AGRICOLTURA.

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Transcript della presentazione:

AGRICOLTURA

STORIA DELL’AGRICOLTURA

STORIA DELL’AGRICOLTURA Per storia dell'agricoltura si intende la progressiva capacità dell'uomo di acquisire competenze nella coltivazione delle piante ed allevamento degli animali. Il primo sviluppo è datato circa 11.500 anni fa, separatamente nella mezzaluna fertile e al Chogha Golan nel moderno Iran, dove orzo selvatico, grano e lenticchie sono stati coltivati e dove le forme domestiche di grano sono apparsi circa 9800 aC [2]. L'agricoltura sarebbe quindi evoluta circa 10.000 anni fa attraverso la domesticazione. L'economia dell'Antico Egitto era basata sull'agricoltura e fu tra le prime popolazioni a utilizzare l'aratro in legno, e anche la zappa; soprattutto nel bacino del medioriente e del mediterraneo, l'uomo, abbandonata la vita nomade per insediarsi stabilmente, cominciò ad addomesticare gli animali. L'allevamento garantiva una maggiore disponibilità di carne e latte, oltreché materie prime come lana e pelli e fino alla scoperta dei motori a scoppio, fu la più importante forza di lavoro come aiuto nell'aratura e nella fertilizzazione del terreno. Il rapporto tra la proprietà della terra e ruolo sociale divenne ben presto fondamentale. Nel mondo classico e latino, il sistema agrario si basava sulla divisione della terra in funzione all'esigenza della città e sull'ager publicus[3] oltreché nella rotazione biennale dove, in autunno, circa metà della terra veniva seminata con cereali e l'altra metà veniva lasciata a riposo (maggese). Il secondo anno s'invertivano le due porzioni.

IL TERRENO fertilità fisica: fertilità biologica: fertilità chimica: è quella determinata dalle caratteristiche fisiche del suolo, come la struttura e la tessitura fertilità biologica: è quella determinata dalla quantità di micoorganismi (microflora e microfauna) presenti nel terreno fertilità chimica: è quella data dalla quantità dei singoli elementi nutritivi presenti nella soluzione circolante del terreno

LA COMPOSIZIONE DEL TERRENO MACROELEMENTI o elementi principali della fertilità sono quelli che servono in grandi quantitativi allo sviluppo dei vegetali  azoto (N) è indispensabile per la costruzione delle sostanze proteiche, degli aminoacidi e degli acidi nucleici (DNA ed RNA) fosforo (P) è presente nei fosfolipidi, negli acidi nucleici e negli zuccheri fosforati potassio (K) che serve come attivatore degli enzimi e regolatore dei processi osmotici all'interno delle cellule MESOELEMENTI o elementi secondari della fertilità sono quelli che servono in discreti quantitativi allo sviluppo dei vegetali  calcio (Ca) presente nella parete cellulare magnesio (Mg) elemento catalizzatore e costituente importantissimo della clorofilla zolfo (S) presente in molti aminoacidi

LA COMPOSIZIONE DEL TERRENO MICROELEMENTI o elementi oligo-dinamici fertilitа sono quelli indispensabili in minime quantitа perchи non servono alla costruzione dell'organismo ma agiscono in qualità di catalizzatori e di componenti degli enzimi. ferro (Fe) impiegato nel processo di fotosintesi rame (Cu) presente nella molecola della clorofilla ed attivatore di alcuni enzimi zinco (Zn) presente in alcuni enzimi e nelle sostanze ormonali come le auxine boro (B) fondamentale nel processo riproduttivo manganese (Mn) presente nella clorofilla ed attivatore di alcuni enzimi molibdeno (Mo) presente nel processo di azotofissazione, essenziale per le piante azotofissatrici come le leguminose cobalto (Co) presente nel processo di azotofissazione cloro (Cl) presente nel processo di crescita delle radici silicio (Si) serve a rafforzare la parete cellulare e ad aumentare la resistenza della pianta a condizioni di carenza idrica nichel (Ni) serve nella sintesi proteica

