PSICOSI E RESILIENZA: UNO STUDIO PRELIMINARE SULLA CORRELAZIONE FRA RESILIENZA, SINTOMATOLOGIA PSICOTICA E FUNZIONAMENTO PSICOSOCIALE Zizolfi, D.1; Pagani, R. 1; Ielmini, M. 1; Caselli, I. 1; Milano, A.1; De Leo, A.;1;Callegari, C. 1 1 Dipartimento di Medicina e Chirurgia, Scuola di Specializzazione in Psichiatria, Università degli Studi dell'Insubria, via Ottorino Rossi 9, 21100 Varese, Italy daniele.zizolfi@gmail.com Introduzione e background In psicologia il termine resilienza viene utilizzato per descrivere la capacità di affrontare e superare esperienze particolarmente stressanti o traumatiche uscendone trasformati e persino rafforzati. In un contesto socio-culturale in cui il cambiamento sembra essere l’unica costante e in cui la crisi non è più un evento sporadico ma ciclico e ricorrente, la resilienza può pertanto essere definita come la ricerca della stabilità attraverso il cambiamento. Nonostante il rapido sviluppo e diffusione di studi e di ricerche, la resilienza raramente viene menzionata come fattore terapeutico, adattivo e protettivo, per malattie psichiatriche gravi: promuovere la resilienza in pazienti psicotici, frequentemente soggetti a fratture traumatiche della propria continuità esistenziale, potrebbe migliorare la sintomatologia stessa, il funzionamento psicosociale e in ultima analisi il benessere soggettivo. Lo scopo di questo studio preliminare è valutare la resilienza in pazienti schizofrenici e identificare eventuali correlazioni tra resilienza, sintomatologia psicotica positiva e negativa e funzionamento psicosociale. Materiali e Metodi Il presente studio statistico, descrittivo e trasversale, è stato effettuato su un campione non randomizzato di 121 pazienti selezionati secondo i seguenti criteri di inclusione: Diagnosi secondo il DSM-5 di Disturbo dello spettro della Schizofrenia Età compresa tra i 18 e i 65 anni Stabilità clinica, misurata attraverso la Clinical Global Impression Scale (CGI<3) Assenza comorbidità mediche di rilievo Trattamento psicofarmacologico ininterrotto da almeno un anno Regolarità nell’ultimo anno di presentazione ai periodici controlli psichiatrici Adesione al consenso informato I pazienti sono stati divisi in due gruppi a seconda del luogo di reclutamento: 57 provenienti dal proprio domicilio e afferenti agli ambulatori specialistici (gruppo A) e 64 ospiti di Comunità Terapeutiche (gruppo B). La resilienza è stata misurata tramite la Resilience Scale (RS); la sintomatologia psicotica è stata invece valutata mediante le seguenti scale: Brief Psychiatric Rating Scale (BPRS-A), Scale for the Assesment of Negative Symptoms (SANS), Scale for the Assesment of Positive Symptoms (SAPS); infine è stato misurato il funzionamento psicosociale con la Life Skills Profile Scale (LSP). L’analisi statistica è stata effettuata tramite il programma SPSS-20. Tabella 1 Punteggio alla Resiliente Scale per la valutazione della Resilienza GRUPPO A (Domicilio) N = 57 GRUPPO B (Comunità) N = 64 MEDIA POPOLAZIONE p (*) Resilienza Media DS 0,046 46,1 9,1 49,9 12,1 53 5 (*): confronto fra Gruppo A e Gruppo B: test t di Student, ipotesi bidirezionale, soglia di significatività a p < 0.05 Tabella 2 Correlazione fra resilienza, sintomatologia e funzionamento psicosociale (a) GRUPPO A (Domicilio – N = 57) GRUPPO B (Comunità – N = 64) RS BPRS-A -.500** -.520** SANS -.299* -.664** SAPS -.212 +.141 LSP +.381** +.560** (a): coefficiente di correlazione prodotto-momento ‘r’ di Pearson; ‘*’ = p< 0.05; ‘**’ = p< 0.01 Figura 3. Le linee rappresentano: a) correlazione bivariata fra BPRS-A, SANS, SAPS e LSP; b) correlazione parziale fra BPRS-A,SANS,SAPS e LSP con la mediazione della RS. Risultati Confrontati con i dati della letteratura, i valori di resilienza misurati in entrambi i