LIBERALIZZAZIONE DEGLI ORARI DI APERTURA DEGLI ESERCIZI COMMERCIALI Audizione Federdistribuzione presso la X Commissione della Camera 19 SETTEMBRE 2013 Allegati – 1. Sintesi disposizioni governative e segnalazione Antitrust 22.07.2013 2. Studi ISPO su “Opinione dei consumatori” e “Opinione dei negozianti” 3. Studio Nielsen su “Gli effetti sul comportamento d’acquisto delle famiglie” Audizione Federdistribuzione presso la X Commissione della Camera – 19 09.2013 1
Federdistribuzione I Numeri Federdistribuzione nel 2012 (*) 63,5 miliardi di euro di fatturato aggregato (su un totale di 219 miliardi di consumi commercializzabili) 49,6 % la quota di mercato sul fatturato totale della DMO 29,1 % di tutti i consumi commercializzabili di cui: il 45% degli alimentari il 10% dei non alimentari - il 20% dell’abbigliamento - l’intero mondo dei grandi magazzini e la grande maggioranza del bricolage - le formule e le insegne più moderne dell’arredamento 16.650 punti vendita 229.000 addetti (*) inclusi i negozi affiliati Audizione Federdistribuzione presso la X Commissione della Camera – 19 09.2013 2 SC 4 sett 2013 2
Federdistribuzione I Nostri Associati Audizione Federdistribuzione presso la X Commissione della Camera – 19 09.2013 SC 4 sett 2013 3
La dinamica dei consumi L’Italia sta attraversando una delle sue peggiori crisi economiche, caratterizzata da un forte calo dei consumi. Nel 2013 il quadro sembra ulteriormente aggravarsi e la contrazione dei consumi coinvolge in modo molto marcato anche i prodotti alimentari. I dati Istat delle vendite al dettaglio ne danno ragione: 2008 2009 2010 2011 2012 Gen-Giu 2013 TOTALE -0,3% -1,6% +0,1% -0,8% -1,7% -3,0% Alimentari +1,4% -1,4% +0,5% +0,2% -1,8% Non Alimentari -1,1% +0,3% -1,5% -2,7% -3,5% Audizione Federdistribuzione presso la X Commissione della Camera – 19 09.2013 4 SC 4 sett 2013 4
Evoluzione della rete commerciale Nonostante la grave situazione economica, la rete commerciale nel Paese rimane sostanzialmente invariata. Osservatorio Nazionale del Commercio - Ministero dello Sviluppo Economico. 2010 2011 2012 Var. 2012 vs Var. % I sem. 2013 I sem. 2013 vs 2012 I sem. 2013 vs 2012 Negozi 776.365 776.155 766.821 - 9.334 - 1,2 767.397 + 576 + 0,1% Ambulanti 170.845 175.913 179.639 + 3.726 + 2,1% 181.359 + 1.720 + 1,0% Totale Esercizi commerciali 947.210 952.068 946.460 - 5.608 - 0,6 948.756 +2.296 + 0,2% Banca dati Movimprese - Infocamere. NUMERO IMPRESE REGISTRATE 2010 2011 2012 2012 vs 2011 Var % Dettaglio 869.303 871.998 872.652 +654 +0,1% Audizione Federdistribuzione presso la X Commissione della Camera – 19 09.2013 5 SC 4 sett 2013 5
NUMERO IMPRESE REGISTRATE NUMERO IMPRESE REGISTRATE Evoluzione della rete commerciale Banca dati Movimprese - Infocamere. NUMERO IMPRESE REGISTRATE I trimestre I trim 2012 I trim 2013 I trim 2013 vs Var % Dettaglio 866.495 866.574 79 0,0% NUMERO IMPRESE REGISTRATE II trimestre II trim 2012 II trim 2013 II trim 2013 vs Var % Dettaglio 869.958 870.626 +668 +0,1% Luigi Taranto* (PD) ha sottolineato che con riferimento alla liberalizzazione degli orari, si può constatare che lo stock degli esercizi commerciali si è mantenuto sostanzialmente stabile, ma si è registrato un turn over. (*) Commissione Attività Produttive della Camera dei Deputati – Sessione del 3 luglio 2013 Audizione Federdistribuzione presso la X Commissione della Camera – 19 09.2013 6 * comprese cessazioni d’ufficio
Il contesto economico. Alcuni spunti I MESSAGGI DISTORTI E ALLARMISTICI Il contesto economico. Alcuni spunti Audizione Federdistribuzione presso la X Commissione della Camera – 19 09.2013 7
