L’uomo si ferma: nasce la città Dal nomadismo alla vita sedentaria: agricoltura, Stato, scrittura GIARDINA©2013, GIUS. LATERZA & FIGLI, ROMA-BARI
Prima di cominciare Come muoversi nella mappa Le origini L’agricoltura e l’allevamento I primi villaggi Dal villaggio alla città. Dalla città allo Stato Fine GIARDINA©2013, GIUS. LATERZA & FIGLI, ROMA-BARI
Come muoversi nella mappa Potrai percorrere facilmente il percorso proposto facendo attenzione ad alcuni elementi: le parole o locuzioni sottolineate rinviano ad altre slide “nascoste” il simbolo ti fa tornare sempre al menu il simbolo ti fa tornare dalle slide “nascoste” a quella di partenza GIARDINA©2013, GIUS. LATERZA & FIGLI, ROMA-BARI
Le origini Dove Quando Rivoluzione neolitica Linea del tempo Nella Mezzaluna Fertile in Mesopotamia 8000 a.C. Rivoluzione neolitica Linea del tempo GIARDINA©2013, GIUS. LATERZA & FIGLI, ROMA-BARI
La Mezzaluna Fertile La Mezzaluna Fertile è un territorio che si estende in una zona a forma di mezzaluna nel Vicino Oriente, un ponte tra il Mar Mediterraneo e l’Asia: è un’area particolarmente adatta alle coltivazioni perché attraversata da fiumi e bagnata da abbondanti piogge GIARDINA©2013, GIUS. LATERZA & FIGLI, ROMA-BARI
La rivoluzione neolitica Il Neolitico, Età della pietra nuova, è la fase della storia in cui l’uomo affinò le tecniche di lavorazione della pietra e produsse nuovi utensili più evoluti ed efficaci di quelli paleolitici Nel Neolitico avvenne anche una delle più importanti rivoluzioni della storia umana: l’invenzione dell’agricoltura GIARDINA©2013, GIUS. LATERZA & FIGLI, ROMA-BARI
Quando GIARDINA©2013, GIUS. LATERZA & FIGLI, ROMA-BARI 3500-3000 a.C.: nuovi sistemi di irrigazione; scoperta della ruota 8000 a.C.: domesticazione di piante e animali 4500 a.C.: lavorazione del rame 2500 a.C.: lavorazione del ferro 8000-6000 a.C.: primi villaggi 3500 a.C.: prime città: Ur, Uruk, Ebla; lavorazione del bronzo 3000 a.C.: nascita della scrittura 1200 a.C.: invasione dei Popoli del Mare 200.000 a.C.: Homo sapiens GIARDINA©2013, GIUS. LATERZA & FIGLI, ROMA-BARI
L’agricoltura e l’allevamento Osservando nel tempo le specie vegetali che raccoglieva e le specie animali che cacciava, l’uomo inventò L’AGRICOLTURA L’ALLEVAMENTO controllando e programmando le colture controllando e gestendo le mandrie l’uomo diventò AUTOSUFFICIENTE e SEDENTARIO: non dipendeva più dalla natura, ma la trasformava sistematicamente e si fermava stabilmente in un luogo favorevole all’agricoltura e all’allevamento GIARDINA©2013, GIUS. LATERZA & FIGLI, ROMA-BARI
rotazione delle colture I primi villaggi I primi villaggi, le prime comunità stabili, nacquero quando i contadini risolsero il problema dell’impoverimento del suolo con l’invenzione della L’agricoltura e l’allevamento favorirono un aumento delle risorse alimentari e quindi l’aumento della popolazione. Crebbero così anche le dimensioni dei primi villaggi. Un importante esempio è l’antichissimo e ricchissimo insediamento di Gerico (300 abitanti) oppure quello di poco più recente di Çatal Hüyük I primi villaggi avevano case molto simili tra loro, perché le differenze economiche e sociali non erano rilevanti Si svilupparono, inoltre, nuove tecnologie e nuovi strumenti rotazione delle colture Si coltivava una sola parte di terreno, mentre l’altra veniva destinata al pascolo affinché si rigenerasse per nuove colture GIARDINA©2013, GIUS. LATERZA & FIGLI, ROMA-BARI
