I RADICALI.

Slides:



Advertisements
Presentazioni simili
I numeri interi relativi
Advertisements

Le frazioni Vogliamo ampliare l’insieme numerico N con un insieme numerico nel quale sia sempre possibile eseguire la divisione . Per fare ciò dobbiamo.
1 I numeri relativi DEFINIZIONE. Si dicono numeri relativi tutti i numeri interi, razionali e irrazionali dotati di segno (positivo o negativo). ESEMPI.
Appunti di analisi matematica: Integrale Definito
Risolvere la seguente disequazione razionale intera di I grado
Appunti di analisi matematica: Integrale Definito
I numeri naturali ….. Definizione e caratteristiche
Cos’è la fattorizzazione
Equazioni di primo grado
LE POTENZE IN ALGEBRA BASE POSITIVA = RISULTATO POSITIVO
esponente del radicando
2ab2 2b4 4x − 2y a 3b2y3 3b2y3b Definizione e caratteristiche
(se a = 0 l’equazione bx + c = 0 è di primo grado)
1 Grandezze omogenee, commensurabili e incommensurabili
Elementi di Matematica
Elementi di Matematica
Introduzione alla Fisica
I.T.C. “ G . ARCOLEO ” GRAMMICHELE
(pane quotidiano dell’algebra, dannazione… degli studenti)
Potenze di numeri relativi
EQUAZIONI DI PRIMO GRADO AD UNA INCOGNITA
Liceo Scientifico "A.Volta" Reggio Calabria
APPUNTI DI MATEMATICA schema degli appunti
Classi seconde programmazione didattica
ALGEBRA algebrizzare problemi
EQUAZIONI DI SECONDO GRADO
I numeri interi relativi
Ti spiego il perché e anche che…
I primi insiemi che si incontrano in matematica sono quelli dei numeri;  daremo qui una breve descrizione dei principali insiemi numerici, delle loro operazioni.
I numeri irrazionali.
I POLINOMI E LE LORO OPERAZIONI
Estrazione di radice.
INDICE I VALORI MEDI LA MEDIA GEOMETRICA LA MEDIA ARITMETICA
I RADICALI.
Esempio di programmazione modulare
x 3 / = : Numero razionale Classe di equivalenza
NUMERI RELATIVI.
La frazione come operatore
Classi terze programmazione didattica Col terzo anni si abbandona l’ algebra, che rimane un prerequisito fondamentale, e si introduce, in modo più strutturato,
DEI NUMERI IRRAZIONALI
Calcolo letterale.
4 < 12 5 > −3 a < b a > b a ≤ b a ≥ b
Radicali e potenze ad esponente frazionario
Formule generali per il calcolo di superficie e volume di solidi a 2 basi Preparatevi all’esame di matematica e scienze, studiando queste pagine, rielaborate.
I RADICALI.
DISEQUAZIONI IRRAZIONALI
Frazioni e problemi.
I RADICALI Positivi Negativi SOLO Positivi C.E.: Radicando
Disequazioni irrazionali
I Radicali Prof.ssa A.Comis.
Esercizi di algebra a) = = 2 I radicali hanno lo stesso indice di radice. Riscriviamo i fattori sotto la stessa radice. Moltiplichiamo i radicandi, il.
L’insieme R e le radici Semplificazioni di espressioni con i radicali
Analisi matematica Introduzione ai limiti
I poliedri diagonale DEFINIZIONE. Un poliedro è la parte di spazio delimitata da poligoni posti su piani diversi in modo tale che ogni lato sia comune.
32 = 9 x2 = 9 x = 3 32 = 9 √9 = 3 L’estrazione di radice
Sistemi di equazioni lineari. Sistemi di primo grado di due equazioni a due incognite Risolvere un sistema significa trovare la coppia di valori x e y.
I.P.S.I.A.M. -- I.T.Nautico Trasporti e Logistica -- IPSIA “A. Banti” ISTITUTO DI ISTRUZIONE SECONDARIA SUPERIORE “A.VESPUCCI” Cod. Mecc. BAIS
Definizioni Rappresentazione Operazioni Espressioni Esercizi
Raccogliamo x al primo membro e 2 al secondo:
Le espressioni algebriche letterali
L’unità frazionaria ESEMPIO Rappresentazione
STUDIO DI UNA DISEQUAZIONE DI SECONDO GRADO
FUNZIONI MATEMATICHE DANIELA MAIOLINO.
Rapporti e proporzioni
Operazioni con le frazioni
Funzione potenza e funzione radice
Corso di Chimica Generale ed Inorganica ESERCITAZIONE N°1.
I numeri relativi DEFINIZIONE. Si dicono numeri relativi tutti i numeri interi, razionali e irrazionali dotati di segno (positivo o negativo). ESEMPI Numeri.
Le frazioni A partire da N vogliamo costruire un nuovo insieme numerico nel quale sia sempre possibile eseguire la divisione. Per fare ciò dobbiamo introdurre.
Classe II a.s. 2010/2011 Prof.ssa Rita Schettino
Transcript della presentazione:

I RADICALI

L’opinione comune etichetta la matematica come “difficile”; e frasi come “La matematica è difficile” o “Non sono portato per la matematica” vengono pronunciate spesso dagli alunni; ma non è così. Infatti qualsiasi persona può dedicarsi allo studio della matematica in quanto essa è frutto dell’intelletto umano. Per studiarla la nostra mente deve essere, però, abituata ad “una ginnastica mentale” in quanto occorre trovare relazioni tra oggetti astratti, che non si toccano e che non si vedono, ma che esistono perché scaturiscono da un ragionamento. Uno degli argomenti in cui gli alunni trovano più difficoltà è proprio lo studio dei RADICALI

PREMESSA La scoperta dei numeri irrazionali avvenne ad opera dei pitagorici, studiosi greci della famosa scuola pitagorica fondata da Pitagora. La scuola pitagorica poneva al centro del suo pensiero il numero, che non rappresentava solo l’espressione della quantità, ma costituiva “l’elemento dell’Universo”. Tutta la realtà fisica si fondava, infatti sui numeri naturali e sul loro rapporto, numeri che erano considerati i soli in grado di legare grandezze geometriche e misure. Per i pitagorici, quindi, ogni misura si doveva esprimere con un numero naturale o con un rapporto fra due numeri naturali, cioè un numero razionale. Questa teoria crollò quando gli stessi studiosi si accorsero che in un quadrato di lato 1 la misura della diagonale non poteva essere espressa con un numero razionale. L’applicazione del famoso teorema del loro maestro, il teorema di Pitagora, stabiliva che tale misura era uguale a e i pitagorici stessi furono costretti ad ammettere che non esiste nessun numero naturale il cui quadrato sia due. Essi svilupparono allora una teoria che potesse stabilire delle proporzioni fra queste grandezze che però si rifiutarono di definire numeri. Bisognerà aspettare quasi duemila anni perché queste entità entrino a far parte dell’uso comune e perché il fatidico numero il cui quadrato è 2 diventi il numero irrazionale . È molto recente, infatti l’introduzione del calcolo con i numeri irrazionali e si deve principalmente ai matematici Richard Dedekind e Georg Cantor, mentre Rudolff ha introdotto il simbolo odierno di .

Con l’introduzione quindi, dei numeri irrazionali si allarga la possibilità di fare delle misurazioni e dei calcoli, che prima si ritenevano non possibili, come calcolare le diagonali dei quadrati e dei rettangoli o trovare le altezze dei triangoli equilateri, ecc…

Libri Fotocopie Computer Internet Software didattici Lim Per sviluppare la nostra unità didattica ci serviremo delle seguenti Risorse Libri Fotocopie Computer Internet Software didattici Lim

I Prerequisiti richiesti sono Saper operare in N, Z, Q Conoscere le proprietà delle potenze Conoscenza delle regole fondamentali del calcolo algebrico Risolvere equazioni e disequazioni di primo grado Conoscere le formule per il calcolo di area e volume

Obiettivi da raggiungere Capire la necessità di utilizzare i radicali Eseguire operazioni con essi applicando le relative proprietà Utilizzare il calcolo con i radicali per la risoluzione di equazioni e disequazioni di grado qualunque e problemi. Estendere il concetto di potenza al caso di potenza con esponente razionale

numero reale a quel numero reale b tale che con Tenuto conto che si lavora in un istituto tecnico per geometri e che i ragazzi lavorano con aree, lati e volumi, per introdurre il concetto di radicale e di numero irrazionale si può partire proprio dal problema di trovare il lato di un quadrato di cui si conosce l’area. La risoluzione di questo problema necessita quindi dell’introduzione di una operazione, detta estrazione di radice, che si definirà come operazione inversa dell’elevamento a potenza 2. Analogamente dato il volume di un cubo si può ricavare la misura dello spigolo estraendo la radice cubica, che pertanto sarà l’ operazione inversa dell’elevamento a potenza 3. Generalizzando chiameremo radice n-esima (algebrica) del numero reale a quel numero reale b tale che con