Gli effetti sui consumi Non si può quindi pensare che in questo scenario di contrazione della domanda interna le sole aperture domenicali e festive possano invertire il trend e far crescere i consumi. E’ invece possibile argomentare che la liberalizzazione abbia contribuito a sostenere il trend comunque calante dei consumi. Il 95% delle aziende dichiara che le aperture domenicali sono state di sostegno ai fatturati1. In alcuni casi del settore non alimentare il contributo delle aperture domenicali è stato valutato nel 2012 intorno al 2% di fatturato aggiuntivo complessivo. Per quanto riguarda il settore alimentare i supermercati e gli ipermercati che hanno aperto la domenica hanno sviluppato nel periodo di osservazione vendite superiori dello 0,8% a quelli che invece hanno tenuto chiuso2. ______________________________________ Indagine interna a Federdistribuzione Rilevazioni Nielsen in 6 regioni del Centro-Nord nel periodo dal 6 febbraio al 4 marzo 2012 Audizione Federdistribuzione presso la X Commissione della Camera – 19 09.2013 8 SC 4 sett 2013 8
Una ricerca della Nielsen Gli effetti sui consumi Una ricerca della Nielsen Condotta tra la fine del 2011 e la metà del 2013 sul panel abituale di 9.000 famiglie relativamente ai prodotti di largo consumo, confezionati e freschi, acquistati nei negozi alimentari. FAMIGLIE 8,1 Milioni (34%) 11,6 Milioni (49%) 4,1 Milioni (17%) TOTALE 23,8 Milioni (100%) 2011 giu.’12-mag.’13 Numero atti acquisto domenicali 9,2 19,5 12,8 13,0 20,7 11,5 42,7 44,0 Numero atti acquisto annuali 184,6 203,1 162,1 158,6 205,5 178,6 552,2 540,3 FONTI DI ACQUISTO (%) DMO 69 66,7 74,3 75,0 61,5 65,9 70 70,4 Dettaglio ambulanti 31 33,3 25,8 24,9 38,5 34,2 30 29,6 Variazione spesa complessiva (Valore) + 8% + 2,8 Miliardi € (1,3%) 0,6 Miliardi € - (11,1%) 2,2 Miliardi € + 0% SPESA DOMENICALE % SU ITALIA 2011 giu ’12-mag’13 7,9% 9,8% (+ 24,3%) Fonte: Nielsen Audizione Federdistribuzione presso la X Commissione della Camera – 19 09.2013 9 SC 4 sett 2013 9
Il fattore occupazionale in Federdistribuzione La liberalizzazione degli orari ha incrementato mediamente le ore lavorabili del 5%3, maggior livello di salari erogati pari a 244 mio € su base annua 4 Parte di queste maggiori ore lavorabili sono state coperte con nuovo personale. 2.500 nuove assunzioni part time La liberalizzazione degli orari, anche laddove non ha portato nuova occupazione, è servita a sostenere quella esistente, minacciata dalla gravità della crisi. Una sua eliminazione creerebbe un rischio occupazionale stimato in migliaia di addetti tra le sole aziende Federdistribuzione. _______________________________________________________________________________ (3) Indagine interna ad aziende Federdistribuzione, senza considerare Assofranchising (4) Ipotizzata una retribuzione oraria, comprensiva della maggiorazione del 30%, pari a 16,3 €. Le ore lavorabili nella aziende Federdistribuzione possono essere stimate in circa 300 milioni, il cui 5% è pari a 15 milioni. Audizione Federdistribuzione presso la X Commissione della Camera – 19 09.2013 10 SC 4 sett 2013 10
Il gradimento dei consumatori Una ricerca di Ispo Il 65% della popolazione maggiorenne in Italia è favorevole alle aperture domenicali. Questo indicatore sale all’80% nei giovani (età compresa tra 18 e 24 anni)5. Il sociologo Enrico Finzi svolgendo un’indagine per Confcommercio in Lombardia ha riscontrato che quasi tutti i consumatori vorrebbero che i negozi restassero aperti la domenica6. Il 68% della popolazione maggiorenne in Italia ha fatto negli ultimi 6 mesi acquisti nella giornata domenicale. Si tratta di 31 milioni di individui, che hanno comprato in ogni tipo di negozio5. Il 62% di chi ha effettuato acquisti nei giorni domenicali o festivi ha dichiarato di aver fatto acquisti aggiuntivi rispetto a quelli che avrebbe normalmente fatto5. L’opportunità di avere i negozi aperti la domenica stimola dunque il consumo in un numero molto alto di cittadini, offrendo nuove occasioni di acquisto. __________________________________________________ (5) Indagine Ispo – gennaio 2013 (V. allegato) 2) (6) Corriere della Sera, 2 giugno 2013, articolo “Il dilemma sull’apertura dei negozi. Zanonato ‘fermiamoli il sabato’” Audizione Federdistribuzione presso la X Commissione della Camera – 19 09.2013 11 SC 4 sett 2013 11
