Bulli e pupe: identificare, prevenire ed affrontare il bullismo

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Transcript della presentazione:

Bulli e pupe: identificare, prevenire ed affrontare il bullismo In collaborazione con: Studio di Psicologia dell’età evolutiva e scolastica Dott. Giovanni Seghi Piazza Umberto I°, 19, 44026, Mesola (Fe) Tel. 0533/993008 E-mail:giovanni.seghi.804@psypec.it

Sempre più negli ultimi anni si assiste ad episodi spiacevoli, che avvengono in ambito scolastico ed extra-scolastico, etichettati dai media con il termine “Bullismo” Ma cos’è realmente il “Bullismo”? Il “Bullismo” è una forma di comportamento apertamente aggressivo, intenzionale, dannoso, persistente e basato sullo squilibrio di forze; ha lo scopo di colpire una persona nei suoi beni, nel suo corpo, nei suoi sentimenti, nei suoi rapporti con gli altri, nella sua reputazione, nella sua posizione sociale.

E’ “abuso di potere” che soddisfa 3 condizioni: Azione: Comportamenti intenzionali di prevaricazione Tempo: Tali comportamenti si ripetono nel tempo Persone: Vi sono specifici protagonisti

1) Azione: Comportamenti intenzionali di prevaricazione Fisica: aggressioni, tormenti, furti, estorsioni, danneggiamento di oggetti, calci, pugni, sputi, costrizioni … (maschile) Verbale: prese in giro, minacce, insulti, scherzi pesanti, derisioni, intimidazioni … (sia maschile che femminile) Psicologica: esclusione, maldicenza, sguardi minacciosi, umiliazioni, pettegolezzi, mettere in imbarazzo, bullismo virtuale … (femminile)

2) Tempo: Tali comportamenti si ripetono nel tempo

3) Persone: Vi sono specifici protagonisti Il Bullo leader, ideatore delle prepotenze; I Gregari, che partecipano alle prepotenze sotto la guida del Bullo; I Sostenitori, che sostengono l’azione con incitamenti e risolini, ma senza prenderne parte attivamente;

Vittima Passiva, che subisce le prepotenze senza riuscire a reagire; Vittima provocatrice, che stuzzica il bullo fino a che questo non risponde con un’azione di prepotenza; Spettatori neutrali, che non prendono mai una posizione; I difensori della vittima, gli unici ad andare contro corrente

non si può parlare di “Bullismo”, Se non vi sono tutti questi 3 elementi non si può parlare di “Bullismo”, la semplice derisione di qualcuno senza l’intenzione di fargli del male, senza continuità nel tempo e senza l’esaltazione di fronte agli altri, non si può considerare bullismo, ma solamente azioni di violenza, prepotenze, ingiustizie ecc … Prepotenze Bullismo Difficoltà nella gestione del conflitto e dell’aggressività Prepotenze Bullismo

La frequenza del Bullismo Scuola secondaria di I grado: 27% Scuola secondaria di II grado: 10 % Il Bullismo avviene in tutte le scuole

I luoghi del Bullismo Il Bullismo si manifesta ovunque, ma principalmente negli “spazi vuoti”, dove manca cioè un adeguato controllo degli adulti: Bagni, corridoi, scale, mense, sgabuzzini, parcheggi, autobus, aule scolastiche ecc…

I segnali del Bullismo Fatica a concentrarsi e si distrae con facilità Caduta di interessi e attività Improvviso calo del rendimento scolastico Spensierato nel fine settimana, agitato la domenica Tende a chiudersi in se stesso Preferisce stare con gli adulti, non ha nessun amico Ansia e depressione Difficoltà nel sonno e frequenti incubi Emozioni bloccate e incontrollabili (piange o si arrabbia con facilità, apatia…)

Ma allora, perché non chiedono aiuto all’adulto? Hanno paura che gli adulti non possano fare niente o che peggiorino le cose Non vogliono fare la spia o tradire i compagni Si sentono in imbarazzo e si vergognano Vogliono affrontare il problema da soli per sentirsi validi

I Bulli non sono tutti uguali Aggressivi: forti, impulsivi e combattivi, apparentemente sicuri di sé e poco inclini all’empatia Passivi: insicuri, non godono di molta popolarità, bassa autostima, forte rabbia interiore Bulli-Vittime: sono deboli sul piano fisico, ma forti su quello psicologico; ciò che hanno subito dal Bullo lo ripropongono a coetanei più deboli

