I segni distintivi dell’imprenditore

Slides:



Advertisements
Presentazioni simili
I segni distintivi Lorenzo Benatti Parma, 23 settembre 2011.
Advertisements

L'AZIENDA I tratti distintivi.
Principio della unitarietà dei sengi distintivi
Segni distintivi Beni immateriali
Alimentazione *.
I segni distintivi dell’impresa
L’IMPREDITORE E L’IMPRESA
Marchio Collettivo fonti giuridiche legittimità condizioni di ammissibilità fasi del percorso di registrazione WORKSHOP Il Marchio. Strumenti e strategie.
IL MARCHIO QUALSIASI SEGNO CHE PUO' ESSERE RAPPRESENTATO GRAFICAMENTE O CON PAROLE, CHE IDENTIFICA UN PRODOTTO E LO DISTINGUE DAGLI ALTRI E' DISCIPLINATO.
Azienda E’ un organizzazione di persone e beni economici che mira al soddisfacimento dei bisogni umanibisogni umani.
Ciclo di seminari. Memorial Marcello Tita Prof. Mario Campobasso 1 INIZIO E FINE DELL’IMPRESA CICLO DI SEMINARI DI DIRITTO COMMERCIALE Memorial Marcello.
…allo scopo di soddisfare i bisogni delle persone che li compongono Sin dall’antichità, l’uomo per soddisfare i suoi bisogni si è associato con altre persone.
La protezione dell’innovazione nel settore agroalimentare
Dop e Igp in Emilia-Romagna
Basi di dati - Fondamenti
I collaboratori dell’imprenditore
<Acronimo Progetto>
Incontro Prevendemmiale 2015
= 2x – 3 x Definizione e caratteristiche
Funzione del marchio Fonti: accordi TRIPs, direttiva UE, regolamento sul marchio UE (207/2009); d.lgs. 30/2005 Il problema della funzione distintiva Funzione.
LEMMETTI FEDERICO Università di Modena e Reggio Emilia
CONTRATTO PRELIMINARE art c.c.
Prodotti alimentari: etichettatura e conservazione
Registrazione del marchio
Contratti di utilizzazione dell’aeromobile
MODI DI ACQUISTO DELLA PROPRIETÀ
Processo Competenza delle sezioni specializzate in materia di impresa
Atti confusori Art n. 1 e c.p.i. Confusione sull’origine
Nullità del marchio (art. 25 c.p.i.)
Concorrenza sleale Fondamento della libertà di concorrenza Fonti
Trasferimento del marchio
Idoneità alla registrazione
Diritti della Personalità
Ministero dello Sviluppo Economico
Impedimenti relativi Novità del marchio (art. 12 c.p.i.)
Estensione della protezione
Marchio non registrato
Segni distintivi Beni immateriali
Segni distintivi Funzione di identificazione rispetto alle imprese concorrenti In diversi momenti di scelte imprenditoriali Ditta, insegna e marchio Ma.
Categorie di imprenditori
Pubblicità ingannevole d.lds 145/2007
Marchio collettivo (art. 11 c.p.i.)
L’imprenditore.
<Acronimo Progetto>
IMPRENDITORE: imprenditore Colui che organizza la produzione Colui che è titolare dell’impresa Dal punto di vista economico Dal punto di vista giuridico.
Tracciabilità e rintracciabilità: occhio al D.d.R.
SODDISFARE LE OPPORTUNITÀ DI MARKETING
LE OBBLIGAZIONI.
Il cibo che piace Star bene a tavola 23 giugno 2016.
Il nuovo Regolamento Generale UE 2016/679
Il sistema azienda Istituti e aziende Il concetto di azienda Elementi costitutivi dell’azienda L’azienda di produzione L’azienda come sistema L’azienda.
Il sistema azienda Istituti e aziende Il concetto di azienda
I BENI 1 1.
Biella 16 Giugno 2004 Relatore: Ing. Giorgio Lotti
Il nuovo Regolamento UE sul marchio dell’Unione Europea, alcune novità anche per la tutela dei nostri vini. Confagricoltura Asti – 23 luglio 2018.
Basi di dati - Fondamenti
Corso di Diritto Tributario - Prof. Stefano Mazzocchi.
Frodi alimentari.
Imprenditore agricolo
Lezione N° 1 L’AZIENDA: Nozioni Introduttive
CONTRAFFAZIONE : NORME E SANZIONI
IMPRENDITORE.
1La nascita dell’azienda
La costituzione dell’impresa
Barriere all’uscita Economia
Il processo produttivo

Immagine AZIENDALE Home.
Software : i diritti “patrimoniali ” d’autore
Principio della unitarietà dei segni distintivi
Transcript della presentazione:

I segni distintivi dell’imprenditore

Segni distintivi I segni distintivi utilizzati dall’imprenditore son la ditta, l’insegna e il marchio La loro funzione è quella di favorire la formazione ed il mantenimento della clientela (capaci di raccogliere clientela).

La ditta La ditta può essere trasferita solo insieme all’azienda. La ditta è il nome commerciale dell’imprenditore. Può essere di fantasia ma deve contenere almeno il cognome o la sigla dell’imprenditore che ha originariamente formato la ditta (ditta originaria). Se l’imprenditore usa la vecchia ditta, può non comparire il nome del nuovo imprenditore (ditta derivata). La ditta può essere trasferita solo insieme all’azienda.

