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Riflessioni su Vittorio De Seta

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Presentazione sul tema: "Riflessioni su Vittorio De Seta"— Transcript della presentazione:

1 Riflessioni su Vittorio De Seta
Prof. Antonello Ricci “Sapienza” Università di Roma

2 Vittorio De Seta Nella storia del documentario italiano i film di Vittorio De Seta si possono collocare nel filone realistico, ma anche in un filone “operistico” e della “grande forma”. La sua produzione è vicina a quella di autori come Visconti (La terra trema, Rocco e i suoi fratelli). I suoi temi sono quelli del lavoro, della terra, del mare, narrati con un intensità drammatica.

3 Lu tempu di li pisci spata 1954
Vittorio De Seta Vittorio De Seta è nato a Palermo nel 1923, da famiglia aristocratica, ha vissuto per gran parte della sua vita in un piccolo paese della Calabria, dove è morto nel 2011. Ha girato i suoi famosi 10 documentari fra il 1953 e il 1959. Lu tempu di li pisci spata 1954 Isole di fuoco 1954 Surfarara 1955 Pasqua in Sicilia 1955 Contadini del mare 1955 Parabola d’oro 1955 Pescherecci 1958 Pastori di Orgosolo 1958 Un giorno in Barbagia 1958 I dimenticati 1959

4 Vittorio De Seta Altre opere di Vittorio De Seta:
Banditi a Orgosolo 1961 Un uomo a metà 1966 Diario di un maestro (sceneggiato televisivo) 1973 In Calabria 1993 Lettere dal Sahara 2006

5 Vittorio De Seta Nel 2005 il regista Martin Scorsese ne mette in luce i tratti del grande maestro in occasione della proiezione a New Yor dei dieci documentari in occasione del Tribeca Film Festival. Jack Nicholson ha più volte testimoniato di aver studiato il montaggio di Banditi a Orgosolo.

6 Vittorio De Seta Note sul linguaggio cinematografico di De Seta:
Assenza di commento fuori campo (tranne una brevissima presentazione drammaturgica in I dimenticati) Riprese totalmente dal vero: suono e immagini con post-sincronizzazione Utilizzo di tutte le innovazioni tecniche che possano magnificare le immagini (per. es. cinemascope)

7 Vittorio De Seta Vittorio De Seta è ritenuto uno dei maestri del montaggio cinematografico, anche contemporaneo. Il linguaggio adottato è quello di una drammaturgia del montaggio in grado di creare tensione narrativa; dislivelli psicologici; crescita, sviluppo, acme e rilassamento. Il ritmo del montaggio è diretta conseguenza del ritmo dei suoni: prima vengono i suoni e poi le immagini. I suoi documentari sono studiati come prototipi della narrazione sintetica della pubblicità.

8 Vittorio De Seta Struttura narrativa secondo la tripartizione aristotelica del teatro classico: unità di tempo, di luogo e di azione. Il racconto cinematografico si apre all’alba e si chiude al tramonto; si svolge nello stesso luogo; racconta un’unica vicenda.

9 Vittorio De Seta La macchina da presa è fortemente partecipante. Vicinissima, dentro alle scene riprese. Le inquadrature sono sempre funzionali a mettere in evidenza i continui punti di vista degli “attori”. Non sembrano mai “obbligate” o “rimediate” per le difficoltà dei contesti di ripresa. L’autore è anche l’operatore della macchina da presa e ne cura la fotografia.


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