AUTORE E DESTINATARIO Il De Rerum Natura è un’opera di Tito Lucrezio Caro. Lucrezio visse nel I secolo a.C., per il resto abbiamo pochissime ed incerte.

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Transcript della presentazione:

AUTORE E DESTINATARIO Il De Rerum Natura è un’opera di Tito Lucrezio Caro. Lucrezio visse nel I secolo a.C., per il resto abbiamo pochissime ed incerte notizie. La sua opera è dedicata al nobile romano Gaio Memmio, uomo politico, cultore di letteratura e protettore di Cinna e Catullo. Fu tribuno nel 66 a.C, pretore nel 58 a.C e governatore della Bitinia nel 57 a.C. In seguito le sue fortune politiche declinarono e nel 54 a.C fu esiliato ad Atene. Lucrezio menziona Memmio nove volte nel poema.

ESAMETRO Esametro: esapodia dattilica catalettica in bisyllabum (cioè i versi sono costituiti da sei piedi dattili, di cui l’ultimo non è un dattilo ma un trocheo, di due sillabe). (schema esametro) Viene utilizzato in vari generi oltre al poema didascalico: - satirico; - bucolico; - epistole in versi; - epica. Viene utilizzato anche da Catullo, contemporaneo di Lucrezio. Il De Rerum Natura è composto da 7415 esametri.

SETTE PROEMI La struttura del poema prevede un “inno a Venere” come proemio generale di tutta l’opera. Lucrezio accoglie la continuità con il genere letterario di invocazione alla musa, attribuendole però aspetti diversi. Lei è Aenaedum genetrix; hominum divumque voluptas, cioè hedonè e beatitudine e infine alma intesa come forza vivificante della natura. E sei proemi di introduzione, uno per ciascun libro. Di cui quattro sono elogi al maestro Epicuro, precisamente disposti dopo il proemio del primo libro e all’inizio del terzo, del quinto e del sesto canto. Mentre all’inizio del secondo si trova un elogio alla sapienza e all’inizio del quarto un’esaltazione della poesia. Rifiutata da Epicuro ed usata da Lucrezio per spiegarne la sua filosofia, sotto nuove vesti.

ESALTAZIONE DELLA POESIA INNO A VENERE 1° LIBRO ELOGIO DI EPICURO 2° LIBRO ELOGIO ALLA SAPIENZA DE RERUM NATURA 3° LIBRO ELOGIO DI EPICURO 4° LIBRO ESALTAZIONE DELLA POESIA 5° LIBRO ELOGIO DI EPICURO 6° LIBRO ELOGIO DI EPICURO

TRE DIADI,SEI LIBRI I sei libri sono raggruppati in tre diadi. Le diadi rispecchiano l’ordine della dottrina epicurea:dal piccolo al grande. Si parte dagli atomi per arrivare prima all’uomo e poi al cosmo. I primi due libri trattano la FISICA, i secondi due l’ ANTROPOLOGIA, gli ultimi due la COSMOLOGIA. La parte iniziale delle diadi è caratterizzata da immagini negative e angosciose, in contrapposizione all’ottimismo dei corrispondenti inizi.

DE RERUM NATURA FISICA LIBRO 1 LIBRO 2 ANTROPOLOGIA LIBRO 3 LIBRPO 4 COSMOLOGIA LIBRO 5 LIBRO 6

PRIMO LIBRO Si apre con l’invocazione a Venere e la dedica a Memmio. Segue il primo elogio di Epicuro,presentato come il primo uomo che ha osato ribellarsi dall’oppressione della religio . Superstizioni che hanno portato gli uomini ha commettere orribili crimini . Poi troviamo l’exemplum di Ifigenia sacrificata dal padre Agamennone. Si prosegue illustrando il primo principio della fisica epicurea: nulla si crea dal nulla e nulla si dissolve nel nulla. E dopo un breve elogio alla poesia esorta Memmio a continuare nel cammino di questa filosofia.

SECONDO LIBRO Incomincia ex brutus con un elogio alla sapienza. Lucrezio espone le caratteristiche del movimento degli atomi e di come si aggregano. Essi si muovono incessantemente nello spazio, non secondo una traiettoria verticale, ma deviano leggermente da essa. Teoria del clinamen che introduce la causalità e un’infinita varietà di forme e di mondi.

TERZO LIBRO Parte con il secondo elogio di Epicuro,dove il maestro è paragonato a un padre e a un modello da imitare. Segue poi una trattazione sulla natura del corpo e dell’animo umana, finalizzato a liberare l’uomo dal timore della morte. Distingue in animus come mente e anima come forza vitale. Secondo Lucrezio non bisogna temere la morte, ma vederla come una liberazione delle sofferenze.

QUARTO LIBRO Nel quarto libro Lucrezio, in un breve proemio, rivendica il merito di aver trattato per primo la difficile dottrina epicurea in versi. Espone la dottrina della sensazione e della conoscenza. Inoltre si concentra sugli aspetti sensoriali dell’udito, del tatto, del gusto e dell’olfatto. Passa poi ad approfondire gli aspetti della vita umana come lo stimolo della fame e della sete, il movimento, il sonno, i sogni e lo stimolo d’amore. Di quest’ultimo egli sostiene che è solo fonte di turbamento e di sofferenza quando non è semplice appagamento dell’istinto sessuale.

QUINTO LIBRO Il V libro inizia con il terzo elogio di Epicuro, dopo il quale Lucrezio affronta il tema del mondo e della storia dell’umanità. Nella prima parte del libro afferma che il mondo si è formato dall’aggregazione degli atomi e gli dei sono estranei alla sua nascita. Poi esamina il movimento e la dimensione dei corpi celesti, il susseguirsi del giorno e della notte e le fasi lunari. La seconda parte del libro Lucrezio la dedica alla storia dell’umanità. Secondo il poeta l’uomo, nato dalla terra, ha compiuto molti progressi passando dallo stato primitivo alla civiltà. Infine afferma che il progresso ha portato anche risultati negativi come il desiderio di ricchezze e le guerre.

SESTO LIBRO Il sesto libro si apre con l’elogio di Atene e di Epicuro. Successivamente analizza e descrive i fenomeni meteorologici e naturali, i quali non sono causati dagli dei ma si verificano per legge naturale. Espone l’origine delle malattie, che non sono punizioni degli dei, ma anch’esse hanno cause naturali. Lucrezio conclude la sua opera con la descrizione della peste di Atene del 430 a.C.