Çatal Hüyük Il villaggio di Çatal Hüyük, nell’Anatolia Meridionale (Turchia), risale al 6250 a.C. circa. Le case, edificate su un pendio, erano costruite con mattoni rossastri di argilla essiccati al sole. Nel villaggio non c’erano strade ma si procedeva camminando sui tetti delle case tutte uguali. Ogni casa aveva una stanza con focolare centrale, banconi addossati alle pareti e una scala in legno per l’accesso dal soffitto GIARDINA©2013, GIUS. LATERZA & FIGLI, ROMA-BARI
Nuove tecnologie e nuovi strumenti Gli abitanti dei villaggi si dedicarono a: sperimentazione di nuove tecniche invenzione di nuovi strumenti Nuovi sistemi di irrigazione L’aratro permise ai contadini di penetrare più in profondità nella terra e di ottenere una maggiore produttività Contenitori di ceramica per conservare l’eccedenza della produzione in contenitori non deperibili GIARDINA©2013, GIUS. LATERZA & FIGLI, ROMA-BARI
Come nasceva un vaso di ceramica I vasi erano prodotti con l’argilla, lavorata su torni semplici, costituiti da una ruota su cui girava il vaso da modellare I vasi, infine, venivano cotti direttamente sul fuoco, oppure in un forno chiuso GIARDINA©2013, GIUS. LATERZA & FIGLI, ROMA-BARI
L’irrigazione Canale in cui scorre l’acqua Bacino di scolo L’irrigazione a solco veniva praticata in campi stretti, lunghi e in pendenza. La terra assorbiva l’acqua che attraversava i solchi tra il canale principale e il bacino di scolo Canale principale che distribuisce l’acqua nei campi Campo coltivato GIARDINA©2013, GIUS. LATERZA & FIGLI, ROMA-BARI
Dal villaggio alla città Le nuove attività artigianali e i nuovi sistemi di irrigazione richiedevano un impegno e un’attenzione notevoli, ma anche una sapiente coordinazione. Si resero necessarie perciò: divisione del lavoro autorità centrale Le prime gerarchie sociali Per gestire e regolare la vita delle comunità, divenuta complessa per l’aumento della popolazione e il moltiplicarsi delle attività Si definirono figure di lavoratori specializzati: guardie, medici, artigiani, contadini, ecc. La città GIARDINA©2013, GIUS. LATERZA & FIGLI, ROMA-BARI
La città Divisione del lavoro e autorità centrale erano alla base della nuova forma di aggregazione degli uomini: la città Le prime città sorsero in Mesopotamia, nel cuore del Vicino Oriente antico. La più antica è Uruk, mentre Ebla fu un importantissimo centro commerciale GIARDINA©2013, GIUS. LATERZA & FIGLI, ROMA-BARI
funzione politica e militare Città e Stato La vita della città era gestita da: sacerdoti re tempio operano nel palazzo Tempio e palazzo avevano entrambi: magazzini archivi uffici amministrativi Presto le funzioni dei due centri di potere si differenziarono: tempio palazzo funzione religiosa funzione politica e militare GIARDINA©2013, GIUS. LATERZA & FIGLI, ROMA-BARI
Il tempio Nel tempio operavano i servi di Dio, un gruppo privilegiato di funzionari, sacerdoti, indovini, che rappresentava il tramite tra gli dèi e la popolazione Numerosissimi erano gli dèi protettori della città, molti erano quelli legati alla natura, a volte benefici, a volte malefici Le divinità erano antropomorfe, cioè assomigliavano agli uomini sia nell’aspetto, sia nel carattere La casa del dio era la ZIGGURAT: questo imponente complesso sacro era composto di torri quadrate erette su più terrazze che si restringevano progressivamente verso l’alto ed erano collegate da scalinate. Sulla sommità si ergeva il tempio GIARDINA©2013, GIUS. LATERZA & FIGLI, ROMA-BARI
