Studio di funzione.

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Transcript della presentazione:

Studio di funzione

Come fare a disegnare un grafico di una funzione? In generale, per tracciare il grafico di una funzione y = f(x) possiamo procedere esaminando i seguenti punti. 1. Il dominio della funzione. 2. Eventuali simmetrie e periodicità: se la funzione è pari, il grafico è simmetrico rispetto all’asse y; se è dispari, è simmetrico rispetto all’origine; se è periodica di periodo T, possiamo limitarci a studiare la funzione in un solo intervallo di ampiezza T.

Come fare a disegnare un grafico di una funzione? 3. Le coordinate degli eventuali punti di intersezione del grafico della funzione con gli assi cartesiani. 4. Il segno della funzione: stabiliamo gli intervalli in cui essa è positiva, ponendo f(x) > 0 e trovando, di conseguenza, anche dove è negativa. 5. Il comportamento della funzione agli estremi del dominio: calcoliamo i relativi limiti e cerchiamo poi gli eventuali asintoti della funzione. Classifichiamo inoltre gli eventuali punti di discontinuità, specificando se sono di prima, di seconda o di terza specie.

Come fare a disegnare un grafico di una funzione? 6. La derivata prima e il suo dominio. Dallo studio del segno della derivata prima determiniamo gli intervalli in cui la funzione è crescente ( f’(x) > 0) e, di conseguenza, quelli in cui è decrescente ( f’(x) < 0); cerchiamo gli eventuali punti di massimo o di minimo relativo e di flesso orizzontale e i punti di non derivabilità per f(x) ( flessi verticali, cuspidi e punti angolosi). 7. La derivata seconda e il suo dominio. Dallo studio del segno della derivata seconda determiniamo gli intervalli in cui il grafico volge la concavità verso l’alto( f’’(x) > 0) o verso il basso ( f’’(x) < 0). Cerchiamo inoltre i punti di flesso a tangente obliqua ed eventualmente la tangente inflessionale.

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I metodi di risoluzione numerica di un’equazione si basano sulla costruzione di una successione di numeri reali che converga alla soluzione esatta. I termini della successione sono valori approssimati della soluzione e, mediante iterazioni successive, possiamo ottenere un valore approssimato vicino quanto vogliamo alla soluzione. La ricerca delle soluzioni approssimate è composta da due fasi: 1. la separazione delle radici, ossia la determinazione di intervalli che contengono soltanto una radice; 2. il calcolo di un valore approssimato con la precisione voluta.

Per separare una radice dell’equazione f(x) = 0 dobbiamo essere certi che esista almeno un intervallo [a; b] in cui la f abbia soltanto uno zero. A questo scopo richiamiamo alcune proprietà delle funzioni continue. Il teorema di esistenza degli zeri: questo teorema assicura l’esistenza di almeno una soluzione dell’equazione f(x)= 0 nell’intervallo [a; b], ma non ne garantisce l’unicità.

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