LA PRODUZIONE AGRICOLA FRUTTETO

LA PRODUZIONE AGRICOLA VIGNETO

LA PRODUZIONE AGRICOLA AGRUMI

LA PRODUZIONE AGRICOLA CEREALI AVENA ORZO GRANO RISO

TIPI DI PIANTE ORTAGGI

LA PRODUZIONE AGRICOLA CIBO PER ANIMALI Seminiamo colture diverse in terreni diversi, alternando specie leguminose (p.e.: soia) e graminacee (p.e.: orzo, mais), colture perenni (il prato) ed annuali (p.e.: soia, mais e orzo). FIENO

TIPI DI PIANTE TUBERI-BULBI-RIZOMA

TIPI DI PIANTE TUBERI

TIPI DI PIANTE BULBI

TIPI DI PIANTE RIZOMA Durante lo sviluppo della pianta i rizomi crescono espandendosi sempre di più in direzione orizzontale, da essi si formano così nuovi nuclei di piante. Alcune piante rizomatose sono: Canna comune, Iris, Zenzero, Curcuma, Asparago. CURCUMA ASPARAGO

RIPRODUZIONE DELLE PIANTE SEMINA SEMENZAIO

RIPRODUZIONE DELLE PIANTE RIPRODUZIONE CON PIANTE DA SEMENZAIO

RIPRODUZIONE DELLE PIANTE RIPRODUZIONE CON TALEA E PROPAGGINE

RIPRODUZIONE DELLE PIANTE RIPRODUZIONE CON MARGOTTA

RIPRODUZIONE DELLE PIANTE L’INNESTO L'innesto è una pratica agronomica per la moltiplicazione agamica delle piante realizzata con la fusione anatomo-fisiologica di due individui differenti (bionti), detti rispettivamente portinnesto o soggetto e nesto o oggetto, di cui il primo costituisce la parte basale della pianta e il secondo la parte aerea.

RIPRODUZIONE DELLE PIANTE LA POTATURA La potatura si propone di modificare la pianta per raggiungere una serie di obiettivi: dare alla pianta una forma idonea all'utilizzazione ottimale della luce (ma anche per facilitare le operazioni colturali); accelerazione dello sviluppo dei giovani alberi per raggiungere al più presto lo scheletro definitivo e l'entrata in produzione; avere una migliore e più rapida produzione di frutti: raggiungimento di un equilibrio chioma/radici e fase vegetativa/fase riproduttiva, per una produzione alta, costante, di qualità; far sì che le piante si adattino alla fertilità agronomica; estendere il ciclo produttivo nelle piante senescenti

RIPRODUZIONE DELLE PIANTE RIPRODUZIONE – IDROCOLTURA - IDROPONICA

SISTEMAZIONE DEL TERRENO Riorganizzazione agricola efficace dal punto di vista ecologico e del contenimento dei fenomeni erosivi. Girapoggio

SISTEMAZIONE DEL TERRENO Riorganizzazione agricola efficace dal punto di vista della coltivazione delle aree scoscese.

SISTEMAZIONE DEL TERRENO Riorganizzazione agricola efficace dal punto di vista della coltivazione delle aree in pianura.

PREPARAZIONE DEL TERRENO Le lavorazioni del terreno, in agronomia, sono interventi praticati dall'uomo con l'ausilio di utensili o macchine allo scopo di creare un ambiente fisico ospitale per le piante agrarie. Fra gli scopi principali che hanno in genere le lavorazioni i principali sono i seguenti: Aumento della sofficità. Una maggiore sofficità riduce la tenacità e la compattezza del terreno, creando le condizioni ideali per favorire l'espansione delle radici e l'esecuzione di altre operazioni colturali. Aumento della permeabilità. Una maggiore permeabilità del terreno favorisce l'infiltrazione dell'acqua, evitando che ristagni o defluisca in superficie. Favorisce altresì un facile sgrondo dell'acqua in eccesso, migliorando il rapporto fra acqua e aria nel terreno. L'aumento della permeabilità permette inoltre la costituzione di riserve idriche di maggiore entità. Preparazione del letto di semina. Lo sminuzzamento delle zolle crea un ambiente adatto ad ospitare il seme in modo che le particelle terrose vi aderiscano meglio favorendone l'imbibizione e la conseguente germinazione. Gli scopi secondari o specifici che possono avere alcune lavorazioni sono molteplici. A titolo d'esempio si segnalano i seguenti: Contenimento della vegetazione infestante. Contenimento delle perdite d'acqua per evaporazione. Livellamento della superficie del terreno. Interramento di fertilizzanti o altre sostanze.