Requisiti La ditta deve essere Vera: deve corrispondere al nome e cognome dell’imprenditore. Lecita: non deve essere contraria alla legge, l’ordine pubblico e al buon costume. Nuova: deve essere idonea a differenziare, in maniera inconfondibile, l’imprenditore che la usa da ogni altro imprenditore. L’imprenditore che adotta una ditta uguale a quella di un altro imprenditore che l’ha adottata precedentemente ha l’obbligo di integrarla o modificarla

L’insegna L’insegna contraddistingue i locali dell’impresa: negozio, stabilimento, officina. Può essere denominativa, figurativa, mista. Anche l’insegna si può trasferire solo insieme all’azienda.

Requisiti Per il diritto all’uso esclusivo l’insegna deve essere: Originale: tale da differenziarsi dal nome generico del bene o dell’attività. Lecita: non deve essere contraria alla legge, l’ordine pubblico e al buon costume. Nuova: deve essere idonea a differenziare, in maniera inconfondibile, l’imprenditore che la usa da ogni altro imprenditore. L’imprenditore che copia un’insegna di un altro può essere costretto a risarcire i danni a chi la abbia usata per primo

Il marchio Il marchio è il segno che distingue i prodotti. Facilita l’individuazione del prodotto e garantisce le caratteristiche del prodotto proveniente da una determinata impresa. La disciplina del marchio è sicuramente più complessa di quella relativa agli altri segni distintivi.

Tipi di marchio di Servizio: destinati a contraddistinguere l'attività di produttori di servizi, come le attività assicurative, di trasporto, televisive, pubblicità  es. Alpitour di Fabbrica: posto dal produttore es. Fiat di Commercio: posto dal commerciante all'ingrosso es. Conad

Marchi collettivi Collettivi: garantiscono determinate caratteristiche di qualità o di provenienza di prodotti che provengono da produttori diversi.

Tipi di marchio Denominativo: parole Figurativo: disegni, simboli Forma del prodotto o della confezione Colore Misto: combinazione di questi segni

Requisiti del marchio Nuovo: non deve essere uguale o simile a quelli usati da altri imprenditori Lecito: non deve contenere espressioni contrarie alla legge, ordine pubblico, buon costume Vero: non deve contenere indicazioni errate idonee ad ingannare Originalità: non deve essere generico ma idoneo a distinguersi da altri dello stesso genere

Diritto sul marchio Il diritto all’uso esclusivo del marchio si può ottenere: con la registrazione del marchio presso l’Ufficio italiano brevetti e marchi (MARCHIO REGISTRATO) con l’uso del marchio, in modo da fargli acquistare notorietà su tutto o su parte del territorio nazionale (MARCHIO NON REGISTRATO).

Marchio registrato Il diritto all’uso del marchio registrato si estende a tutto il territorio nazionale. Il titolare del marchio registrato può ottenere anche forme di tutela in altri Stati sulla base di Convenzioni internazionali alle quali abbia aderito anche l’Italia. Il diritto all’uso esclusivo dura 10 anni e può essere rinnovato.

Marchio non registrato Chi ha fatto uso di un marchio non registrato può continuare a usarlo, anche se altri lo registrano, nei limiti territoriali in cui lo utilizzava prima della registrazione. Il diritto esclusivo di un marchio non registrato quindi è esteso a tutto il territorio nazionale solo se il marchio era già noto su tutto il territorio nazionale. La notorietà deve essere provata dall’imprenditore che la vuol far valere.

Azione di contraffazione Se viene violato il diritto all’uso esclusivo di un marchio l’imprenditore può esercitare l’azione di contraffazione. L’azione di contraffazione per ottenere: l’inibitoria, cioè il divieto alla continuazione delle attività illecite; il sequestro dei prodotti che costituiscono violazione del diritto del marchio; La distruzione dei beni contraffatti Il risarcimento del danno la pubblicazione della sentenza di condanna.

Trasferimento del marchio Il marchio può essere trasferito, senza alcun obbligo di trasferimento dell’azienda. Si può Cedere definitivamente il marchio per la totalità o una parte dei prodotti per i quali è stato utilizzato; cedere la licenza di marchio: il titolare del marchio, pur conservandone la titolarità, ne attribuisce l’uso ad altri (es. nel franchising).

Limiti al trasferimento del marchio Per proteggere i consumatori il codice stabilisce che, dalla cessione o licenza del marchio non deve derivare inganno in quelle caratteristiche dei prodotti che sono ritenute essenziali per il pubblico. Ad es. per evitare l’inganno dei consumatori le imprese possono comunicare al pubblico il trasferimento oppure, nel caso della licenza, le imprese titolari si impegnano a controllare che sia garantito lo stesso livello qualitativo del prodotto.

Marchi di origine L’U.E ha creato alcune denominazioni particolari per riconoscere la qualità di un prodotto alimentare o di un vino derivante dall'origine geografica o dalle tradizionali tecniche di produzione.

Marchi di origine DOP:  Denominazione di Origine Protetta sui prodotti agroalimentari le cui caratteristiche di qualità dipendono dall'ambiente geografico in cui sono prodotti es. Olio di Brisighella IGP: Indicazione Geografica Protetta sui prodotti agroalimentari per i quali una delle fasi produttive avviene in un'area geografica determinata Es. aceto balsamico di Modena DOC Denominazione di Origine Controllata  per certificare la zona d'origine e della raccolta delle uve utilizzate per la produzione del vino DOCG Denominazione di Origine Controllata e Garantita se il vino DOC è ritenuto di un certo pregio.