Gesù: Che cosa sappiamo di lui? L’esistenza storica di Gesù di Nazaret, oltre cha dai Vangeli, è attestata da alcune fonti extrabibliche, contemporanee a Gesù o alla nascita e alla diffusione del cristianesimo. Le testimonianze, in parte derivanti da persone che non credevano in Gesù come Figlio di Dio, ci danno la certezza sulla reale esistenza di Gesù e sulla sua figura.
Le certezze della storia e le incertezze della Fede Possiamo sapere chi era veramente Gesù? Si può distinguere tra verità e mito che la tradizione ci ha tramandato al suo riguardo? “Si pensa che sia necessario liberare la fede da ogni ricerca di fondamento storico per conferirle certezza e vigore. Si ha paura che gli avversari del cristianesimo abbiano ragione. È la legge profonda ed eterna dello spirito che, quando le difficoltà sembrano insuperabili, cerca una via che le scavalchi. Ma questa ricerca di una via breve tradisce il desiderio di portarsi in un luogo di sicurezza, al riparo dai problemi e dalle contestazioni. Invece, non bisogna aver paura di ragionare, di criticare la critica, di mostrare gli errori logici, le contraddizioni che la incrinano. Altrimenti, ci si ritrova senza basi, senza appoggi per la fede, si finisce in un vago panteismo. E il cristianesimo, che è proprio il messaggio dell’ingresso di Dio in un punto preciso della storia, svapora in una mitologia. Stiamo molto attenti: quasi sempre la perdita della fede ha le sue radici nei primi dubbi della storicità dei Vangeli. Guai se volessimo liberarci del problema ignorandolo o cercando di esorcizzarlo con l’illusoria fuga in avanti. Questo, secondo il parere di Jean Guitton, uno dei maggiori filosofi francesi viventi, dovrebbe essere l’atteggiamento corretto di fronte al problema della storicità dei Vangeli, anche per chi è credente. Dai Vangeli possiamo con certezza ricavare che Gesù è realmente esistito ed è vissuto in un contesto storico preciso. Ma questo non basta per credere che fosse anche il Figlio di Dio. Avverte infatti Guitton: “ Credere in Gesù è ben più difficile credere in Dio”. Se credere è, dunque, a parere di Guitton, anche frutto di una lunga riflessione, comunque è anche un rischio. La ragione dà un contributo alla fede, ma da sola non basta: “Applicata al problema di Gesù l’intelligenza mostra che le ipotesi della non credenza finiscano in vicoli ciechi e apre così la possibilità di prendere sul serio l’ipotesi di fede. Sulla quale però non possiamo che scommettere, sorretti dalla Grazia”.
Fonti non cristiane (Fonti Indirette) Fonti Giudaiche: Giuseppe Flavio, storico ebreo che apparteneva a una famiglia della nobiltà sacerdotale di Gerusalemme, nelle sue opere La guerra giudaica e Le antichità giudaiche, narrano la storia della sua nazione nel periodo della dominazione romana, inserì alcune informazioni in merito a Gesù. Nella raccolta ebraica di insegnamento detta Talmud babilonese si ritrovano notizie riguardo a un certo “mago” di nome Gesù, personaggio realmente vissuto in Palestina e fondatore del Cristianesimo. Mara Bar Serapion, uno storico siriano, in una lettera del 73 d.C. ricordava la diaspora ebraica successiva alla distruzione del Tempio, Interpretando tale evento come punizione inflitta ai giudei per aver ucciso il loro “re saggio“ in croce.
Fonti non cristiane (Fonti Indirette) Fonti Romane: Nel 112 d.C. Plinio il Giovane in qualità di governatore della Bitinia, una provincia dell’Impero romano in Asia Minore, scrisse al suo imperatore Traiano, chiedendone istruzioni su come agire nei confronti dei cristiani. La risposta di Traiano fu molto prudente,ma, a differenza dei suoi successori, l’imperatore pur consapevole della loro esistenza, non valutava pericolosi i cristiani. Lo storico latino Tacito nella sua opera storica Gli annali, parlando dell’incendio di Roma, ricordò che Nerone, sospettato di essere l’artefice, accusò i cristiani. Anche lo storico Svetonio nella biografia dell’imperatore Claudio riferisce l’editto di espulsione da Roma di ebrei e cristiani, di cui parlano anche gli Atti degli Apostoli.
