Sicurezza delle cure, responsabilità professionale e decreto Gelli

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Sicurezza delle cure, responsabilità professionale e decreto Gelli Antonio Correra

Ministero della Salute Sicurezza dei pazienti E’ un ambito molto complesso che si compone di una gamma di attività logicamente interconnesse che possono essere raggruppate in 5 grandi categorie: Monitoraggio ed analisi degli eventi avversi Stesura ed implementazione di raccomandazioni Formazione Coinvolgimento degli stakeholder Aspetti medico legali ed assicurativi Susanna Ciampalini

Ministero della Salute Gruppo di lavoro per la sicurezza dei pazienti” (2006) Sistema di monitoraggio degli eventi avversi ed elaborazione di raccomandazioni Elaborazione di un manuale per l’analisi degli errori e di strategie per l’implementazione della formazione Metodologie di coinvolgimento dei pazienti Sistema di monitoraggio delle polizze assicurative Susanna Ciampalini

Ministero della Salute Monitoraggio degli Eventi Sentinella Fornire a tutte le aziende sanitarie una modalità univoca di sorveglianza e gestione degli eventi sentinella sul territorio nazionale a garanzia dei livelli essenziali di assistenza e sicurezza Susanna Ciampalini

Ministero della Salute ELABORAZIONE DI RACCOMANDAZIONI Aumentare la consapevolezza che alcune procedure diagnostiche e terapeutiche possono causare danni gravissimi ai pazienti Offrire una strategia per implementare una risposta a livello aziendale Assicurare la circolazione tempestiva di informazioni relative al rischio clinico ed effettuare un successivo monitoraggio e valutazione dell’efficacia dell’azione intrapresa Susanna Ciampalini

LEGGE 8 marzo 2017, n. 24 ( decreto Gelli ) Disposizioni in materia di sicurezza delle cure e della persona assistita, nonché in materia di responsabilità professionale degli esercenti le professioni sanitarie. Vigente dal: 1‐4‐2017

Art. 1 Sicurezza delle cure in sanità 1. La sicurezza delle cure e' parte costitutiva del diritto alla salute ed e' perseguita nell'interesse dell'individuo e della collettività. 2. La sicurezza delle cure si realizza anche mediante l'insieme di tutte le attività finalizzate alla prevenzione e alla gestione del rischio connesso all'erogazione di prestazioni sanitarie e l'utilizzo appropriato delle risorse strutturali, tecnologiche e organizzative. 3. Alle attività di prevenzione del rischio messe in atto dalle strutture sanitarie e sociosanitarie, pubbliche e private, e' tenuto a concorrere tutto il personale, compresi i liberi professionisti che vi operano in regime di convenzione con il Servizio sanitario nazionale.

Art. 2 Attribuzione della funzione di garante per il diritto alla salute al Difensore civico regionale o provinciale e istituzione dei Centri regionali per la gestione del rischio sanitario e la sicurezza del paziente.

Art. 3 Osservatorio nazionale delle buone pratiche sulla sicurezza nella sanità

Art. 4 Trasparenza dei dati 2. La direzione sanitaria della struttura pubblica o privata, entro sette giorni dalla presentazione della richiesta da parte degli interessati aventi diritto, fornisce la documentazione sanitaria disponibile relativa al paziente, preferibilmente in formato elettronico; le eventuali integrazioni sono fornite, in ogni caso, entro il termine massimo di trenta giorni dalla presentazione della suddetta richiesta. Entro novanta giorni dalla data di entrata in vigore della presente legge, le strutture sanitarie pubbliche e private adeguano i regolamenti interni alle disposizioni del presente comma. 3. Le strutture sanitarie pubbliche e private rendono disponibili, mediante pubblicazione nel proprio sito internet, i dati relativi a tutti i risarcimenti erogati nell'ultimo quinquennio, verificati nell'ambito dell'esercizio della funzione di monitoraggio, prevenzione e gestione del rischio sanitario (risk management)