Le Vittime non sono tutte uguali Passive: Difficilmente provocano i bulli, danno l’impressione di essere deboli fisicamente e di non sapersi difendere, e spesso non hanno molti amici su cui contare Provocatorie: Tendono a provocare il bullo pensando di intimorirlo e contrastarlo, non accorgendosi però che stanno solo facendo il suo gioco. Bulli-Vittime: sono deboli sul piano fisico, ma forti su quello psicologico; ciò che hanno subito dal Bullo lo ripropongono a coetanei più deboli

Ha tutti una cosa in comune: Fragilità Interiore Il bullo, i gregari sviluppano: Diffic. nella sfera emotiva Diffic. nei rapp. Sociali Depressione Forti paure Diffic. cognitive La vittima, gli spettatori sviluppano: Stati depressivi Stati ansiosi Paure e sensi di colpa Diffic. cognitive

Perché bulli, vittime, gregari e spettatori, sono tutti così Fragili? Perché facciamo sempre più fatica a: Ascoltare le nostre emozioni Identificare i nostri bisogni più profondi Soddisfare “adeguatamente” questi bisogni

Se mio figlio è una vittima? Recuperare il maggior numero di informazioni ricostruendo chiaramente i fatti accaduti (persone, parole, comportamenti ecc…) Ponetevi in un ottica di ascolto, non di giudizio, anche se provate rabbia, preoccupazione e tristezza Cercate di trasmettere a vostro figlio fiducia, coraggio, rassicurazione, perché “insieme” il problema lo possiamo risolvere Decidete “insieme” a lui cosa fare, come muovervi Evitare di far sentire vostro figlio “incapace di reagire” (vittima), altrimenti non vi dirà mai più niente; al contrario elogiatelo per avervi parlato

Provare a fare quanto detto fin’ora più una cosa: Se il problema avviene in contesti scolastici ponete il problema all’attenzione della scuola Parlate con vostro figlio del “perché avviene il bullismo”, per sollevarlo da possibili autocolpevolizzazioni Non fatevi giustizia da soli andando subito a parlare con i genitori del Bullo … se lo fate cercate di collaborare con loro e senza incolparli Non dobbiamo dire a nostro figlio né di reagire, tanto meno di non reagire … quindi cosa deve fare??? Provare a fare quanto detto fin’ora più una cosa:

Cosa insegnare a mio Figlio per “difendersi” Se qualcuno ti disturba in continuazione: Fagli capire con lo sguardo, la voce, il corpo che ti sta dando fastidio, perciò deve smetterla Se continua, avvisalo: “guarda che se non la smetti immediatamente mi costringi ad andare dal preside, dai carabinieri ecc…” Se continua attiva il comportamento che gli avevi preannunciato

Se mio figlio fa il Bullo? Recuperare il maggior numero di informazioni ricostruendo chiaramente i fatti accaduti (persone, parole, comportamenti ecc…) Ponetevi in un ottica di ascolto, non di giudizio, anche se provate rabbia e preoccupazione. Non mettetevi sulla difensiva (Es: mio figlio non è un Bullo) Premiatelo per comportamenti positivi, ma sanzionatelo per episodi di bullismo Controllate luoghi e persone che frequenta Osservate i vostri atteggiamenti con lui e con le altre persone, guardate come gestite voi le emozioni

Il “Cyberbullismo” L’uso delle tecnologie (e-mail, sms, social network ecc…), per mettere in atto comportamenti intenzionali e sistematicamente ostili per far del male ad altri. La tecnica più usata è quella di fingersi qualcun altro per trarre in inganno la vittima e gli adulti. E’ in aumento perché le tecnologie sono “luoghi” che gli adulti conoscono poco e che non possono controllare.

Aumentate la vostra competenza in queste tecnologie Se non siete in grado, fatevi aiutare da dei tecnici per installare sul computer e sui cellulari programmi con “filtro famiglia” (es: www.davide.it), anche se il miglior filtro è usare il computer insieme Assieme a vostro figlio decidete delle regole chiare e precise per l’uso di internet e del cellulare (tempi e modi d’uso) Non trasmettete a vostro figlio la “fobia” del web, piuttosto parlate serenamente con lui dei rischi, dei pericoli e del giusto utilizzo della tecnologia

Possibile bibliografia Beane A. L., “Il metodo antibullo”, Erickson Rosa Angelo Fabio, “Genitori positivi, figli forti”, Erickson Zanetti M. A., “L’alfabeto dei bulli”, Erickson Di Pietro M., Dacomo M., “Fanno i bulli ce l’hanno con me…”, Erickson Gordon, “Genitori Efficaci”

dell’età evolutiva e scolastica Studio di psicologia dell’età evolutiva e scolastica Piazza Umberto I°, 19, 44026, Mesola (Fe) Tel. 0533/993008 E-mail: seghipsicol2@hotmail.it www.seghipsicol.it