREZZATURE E LE STRUTTURE SCOLASTICHE AVERE CURA DELL’AMBIENTE SCOLASTICO

LO STATUTO DELLE STUDENTESSE E DEGLI STUDENTI QUESTION TIME 3 METTI IN RELAZIONE I TUOI DIRITTI DI STUDENTE CON I TUOI DOVERI.

MANCANZE DISCIPLINARI = MANCATO OTTEMPERAMENTO DEI DOVERI ART.4 - DISCIPLINA MANCANZE DISCIPLINARI = MANCATO OTTEMPERAMENTO DEI DOVERI SANZIONI DISCIPLINARI CRITERI: LEGALITA’ FINALITA’ EDUCATIVA RESPONSABILITA’ PERSONALE DIRITTO AD ESPORRE LE PROPRIE RAGIONI PROVE CONCRETE E PRECISE NON PUO’ INFLUIRE SUL PROFITTO NON E’ SANZIONABILE LA LIBERA ESPRESSIONE DI OPINIONI PURCHE’ CORRETTAMENTE MANIFESTATA E NON LESIVA TEMPORANEITA’ (SALVO IN CASO DI REATI CONTRO PERSONE, VIOLENZA O PERICOLO) PROPORZIONALITA’ TRA INFRAZIONE E SANZIONE GRADUALITA’ RIPARAZIONE DEL DANNO (QUANDO E’ POSSIBILE) CONVERTIBILE IN ATTIVITA’ UTILI ALLA COMUNITA’ SCOLASTICA IRROGAZIONE DA PARTE DI ORGANI COLLEGIALI SE LA SOSPENSIONE E’ SUPERIORE A 15 GG. OCCORRE COORDINARE IL RIENTRO POSSIBILITA’ DI IMPUGNAZIONE

LO STATUTO DELLE STUDENTESSE E DEGLI STUDENTI QUESTION TIME 4 SPIEGA IL SIGNIFICATO DELLA SEGUENTE CITAZIONE: “Libertà è il diritto di fare ciò che le leggi permettono. Se un cittadino avesse il diritto di fare ciò che è proibito, non sarebbe libertà, perché chiunque altro vorrebbe avere lo stesso diritto.” (Montesquieu) QUALI SONO I CRITERI A CUI DEVONO ISPIRARSI LE SANZIONI DISCIPLINARI?

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