Art. 5 Buone pratiche clinico‐assistenziali e raccomandazioni previste dalle linee guida Gli esercenti le professioni sanitarie, nell'esecuzione delle prestazioni sanitarie si attengono alle raccomandazioni previste dalle linee guida elaborate da enti e istituzioni pubblici e privati nonché dalle società scientifiche iscritte in apposito elenco istituito e regolamentato con decreto del Ministro della salute, da emanare entro novanta giorni dalla data di entrata in vigore della presente legge, e da aggiornare con cadenza biennale. In mancanza delle suddette raccomandazioni, gli esercenti le professioni sanitarie si attengono alle buone pratiche clinico‐assistenziali.

Le linee guida e gli aggiornamenti delle stesse sono integrati nel Sistema nazionale per le linee guida (SNLG), L'Istituto superiore di Sanità pubblica nel proprio sito internet le linee guida e gli aggiornamenti delle stesse indicati dal SNLG, previa verifica della conformità della metodologia adottata a standard definiti e resi pubblici dallo stesso Istituto, nonché della rilevanza delle evidenze scientifiche dichiarate a supporto delle raccomandazioni.

Art. 6 Responsabilità penale dell'esercente la professione sanitaria «Art. 590‐sexies (Responsabilità colposa per morte o lesioni personali in ambito sanitario). ‐. Qualora l'evento si sia verificato a causa di imperizia, la punibilità è esclusa quando sono rispettate le raccomandazioni previste dalle linee guida come definite e pubblicate ai sensi di legge ovvero, in mancanza di queste, le buone pratiche clinico‐assistenziali, sempre che le raccomandazioni previste dalle predette linee guida risultino adeguate alle specificità del caso concreto».

Responsabilità civile della struttura e dell'esercente la professione sanitaria 1. La struttura sanitaria pubblica o privata che, nell'adempimento della propria obbligazione, si avvalga dell'opera di esercenti la professione sanitaria risponde, delle loro condotte dolose o colpose. 2. La disposizione si applica anche alle prestazioni sanitarie svolte in regime di libera professione intramuraria ovvero nell'ambito di attività di sperimentazione e di ricerca clinica ovvero in regime di convenzione con il Servizio sanitario nazionale nonché attraverso la telemedicina.

3. L'esercente la professione sanitaria risponde del proprio operato ai sensi dell'articolo 2043 del codice civile, salvo che abbia agito nell'adempimento di obbligazione contrattuale assunta con il paziente. Il giudice, nella determinazione del risarcimento del danno, tiene conto della condotta dell'esercente la professione sanitaria ai sensi dell'articolo 5 della presente legge e dell'articolo 590‐sexies del codice penale

Art. 10 Obbligo di assicurazione Le strutture sanitarie e sociosanitarie pubbliche e private devono essere provviste di copertura assicurativa o per la responsabilità civile verso terzi e per la responsabilità civile verso prestatori d'opera, anche per danni cagionati dal personale a qualunque titolo operante presso le strutture sanitarie. La disposizione si applica anche alle prestazioni sanitarie svolte in regime di libera professione intramuraria ovvero in regime di convenzione con il Servizio sanitario nazionale nonché attraverso la telemedicina.

Art. 11 Estensione della garanzia assicurativa La garanzia assicurativa deve prevedere una operatività temporale anche per gli eventi accaduti nei dieci anni antecedenti la conclusione del contratto assicurativo, purché denunciati all'impresa di assicurazione durante la vigenza temporale della polizza. In caso di cessazione definitiva dell'attività professionale per qualsiasi causa deve essere previsto un periodo di multiattività della copertura per le richieste di risarcimento presentate per la prima volta entro i dieci anni successivi

Art. 13 Obbligo di comunicazione all'esercente la professione sanitaria del giudizio basato sulla sua responsabilità 1. Le strutture sanitarie e le imprese di assicurazione che prestano la copertura assicurativa comunicano all'esercente la professione sanitaria l'instaurazione del giudizio promosso nei loro confronti dal danneggiato, entro dieci giorni dalla ricezione della notifica dell'atto introduttivo. Comunicano inoltre entro dieci giorni l'avvio di trattative stragiudiziali con il danneggiato, con invito a prendervi parte. L'omissione, la tardività o l'incompletezza delle comunicazioni di cui al presente comma preclude l'ammissibilità delle azioni di rivalsa o di responsabilità amministrativa di cui all'articolo 9.

