I GIOVANI E LO SPORT: IL FENOMENO DELL’ABBANDONO A PARMA

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Transcript della presentazione:

I GIOVANI E LO SPORT: IL FENOMENO DELL’ABBANDONO A PARMA Ricerca sviluppata da “Master Sport” – Master Internazionale in Strategia e Pianificazione delle Organizzazioni, degli Eventi e degli Impianti Sportivi Università degli studi di Parma e San Marino

Premessa La ricerca svolta in collaborazione con il Comune di Parma ha lo scopo di individuare la percentuale di abbandono della pratica sportiva da parte di studenti delle scuole medie inferiori e le componenti che la determinano. L’iniziativa nasce all’interno del programma “Parma Città Europea dello Sport” (sviluppato nel corso del 2011) e ha visto la partecipazione di numerosi istituti scolastici del territorio e più di 4000 studenti intervistati. Il Master Sport – Master Internazionale in Strategia e Pianificazione delle Organizzazioni, degli Eventi e degli Impianti Sportivi attraverso la collaborazione degli studenti della XVI edizione e di alcuni docenti ha elaborato, sfruttando il know how specifico, l’esito dei questionari ottenendo una fotografia della pratica sportiva a Parma nella fascia d’età 10-13. Il campione sul quale sono stati elaborati i dati è stato analizzato sotto diversi punti di vista (provenienza, residenza, età, sesso, …) lavorando con particolare attenzione sulla parte (circa il 25%) che ha spontaneamente dichiarato di aver abbandonato lo sport dopo un periodo di pratica continuativa.

23 domande specifiche rivolte agli intervistati Il Questionario 5000 Questionari inviati a scuole medie inferiori del territorio. La risposta era facoltativa e il questionario anonimo. 4091 moduli compilati correttamente e riconsegnati (oltre 80% di adesione all’iniziativa) 23 domande specifiche rivolte agli intervistati 3 percorsi specifici di risposta per studenti praticanti, per coloro che hanno abbandonato e per chi non ha mai fatto sport. Il documento proposto offriva la possibilità all’intervistato non solo di dare risposte di natura quantitativa ma di personalizzare il percorso attraverso specifiche riguardanti il rapporto con lo sport, le discipline svolte, le problematiche incontrate ed eventuali motivazioni di abbandono e possibile ripresa dell’attività sportiva. I questionari sono stati proposti in ambiente scolastico lasciando piena libertà di risposta allo studente.

Il campione intervistato Sui 4091 studenti che hanno compilato il questionario si è avuta sostanziale parità di presenza maschile (51%) e femminile (49%). La vincolante, essendo il test proposto in ambito scolastico, era la frequentazione delle scuole medie inferiori. Questo elemento ha generato un campione compreso nella fascia d’età tra gli 11 e i 16 anni con forte concentrazione dei dati riferiti alle classi 1997-1998-1999. Anno di nascita

Il campione intervistato Oltre il 75% (3 su 4) degli intervistati ha dichiarato che la sua residenza attuale è a Parma città. La parte restante del campione si divide tra persone che abitano in periferia e in comuni adiacenti la città. Oltre i 2 / 3 del campione analizzato è nato a Parma. 87% si dichiara cittadino italiano. Il 13% degli intervistati che ha risposto all’intervista è cittadino straniero.

78% riconosce lo sport come un piacere puro frutto della passione La percezione dello sport 78% riconosce lo sport come un piacere puro frutto della passione

La percezione dello sport il piacere della pratica e il divertimento come motivo del primo contatto con lo sport (74%)

Quasi 1 / 4 degli intervistati dichiara di non fare sport ! Quanti ragazzi non praticano sport? Quasi 1 / 4 degli intervistati dichiara di non fare sport !

1 studente su 5 ha abbandonato lo sport dopo averlo praticato Quanti ragazzi abbandonano dopo aver provato? 1 studente su 5 ha abbandonato lo sport dopo averlo praticato A Parma tra gli intervistati che oggi non praticano oltre l’80% ha deciso di abbandonare l’attività sportiva

1 bambino su 4 dichiara che in famiglia nessuno pratica sport. L’importanza delle famiglie 1 bambino su 4 dichiara che in famiglia nessuno pratica sport. Il dato esplode diventando maggiore del 40% (2 su 5) quando si analizza isolatamente la risposta di chi ha abbandonato la pratica sportiva.