Fonti Cristiane (Fonti Dirette) Fonti Canoniche: Le fonti canoniche corrispondono ai libri del N. T. che, come abbiamo già ricordato, non contengono una vera e propria biografia di Gesù: il loro scopo non era infatti quello di regredire una cronaca, ma di servire all’annuncio della fede; tuttavia forniscono dati importanti sulla sua persona. Per i cristiani, Gesù di Nazaret è vero Dio, ma è anche vero uomo, vissuto in un momento storico preciso e in una regione precisa del mondo. Il dibattito circa l’attendibilità storica dei Vangeli è stato in passato piuttosto vivace. Vari studiosi sostennero le tesi più disparate, per esempio: che il Gesù della storia non corrisponde al Gesù dei Vangeli, perché quest’ultimo è una figura idealizzata dai suoi seguaci; che i Vangeli non danno abbastanza certezze storiche, ma ci permettono di accostare solo il Cristo annunciato dalla comunità cristiana. Oggi si ritiene che il Gesù della storia e il Gesù della fede siano inscindibili: considerare il messaggio di Gesù separatamente dalla persona storica di Gesù non è possibile e se i Vangeli non ci permettono di ricostruire un profilo completo del Gesù storico, ci offrono però varie certezze su di lui e sulla sua predicazione.
Fonti Cristiane (Fonti Dirette) Fonti non Canoniche: Dopo il I secolo furono redatti alcuni testi che raccontano episodi della vita di Cristo o ne davano particolari non presenti negli scritti neotestamentari. Questi scritti sono noti come apocrifi del N. T., sono molto diversi fra loro e appartengono a epoche differenti. Alcuni hanno tratti leggendari e si soffermano su aspetti prodigiosi o elementi di curiosità. Altri, invece, sono molto difficili nei contenuti e oscuri nel linguaggio. Anche se non si tratta di testi attendibili dal punto di vista storico, confermano indirettamente l’esistenza di Gesù e forniscono elementi per conoscere ciò che la devozione popolare cristiana ha rielaborato riguardo alla figura storica di Gesù.
Gesù per i Cristiani Gli appellativi di Gesù: Rispondere alla domanda “Chi è Gesù?” è stato sempre per il cristianesimo la questione più importante. La risposta “Gesù è il signore e il Figlio di Dio“ è l’elemento fondamentale del cristianesimo ed è una questione di fede: i cristiani credono che Dio si sia rivelato nella storia attraverso Gesù di Nazaret, che è Dio incarnatosi per perdonare la salvezza agli uomini. Gli appellativi di Gesù: Già dagli evangelisti e dai primi cristiani sono stati attribuiti a Gesù vari “Titoli“, cioè diverse qualificazioni, che mettono in evidenza le caratteristiche più importanti della sua persona. Questi nomi o titoli sono definiti “Cristologici“, in quanto riferiti a Gesù il Cristo. Profeta Servo di Dio Agnello di Dio Signore Figlio di Davide Figlio dell’uomo Figlio di Dio
Gesù per i non Cristiani L’identità di Gesù per chi non è cristiano è faccenda molto controversa. Secondo alcune tesi all’origine della religione cristiana non ci fu un Dio incarnato, ma semplicemente un uomo, poi divinizzato dai suoi seguaci. A questa convinzione aderirono visioni come il socialismo e il marxismo da un lato, il nazismo dall’altro. Anche i movimenti antiborghesi degli anni Sessanta si entusiasmarono per l’uomo Gesù, visto come un contestatore anticonformista del “sistema“. Secondo altri invece all’origine del cristianesimo vi fu non una figura storica, ma mitica. Questa tesi, sostenuta da studiosi di tutto rispetto, ha poi avuto dei risvolti bizzarri: così c’è chi ha ritenuto Gesù un extraterrestre venuto a insegnarci la saggezza di mondi più evoluti o un mago che si esibiva in prodigi sensazionali o, addirittura, Gesù sarebbe stato il nome di un fungo allucinogeno usato dagli esseni per indurre l’estasi mistica.
Gesù secondo le altre Religioni Cominciamo dagli Ebrei. Per molti secoli l’ebraismo fu ostile a Gesù; oggi, invece, lo rivaluta e lo riconosce come profeta e riformatore religioso, ma non come Messia. Per l’Islam Gesù (Isa) è considerato uno dei patriarchi, come Abramo e Mosè, il più grande dei profeti dopo Muhammad, nato senza l’intervento di un padre umano dalla vergine Maria, autore di grandi miracoli. Ma è solo un uomo, non incarnazione di Dio. In particolare i musulmani non accettano lo scandalo della morte in croce e sostengono che un altro personaggio sia morto al suo posto. Per alcuni esponenti dell’induismo Gesù è una manifestazione di Dio; per i buddhisti è una guida illuminata capace di portare agli uomini la luce della verità; per i confuciani e i taoisti la sua figura è equiparabile a quella dei grandi saggi orientali.
ITIS “Severi” – 3 anno – Ins. Lorenzo Masiero