Aspetti tecnologici e impiantistici Le strutture sanitarie hanno avuto una grande evoluzione da semplici luoghi di accoglienza di malati (HOSPIS-HOSTIS) a STRUTTURE COMPLESSE Aspetti sanitari Esigenze di asepsi e sterilità per alcune aree per le quali si richiede una loro più attenta collocazione Nuovi criteri di organizzazione sanitaria che ridefiniscono localizzazioni e collegamenti, nonché quantità di personale Evoluzione delle scienze mediche, che rendono nel tempo più semplici terapie e processi diagnostici Aspetti edilizi Esigenze di integrazione con le tecnologie Esigenze di flessibilità distributiva interna, di ampliabilità fisica dei volumi e di adattabilità alle nuove funzioni e tecnologie Esigenze di rapida cantierizzazione e efficiente manutenzione Aspetti tecnologici e impiantistici Nuove tecnologie legate alle attrezzature medicali L’informatizzazione delle procedure Contenimento dei consumi energetici Efficienza continua di tutte le servitù impiantistiche La complessità aumenta con l’introduzione di funzioni estranee alle attività sanitarie, legate anche ad una maggiore umanizzazione degli spazi ospedalieri
L’Ospedale modifica sostanzialmente la sua funzione Il ricorso al ricovero ospedaliero è progressivamente aumentato nel numero di casi trattati ed è parallelamente diminuito nella durata del ricovero stesso. L’Ospedale modifica sostanzialmente la sua funzione Luogo di ricovero Luogo di cura L’aumentare della complessità funzionale dell’Ospedale ha portato ad una differenziazione interna all’Ospedale stesso, ampliando e differenziando le attività diagnostiche e terapeutiche. La classificazione delle strutture sanitarie si basa su due criteri Livello di assistenza (Legato al bacino di utenza) Livello di specializzazione (legato al contenuto tecnologico)
La Legge n°132 del 1968, introducendo in Italia il concetto di regionalizzazione della gestione delle attività sanitarie, classifica gli Ospedali in GENERALI PER LUNGODEGENTI SPECIALIZZATI Di zona (25.000-50.000 ab) regionali (1.000.000 ab) Di zona (25.000-50.000 ab) provinciali (400.000 ab) provinciali (400.000 ab) provinciali (400.000 ab) regionali (1.000.000 ab) La presenza sul territorio di strutture sanitarie per lungodegenti ha consentito un alleggerimento delle grandi strutture ospedaliere per acuti concentrando risorse umane, tecnologiche ed economiche per la cura di patologie più gravi. La Legge 67/88, finanziando con un grande stanziamento (7.600 mld di lire per la realizzazione di 140.000 RSA) lo sviluppo delle RSA (Residenze Sanitarie Assistite) ha evidenziato la necessità di questo sistema di distribuzione dei servizi assistenziali.
OSPEDALI AD ALTA SPECIALIZZAZIONE Tutte queste strutture si relazionano tra loro per garantire una rete integrata di servizi sanitari, distribuita uniformemente sul territorio (Piano sanitario regionale) Gli Ospedali Generali si dividono, dal punto di vista del livello di specializzazione in: OSPEDALI DI BASE si può identificare con una USL, per un bacino d’utenza di circa 30.000ab; ha una capienza che va da 200pl a 600pl OSPEDALI DIDATTICI Policlinici Universitari, dove accanto alle attività sanitarie si sviluppano i settori della ricerca e dell’insegnamento OSPEDALI AD ALTA SPECIALIZZAZIONE si occupano di patologie particolari, si rivolge ad un bacino di utenza multizonale e si caratterizza per un maggiore sviluppo dei servizi di diagnosi e cura e per un più elevato sviluppo delle tecnologie
Gli Ospedali per lungo degenti, sono destinati alla cura di patologie chiarissime, che non richiedono particolari approfondimenti diagnostici. In queste strutture il livello tecnologico è inferiore, mentre aumenta il livello di comfort dei servizi di degenza e di assistenza sociale. RSA Istituti di Riabilitazione Hospice Strutture poliambulatoriali: a servizio di un bacino d’utenza che va da 25.000ab a 30.000ab per il poliambulatorio di I livello (o di base), fino ai 80.000ab per il poliambulatorio di II livello (che si occupa di tutte le specialità medico-diagnostiche),
I nuovi sistemi offerti dalle tecnologie informatiche consentono di riorganizzare la rete ospedaliera sul territorio, incrementando l’inter-operatività tra le diverse tipologie di strutture sanitarie. Come si evince dallo schema, l’Ospedale ad alto contenuto tecnologico e assistenziale costituisce il centro vitale della rete, interfacciandosi con tutti i servizi territoriali specialistici.