“L’isola di Alcina” MESSAGGIO DEL CANTO “l’uomo è incapace di distinguere ciò che è reale da ciò che appare”
L’antitesi assai ricorrente tra apparenza e realtà mette in evidenza una debolezza caratteriale umana che si manifesta sotto svariate forme ed è espressa in molteplici passaggi all’interno del testo: Ottave n°20-21-22: DESCRIZIONE DELL’ISOLA DI ALCINA: in queste tre ottave Ruggiero descrive l’isola di Alcina come un vero e proprio paradiso terrestre dove perfino gli animali e le piante esprimono un particolare senso di libertà occultando i peggiori malefici che in realtà la caratterizzano Ottave n°23-[..]-27-28: ASTOLFO SI RIDESTA DAL LUNGO “SONNO”: anche in questo caso Ruggiero, legando il suo destriero al mirto, si rivela incapace di riconoscere che tra le fronde di un albero vi è in realtà nascosta l’anima di Astolfo Ottave n°37-38-39: ASTOLFO INCONTRA ALCINA: nell’incontro con la maga Alcina Astolfo si lascia trarre in inganno più volte dal suo “incanto” e non riesce ad evitare il pericolo Ottave n°49-50: ASTOLFO SCOPRE L’AMARA VERITA’ RIGUARDO AD ALCINA: Astolfo, che ormai credeva di aver trovato in Alcina il suo grande amore, si scopre un povero illuso e viene trasformato in un mirto
L’uomo muove condanna alla sua stessa ingenuità, ma allo stesso tempo si scopre impreparato ad affrontare una realtà ingannatrice, metafora di una vita che occulta l’intimità delle cose e delle persone siano esse negative o positive