CRISI E FINE DELLA REPUBBLICA

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Transcript della presentazione:

CRISI E FINE DELLA REPUBBLICA Tentativi di riforma sociale: i Gracchi L’esercito nella lotta per il potere: Mario e Silla La Repubblica in mano ai generali: Pompeo, Crasso, Cesare

Tentativi di riforma sociale: i Gracchi Molti territori conquistati furono dichiarati ager publicus (“terre pubbliche”), nel 180 a.C. si stabilì a 125 ettari l’estensione massima di terre pubbliche che i privati potevano avere (non rispettata) RIFORMA AGRARIA tentata da Tiberio Sempronio Gracco, tribuno della plebe influente: Il nuovo limite posto a 125 ettari e la superficie raddoppiava se si avevano figli. Le terre ricavate dovevano essere ridistribuite in lotti da 7,5 ettari a cittadini proletari e non potevano essere venduti. Ebbe l’appoggio di molti senatori, ma la maggioranza si oppose (danni economici ai grandi proprietari). Legge approvata, ma difficile attuazione: Tiberio si ricandidò al consolato, forzando la costituzione, accusato di ricerca personale del potere venne ucciso.

RIFORME DI GAIO SEMPRONIO GRACCO: fratello di Tiberio, propose un progetto politico più ampio teso a limitare il potere senatorio e a fare dei comizi tributi il centro delle decisioni politiche Legge per la distribuzione di grano a prezzo politico per i proletari urbani (per mantenere l’ordine) =maggiore sfruttamento delle Province Riconobbe il peso politico e non solo militare dell’ordine equestre (Lex Sempronia, terzo ordine oltre a plebei e patrizi) da cui venivano scelti i giudici dei tribunali che dovevano giudicare i magistrati. Propose di estendere la cittadinanza romana ai Latini Venne dichiarato nemico pubblico del popolo dal senato (senatus consultum ultimum). Gracco e i suoi fedeli si rifugiarono sull’Aventino (121 a.C si fece uccidere da uno schiavo) e 3000 cittadini furono condannati a morte. Conseguenze: ottimati e popolari

L’esercito nella lotta per il potere: Mario e Silla Guerra contro la Numidia (112 a.C): guerra contro Giugurta usurpatore della Numidia, viene eletto console un homo novus, Gaio Mario che nel 104 sconfigge Giugurta. Riforma dell’esercito di Mario: arruolati i nullatenenti (volontari e salariati) e riorganizzò la struttura della legione (10 coorti da 600 uomini), riorganizzò l’addestramento e l’equipaggiamento Mario appoggiò il tribuno della plebe Lucio Apuleio Saturnino e i popolari: leggi che limitavano il potere dell’aristocrazia senatoria e favorivano i veterani di Mario. 100 a.C rivolte degli stessi capi popolari represse da Mario

La guerra sociale (socii alleati) 90-89 a La guerra sociale (socii alleati) 90-89 a.C: ribellione degli Italici che chiedevano la cittadinanza romana: richiamati Mario e il luogotenente Lucio Cornelio Silla che conquistarono Corfino (capitale degli insorti). Fine della guerra: cittadinanza a chi non si era ribellato e a chi accettava di cessare la lotta. Scontro fra Mario e Silla: Silla (originario di famiglia nobile decaduta, speranza degli ottimati) ottenne il comando per la lotta contro Mitridate re del Ponto. Il partito dei popolari lo dà a Mario. Silla marcia su Roma, Mario fugge in Africa e Silla comincia la guerra mitridatica

Nel mentre Mario marcia su Roma (87 a Nel mentre Mario marcia su Roma (87 a.C) e il console Lucio Cornelio Cinna fa dichiarare Silla nemico pubblico, Mario viene eletto console e muore. Dittatura di Silla: vittorioso contro Mitridate Silla ritorna a Roma nell’83 a.C. e avvia repressione (liste di proscrizione). Legge che rende Silla dittatore con carica illimitata (inizia la restaurazione della repubblica aristocratica) Nel 79 a.C silla abdica e muore un anno dopo

La Repubblica in mano ai generali: Crasso, Pompeo e Cesare Gneo Pompeo viene inviato dal senato in Spagna contro l’altro luogotenente di Mario, Sertorio. Rivolta degli schiavi gladiatori di Capua, guidata da Spartaco (120 mila individui che saccheggiarono vaste regioni) Il pretore Marco Licinio Crasso fu incaricato di reprimere la rivolta, 71 a.C fu sedata (6 mila superstiti crocifissi sulla via da Capua a Roma) Pompeo e Crasso (sostenuti dai popolari) furono nominati consoli ed epurarono il senato dei membri scelti da Silla. Pompeo viene inviato in Oriente

A Roma emergono nuove figure: Marco Tullio Cicerone (appoggiato dagli ottimati e fedele alle tradizioni repubblicane) e Gaio Giulio Cesare (famiglia nobile ma legato ai popolari, alleato di Crasso). Congiura di Catilina (appoggiato al consolato da Cesare e Crasso): nel 65 a.C eletto console Cicerone (denunce contro la corruzione di Catilina), l’anno successivo, abbandonato da Cesare e Crasso, Catilina mise a punto la congiura per prendere il potere con la forza. Denunciato da Cicerone e dichiarato nemico pubblico fu giustiziato (senza l’appello al popolo). PRIMO TRIUMVIRATO: 60 a.C Pompeo stringe un accordo con Cesare e Crasso (riconoscimento conquiste in Asia- prolungamento degli incarichi provinciali e consolato)= il senato ha perso autorità davanti al potere dei militari.

Cesare: conquista del potere e dittatura Il consolato di Cesare: nel 59 a.C. anno “del consolato di Cesare” e poi ottenne per cinque anni il proconsolato nella Gallia e dell’Illirico (obiettivo= conquistare la Gallia Transalpina, De Bello Gallico, nel 52 a.C dura ribellione di Vercingetorige). Nel 55 a.C SECONDO TRIUMVIRATO: rinnovo dell’alleanza politica con Pompeo e Crasso (eletti consoli, poi assegnati a Spagna e Siria) e Cesare nelle Gallie. Crasso si reca in Siria, ucciso nel 53 a.C contro i Parti, Pompeo resta a Roma e si allea con gli ottimati contro Cesare (molto potente)

49 a.C attraversa il fiume Rubicone(“Alea jacta est”), dopo che gli fu chiesto di rientrare come privato cittadino e che anche Pompeo non ebbe sciolto l’esercito. Guerra civile: Pompeo abbandonò Roma recandosi in Grecia. Cesare ottiene la carica di Console conquista le province spagnole dei pompeiani. Pompeo viene ucciso in Egitto da re Tolemeo XIII in lotta con Cleopatra VII per il trono. Cesare appoggia Cleopatra. Sconfigge i pompeiani in Spagna e in Africa, la Numidia divenne provincia romana.

DITTATURA DI CESARE: nel 46 a DITTATURA DI CESARE: nel 46 a.C nominato dittatore per dieci anni e poi a vita (poteva fare trattati e dichiarare guerra senza interpellare il senato, controllare l’accesso alle magistrature). Riforme: Senato portato a 900 membri (molti seguaci di Cesare), Distribuzione grano e fondazione nuove colonie Limitato l’uso degli schiavi contro la disoccupazione Lavori pubblici a Roma Riforma del calendario di Re Numa, al calendario cesariano (365 giorni, ogni 4 anni il bisestile, Iulius in suo onore) Potere sempre più autocratico e proposta di guerre nuove contro i parti: congiura (15 marzo 44 a.C, IDI)