IL TEATRO DELLA VITA.

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Autoritratto Vincent Van Gogh.
Transcript della presentazione:

IL TEATRO DELLA VITA

Autoritratto a 16 anni, 1880 , Albi, Musèe Toulouse-Lautrec Nel 1872, Toulouse - Lautrec si trasferì con la madre a Parigi, dove conobbe Maurice Joyant, l'amico della sua vita, che sarebbe divenuto anche il curatore della sua eredità, il suo primo biografo e che avrebbe fondato, ad Albi, il Museo Toulouse - Lautrec. Nel 1875, Lautrec a causa del suo cagionevole stato di salute, ritornò ad Albi dove la sua istruzione continuò ad opera della madre e di insegnanti privati. Egli soffriva di picnodisostosi, una malattia ossea di natura ereditaria, dovuta alla consanguineità dei genitori che erano, infatti, cugini di primo grado. A quattordici anni, si ruppe il femore sinistro a seguito di una rovinosa caduta e l'anno successivo una nuova caduta nel letto di un torrente in secca gli procurò la rottura del femore destro. Le uniche cose che in quei momenti difficili gli davano consolazione erano il disegno e la pittura. H.TOULOUSE LAUTREC, Autoritratto a 16 anni, 1880 , Albi, Musèe Toulouse-Lautrec

Guelue de bois (cerchio alla testa) Toulouse Lautrec realizzava suoi autoritratti sottoforma di caricatura che firmava con l’anagramma tre-clau che in francese vuol dire “molto zoppo” Guelue de bois (cerchio alla testa) Tutto il disegno è realizzato con la matita azzurra con cui realizza anche le ombre, il tutto accompagnato da un inchiostro bruno diluito e la matita nera con cui ripassa e rinforza i contorni

Nel 1884 ebbe luogo la prima esposizione a cui prese parte con alcune sue opere, a cui ne seguirono altre e nel 1893 realizzò la sua prima grande mostra individuale che vide giudizi positivi da parte della critica. Ammiratore di Cézanne, Renoir, Manet e in particola modo di Degas, da cui riprende la pennellata a piccoli tratti ed il disegno. Lautrec venne a conoscenza delle stampe giapponesi grazie a Van Gogh. Si nota nelle sue opere, l’influenza che hanno avuto per lui per la forza delle linee ed un accorto uso delle tinte piatte.

Dopo aver ottenuto la maturità, tornò di nuovo a Parigi e, nel settembre del 1882, entrando nello studio di Fernand Cormon, conobbe Vincent Van Gogh con cui instaurò una sincera amicizia. HENRI DE TOULOUSE-LAUTREC Ritratto di Vincent Van Gogh, 1887 Pastello su cartone, cm. 54 x 45 , Amsterdam, Stedelijk Museum

HENRY DE TOULOUSE-LAUTREC, E.DEGAS, L’assenzio, 1875-76 HENRY DE TOULOUSE-LAUTREC, Al Moulin Rouge, 1892 In Al Moulin Rouges del 1892, l’artista raffigura l’interno del locale da ballo secondo un’inquadratura fotografica che ricorda un’opera di Degas: L’assenzio per la balaustra che taglia trasversalmente la scena. I tre uomini seduti al tavolo in primo piano sono amici di Toulouse - Lautrec, mentre le due ragazze che li accompagnano sono La Macarona e Jane Avril: due stelle del locale; l’artista si ritrae in secondo piano, di profilo a fianco del cugino Tapié de Céleyran.

Viaggiò molto, visitando la Francia, l'Olanda, la Spagna, il Belgio, l'Inghilterra: realizzò, però, pochissimi paesaggi percè non ebbe mai interesse per la pittura paesaggistica e privilegiò sempre le figure umane. Autore, nei vent'anni di attività, è riconosciuto come uno dei più geniali grafici della storia dell'arte, soprattutto nella litografia a colori. Intorno al 1890, Lautrec ebbe l'incarico di dipingere il salotto della casa chiusa di Rue de Moulins: la migliore di Parigi. Toulose, si si trasferì lì, vivendo in quegli ambienti considerati malfamati ma che egli trovava ricchi di vita ed accoglienti. Fra il 1892 e il 1895 Toulouse-Lautrec dedicò moltissimi quadri e disegni alle case chiuse parigine e alla vita quotidiana che in esse si svolgeva. HENRI DE TOULOUSE-LAUTREC , Salon de la rue des Moulins, 1894, Musée Toulouse-Lautrec

Il dipinto è realizzato in una di quelle case di appuntamento in cui il pittore passava la maggior parte del suo tempo. La rappresentazione coglie un istante di vita quotidiana con un senso di immediatezza molto evidente. Contribuisce a questo senso di immediatezza il taglio di tipo fotografico con una angolazione dall’alto verso il basso. La donna viene vista di spalle presentandosi in un aspetto di fragilità quasi commovente. La tecnica pittorica risulta molto sapiente e sicura. Toulouse-Lautrec stende i colori secondo linee veloci e marcate. L’immagine prende mirabilmente forma con tratti che si intessono senza perdere la loro evidenza lineare. I colori sono molto delicati e definiscono dei riflessi che danno alle cose una sensazione di grande verità. La pittura di Toulouse-Lautrec ha anch’essa decisamente superato l’impressionismo. Henry de Toulouse-Lautrec, La toilette, 1896 Edgar Degas, "Le tub (La tinozza)", 1886

Iniziò tutto con una bottiglia di champagne Quanto Henri de Toulouse-Lautrec vide un manifesto del France Champagne eseguita di Bonnard, capì subito che anche la pubblicità era una forma d’arte. PIERRE BONNARD, Manifesto per France- Champagne, 1892

Nel 1891 ottiene il suo primo incarico come pubblicitario: il direttore del Moulin Rouge, Charles Ziedler, gli assegna la creazione di un manifesto per annunciare l’arrivo nel cafè- cabaret di una nuova ballerina: Louise Weber, detta la Golosa. A Toulouse-Lautrec basta quell’affiche (oggi famosissima) per dimostrare che, grazie a lui, il linguaggio pubblicitario non sarebbe stato più lo stesso. L’artista propone in questa opera : linee essenziali e colori forti per reclamizzare nel modo più adatto il luogo simbolo della Belle Epoquè. Iniziò per Lautrec un periodo di notorietà e di commissioni: produsse 31 manifesti, tra cui famosi quelli per Jane Avril, Aristide Bruant, la ballerina May Milton, il Divan Japonais e il Jardin de Paris. HENRY DE TOULOUSE-LAUTREC, Molulin Rouge “La Goulue” 1891