PREPARAZIONE DEL TERRENO Aratura. Fresatura. Estirpatura. Sarchiatura Rincalzatura.

CONCIMAZIONE DEL TERRENO La concimazione è una tecnica agricola che contempla l'apporto di fertilizzanti allo scopo di aumentare la dotazione del terreno in uno o più elementi nutritivi al fine della nutrizione minerale delle piante agrarie 1 Scopo 2 Classificazione 2.1 Concimazione ordinaria 2.2 Concimazione di fondo 2.3 Concimazione minerale e organica 2.4 Fertirrigazione 2.5 Concimazione fogliare

CONCIMAZIONE DEL TERRENO La rotazione colturale è una tecnica agricola antica, in uso già durante il medioevo. Per mantenere la fertilità del terreno che coltivate e prevenire il diffondersi delle malattie delle piante è fondamentale effettuare una rotazione delle coltivazioni, evitando di tenere sempre una verdura nella stessa particella di terra. L’avvicendamento degli ortaggi è ancora più importante in un orto biologico dove non vengono usati pesticidi e concimazioni chimiche. Se fate l’orto da qualche anno sicuramente sapete già che si devono scambiare i posti di anno in anno, proviamo a dare qualche criterio su come farlo al meglio. Ecco i vantaggi che si ottengono: Terreno più fertile. Ogni pianta ha un suo specifico bisogno di sostanze nutritive che ricava dal terreno, altre sostanze viceversa vengono rilasciate dalla pianta durante il suo ciclo vitale. Una buona rotazione permette di tenere un equilibrio degli elementi del terreno, migliorando il raccolto per qualità e qualità, e risparmiando in concimazioni. Meno parassiti. Coltivare un ortaggio significa anche richiamare i suoi “predatori”, che trovato un ambiente favorevole proliferano e si riproducono. Per questo spostare la coltivazione evita una diffusione massiccia di insetti ostili e permette di evitare l’uso di pesticidi. Meno malattie. Le malattie delle piante orticole sono soprattutto provocate da funghi (spore) o virus, che permangono nel terreno. Se coltiviamo lo stesso tipo di pianta di anno in anno sarà più probabile il diffondersi di malattie funginee e virosi che possono danneggiare seriamente la coltivazione.

CONCIMAZIONE DEL TERRENO

Irrigazione A goccia, minimo consumo di acqua e di manodopera. Uso solo nelle coltivazioni di frutteti o di piante a lunga durata. A scorrimento. Preparazione del terreno che non deve essere troppo in pendenza, abbondante disponibilità di acqua. A pioggia. Utilizzo solo per alcune colture che non soffrono se le foglie sono bagnate, per la formazione di eventuali parassiti sulla pianta. A sommersione. Necessità di una grande quantità di acqua e un suolo pianeggiante abbastanza argilloso. Usata nelle coltivazioni che hanno bisogno di molta acqua (riso)

PRATICA AGRICOLA “TRADIZIONALE” Uso di mezzi meccanizzati Uso di fertilizzanti chimici e letame Uso di pesticidi e di erbicidi Lavorazione intensiva del terreno Forte uso di irrigazione Uso degli O.M.G. Organismi Geneticamente modificati

PRATICA AGRICOLTURA “BIOLOGICA” Uso di mezzi meccanizzati Uso di fertilizzanti naturali come il letame e della rotazione colturale Lotta contro i parassiti e le erbacce con metodi naturali, predatori e speciali lavorazioni Lavorazione superficiale del terreno Normale uso di irrigazione No agli O.M.G. Organismi Geneticamente modificati

PRATICA AGRICOLTURA “SINERGICA” Lavorazioni prettamente manuali Lieve uso dei fertilizzanti naturali Assenza di pesticidi, sinergia delle piante per la lotta ai parassiti Assenza di erbicidi, uso della pacciamatura Minimo uso di irrigazione No agli O.M.G. Organismi Geneticamente modificati Minima lavorazione del terreno, solo nella parte iniziale della coltivazione Produzione di molte specie vegetali

MAPPA LOGICA