DANNI CARDIOLOGICI DELLE TERAPIE ANTITUMORALI Dott. Ezio Maria Rebuffo DANNI CARDIOLOGICI DELLE TERAPIE ANTITUMORALI
DEFINIZIONE DI CARDIONCOLOGIA La cardioncologia è nell'ambito di ricerca medica a cavallo tra le due discipline cardiologia e oncologia. Valuta clinicamente e strumentalmente il paziente oncologico sottoposto a chemioterapia, bioterapia, radioterapia. Lo sviluppo della cardioncologia ha l'obiettivo di offrire ai pazienti oncologici competenze idonee ad affrontare i problemi cardiologici ed oncologici concomitanti, molto rilevanti per la durata e la qualità della vita dei pazienti affetti da tumore che affrontano iter terapeutici lunghi, combinati e complessi che necessitano il controllo di un team polispecialistico.
L’IMPORTANZA DEL MONITORAGGIO Il mio compito è informare il medico di Famiglia sui danni cardiologici provocati a breve e lungo termine dalle terapie antitumorali. Il 28% dei decessi in Italia è causato dal cancro. Si prevede nel mondo una tendenza all’aumento della malattia oncologica del 27% tra il 2009 ed il 2020.
SITUAZIONE ATTUALE IN ITALIA
SITUAZIONE PREVISTA NEL 2020
AUMENTO DEI TUMORI DAL 2009 AL 2020
RIFLESSIONI SULL’AUMENTO DEI DECESSI PER CANCRO Questo ci pone di fronte a nuovi problemi. Il cancro e la malattia cardiovascolare sono le due più comuni cause di mortalità nel mondo e l’incidenza aumenta con l’età della popolazione. Crescendo l’attesa di vita, le nuove generazioni dovranno quindi fare i conti con questa realtà.
ASPETTATIVA DI VITA LIBERA DA TUMORE NEI TUMORI PEDIATRICI 1/2 I progressi della terapia oncologica e le terapie di supporto hanno aumentato il numero dei sopravvissuti ai tumori pediatrici: il 70% dei tumori pediatrici diagnosticati prima dei 15 anni hanno un’aspettativa di vita libera dal tumore superiore ai 5 anni.
ASPETTATIVA DI VITA LIBERA DAL TUMORE NEI TUMORI PEDIATRICI 2/2
IL CANCRO COME MALATTIA CRONICA Oggi il cancro è riconosciuto come una malattia CRONICA, per la evidenza del numero dei sopravvissuti che nel tempo aumenterà sempre di più. Quindi è chiaro che un maggior numero di persone trattate con chemioterapici e radioterapia avrà effetti collaterali derivati da questi trattamenti.
LINFOMA NON HODGKIN E TUMORE ALLA MAMMELLA I pazienti affetti da Linfoma non Hodgkin irradiati, hanno tra le principali cause di morte le malattie cardiovascolari. Le pazienti con cancro della mammella chemio e radiotrattato, hanno una maggiore probabilità di complicanze cardiovascolari. I danni da radioterapia sono bassi nei primi cinque anni ma aumentano anche dopo 15 anni; i rischi cardiovascolari sono pericarditi, malattia coronarica, anormalità di conduzione, scompenso e valvulopatie, in particolare i LNH e i tumori della mammella sx irradiati, hanno danni maggiori con un assorbimento di radiazioni maggiori del 30% rispetto ai tumori mammari dx.
DANNI DA RADIOTERAPIA I RISCHI CARDIOVASCOLARI SONO: PERICARDITI MALATTIA CORONARICA ANOMALIE DI CONDUZIONE SCOMPENSO VALVULOPATIE
Donna 38 aa. radiotrattata a 16 aa Donna 38 aa. radiotrattata a 16 aa. per LNH con danni aortici, valvolari e pericardici.
Fibrosi parete aortica
Versamento pericardico – catetere intraventricolare – fibrosi cardiaca
La coronaria maggiormente danneggiata è la DA medio/distale e la branca distale diagonale della DA.
EFFETTO CARDIOTOSSICO DEI CHEMIOTERAPICI Si utilizzano chemioterapici efficaci ma cardiotossici come le antracicline, gli inibitori delle tirosino chinasi ed altri che verranno descritti dai Colleghi: questi farmaci possono agire sull’apparato cardiovascolare a vari livelli creando scompenso cardiaco, ischemia, turbe del ritmo, pericardite, ipertensione arteriosa, emorragie, trombofilia, scompenso multiorgano.
PAZIENTI ONCOLOGICI CARDIOPATICI I malati di cancro cardiopatici spesso non ricevono una chemioterapia intensiva che potrebbe complicare la cardiopatia e allo stesso modo non ricevono una terapia cardiologica ottimale per timore di effetti collaterali maggiori: di qui la necessità di coordinare il cardiologo e l’oncologo e l’urgenza di informare il MEDICO DI FAMIGLIA di questa realtà.
Medico di famiglia Cardiologo Oncologo
IL CORRETTO APPROCCIO DEL MEDICO DI MEDICINA GENERALE Il medico di Medicina Generale che vedrà sempre di più malati sopravvissuti al cancro deve considerare questi pazienti come persone a forte rischio di eventi cardiovascolari sia per tumori recenti che trattati in passato. Una anamnesi accurata, una visita cardiologica, una ecocardiografia mirata, possono inquadrare il paziente e prevenire ulteriori complicanze.
grazie dell’attenzione