L’atteggiamento dei dettaglianti Una ricerca di Ispo Ma i dettaglianti sono davvero così contrari alle aperture domenicali come ci viene riportato dalle loro Associazioni di categoria? Su una popolazione di dettaglianti tradizionali7 si evidenzia che: per la maggioranza dei negozianti la liberalizzazione degli orari è stata vissuta come un “naturale processo di evoluzione sociale” (ciò accade soprattutto nei giovani), il 45% dei negozianti apre la domenica, regolarmente o occasionalmente (eventi, manifestazioni, ecc), tra chi apre sempre la domenica l’83% dichiara di aver aumentato la clientela, il 90% di averla fidelizzata e l’81% di aver aumentato il fatturato. Come è accaduto per la Distribuzione Moderna Organizzata anche nel dettaglio tradizionale l’opportunità delle aperture domenicali è stata affrontata con razionalità, cercando di sfruttare l’occasione secondo criteri di economicità d’impresa e di servizio al consumatore. Non corrisponde a verità, quindi, l’immagine fornita spesso dalle Associazioni di categoria di un mondo del dettaglio totalmente contrario alla liberalizzazione degli orari. Chi ha maggiore spirito innovativo (i giovani) ha colto l’opportunità, per reagire alla crisi e soddisfare i nuovi bisogni dei consumatori. (7) Indagine ISPO – Giugno 2013 – v. allegato 2 Audizione Federdistribuzione presso la X Commissione della Camera – 19 09.2013 12
La situazione prima e dopo “Salva Italia” Prima “Salva Italia” Dopo “Salva Italia” Aperture domenicali in comuni turistici, città d’arte, centri storici capoluoghi di provincia Liberalizzazione 30.000.000 cittadini coinvolti Liberalizzazione 60.000.000 cittadini coinvolti In Italia più di 3 milioni di dipendenti già lavorava la domenica (sanità, trasporti, ma anche ristorazione, turismo, spettacoli, ecc). In Veneto da settembre ospedali aperti per visite ed esami anche domenica e fino alle 24. La facoltà di apertura è utilizzata dalle imprese distributive con attenzione. I supermercati e ipermercati aperti la domenica sono circa un terzo del totale, alcuni dei quali hanno operato con orari ridotti8. Non ci si trova di fronte ad un fenomeno di aperture massicce e indiscriminate. Bisogna dunque dimenticarsi, una volta per tutte, l’allarme strumentalmente lanciato da più parti di aperture 7 giorni su 7 per tutti i punti vendita e 24 ore su 24. (8) Rilevazioni Nielsen in 6 Regioni del Centro-Nord nel periodo dal 6 febbraio al 4 marzo 2012 Audizione Federdistribuzione presso la X Commissione della Camera – 19 09.2013 13
UN NUOVO DATO E UN NUOVO MESSAGGIO Audizione Federdistribuzione presso la X Commissione della Camera – 19 09.2013 14
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La posizione Antitrust e la sentenza della Corte Costituzionale Le osservazioni sviluppate da Federdistribuzione sul tema della liberalizzazione degli orari di apertura degli esercizi commerciali si inseriscono in un quadro normativo e “di principio concorrenziale” definito dalla legge “Salva Italia” e confermato dalla Corte Costituzionale, che ha respinto il ricorso delle Regioni che rivendicavano per se stesse il potere legislativo sulla materia, stabilendone invece la piena competenza del legislatore nazionale avallato dall’Autorità per la Concorrenza e il Mercato (Antitrust), investita dalla legge “Salva Italia” di poteri di vigilanza ed avendo l’onere di rendere un parere obbligatorio sui disegni di legge governativi e sui regolamenti che introducono restrizioni all’accesso e all’esercizio di attività economiche e di vigilare sulla reintroduzione di restrizioni contrarie alle regole di concorrenza da parte della Pubblica Amministrazione. Audizione Federdistribuzione presso la X Commissione della Camera – 19 09.2013 16 16 SC 4 sett 2013
