Economia e finanza islamica Nella crisi si assiste a un vero e proprio boom della finanza islamica Il primo bond islamico è stato emesso nel 1990 Nel 2008 sono stati emessi 44 bond per 2,3 miliardi di dollari Nel 2010 esistevano 410 fondi “islamici”
Le regole Prodotti che non prevedano interessi (RIBA) Si escludono comportamenti economici GHARAR (irragionevole incertezza) Divieto di speculazione (MAISIR) Divieto di investire in prodotti HARAM (proibiti, es. pornografia, tabacco, armi, alcool...) Si dividono gli utili ma non si specula sul denaro
Prospettive di crescita della finanza compatile con la Sharia 15 % annuo Ricavi banche islamiche: + 44% all’anno negli ultimi cinque anni
I prodotti, per essere considerati “islamici” e quindi compatibili con la Sharia, devono essere certificati da un organo di controllo indipendente formato da giuristi esperti in legge islamica (lo Sharia Board)
Nel novembre 2013 si è tenuto a Londra il “World Islamic Economic Forum”. In quell’occasione è stata annunciata la volontà di Londra di emettere per la prima volta Titoli di Stato conformi alla Sharia (Sukuk o islamic bonds)
BANCHE e FINANZA ISLAMICA Le maggiori banche occidentali hanno in portafoglio prodotti finanziari compatibili con la Sharia UBS BNP Paribas Deutsche Bank Credit Suisse Citigroup