Il palazzo Nel palazzo risiedeva il re, il prediletto degli dèi, l’intermediario tra le forze divine e gli umani. La sua figura era sacra e dopo qualche tempo fu assimilato alla divinità Il re possedeva virtù che lo distinguevano dagli altri uomini: aveva una forza fisica e militare superiore, che lo rendeva vittorioso; era saggio e giusto e svolgeva anche il ruolo di legislatore Il re-dio Naram-Sin raffigurato sulla stele a sinistra (2250 a.C.) con il copricapo cornuto, tipico delle divinità mesopotamiche. Il re avanza vittorioso per raggiungere la montagna sacra, sulla cui vetta splendono gli astri che rappresentano le altre divinità Il Codice di Hammurabi (la più importante raccolta di sentenze del Vicino Oriente antico) è inciso su una stele che illustra il dio Shamash, in trono, mentre consegna al re Hammurabi di Babilonia le insegne del potere: l’anello e lo scettro. Il dio riconosce così la legittimità del re e la correttezza delle sue decisioni in materia di amministrazione, famiglia, offese fisiche, proprietà, salari, schiavi GIARDINA©2013, GIUS. LATERZA & FIGLI, ROMA-BARI
Com’era la città Le città presentavano caratteristiche comuni: grandi dimensioni pianta rettangolare mura possenti monumenti strade regolari canali per l’acqua aree urbane differenziate: quartieri residenziali, quartieri produttivi, amministrativi, templi, palazzi governativi La città assira di Dur-Sharrukin (odierna Khorsabad) nell’VIII secolo a.C. GIARDINA©2013, GIUS. LATERZA & FIGLI, ROMA-BARI
Chi lavorava in città In città risiedeva tutta la popolazione, ma lavoravano soprattutto gli artigiani e gli scribi; questi ultimi ricoprivano gli incarichi più importanti della città perché sapevano scrivere In città lavoravano gli artigiani del metallo, esperti in un procedimento tecnico che richiedeva molto tempo e molti passaggi nella lavorazione GIARDINA©2013, GIUS. LATERZA & FIGLI, ROMA-BARI
La scrittura L’invenzione della scrittura è strettamente connessa con la nascita della città e dei suoi bisogni: registrazione delle operazioni di immagazzinamento, custodia, inventario, calcolo delle entrate e delle uscite La scrittura non fu un’invenzione improvvisa, ma il frutto di vari tentativi: dai pittogrammi, attraverso cui un concetto veniva disegnato, si passò alla scrittura cuneiforme, cosiddetta per i suoi tipici segni a forma di cuneo o piccolo chiodo. Col tempo i segni si ridussero a 600 e poterono essere combinati fra loro per produrre suoni, sillabe e poi parole Nell’alfabeto che oggi usiamo, invece, ogni suono corrisponde a una sola lettera. È opera dei Fenici, che inventarono 22 segni consonantici, cui poi i Greci aggiunsero le vocali GIARDINA©2013, GIUS. LATERZA & FIGLI, ROMA-BARI
La metallurgia Nel III millennio a.C. (3000-2000 a.C.) fu inventato il bronzo, lega di rame e stagno, e fu usato per produrre attrezzi agricoli e artigianali. Veniva impiegato anche per realizzare oggetti di culto, gioielli e statue, armi. La Mesopotamia, priva di metalli, avviò traffici commerciali su lunga distanza che attraversarono il Vicino Oriente. Più tardi (tra il 1200 e il 1000 a.C.) l’uomo imparò a lavorare anche il ferro, trasformandolo in acciaio. I manufatti diventarono più robusti e taglienti e, poiché la lavorazione del ferro era meno costosa di quella del bronzo, in breve si diffuse GIARDINA©2013, GIUS. LATERZA & FIGLI, ROMA-BARI
Le prime forme di Stato Così organizzate le prime città rappresentarono anche le prime forme di Stato, poiché erano popolate da gruppi sociali stabili, che occupavano un territorio in modo continuativo e avevano organi di governo e gestione GIARDINA©2013, GIUS. LATERZA & FIGLI, ROMA-BARI
Fine GIARDINA©2013, GIUS. LATERZA & FIGLI, ROMA-BARI