Il fascismo al potere.

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Il primo dopoguerra e il fascismo al potere.
Transcript della presentazione:

Il fascismo al potere

Squadrismo acefalo Benito Mussolini Italo Balbo Ras di Ferrara Dino Grandi Ras di Bologna Benito Mussolini Roberto Farinacci Ras di Cremona

Nascita del Partito nazionale fascista (1921) Estremo conservatorismo sociale Difesa degli interessi borghesi Opposizione violenta ai movimenti dei lavoratori

Legame fascismo – gruppi dirigenti Sfruttare il consenso GRUPPI DIRIGENTI Addomesticare e sfruttare violenza squadrista FASCISMO

Elezioni anticipate maggio 1921 “BLOCCO NAZIONALE” (Giolitti) Liberali Nazionalisti Fascisti SOCIALISTI Divisione Partito socialista unitario CATTOLICI

La marcia su Roma (ottobre 1922) Vittorio Emanuele III rifiuta di firmare lo stato d’assedio Il re conferisce a Mussolini l’incarico di formare il nuovo governo

Fascisti e bolscevichi a confronto Potere preso con la forza Violenza contro lo Stato e le sue autorità Fascisti Potere raggiunto in modo legale Violenza contro le opposizioni con l’appoggio delle autorità

La logica della dittatura totalitaria Fascisti a Roma per la celebrazione della Decennale della "marcia su Roma"

Il delitto Matteotti Riforma elettorale (legge Acerbo) ed elezioni del 6 aprile 1924 Giacomo Matteotti denuncia brogli e violenze. Viene rapito e ucciso dai fascisti il10 giugno 1924 Secessione dell’Aventino da parte dei deputati dell’opposizione

L’inizio della dittatura Richiesta di dimissioni Opinione pubblica preoccupata: non cessa la violenza nonostante il fascismo sia giunto al potere Il re non interviene Il re avrebbe potuto obbligare Mussolini alle dimissioni, ma preferisce non intervenire Inizio della dittatura Mussolini mette fine allo Stato liberale e inizia la dittatura fascista “[...] dichiaro qui, al cospetto di questa Assemblea e al cospetto di tutto il popolo italiano, che io assumo, io solo, la responsabilità politica, morale, storica di tutto quanto è avvenuto. [...] Se il fascismo è stato un'associazione a delinquere, io sono il capo di questa associazione a delinquere! Se tutte le violenze sono state il risultato di un determinato clima storico, politico e morale, ebbene a me la responsabilità di questo, perché questo clima storico, politico e morale io l'ho creato con una propaganda che va dall'intervento ad oggi”. Discorso di Mussolini del 3 gennaio 1925

La distruzione dello Stato liberale Fine dello Stato liberale Abolizione della libertà di stampa Liquidazione della separazione dei poteri Manifesto celebrativo delle elezioni del 1934 in cui gli elettori potevano votare SI o NO per approvare la lista dei deputati designati dal Gran Consiglio del Fascismo

Un totalitarismo imperfetto Limiti alla dittatura assoluta Sovrano Chiesa cattolica

I Patti lateranensi Trattato di riconoscimento della reciproca sovranità Convenzione finanziaria con cui lo Stato versa al Vaticano una somma a titolo di indennità Concordato che regola i rapporti tra Stato e Chiesa Il cardinale Gasparri e Mussolini nella foto di gruppo dopo aver siglato i Patti lateranensi, 1929

Le leggi fascistissime (1926) Soppressi tutti i partiti tranne il PNF Istituzione del Tribunale Speciale per la difesa dello Stato e della polizia segreta Confino di polizia per i presunti sovversivi Divieto di sciopero Sostituzione del sindaco con un podestà nominato dal governo Un gruppo di antifascisti arrestati e avviati al confino: gli ultimi due a destra sono Ferruccio Parri e Carlo Rosselli

Stato liberale e Stato fascista a confronto Rispetto per i diritti del cittadino Separazione fra i tre poteri fondamentali (legislativo-esecutivo-giudiziario) Laicità dello Stato (neutralità religiosa delle istituzioni a garanzia di uguaglianza civile per tutti i cittadini) STATO FASCISTA Assenza di libertà di pensiero, di associazione e di stampa Egemonia del potere esecutivo che controlla la Camera, il Senato e la magistratura Accordo con la Santa Sede e priorità concessa alla religione cattolica rispetto agli altri culti

Rifiuto della lotta di classe Lo Stato corporativo Nazione Lavoro Capitale Rifiuto della lotta di classe

Carta del lavoro (1927) PADRONATO: riconosce sindacalismo fascista SINDACATO: rinuncia allo sciopero CORPORAZIONE: soluzione pacifica delle vertenze tra imprenditori e operai per il bene della nazione

Davvero la terza via? Corporazione = organismo di collegamento tra il governo e i grandi gruppi economici Cancellazione di ogni potere contrattuale effettivo dei lavoratori Italia: stato capitalista senza proteste o rimostranze da parte dei lavoratori