Corso “ LIM per apprendere “ anno scolastico

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Transcript della presentazione:

Corso “ LIM per apprendere “ anno scolastico 2012-2013 Docente formatore prof. Eleonora Toledo Lavoro di approfondimento di ambito storico - geografico a cura dell’ insegnante Tedaldi Milena, in servizio presso l’ Istituto Comprensivo di Santa Sofia ( FC )

S v o l g e r e u n a r i c e rc a Qualche consiglio e un piccolo esempio su come potresti procedere. La tua maestra Milena Tedaldi

Attività 1: Verifica dei prerequisiti Prima o poi tutti gli studenti si trovano a dover svolgere una ricerca: indubbiamente uno dei progetti più difficili che possono essere assegnati come compito a casa. Il modo migliore per affrontare questa fatica è scomporre il lavoro in sottocompiti, ovvero in attività più semplici. Attività 1: Verifica dei prerequisiti Assicurati di avere compreso bene quello che l’insegnante richiede. Passa in rassegna tutte le informazioni che hai relative al compito

Attività 2: Individuazione dell’argomento La scelta dell’argomento è uno dei compiti più importanti. Il tuo argomento deve essere sufficientemente specifico da poter essere trattato in modo esauriente, ma non così particolare da rendere difficile il reperimento delle fonti per la ricerca. Fai qualche ricerca per avere un’idea generale dell’argomento. Fai una ricerca su Internet, sfoglia un’enciclopedia o leggi qualche articolo di giornale. Questa ricerca preliminare ti farà scoprire i temi più interessanti dell’argomento prescelto. Restringi il campo di interesse. Applica il principio usato per la scelta dell’argomento: scegli cioè un aspetto specifico dell’argomento che ti interessi e soddisfi le indicazioni fornite dall’insegnante. Leggi, leggi e ancora leggi. Inizia con fonti generali per impadronirti meglio dell’argomento, poi passa a fonti più specifiche. Durante la lettura, annota tutte le informazioni a sostegno della tua tesi. Sono gli elementi che utilizzerai più tardi per la tua argomentazione. Per ogni informazione cita il relativo riferimento, cioè annota esattamente dove hai trovato l’informazione, il titolo della fonte, l’autore e l’editore, la data e il luogo di pubblicazione, il tipo di fonte (testo, articolo di quotidiano, pagina Web) e, se opportuno, il numero di pagina. Questi dati sono necessari per compilare in seguito la bibliografia.

Schema della ricerca Uno schema ben organizzato renderà molto più facile la stesura scritta della tua ricerca, programma quindi di dedicarvi tempo e attenzione. Rileggi le tue annotazioni per identificare i temi principali emersi durante la ricerca. Questi costituiranno la struttura del tuo scritto, quindi valutali attentamente. Raggruppa le tue annotazioni in gruppi relativi ai vari temi principali. Organizza i temi in una sequenza logica. Questo elenco è la struttura del tuo schema.

Stesura del corpo della ricerca Scrivere il corpo della ricerca può essere un compito davvero difficile. Ma ricordati, hai già imparato un’incredibile quantità di cose sul tuo argomento. Usa gli strumenti che hai elaborato – tesi, scopo e schema – per fare il lavoro più impegnativo. 1. Servendoti dello schema come guida, elabora ogni tema principale in paragrafi o sezioni, utilizzando i sottotemi e i fatti annotati per arricchirlo. 2. Collega i paragrafi in modo da ottenere un testo unitario e coerente. Assicurati di usare connettivi efficaci ed espliciti per collegare tra loro i paragrafi. Il tuo scopo è aiutare il lettore a capire la sequenza delle informazioni. Suggerimento: assicurati di citare tutte le informazioni prese da un altro autore. 3. Rileggi il tuo scritto da cima a fondo con occhio critico. Ogni paragrafo illustra chiaramente il proprio relativo tema o sottotema? Se così non è, cogli questa occasione per metterlo a punto. L’organizzazione complessiva dello scritto funziona? Non esitare a mutare l’ordine dei paragrafi se ciò serve a rafforzare l’argomentazione. 4. Datti un’amichevole pacca sulla spalla e prenditi una pausa… la parte più difficile è fatta. Se il tempo te lo consente, evita addirittura di pensare al tuo scritto per uno o due giorni. Questo ti aiuterà ad affrontare la prossima attività con uno sguardo più distaccato.

Riferimenti bibliografici Una bibliografia è un elenco delle fonti utilizzate nella ricerca. È composta in genere da una o più pagine a parte, poste alla fine del lavoro, intitolate “Bibliografia”, “Riferimenti”, o “Opere citate”. 1. Raccogli tutte le informazioni sulle fonti che hai annotato. 2. Riunisci le fonti in un unico elenco, ordinato alfabeticamente secondo il cognome dell’autore. Le fonti che non hanno un autore (ad esempio i saggi enciclopedici) vanno ordinate alfabeticamente secondo il titolo.

Forma di riferimento bibliografico Libro: Cognome dell’autore, Nome dell’autore, Titolo del libro, Editore, Luogo di pubblicazione, Anno di pubblicazione, numeri di pagina. Saggio enciclopedico: “Titolo del saggio”, Nome dell’enciclopedia, Anno o Data di edizione. Articolo di quotidiano, rivista o periodico: Cognome dell’autore, Nome dell’autore, Titolo dell’articolo, in “Titolo del periodico”, Numero del periodico, Data di pubblicazione, numeri di pagina. Internet: Cognome dell’autore, Nome dell’autore, Titolo dell’Articolo o della Pagina, Nome del sito, Istituzione o organizzazione associata al sito, URL.

