Lo scenario dell’emergenza ordinaria e straordinaria

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Transcript della presentazione:

Lo scenario dell’emergenza ordinaria e straordinaria Settimo Torinese, 31 marzo 2012

L'emergenza si riferisce, ad una situazione o ad un accadimento, caratterizzato dal fatto che, essendo imprevisto, irrompe sconvolgendolo lo scorrere della vita quotidiana nei suoi aspetti più routinari e programmati, con ciò creando un senso di allarme e di allerta e provocando una messa in pericolo, effettiva o incombente, delle persone o delle cose coinvolte.

L’emergenza di per sé non esaurisce tutte le implicazioni sul piano individuale e collettivo, infatti una serie rilevante di azioni si manifesta nell’ambito psicologico.   L’emergenza psicologica può essere definita come “… un momento di perturbazione dell'equilibrio psicologico ed emotivo di una persona dovuto ad una o più circostanze scatenanti, tale da richiedere la mobilitazione di risorse e di strategie di adattamento psicologico "nuove", inusuali o difficilmente fruibili”.

COMUNICAZIONE ELABORAZIONE (ad esempio i disegni nei bambini) IDENTIFICAZIONE RELAZIONE EMOZIONI SUPPORTO PSICOLOGICO

Con la definizione di Psicologia delle emergenze in Italia e Psicologia delle catastrofi o Psicologia dei disastri si intende un settore della psicologia che si avvale di particolari tecniche per intervenire, a livello di supporto psicologico, sia nei confronti degli individui colpiti da eventi traumatizzanti di vario genere, sia di persone che possono avere vissuto da vicino le conseguenze di tali eventi, sia ancora di supporto per i vari tipi di operatori del soccorso coinvolti. La Psicologia dell'Emergenza viene definita come “quello specifico ambito di studio e di applicazione che mira, in un contesto di emergenza, a preservare e ripristinare l'equilibrio psichico delle vittime, dei parenti e dei soccorritori, in seguito all'effetto destabilizzante di eventi catastrofici e drammatici in senso lato” (Cusano e Napoli 2003, 327).

EMERGENZA ORDINARIA: SERVIZIO IN AMBULANZA, EMERGENZA FREDDO, SOCCORSO ALPINO, PATTUGLIAMENTO SULLE STRADE, ECC. Come soccorritori sappiamo che nelle ore di servizio può accadere qualcosa di importante alle persone. Generalmente in questo tipo di emergenza il numero di individui implicato è limitato. La persona coinvolta non sa che sta per vivere un’emergenza. L’emergenza può essere straordinaria anche per il soccorritore. EMERGENZA STRAORDINARIA: ALLUVIONI, TERREMOTI, INCENDI, INCIDENTI STRADALI DI GRANDE PORTATA, ECC. Non sappiamo che può accadere un’emergenza sia per la persona sia per il soccorritore e il numero di soggetti coinvolti è elevato. Le vittime spesso perdono anche cose materiali.

L’emergenza è sempre straordinaria per chi la vive ed è connotata da incertezza, paura, tristezza, senso di fallimento, sconforto…. L’emergenza è sempre personale e non oggettiva. Per noi un verde è urgenza gestibile, ma per chi la vive è un ROSSO. Le persone che vivono un’emergenza si confrontano con la propria storia personale, con il proprio vissuto emotivo, con le proprie paure, con le proprie difese. Tutto questo è estremamente importante e deve assolutamente essere preso in considerazione ancora di più nel rapporto con un bambino.

Che cos’è quindi che caratterizza l’aspetto psicologico in emergenza? Le persone che andiamo ad aiutare hanno una storia che interviene nel soccorso, nel loro stesso vissuto di quel momento, e anche se non può essere raccontata è presente nell’emozione che si condivide nei pochi minuti del soccorso. In un tempo fortemente ridotto, pieno di confusione, gli individui ci parlano di sé, della loro storia e delle loro intense emozioni. L’altro è DIVERSO DA NOI…..Dobbiamo essere capaci di capire cosa l’altro sta provando, creare un rapporto empatico e questo vale soprattutto con i bambini che possiedo un livello di elaborazione diverso dall’adulto.

Il rapporto viene creato con “l’altro” se In emergenza dobbiamo essere capaci di accogliere anche ciò che non è fisico, ma che comunque contribuisce a definire urgente la situazione: angoscia, la paura di essere sgridati, preoccupazione, rabbia, solitudine ecc. Il rapporto viene creato con “l’altro” se siamo capaci di ascoltare le emozioni… Ad esempio i bambini a volte vivono l’esperienza con grandi sensi di di colpa perché non comprendono cosa stia succedendo e hanno paura di essere sgridati dai genitori

La relazione con l’altro presuppone un rapporto interpersonale:comunicazione, emozioni, ecc. “VEDERE IL MONDO CON GLI OCCHI DELL’ALTRO BEN SAPENDO CHE QUEL MONDO E’ IL SUO MONDO E NON IL MIO “ C. Rogers

GRAZIE PER L’ATTENZIONE