L’Antitrust – nella segnalazione inviata al Governo e Parlamento, Ottobre 2012 Evidenzia come liberalizzare significhi rimuovere tutti i vincoli di natura amministrativa posti alla libertà di iniziativa economica l’eliminazione dei vincoli e delle restrizioni Sollecita la semplificazione del peculiare federalismo italiano, che è confuso e irresponsabile . Si ritiene, quindi, necessario rafforzare i poteri sostitutivi dello Stato e delle Regioni per evitare l’inerzia degli Enti locali. In caso di mancato intervento delle Regioni sui Comuni sarà lo Stato a dovere assumere le determinazioni necessarie. L’Antitrust - nella segnalazione inviata al Governo e al Parlamento, Luglio 2013 Specifica che anche l'orario di apertura dei negozi costituisce una delle dimensioni rispetto alle quali può realizzarsi una concorrenza tra esercenti Segnala che le disposizioni delle Regioni contrarie alle liberalizzazione degli orari devono ritenersi contrarie ai principi posti a tutela della concorrenza Ritiene che la risposta più adeguata alle difficoltà economiche alle aperture domenicali per il piccolo dettaglio consista nell'eliminazione dei vincoli che impediscono il pieno realizzarsi della Iiberalizzazione Considera che, di fronte ad una mancata collaborazione delle Regioni, potrebbe essere valutata la facoltà, esplicitamente prevista dal legislatore, di attivare i poteri sostituitivi dello Stato Ricorda che l’adeguamento da parte degli enti locali alle norme nazionali costituisce elemento di valutazione della virtuosità degli stessi enti a decorrere dall'anno 2013. Ha definito la liberalizzazione degli orari come elemento di concorrenza e, in quanto tale, di competenza dello Stato e non ostacolabile con interventi limitativi da parte delle Regioni (Pagina 2, v. allegato 1) L’Antitrust – nella Relazione, maggio 2013 Audizione Federdistribuzione presso la X Commissione della Camera – 19 09.2013 17 17 SC 4 sett 2013
La Corte Costituzionale – con sentenza n. 299, 19 dicembre 2012 Ha ritenuto non fondati i motivi di illegittimità addotti dalle Regioni, sottolinenando come una regolazione delle attività economiche ingiustificatamente intrusiva generi inutili ostacoli alle dinamiche economiche, a detrimento degli interessi degli operatori economici, dei consumatori e degli stessi lavoratori, recando in definitiva danno alla stessa utilità sociale. L’articolo 31 introduce quindi, secondo la Corte Costituzionale, misure coerenti con l’obiettivo di promuovere la concorrenza Sottolinea come l’eliminazione dei limiti agli orari e ai giorni di apertura al pubblico degli esercizi commerciali favorisce, a beneficio dei consumatori, la creazione di un mercato più dinamico e più aperto all’ingresso di nuovi operatori e amplia la possibilità di scelta del consumatore Le stesse considerazioni sono svolte dalla Corte con riferimento al comma 2 dell’articolo 31 (libertà di apertura di nuovi esercizi commerciali) Ha, tra l’altro, superato la logica di ogni confronto internazionale, del tipo “in Germania e in Francia non esiste completa libertà di apertura dei negozi”. E’ stato riconosciuto che la normativa nazionale "persegue un obiettivo legittimo alla luce del diritto comunitario" in quanto "le discipline nazionali che limitano le aperture domenicali degli esercizi commerciali costituiscono l'espressione di determinate scelte rispondenti alle peculiarità socio culturali nazionali o regionali" e "spetta agli Stati membri effettuare queste scelte attenendosi alle prescrizioni del diritto comunitario". Audizione Federdistribuzione presso la X Commissione della Camera – 19 09.2013 18