L’ITALIA: La destra storica completa l’unità
L’ITALIA DOPO L’ UNITÀ È UNA REALTÀ ARRETRATA Dopo l’unità d’Italia c’è bisogno di organizzare un nuovo stato essendo formata da regioni diversamente sviluppate considerando due aspetti particolari: l’analfabetismo, che superava il 90% della popolazione Sul piano economico essendo l’Italia un paese principalmente preindustriale
LA NUOVA ORGANIZZAZIONE DELLO STATO Lo stato deve organizzare diverse cose: La pubblica amministrazione che è diversa da stato in stato Il sistema scolastico, in grand parte privato Le forze armate Il commercio interno su rete ferroviaria Da rete stradale che corrispondeva all’antico tracciato romano Il diritto di voto che era riservato solo hai maschi
LA DESTRA STORICA SALE AL GOVERNO Gli elettori erano quasi tutti nobili o ricchi imprenditori e i loro voti andavano a deputati di tendenza liberare moderata il loro partito si chiamava destra che sosteneva un programma basato su una rapida piemontesizzazione e un sistema amministrativo uniforme su tutto il territorio
LA DESTRA SEGLIE IL CENTRALISMO Prima di scegliere il centralismo si dovette scegliere quale forma di stato dare all’Italia. All’inizio si considerava più adatto farla diventare uno stato federale, come l’America ma poi si pensò di realizzare uno stato centralizzato più adatto a risolvere gli urgenti problemi pratici: L’unificazione dei codici civile e penali L’adozione L’introduzione di un’unica moneta(la lira) L’abolizione dei dazi doganali, creando così un mercato nazionale dei commerci Nel 1848 nel sud venne esteso lo statuto albertino essendo prevalsa la soluzione centralistica l’Italia venne divisa in province con capitale Torino
IL SUD SI RIBELLA Un altro problema era la povertà del meridione che era dovuta sia alla sua posizione che privava di collegamenti stradali, che alla sua economia poco sviluppata. Dato che dal 1861 fu reso obbligatorio il servizio militare e quindi si allontanarono molti uomini dall’ agricoltura e il sud si ribellò. Dopo tanta fatica l’ esercito riuscì a vincere la guerra che scoppiò nel 1861 e finì nel 1865.
IL GOVERNO AUMENTA LE TASSE SALDANDO COSì IL DEBITO PUBLICO Con l’unità d’italia il goverdo si è dovuto fare carica dei debiti dovuti ai finanziamenti della guerra. Per estinguere i debiti aumentarono le tasse, si ridussero gli stipendi e venne introdotta l’imposta sul macinato. Nel 1876 si pareggiò il bilancio dello stato conquistando cosi la fiducia internazionale e ottenendo, tra il 1880 e il 1910, nuovi prestiti dall’estero.
FINE LAVORO DI SIMONE GURINI, SARA ANTINORI E FILIPPO SPARACO