gruppi sono risultati essere inferiori alla media (vd. Tabella 1); una differenza statisticamente significativa è stata inoltre osservata nei valori di resilienza tra il gruppo A e il gruppo B (p=0.046 al test t di Student) (vd. Tabella 1). Per comprendere il pattern di correlazione fra resilienza, sintomatologia e funzionamento psicosociale, l’analisi ha previsto tre fasi. In un primo momento è stata riscontrata una correlazione bivariata negativa statisticamente significativa tra resilienza e sintomatologia psicotica globale e tra resilienza e sintomatologia psicotica negativa in entrambi i gruppi, con evidenza maggiore nel gruppo B (BPRS-A group A=-.500**; BPRS-A group B=-.520**; SANS group A=-.299*; SANS group B=-.664**) (vd. Tabella 2). Una correlazione positiva statisticamente significativa è stata invece osservata tra resilienza e funzionamento psicosociale, anche in questo caso in entrambi i gruppi, con evidenza maggiore nel gruppo B (LSP group A=.381**; LSP group B=.560**) (vd. Tabella 2). Successivamente si è evidenziata nell’intero campione una correlazione bivariata negativa statisticamente significativa fra funzionamento psicosociale e sintomatologia psicotica (BPRS-A=-.729**; SANS=-.664**; SAPS=-.314**) (vd. Figura 3, Path a); osserviamo invece una correlazione parziale inferiore e non più statisticamente significativa eliminando la varianza comune delle variabili con la resilienza (BPRS-A=-.662; SANS=-.567; SAPS=-.297) (vd. Figura 3, Path b). Path a: -.729** BPRS-A LSP RS Path b: -.662 Path a: -664** SANS LSP Path b: -.567 Path a: -.314** SAPS LSP Path b: -.297 Conclusioni Come prevedibile, le capacità di resilienza dei pazienti reclutati nello studio risultano essere inferiori alla media in entrambi i gruppi esaminati. Sono state individuate d’altronde differenze statisticamente significative tra i due gruppi: i pazienti residenti in Comunità Terapeutiche sembrano essere leggermente più resilienti, probabilmente grazie all’opportunità di vivere in un ambiente protetto e caratterizzato da un elevato supporto sociale, capace di stimolare lo sviluppo delle proprie risorse. Emergono correlazioni inverse statisticamente significative tra resilienza e sintomatologia psicotica: quanto più è intensa quest’ultima, soprattutto la sintomatologia negativa, tanto più compromesse risultano le capacità di resilienza; non emerge invece alcuna correlazione statisticamente significativa fra resilienza e sintomatologia positiva. Esiste invece una correlazioni diretta statisticamente significativa tra resilienza e funzionamento psicosociale: quanti più è mantenuta la capacità di resilienza, tanto meno compromesso è il funzionamento psicosociale. La correlazione fra sintomatologia psicotica e funzionamento psicosociale è di tipo indiretto e statisticamente significativa; la resilienza media questa correlazione, in quanto la correlazione parziali fra i due termini risulta essere comunque indiretta ma non più statisticamente significativa. Appurata l’esistenza di una correlazione fra resilienza, sintomatologia e funzionamento psicosociale, si auspica che promuovere i fattori di resilienza in pazienti psicotici possa portare sia alla riduzione della sintomatologia negativa che a un funzionamento psicosociale maggiore, migliorando in tal modo il benessere soggettivo globale Bibliografia - CYRULNIK, B.; MALAGUTI, E.: “Costruire la resilienza: La riorganizzazione positiva della vita e la creazione di legami significativi” Trento: Erikson, 2005 - FRIBORG, et al.: “Resilience in Relation to Personality and Intelligence” International Journal of Methods in Psychiatric Research, 14 (pp. 29-42), 2005 - LAUDADIO, A.; FIZ PEREZ, F.J.; MAZZOCCHETTI, L.: “Valutare la Resilienza. Teorie, modelli e strumenti” Carocci, 2011