Redazione finale Ora, aggiungi il tocco finale al tuo scritto. Non cedere alla tentazione di tralasciare quest’ultima operazione: niente sminuisce maggiormente un lavoro ben fatto che gli errori ortografici o grammaticali. 1. Fai un controllo ortografico e grammaticale; correggi qualsiasi problema trovi. 2. Stampa il lavoro e rileggilo dall’inizio alla fine, come farà il tuo insegnante. Correggi tutti gli errori tipografi o di altro tipo che trovi. 3. Stampa una copia corretta e chiedi a uno dei tuoi genitori o a qualcuno di cui ti fidi di leggere il tuo scritto con occhio critico e di darti la sua opinione. Introduci tutti i mutamenti che reputi necessari. 4. Rileggi il lavoro un’ultima volta per controllare di non aver introdotto nuovi errori. 5. Consegna. Congratulazioni!

SCHEMA DELLA RICERCA

La guerra di Troia Attorno al 2000 a.C. la Grecia venne invasa da alcuni popoli di origine indoeuropea, come gli Achei, gli Ioni e gli Eoli.Tra questi, per capacità e organizzazione, si distinguevano gli Achei. Provenienti dalle pianure della Russia meridionale, gli Achei facevano uso del cavallo, ancora sconosciuto in Europa, ed erano dei forti guerrieri. Un popolo come quello degli Achei non poteva restare a lungo imprigionato in una terra priva di grandi pascoli, con il suolo montuoso e povera di grano. Non rimaneva loro che tentare l’avventura per mare. E così fecero. Tra il 1600 e il 1200 a.C. gli Achei divennero marinai: si diedero al commercio e alle conquiste. Stabilirono contatti con i Fenici. Poi giunsero sulle coste dell’Asia Minore, a Samo, Mileto, Rodi e si spinsero fino in Sardegna.

Gli Achei devono affrontare un grave problema Troia, una città che sorgeva presso la costa asiatica dello stretto dei Dardanelli, danneggiava costantemente gli interessi economici degli Achei. Com’era possibile avere rapporti commerciali col Mar Nero, se le navi, con tutto il loro carico, cadevano il più delle volte nelle mani della città nemica? Gli Achei unirono le loro forze e, probabilmente attorno al XIII o al XII secolo a.C. , attaccarono Troia. La guerra si concluse con la distruzione della città nemica. La storia della guerra contro Troia fu raccontata dagli aedi,i poeti girovaghi che narravano le gesta eroiche dei re Achei. Questi racconti costituirono la base dell’Iliade e dell’ Odissea, poemi attribuiti ad Omero.

L’epopea troiana L’ILIADE racconta la guerra dei greci,guidati dal re di Micene, Agamennone, contro la città di ILIO o TROIA, sulle coste dell’Asia Minore (l’attuale Turchia). Secondo la leggenda, la guerra fu provocata dal troiano Paride. Questi rapì la bellissima Elena, moglie di Menelao, re di Sparta e fratello di Agamennone, re di Micene.

L’ASSEDIO In risposta, i Greci strinsero un’alleanza e dichiararono guerra aTroia, così da obbligare i Troiani a riconsegnare Elena al suo sposo. L’assedio di Troia durò dieci anni. Durante il decimo anno si affrontarono in duello il greco Achille e il troiano Ettore: i due guerrieri più valorosi. Vinse Achille, che uccise Ettore.

L’INGANNO Su suggerimento di Ulisse, i Greci costruirono un enorme cavallo di legno nel cui ventre nascosero alcuni guerrieri . Poi lo abbandonarono su una spiaggia vicina a Troia e, simulando la partenza, si allontanarono con le loro navi.

La tragica notte Nottetempo i guerrieri greci nascosti nel cavallo si calarono a terra. Spalancarono le porte della città e vi fecero entrare l’esercito greco, che di nascosto era tornato. Quella stessa notte Troia fu data alle fiamme.

La scoperta archeologica Fu merito dell’archeologo tedesco Heinrich Schliemann l’aver dimostrato che gli eventi narrati da Omero non erano solo frutto dell’immaginazione di un poeta: dopo studi approfonditi giunse alla conclusione che la Troia omerica doveva essere ubicata nei pressi di Hisarlik.

Nove strati di costruzione

Andiamo a TROIA

Indicazioni di ViaMichelin Partenza: S.Sofia, via Arcangeli Arrivo: Truva Riassunto dell'itinerario 47018 Santa Sofia – Truva Costo 286.11 € con un’auto a benzina Pedaggio 39.18 € | Bollino autostradale 20.00 € Costo totale: 345,29 € Tempo 24h19 Distanza: 1999 Km

BIBLIOGRAFIA Buon lavoro! “Il Multilibro di storia” di Giovanni Gentile-Luigi Ronga Editrice La Scuola (per la scuola media) pag.142,143 “Turchia” Editore Touring Club italiano pag.146 Encarta Premium DVD Sito ViaMichelin Buon lavoro!