Art. 14 Fondo di garanzia per i danni derivanti da responsabilità sanitaria 7. risarcisce i danni cagionati da responsabilità sanitaria nei seguenti casi: a) qualora il danno sia di importo eccedente rispetto ai massimali previsti dai contratti di assicurazione stipulati dalla struttura sanitaria ovvero dall'esercente la professione sanitaria b) qualora la struttura sanitaria ovvero l'esercente la professione sanitaria risultino assicurati presso un'impresa che al momento del sinistro si trovi in stato di insolvenza o di liquidazione coatta amministrativa c) qualora la struttura sanitaria ovvero l'esercente la professione sanitaria siano sprovvisti di copertura assicurativa per recesso unilaterale dell'impresa assicuratrice ovvero per la sopravvenuta inesistenza o cancellazione dall'albo dell'impresa assicuratrice stessa.

Art. 15 Nomina dei consulenti tecnici d'ufficio e dei periti nei giudizi di responsabilità sanitaria Nei procedimenti civili e nei procedimenti penali aventi ad oggetto la responsabilità sanitaria, l'autorità giudiziaria affida l'espletamento della consulenza tecnica e della perizia a un medico specializzato in medicina legale e a uno o più specialisti nella disciplina che abbiano specifica e pratica conoscenza di quanto oggetto del procedimento, Negli albi dei consulenti devono essere indicate e documentate le specializzazioni degli iscritti esperti in medicina.

Art. 16 I verbali e gli atti conseguenti all'attività' di gestione del rischio clinico non possono essere acquisiti o utilizzati nell'ambito di procedimenti giudiziari

Attività Rischio Clinico Santobono Novembre 2016 : istituita unità di rischio clinico aziendale Promuovere la cultura della sicurezza basata sull’apprendimento dell’errore istituire delle metodiche che permettono di analizzare le aree a maggior rischio assistenziale progettare sistemi capaci di supportare i professionisti nel garantire performance sicure

Nucleo centrale di rischio clinico con funzione di coordinamento Dr. Correra ClinicalRisk Manager Dr. Di Pietro PatientSafety Manager Dott.ssa Margiotta Farmacia Dr. Musella Medicina Legale Dr. De Bernardo Formazione per le metodiche di Simulazione Dott.ssa Montanaro, Formazione Dott.ssa Strino Affari giuridici Collaborano a tale attività i dott. Passaro e Savoia

Istituzione di gruppi operativi divisi per aree tematiche per implementare le raccomandazioni ministeriali Gruppo 1 “Attività chirurgiche”, Gruppo 2 “Dispositivi Elettromedicali/Sistemi di trasporto”, Gruppo 3 “Farmaci”, Gruppo 4 “Farmaci Antineoplastici” Gruppo 5 “Buon uso del sangue”, Gruppo 6 “Prevenzione del suicidio e degli atti di violenza a danno degli operatori sanitari”, Gruppo 7 “Triage”

Per realizzare tale progetto si è deciso un affiancamento con il gruppo di lavoro di rischio clinico della regione toscana, con cui sono stati organizzati una serie di incontri di formazione Sono stati organizzati mensilmente incontri di formazione sulle metodiche del rischio clinico, analisi degli eventi avversi, implementazione raccomandazioni ministeriali, formazione facilitatoti per segnalazioni eventi e audit