Tesina di tirocinio in Scienze Sociali “Ignorantia internet non excusat” vincenzo.mele@sp.unipi.it
Formato: la forma è sostanza Uso delle fonti: fonti scientifiche e fonti non scientifiche “Cito ergo sum”: più citazioni contiene la vostra tesina, meglio è fatta!
Citazioni all’italiana Citazioni in note a piè di pagina, stile italiano I titoli dei libri e degli articoli si scrivono in corsivo. I nomi delle riviste si scrivono in tondo tra virgolette. Dopo i libri, si citano: editore (virgola) luogo + anno. Dopo le riviste, si citano: volume + (anno tra parentesi) (virgola) numeri di pagina. Esempi: Per un libro: V. Mele, Come si scrive una tesina, Feltinelli, Milano 2014. Per un articolo in una raccolta di saggi di autori vari: M. Villa, What’s Wrong with Social Work, in E. Matutini (a cura di), The Idea of Social Work, Oxford University Press, Oxford 2013.
Sistema “americano” Il sistema Harvard (o all’americana) Con questo sistema, le opere si citano direttamente (tra parentesi) nel testo, con il cognome dell’autore e l’anno della pubblicazione. In alcuni casi, le opere si possono citare anche in note (ma uno degli scopi del sistema è quello di ridurre per quanto possibile il numero delle note). Le opere si citano per intero in una bibliografia finale, in cui ciascuna voce inizia con cognome, nome e anno. Nel testo: Per affrontare il problema, farò riferimento alla distinzione tra Welfare e Workfare (Villa, 2009, pp. 121-31). Per affrontare il problema, farò riferimento alla distinzione tra Welfare e Workfare originariamente discussa da Matteo Villa (2009, pp. 121-131). In nota: Per affrontare il problema, farò riferimento alla distinzione tra Welfare e Workfare .1 1 La distinzione viene discussa per la prima volta in maniera approfondita da M. Villa (2009, pp. 121-31). La stessa distinzione viene messa in discussione, però, da alcuni critici di Villa (vedi, per es., Mele, 2010).
Struttura standard della tesina frontespizio, che fa da copertina, in cui sono riportate le generalità dello studente (nome, cognome, n° di matricola, corso di laurea e anno di corso) e la data di consegna; informazioni generali sul tirocinio: - informazioni generali sull’ente di accoglienza e periodo di svolgimento; - motivazione al tirocinio e obiettivi formativi; descrizione delle attività svolte: - metodo di lavoro utilizzato dall’ente; - attività svolte in relazione al percorso di studi e metodo utilizzato dal tirocinante; - relazioni interpersonali con utenti, colleghi e tutor; bilancio dell’esperienza: - difficoltà incontrate e adeguatezza della propria preparazione; - analisi delle competenze acquisite e delle competenze da acquisire; - legame del tirocinio con il percorso di studi (raggiungimento degli obiettivi definiti nel progetto formativo); - conclusioni.
Introduzione La parte introduttiva, che deve essere non più del 10% dell’intera relazione, contiene le informazioni generali sull’esperienza di tirocinio e sull’ente presso il quale è stato svolto. Deve contenere informazioni relative a: - il periodo di svolgimento del tirocinio; - l’ubicazione o la sede del tirocinio e se lo ritieni opportuno, una descrizione della sede, della località o degli spazi nei quali si è svolto il tirocinio; - l’organizzazione dell’ente; - il settore nel quale opera l’ente ( per esempio: beni culturali, comunicazione e mass media, servizi sociali, attività gestionali, attività promozionali, pubblicità, educazione, sport); - i regolamenti dell’ente (per esempio in riferimento a norme, requisiti o orari da rispettare nel caso di permanenza presso la struttura); - le motivazioni generali che vi hanno spinto a scegliere di fare il tirocinio (e quel tirocinio in particolare); - gli obiettivi formativi che ci si proponeva di soddisfare svolgendolo, anche in relazione al progetto formativo.
Parte centrale La parte centrale, che costituisce il 60% della relazione, fa riferimento alle attività svolte dallo studente durante l’esperienza di tirocinio, con particolare attenzione agli aspetti dell’esperienza che hanno relazione col suo percorso di studi. Deve contenere informazioni relative a: - la descrizione del metodo di lavoro utilizzato dall’ente; - le modalità di svolgimento del tirocinio (orari, giorni settimanali, ecc.); - la descrizione delle attività svolte: sia di quelle a cui hai partecipato attivamente sia di quelle a cui hai assistito come semplice osservatore; - il tuo metodo di lavoro ; - i rapporti con gli utenti della struttura presso la quale hai svolto il tirocinio, con i colleghi di lavoro e le diverse professionalità con le quali hai collaborato e con il tutor (o con chi fungeva da figura di riferimento all’interno dell’ente).
Parte finale La parte finale, che costituisce il 30% della relazione, contiene le valutazioni sull’esperienza vissuta, quindi, un’analisi delle opportunità formative intervenute nel corso dell’esperienza, una valutazione sull’incremento delle proprie conoscenze e competenze e una valutazione delle proprie attitudini professionali. Deve contenere: - un’analisi delle difficoltà incontrate, anche in relazione all’adeguatezza della tua preparazione ad affrontare il tirocinio, facendo anche riferimento alla tua formazione universitaria; - un’analisi delle competenze acquisite nel corso dell’esperienza (competenze relazionali, organizzative, gestionali, ecc.) e di quelle che secondo te, sarebbe utile possedere; - un’analisi del legame del tirocinio col tuo percorso di studi facendo riferimento agli obiettivi formativi dichiarati in partenza, verificando se sono stati soddisfatti; - le conclusioni che chiariscano e sintetizzino il valore formativo globale della tua esperienza di tirocinio.
“Memento sociologiae!” Cosa fare se l’esperienza ha un basso tasso di contenuto sociologico e/o di scienze sociali? Trasforma la tua esperienza in una tesina di ricerca fondata su tecniche di osservazione partecipante, interviste, metodologie qualitative!