Il romanzo « Un romanzo è in pratica una forma protestante di arte; è un prodotto di una mente libera, di un individuo autonomo. »

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Il romanzo « Un romanzo è in pratica una forma protestante di arte; è un prodotto di una mente libera, di un individuo autonomo. »

Cos’è il romanzo oggi? Narrazione piuttosto estesa, di solito in prosa (tranne il romanzo medievale)delle vicende fantastiche o realistiche di uno o più personaggi. Nella trama prevede una situazione conflittuale con evoluzione positiva o negativa.

E nell’antichità? Parlare di romanzo sia per la narrativa greca che per quella latina è improprio o quanto meno anacronistico in quanto nella retorica antica NON esiste tale genere letterario così come non esiste un termine univoco per indicarlo. La retorica latina parla infatti di fabula o fabella, ma non era considerata un genere autonomo con regole proprie. Le fabulae erano inseriti in generi riconosciuti con scopo moralistico, religioso e civile.

Il romanzo nell’antichità Non era un genere riconosciuto Non c’era un termine specifico In latino, oltre al termine fabula, si usava il termine historia

La “narrativa” nella letteratura latina Il mediatore tra la narrativa greca e quella romana fu CORNELIO SISENNA, uomo politico legato a Pompeo, storico ed oratore, il quale introdusse a Roma, traducendole in latino, le novelle di soggetto erotico avventuroso che circolavano in Grecia col nome di Milesiae, dalla patria del più famoso degli scrittori di tal genere Aristide di Mileto (II sec. a.C)

Caratteristiche delle fabulae “milesiae”: Racconto fatto in prima persona con intonazione autobiografica Inserzione nel racconto principale di novelle narrate al protagonista Attraverso Sisenna entra nella letteratura latina la novella erotica che circola e prospera sottobanco, rifiutata o ignorata dalla letteratura ufficiale.

Tracce di una produzione narrativa a Roma… Alcuni autori presero spunto dalle fabulae Milesiae, tra cui ricordiamo: Ovidio per il gusto del narrare, la capacità di articolare le avventure dei personaggi e di approfondirne la psicologia Fedro che si allontana sempre più dal modello di Esopo per trarre spunto dalle milesiae.

Il “romanzo” a Roma… Due opere vengono classificate come romanzi: “Satyricon” di Petronio di età giulio-claudia (I sec. d.C)- “Metamorfosi” di Apuleio età degli Antonini (II secolo d.C.)

Per parlare di narrativa latina occorre valutare che… Devono essere tenuti ben DISTINTI tre settori: Elementi narrativi presenti nei generi letterari e quindi non autonomi Novelle e racconti (fabulae Milesiae cioè novelle a sfondo erotico) introdotti a Roma da Sisenna nel I sec. a .C. Opere narrative strutturalmente complesse come quelle di Petronio ed Apuleio

Questioni aperte sul Satyricon La questione petroniana Il Satyricon come opera “aperta” Il Satyricon e la società romana del I secolo

La questione petroniana Il problema riguarda l’autore e l’epoca della composizione. Due sono le posizioni degli studiosi: Il Satyricon fu scritto in età neroniana e verosimilmente ne è autore lo stesso Petronio di cui parla Tacito nel libro XVI degli Annales. Il Satyricon fu scritto tra il II ed il III secolo e non è possibile stabilirne l’autore (Paoli, Marmorale)

Il Satyricon come opera “aperta” Che cos’è il Satyricon? A che genere letterario appartiene?

Due le ipotesi prevalenti: Parodia dell’epica classica: all’ira di Poseidone che perseguita Ulisse si sostituisce l’ira di Priapo che perseguita Encolpio Parodia dei romanzi d’amore ellenistici: alle disavventure della coppia di amanti si contrappongono quelle della coppia Encolpio - Gitone

Ma.. Entrambe le ipotesi sottolineano i rapporti tra il Satyricon ed il genere milesio sia per le avventure dei protagonisti narrate in prima persona sia per la tecnica delle inserzioni di racconti e novelle di carattere piccante (Matrona di Efeso, Fanciullo di Pergamo). Legami anche con la satira menippea greca e con la satira latina nella sua versione più antica, per il realismo, la mescolanza di prosa e poesia e la libertà espressiva e stilistica.

Il Satyricon e la società romana del I secolo d.C. Guerra alle convenzioni morali, sociali e letterarie in nome di una NOVA SIMPLICITAS basata sulle descrizione della borghesia ricca di origine popolaresca, potente dal punto di vista economico, ma povera culturalmente e legata alle sue origini plebee, spesso servili (parvenus)

Apuleio Abbandono del prosimetron Le differenze fra il romanzo “L’asino d’oro” o “Le metamorfosi” di Apuleio rispetto al Satyricon di Petronio sono Abbandono del prosimetron Struttura più ordinata della narrazione, finalizzata ad una conclusione edificante Lucio passa dalla curiosità per la magia alla purificazione (iniziazione ai riti misterici)

Apuleio Rapporto con il romanzo greco. Analogie: Avventure e peregrinazioni in terre esotiche Continue variazioni stilistiche Digressioni ampie Uso della retorica

Apuleio Rapporto con il romanzo greco. Differenze: Assenza di un amore contrastato Ambientazione realistica (Grecia contemporanea all’autore e problemi economici quotidiani) Il cammino dell’anima (Lucio) verso la salvezza e la sapienza

Anno scolastico 2016/2017 5^P De Roberto Rosangela Mancini Francesca Tavanti Elena Verdelli Silvia Anno scolastico 2016/2017 5^P