INDICE RADICE RADICANDO

Lavorando in maniera empirica, partendo dalla definizione di radicale si fa notare quanto segue: (3)2=9 (-3)2=9 (3)3=27 (-3)3=-27

Da ciò gli alunni possono capire che Se l’indice della radice è pari il radicando deve essere positivo Se invece, l’indice della radice è dispari il radicando può essere sia positivo e sia negativo Gli alunni tramite l’utilizzo di software matematici potranno giungere alla seguente conclusione:

In base a quanto dedotto dagli esempi, possiamo dunque affermare che PRINCIPIO DI EQUIVALENZA Due radicali si dicono equivalenti se ammettono la stessa radice RADICALI EQUIVALENTI RADICALI EQUIVALENTI

Faremo notare che le radici godono delle stesse proprieta’ delle potenze perché la può essere scritta per convenzione anche quindi un radicale può essere espresso come una potenza con esponente frazionario. Utilizzando allora le proprieta’ delle potenze, che verranno brevemente riprese, si ricaveranno per analogia quelle dei radicali.

Potenze Radicali 1 2 213: 73=(21 : 7)3 3 =

Invogliando i ragazzi a tradurre il linguaggio dei numeri in frasi italiane ed a dedurre da soli le regole ed i teoremi relativi al prodotto, quoziente e potenza di un radicale potremo dire che, per il primo caso:

Il prodotto di due radicali aventi lo stesso indice è uguale a un radicale avente lo stesso indice e per radicando il prodotto dei radicandi; per il secondo caso

Per il secondo caso: Il quoziente di due radicali aventi lo stesso indice è uguale a un radicale avente lo stesso indice e per radicando il quoziente dei radicandi;

Per il terzo caso: La radice di una radice è una radice che ha per indice il prodotto dei due indici e per radicando lo stesso radicando.

Dai primi due casi nasce la necessità di dover ridurre i radicali allo stesso indice per poter effettuare il prodotto ed il quoziente tra radicali. Si troverà allora il m.c.m. tra gli indici(analogamente al procedimento per la riduzione di frazioni allo stesso denominatore) e lo si assumerà come nuovo indice per tutti i radicali poi si moltiplicherà l’esponente di tutti i radicandi per il quoziente tra il m.c.m.e l’indice primitivo.

Ricordando che un radicale può essere scritto come una potenza con esponente frazionario e che per le frazioni vale la proprietà invariantiva la applicheremo anche all’esponente frazionario per cui Con 2=M.C.D.(6;16) ed anche cioè dividendo l’indice del radicale e l’esponente del radicando per il loro M.C.D. (si parla sempre di numeri interi, positivi) o anche moltiplicandoli per uno stesso numero naturale diverso da zero, il valore del radicale non cambia.

scomponendo il radicando si ha Utilizzeremo questa proprietà per semplificare i radicali (così come si semplificavano le frazioni) riducendo però indice ed esponente ed introducendo: il concetto di radicale irriducibile. Poi si potrà spiegare il trasporto fuori dal segno di radice se l’esponente del radicando è maggiore dell’indice di radice: scomponendo il radicando si ha

ATTENZIONE: Se l’indice del radicale è pari e non conosciamo il segno del radicando per poter effettuare la semplificazione dobbiamo considerare il valore assoluto

Per trasportare invece sotto il segno di radice un fattore che moltiplica un radicale, si moltiplica l’esponente del fattore per l’indice di radice : ATTENZIONE: se tale fattore è negativo e l’indice di radice è pari il segno meno si lascia fuori dal simbolo di radice:

ATTENZIONE: E’ facile commettere questo errore e ancora non è =

in presenza di un radicando che sia una somma o una sottrazione non si può effettuare la semplificazione tra indice ed esponente cioè

IL RADICALE non è semplificabile IL RADICALE non è semplificabile. Infatti il radicando non è una potenza con esponente 3 perché (a3 +b3)=(a+b)3 Nel teorema di Pitagora ad esempio (AC)2= (BC)2+(AB)2 Non è AC = BC+AB come succederebbe se si semplificasse la radice con i due quadrati =