Collegamento skype con il Centro Studi delle donne di Zagabria (HR)

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Collegamento skype con il Centro Studi delle donne di Zagabria (HR) MILANO #EXPO2015 - 26 27 28 SETTEMBRE 2015 CONFERENZA MONDIALE DELLE DONNE PECHINO VENT’ANNI DOPO 28 settembre 2015 ore 17-18.30 TAVOLA ROTONDA Percorsi di integrazione e politiche transfrontaliere Coordina : Gabriella Taddeo, consigliera di parità della Provincia di Trieste Contributi di : Melita Richter - sociologa dell’Università di Trieste, referente dei progetti europei della Casa internazionale delle Donne di Trieste ‘La provincia di Trieste, un laboratorio di intercultura’ Gabriella Taddeo - Il progetto COMCITA, competenze di cittadinanza attiva per donne immigrate, un progetto da istituzionalizzare Mariana Paliev - docente, vicepreside dell' Associazione dei Genitori Romeni in Italia e consigliera internazionale per educazione e cultura del OIDO – Associazione Internazionale dei Diritti delle persone Cristiana Berezovsky (Tanasie) - Mediatrice Culturale, Presidente Cultura Senza Frontiere-O Del Amentza ‘Sulla questione dei Rom’ Giusi Sammartino - giornalista, docente e consulente di mediazione culturale , ‘Il viaggio delle donne. Storie di donne venute da lontano contro ogni luogo comune’ Collegamento skype con il Centro Studi delle donne di Zagabria (HR)

28 settembre 2015 ore 17-18.30 TAVOLA ROTONDA MILANO #EXPO2015 - 26 27 28 SETTEMBRE 2015 CONFERENZA MONDIALE DELLE DONNE PECHINO VENT’ANNI DOPO 28 settembre 2015 ore 17-18.30 TAVOLA ROTONDA Percorsi di integrazione e politiche transfrontaliere Crocevia di culture e religioni fin dai tempi dell’impero asburgico, per la sua posizione geografica e geopolitica, Trieste presenta un profilo decisamente cosmopolita e, oggi più che mai, costituisce un vivace laboratorio di innovazione sociale e culturale, permeato da concrete pratiche di convivenza e di tolleranza tra genti di diversa provenienza e diverso credo religioso, sostenute, con convinzione e continuità, dalle istituzioni e dal mondo associativo, in particolare quello femminile. La presenza consolidata di comunità di cittadini croati, serbi, rumeni, greci, austriaci, tedeschi, sloveni che fanno parte integrante del tessuto sociale, economico e religioso del territorio è testimoniato dalla presenza di luoghi di culto di alto pregio architettonico e di centri culturali che sono di riferimento assoluto per le rispettive comunità e per la cittadinanza tutta. Numerose e variegate sono le progettualità di integrazione economica, sociale e culturale continuamente promosse, molte delle quali travalicano la frontiera orientale, consentendo lo sviluppo di reciproca conoscenza e fitta frequentazione, coinvolgendo i popoli su obiettivi di condivisione e collaborazione, a cui vengono affiancate pratiche di accoglienza ed inclusione a supporto delle nuove migrazioni da paesi più lontani. Progetti che, spesso, vedono le donne delle varie culture le vere protagoniste e generatrici di un approccio volto alla convivenza pacifica ed inclusiva, essendo naturalmente le donne le migliori facilitatrici dei processi d'integrazione attraverso l’educazione formale e non formale dei componenti della famiglia. A partire dall’esperienza del territorio giuliano, un approfondimento verrà dedicato ai servizi preziosi e ineludibili di mediazione interculturale, spesso svolti da donne e per questo scarsamente valorizzati e alle criticità derivate dall’uso di un linguaggio stereotipato che degenera in comportamenti irrispettosi e, spesso, offensivi , sintomi gravi di un pensiero xenofobo ispiratore di comportamenti discriminatori. Un breve focus verrà dedicato alla comunità dei Rom , con particolare attenzione ai diritti dei bambini e delle bambine Rom e al superamento dei pregiudizi che ne impediscono l’integrazione.