Dall’homo sapiens all’uomo tecnologico: la scoperta degli esopianeti
L'essere umano fa parte dell'ordine dei primati ed è il prodotto di una evoluzione durata milioni di anni. La base scientifica di questo lavoro di ricostruzione è la teoria dell'evoluzione naturale, che fu presentata per la prima volta dal naturalista inglese Charles Darwin in un opera del 1859.
Il periodo che va dal paleolitico medio all'epoca odierna, vede la comparsa in Africa orientale e la diversificazione della specie Homo sapiens. Con Homo sapiens intendiamo l'uomo moderno così come venne classificato nel 1758 da Linneo. In termini scientifici con Homo sapiens si indica un primate della famiglia degli ominidi, noti anche come grandi scimmie, unica specie vivente del genere Homo nata tra i 200 e 130 mila anni fa.
La possibilità di una futura evoluzione della nostra specie, o meglio, di una futura evoluzione "biologica" della nostra specie, è molto limitata, e rimarrà tale fin quando la nostra popolazione rimarrà così numerosa. Se per qualche ragione la nostra popolazione fosse ridotta a un piccolo numero, il potenziale per l'acquisizione di nuovi caratteri biologici sarà recuperata.
La scoperta degli esopianeti è una delle notizie scientifiche più importanti degli ultimi anni. I sette nuovi esopianeti, con dimensioni paragonabili a quelle della Terra, si trovano in un unico sistema solare a 40 anni luce di distanza da noi. Almeno tre di loro sono in una “zona abitabile”, forse con acqua liquida sulla superficie, una condizione che rende più probabile la formazione della vita. La scoperta degli esopianeti – nome usato per indicare i pianeti che si trovano all’esterno del nostro sistema solare – è stata effettuata da un gruppo di astronomi guidati da Michaël Gillon dello STAR Institute dell’Università di Liegi, Belgio, ed è stata pubblicata sulla rivista scientifica Nature.
De Laurentiis Gaia III AS