Le femmine rinunciano allo sport più dei maschi … Oltre 5 punti percentuali dividono maschi e femmine nell’analisi dell’abbandono dell’attività sportiva a favore dei primi. 1 ragazza intervistata su 5, oggi, non pratica sport con regolarità. Il 23% delle studentesse ha abbandonato una disciplina praticata in precedenza. Tra i maschi il dato dell’abbandono è limitato al 17%

Analisi età dell’abbandono Il 65% degli intervistati che ha dichiarato di aver abbandonato lo sport praticato lo ha fatto tra i 10 e i 12 anni. L’ingresso alle scuole medie inferiori, il cambiamento dei compagni di classe, le nuove amicizie e i nuovi impegni di studio sono tutti elementi che concorrono nella fascia a più alta percentuale di abbandono. Esiste corrispondenza tra l’età dell’abbandono emersa nell’analisi e l’inizio delle “selezioni” del talento e delle “esclusioni” negli sport di squadra.

Che sport si abbandona?

Perché si abbandona lo sport? Risposta % non mi piace, non mi diverto 19,4 problemi con la società sportiva 14,9 ho avuto problemi fisici o di salute 12,5 Altro 12,4 non ho tempo 8,6 i miei genitori volevano che studiassi di più 7,3 non avevo risultati 6,7 i miei genitori non vogliono 3,3 non c'è nessuno che mi accompagna 3,1 costava troppo 2,6 non sono capace 2,4 mi hanno escluso 1,9 c'è troppo agonismo 1,4 è troppo faticoso l'allenatore non mi considerava 0,8 i miei compagni mi prendevano in giro 0,5 ci sono delle regole che non condivido fanno delle preferenze Fattori Organizzativi Fattori Culturali Fattori Sportivi Fattori Esterni o di Salute

Perché si abbandona lo sport? Elaborazione dati Master Sport

Perché si abbandona lo sport?

Tornerei allo sport solo per … il 96,9 % di chi ha abbandonato si dice disponibile a riprendere l’attività sportiva Elaborazione dati Master Sport Le percentuali si riferiscono ai soli intervistati che hanno dichiarato l’abbandono della pratica sportiva.

Conclusioni Il confronto degli studenti delle scuole medie inferiori attraverso il questionario ha messo in luce alcune delle criticità che da anni lo sport sta cercando di affrontare. La disaffezione e la rinuncia alla pratica sportiva dipendono come abbiamo visto da diversi fattori; tra questi quello sul quale si può intervenire in modo più efficace è il rapporto con le organizzazioni sportive. Le organizzazioni sportive, emerge dal sondaggio, se vorranno conquistare e mantenere praticanti in età scolare dovranno modificare la loro attuale visione ridefinendo le proprie priorità. In molti casi l’intervistato segnala “problemi con la società sportiva” o “non mi diverto / non mi piace” come motivazione dell’abbandono di una disciplina sportiva. Per un ragazzo di 10 – 12 anni i “problemi con la società sportiva” sono solitamente legati alla impossibilità di “giocare” che in molti casi viene soffocata dalla necessità della squadra di “vincere”. Questo meccanismo, funzionale alla società per raggiungere riconoscimenti sportivi, è fortemente deleterio nel rapporto con i giovanissimi che dopo breve si sentono esclusi ed emarginati. La società sportiva moderna che intende “fare sport” e rendere questo servizio per tutti deve assolutamente allontanare il concetto di esclusione per abbracciare un meccanismo di inclusione di tutti i potenziali interessati. Solo attraverso il coinvolgimento continuo di tutti i suoi tesserati la società sportiva può competere con altre forme di intrattenimento per giovani e giovanissimi garantendosi in questo modo che il praticante occasionale diventi praticante assiduo e futuro sportivo. Allo stesso modo il fattore culturale è determinante. Le famiglie e la scuola devono comprendere che lo sport è un elemento fondamentale per la crescita dell’individuo e non un antagonista verso il quale rapportarsi con freddezza. Dai dati ricavati si evince che oggi troppo spesso lo sport è utilizzato come primo elemento di “punizione” per risultati scolastici ritenuti non all’altezza. Lo sport non può e non deve essere privato ai giovanissimi in quanto è in grado di trasmettere valori fondamentali che difficilmente in altri contesti sono così diretti: il gioco di squadra, il sacrificio, l’allenamento costante, il desiderio di migliorarsi, il confronto … Grazie a questi valori lo sport non solo è funzionale alla crescita personale del soggetto, che arricchisce e forma la sua personalità, ma ha un beneficio diretto anche sulle attività di studio dove valori come il sacrificio e il desiderio di migliorarsi sono fondamentali.