Uno sguardo dentro al Cuore di Gesù
«Celebriamo la festa del Sacro Cuore di Gesù e come dalla Liturgia, possiamo lanciare uno sguardo all'interno del Cuore di Gesù che, nella morte è stato aperto dalla lancia del soldato romano. Sì, il tuo cuore è aperto per noi e per i nostri occhi; ed è quindi aperto il cuore di Dio stesso». (Benedetto XVI)
La Liturgia ci dà l'interpretazione del linguaggio del Cuore di Gesù, che parla soprattutto di Dio come pastore degli uomini e, con questo, ci manifesta il sacerdozio di Gesù, che è radicato nell’intimo del suo Cuore; in tal modo ci indica il fondamento perenne e anche il criterio valido di tutto il ministero sacerdotale, che deve essere sempre ancorato nel Cuore di Gesù ed essere vissuto a partire da Esso. (Benedetto XVI)
La Solennità del Sacro Cuore di Gesù è una solennità del Tempo Ordinario, nella Liturgia della Chiesa Cattolica, celebrata il secondo venerdì dopo la Solennità del Corpus Domini. Inoltre, questa devozione è coltivata dalla Chiesa Cattolica in tutti i primi venerdì di ogni mese. Consiste nella venerazione del Cuore di Gesù, nell’intimità del suo amore.
L'origine di questa devozione si deve a Santa Margherita Maria Alacoque, religiosa della Congregazione conosciuta come Ordine della Visitazione. Santa Margherita Maria ha ricevuto una straordinaria rivelazione da parte di Gesù Cristo, che l’ha personalmente incaricata di divulgare e propagare nel mondo questa pia devozione. Ci sono state tre apparizioni di Gesù: la prima il 27 dicembre 1673, la seconda nel 1674 e la terza nel 1675.
Tra i documenti maestri in questa materia troviamo l‘Enciclica di Pio XII, Haurietis Aquas, del 15 maggio, 1956. Pio XII afferma che è Gesù stesso che prende l'iniziativa di presentare il suo cuore come fonte di restaurazione e di pace. "Venite a me, voi tutti che siete affaticati e oppressi, che io vi ristorerò. Prendete il mio giogo sopra di voi e imparate da me, che sono mite e umile di cuore e troverete riposo per il vostro spirito. Il mio giogo infatti è dolce e il mio carico è leggero". (Mt 11, 28-30)
"Prestare culto al Sacro Cuore di Cristo significa adorare quel Cuore, dopo averci amati sino alla fine, è stato trafitto da una lancia e dall’alto della Croce ha versato sangue e acqua, fonte inesauribile di vita nuova. Di fatto è Gesù stesso che ci interpella: "Chi ha sete venga a me e beva ", dice il Signore". Se qualcuno crede in me, dal suo cuore sarà scaturire una sorgente di acqua viva" (Gv 7, 37-38). Nella fede, per questo diciamo che beviamo l'acqua viva dalla Parola di Dio. In questo modo il fedele diventa una fonte, alla terra assetata del cuore di ciascuno dà l'acqua viva del Cuore di Cristo". (Benedetto XVI)
"Innumerevoli sono i beni celesti che alle anime dei fedeli infonde il culto tributato al Sacro Cuore, purificandole, riempiendole di consolazioni soprannaturali, ed esortandoli a raggiungere ogni sorta di virtù. Pertanto, tenendo in mente le parole dell‘Apostolo San Giacomo: "Ogni buon regalo e ogni dono perfetto viene dall’alto e discende dal Padre della luce" (Gc 1, 17)." (Haurietis Aquas)
Papa Leone XIII ci dice: «Come il Sacro Cuore è il simbolo e l'immagine trasparente della carità infinita di Gesù Cristo, che ci stimola a dare amore per amore, è tanto più conveniente consacrarsi al suo Cuore augusto, che non vuol dire altro che arrendersi e unirsi a Gesù Cristo. Infatti, ogni atto di onore, un omaggio e di devozione al Cuore Divino, in realtà è diretto a Cristo stesso". (Annum Sacrum 8)
Consagrazione Individuale al Sacro Cuore di Gesù (di Santa Margherita Maria Alacoque) Io..., dono e consacro al Cuore adorabile di Gesù la mia persona e la mia vita, le mie azioni, pene e sofferenze per non più servirmi di alcuna parte del mio essere, se non per onorarlo, amarlo e glorificarlo. È questa la mia irrevocabile volontà: essere tutto suo e fare ogni cosa per suo amore, rinunciando a tutto ciò che può dispiacergli. Ti scelgo, Sacro Cuore di Gesù, come unico oggetto del mio amore, custode della mia vita, pegno della mia salvezza, rimedio della mia fragilità e incostanza, riparatore di tutte le colpe della mia vita e rifugio sicuro nell’ora della mia morte. Sii, o Cuore di bontà e di Misericordia, la mia giustificazione presso Dio Padre e allontana da me la sua giusta indignazione. Cuore amoroso di Gesù, pongo in Te la mia fiducia, perché temo tutto dalla mia malizia e debolezza, ma spero tutto dalla tua bontà. Distruggi in me quanto può dispiacerti. Il tuo puro amore s’imprima profondamente nel mio cuore in modo che non ti possa più dimenticare o essere separato da Te. Ti chiedo, per la tua bontà, che il mio nome sia scritto in Te, poiché voglio vivere e morire come tuo vero devoto. Sacro Cuore di Gesù, confido in Te! Amen.
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“GESù, MITE E UMILE DI CUORE, RENDI IL MIO CUORE SIMILE AL TUO!” Textos do Papas Bento XVI, Leão XIII, Pio IX, Pio XII e outros. Música: Salmo 99 Imagem: Google Formatação: Graziela Traduzione dal portoghese: Angela