Ragione e fede in Tommaso d’Aquino

Slides:



Advertisements
Presentazioni simili
Tommaso d’Aquino: ST, I Pars, q. II
Advertisements

Il problema degli universali
Molteplicità, finitezza e contingenza dellesistente Tre dati esperienziali problematici Allascolto della storia La struttura fondamentale dellesistente.
Tommaso d’Aquino Test.
Guglielmo d'Ockham Logica e metafisica
A.M. S. Boezio, De consolatione philosophiae, III, pr. 10 Non si può negare che questo bene esista e che sia, in un certo senso, la fonte di tutti i ben;i.
ANSELMO D’AOSTA 1033 nacque ad Aosta
Il piacere di fare filosofia
Etica L’etica nella storia.
Il Trecento e la crisi della Scolastica
Filosofia antica e medievale Periodo religioso Patristica Scolastica
La filosofia medievale cristiana
Le vie per giungere a Dio. Prove di Dio Si dicono prove dell'esistenza di Dio quelle argomentazioni che cercano di legittimare in maniera riflessa e razionale.
PRESENTA. LA RISPOSTA DELL'UOMO A DIO LA FEDE Dio invisibile ha voluto comunicare con gli uomini per ammetterli alla comunione con sé.
Il Sofista: la nuova concezione dell’essere e la dialettica Baraldi Giacomo, Sara Silingardi, Talassi Emma 3^Z.
ARISTOTELE IV SECOLO A.C.. Figlio del medico personale del re Filippo di Macedonia Fu allievo di Platone e maestro di Alessandro Magno Ad Atene fondò.
La Biologia Medievale L’“evo oscuro”. Il periodo denominato “evo oscuro”, che inizia nel 476 con la caduta dell’Impero Romano d’Occidente e finisce nel.
Giacometti Vincenzo. Mappa concettuale Duns Scoto VitaScienza La Teologia Come scienza Metafisica Esistenza Di Dio Onnipotenza Volere di dio.
SECONDO I RACCONTI DELLA CREAZIONE DAVVERO L’AMORE È DA CONSIDERARE L’ELEMENTO COSTITUTIVO DELL’UOMO? PER QUALE MOTIVO? L’amore di Dio è principio e fine,
Dio è oggetto di conoscenza o di fede? Tommaso, Ockham teologiateologia.
L A SCOLASTICA E IL RAPPORTO FEDE-RAGIONE LA SCOLASTICA E LA CULTURA MEDIEVALE ANSELMO D’AOSTA TOMMASO D’AQUINO.
 Gli esponenti del platonismo rinascimentale : Cusano, Ficino e Pico della Mirandola a.s Lavoro realizzato da Violetta Bucceri 4D.
Un mondo giusto senza autorità e comando
CRISTIANI DIVISI MA UNITI
Lavoro realizzato da Maria Pia Bonaccorso a.s 2016/2017 IV D
SPINOZA a.s. 2016/2017 Lavoro realizzato da Antonella Cottone IV D.
L’unicità Classe: 4^B automazione
DAL RINASCIMENTO ALL’ILLUMINISMO
RAGIONE E FEDE Il problema del rapporto tra ragione e fede si pone quando vi è l'affermazione del cristianesimo, per il quale la verità è fondata sulle.
Verso La Pasqua 2016 Cammino quaresimale 5.
11.00.
LA RIVELAZIONE - INDICE
COSMOLOGIA - INDICE METODO DEFINIZIONE METODO SCIENTIFICO
DALLA FILOSOFIA GRECA AL MEDIOEVO
GRAZIA DELEDDA.
L’ESSERE PARMENIDE ( a.C.) REALIZZATO DA ELEONORA MARCIANTE 3^B
Destra e Sinistra hegeliana
IL CRISTIANESIMO - NATURA
1. La rottura dell’equilibrio
REALIZZATO DA CRAPANZANO MARGHERITA 3^B A.S. 2016/2017
DIO - INDICE 2. DIO C’È? 3. DIO: SCHEMA A FRECCE
Vediamo di capire cos’è…
ATTO DI FEDE 2 - INDICE Fiducia negli Apostoli Reazioni
10.00.
I concetti chiave della sua filosofia
Il trattato De hebdomadibus [Quomodo substantiae in eo quod sint bonae sint cum non sint substantialia bona]
III DOMENICA DI PASQUA ANNO B
Dal kantismo all’idealismo
La cultura medievale 1 © Pearson Italia spa.
Estetica Filosofia dell’Arte 04 – Il Medioevo
“Il cuore ha le sue ragioni che la ragione non conosce”
Il valore conoscitivo del concetto di essere
Etica socratica.
PARMENIDE.
Manuela Terribile LUMSA – L 24 a.a
xXVII DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO ANNO B
IL MEDIOEVO Limiti cronologici:
Manuela Terribile LUMSA – L 24 a.a
Parola di Vita Giugno 2013.
Antonio Izzo - Docente di IRC
Il problema degli universali
xXIV DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO ANNO B
vita CON UNA MARCIA IN PIU'
III DOMENICA DI AVVENTO ANNO C
MARIA la mariologia di Rahner Karl.
PAROLA DI VITA Marzo 2019.
Conclusione.
FILOSOFIA SCOLASTICA.
dal latino modus, "misura"
LA FILOSOFIA CRISTIANA: PATRISTICA E SCOLASTICA
Transcript della presentazione:

Ragione e fede in Tommaso d’Aquino Prof. Marco Apolloni

Agostino, Abelardo, Bernardo Alto Medioevo: la filosofia viene considerata ancella della teologia (ancilla theologiae). Agostino d’Ippona (354-430): coincidenza tra fede e ragione, la ragione non ha una sua autonomia. XI secolo: disputa tra Pietro Abelardo (1079-1142) e Bernardo di Chiaravalle (1090-1153). Il primo difende la ragione e l’insopprimibile bisogno umano di comprendere. Il secondo esalta l’umiltà come via di salvezza e afferma la “santa ignoranza” come antidoto alla presunzione della ragione.

“Fides quaerens intellectum” Anselmo d’Aosta (1033-1109): posizione equilibrata, celebre e felice motto “fides quaerens intellectum”, la fede che tenta di comprendere, d’interrogare la ragione. Manca ancora uno spazio autonomo per la filosofia. Dalla posizione di Anselmo, si può evincere l’urgenza di una collaborazione tra fede e ragione, poiché da sola la fede non può rispondere a tutto. XIII secolo: posizione degli averroisti latini, vicini alle idee del filosofo arabo Averroè, noto commentatore di Aristotele. Essi tendono verso una teoria della doppia verità, la ragione da un lato e la fede dall’altro.

Tommaso d’Aquino (1225 o 1226 - 1274) Riconosce alla ragione la tanto sospirata autonomia, ma accordandola con la fede. La ragione può arrivare a fare accettare i preambula fidei. Per esempio: l’esistenza di Dio e l’immortalità dell’anima. In definitiva, secondo l’Aquinate, fede e ragione derivano entrambe da Dio. Motivo per cui: non può esserci scontro tra le due. Laddove c’è, si è al cospetto di una falsa filosofia.

Dopo Tommaso, la separazione XIV secolo: avviene la separazione tra fede e ragione. La si deve, in particolar modo, a pensatori quali Duns Scoto e Guglielmo di Ockham. C’è chi ha visto in questa cesura una restrizione e chi invece un’opportunità per la filosofia. Restrizione in quanto si riafferma il principio della “santa ignoranza” invocato – lo abbiamo visto – da Bernardo di Chiaravalle. Opportunità perché, lungi dal danneggiare, tale separazione permette alla filosofia di crearsi uno spazio di pensiero autonomo.

Torniamo a Tommaso. Un’introduzione Il capolavoro di Tommaso è la Summa teologica, scritta tra il 1265 e il 1273. Il pensiero dell’Aquinate arruola l’aristotelismo e lo mette al servizio del pensiero cristiano. Viene definito – da testimoni coevi – il “bue muto”, che però, per dirlo con le parole profetiche del suo maestro Alberto Magno, “un giorno muggirà così forte da farsi sentire nel mondo intero”.

La grazia non elimina la natura, ma la perfeziona. Tommaso d’Aquino Fede e ragione separate, non funzionano, o meglio, mancano di qualcosa. Insieme, invece, si completano.

Perché si completano? L’indicibilità dell’una può essere in qualche modo detta, seppure con l’utilizzo di analogie e similitudini. Aggancio con Platone, che nel VII libro della Repubblica, si avventura in un’analogia tra il Sole e il Bene. La ragione senza la fede sarebbe sprovvista del senso che le è connaturato e non potrebbe comprendere le famose ragioni del cuore di cui la ragione sarebbe all’oscuro, secondo il filosofo seicentesco Blaise Pascal. Lo stesso che poi parlerà del credere in Dio come dell’accettare una scommessa, con la quale: se si perde, non si perde niente; se si vince, si vince tutto.

Con e oltre Aristotele Peculiare in Tommaso è la distinzione tra essenza ed esistenza che lo pone, appunto, con e oltre Aristotele. Ovvero, pur inserendolo nella traiettoria di pensiero aristotelico, l’Aquinate si spinge laddove il pensiero del maestro non è arrivato, scindendo – appunto – le nozioni di essenza ed esistenza.

Essere per partecipazione L’Aquinate articola il concetto di essere per partecipazione. In questo senso, appunto, essere uomini significa partecipare, “prendere parte” all’Essere perfetto di Dio. L’essere delle creature è separabile dall’essenza in quanto creato e contingente. L’essere di Dio è identico con l’essenza, dunque necessario.

Riassumendo L’Essere perfetto di Dio e l’essere proprio delle creature vengono definiti “analoghi”, cioè a dire: simili, seppure di proporzioni diverse. Infatti: “Dio è l’essere per essenza, le creature hanno l’essere per partecipazione” (N. Abbagnano, N. Fornero, Percorsi di filosofia – Vol. 1B, Paravia, Torino- Milano 2012, p. 202). Con la tesi della diversità nella somiglianza Tommaso riesce sia nell’impresa di salvare l’assoluta trascendenza di Dio sia a estraniarsi da qualsivoglia forma di panteismo.