POSTIMPRESSIONISMO/5 Henri de Toulouse-Lautrec prof. Claudio Puccetti Il postimpressionismo è un termine convenzionale, usato per individuare le molteplici esperienze figurative sorte dopo l’impressionismo. Il denominatore comune di queste esperienze è proprio l’eredità che esse assorbono dallo stile precedente. Il postimpressionismo, tuttavia, non può essere giudicato uno stile in quanto non è assolutamente accomunato da caratteri stilistici unici. Esso è solo un’etichetta per individuare un periodo cronologico che va all’incirca dal 1880 agli inizi del 1900. Agli inizi del Novecento, l’arte, ed in particolare la pittura, hanno completamento cambiato funzione: non riproducono, ma comunicano. Ovviamente anche l’arte precedente, da sempre, comunicava. Tutto ciò che rientra nell’ambito della creatività umana è anche comunicazione. Solo che nell’arte precedente questa comunicazione avveniva sempre per il tramite della riproduzione del visibile. Ora, dal postimpressionismo in poi, l’arte si pone solo ed unicamente l’obiettivo della comunicazione senza più porsi il problema della riproduzione. Ovvero, l’arte serve a mettere in comunicazione due soggetti – l’artista e lo spettatore – utilizzando la forma che è, essa stessa, realtà, senza riprodurre la realtà visibile. Nel breve volgere di pochi decenni, le premesse di questo nuovo atteggiamento porteranno a rivoluzioni totali nel campo dell’arte dove, la nascita dell’astrattismo, intorno al 1915, sancisce definitivamente la rottura tra arte e rappresentazione del reale. prof. Claudio Puccetti
Henri de Toulouse-Lautrec (1864-1901) Pittore, illustratore, litografo francese postimpressionista (di origini aristocratiche) registra nelle sue opere dettagli di vita bohémien di fine ‘800 e del mondo borghese della Parigi notturna della Belle Époque. La sua diversità (deformità alle gambe) lo porta a immergersi totalmente nella sua arte e ad avvicinarsi al mondo del circo e del varietà. Definito ‘l’anima di Montmartre’ ne rappresenta la vita dei bordelli e dei café chantants (specialmente del Mouline Rouge): clienti ballerine, cantanti e prostitue. Sentendosi emarginato come loro, ne diventa il più intimo testimone condividendone la vita sregolata ma anche l’affettività, cogliendone la loro umanità. Nei suoi quadri cattura frammenti di spazio con scorci e inquadrature dall’alto che fondono persone-cose-ambiente con forte impatto emotivo, con pennellate veloci, immagini concise e figure in primo piano tagliate, con linee deformate che caratterizzeranno poi l’espressionismo. Alla pittura a olio preferisce la grafica e il disegno a pastello dai tratti asciutti e decisi che esalta lo schizzo veloce e ironico e la psiciologia dei personaggi. La passione per le stampe giapponesi lo porta alla sintesi formale, all’uso del colore piatto, ai contorni marcati, e a cogliere l’essenza delle cose andando al di là della pura rappresentazione visiva. L’arte per Lautrec non è più ‘contemplazione’ ma ‘comunicazione’. Le litografie dei suoi manifesti e perfino le copertine e le illustrazioni editoriali, sono la prima vera forma di pubblicità. Con il suo inconfondibile stile anticipa il gusto Art Noveau annullando il confine tra arti figurative e arti applicate. Muore a trentasette anni per problemi di alcolismo.
Henri Toulouse-Lautrec, Ritratto di Van Gogh , 1887, (54 x 45)
Henri Toulouse-Lautrec, Al circo Fernando" 1888, 103,2 x 161,3 cm Henri Toulouse-Lautrec, Al circo Fernando" 1888, 103,2 x 161,3 cm. Art Institute di Chicago.
Henri Toulouse-Lautrec, Al Moulin de la Galette, 1889 Henri Toulouse-Lautrec Ballo al“Moulin Rouge”, 1889-90 Philadelpia museum of Art
Henri Toulouse-Lautrec - "Al Moulin Rouge"1892 - The Art Institute of Chicago
Henri Toulouse-Lautrec, La Goulue entra al “Moulin Rouge”, 1892 (80 x 59) Museum of Modern Art, New York
Henri Toulouse-Lautrec, Jane Avril lascia il “Moulin Rouge”, 1892 (84 x 63) Henri Toulouse-Lautrec, Chocolat balla allo “Irish and American Bar , 1896, (65 x 50)
Henri de Toulose-Lautrec, Jane Avril mentre danza (1892) Parigi, Musée d'Orsay Henri Toulouse-Lautrec litografia Mademoiselle Marcelle Lender, busto 1895
Henri Toulouse-Lautrec, Al Salon di rue des Moulins, 1894-1895 Musée Toulouse-Lautrec
Henri Toulouse-Lautrec, La toilette , 1896, (54 x 67) Musée d'Orsay, Parigi Nel quadro la ‘Toilette’ (richiamo tematico a Degas) Toulouse trasmette un’energia che si comunica a tutto lo spazio: su di un piano inclinato scorrono cose e figure viste dall’alto e la donna vista di schiena viene risucchiata verso il fondo dalla prospettiva della stanza. Linee e luce in movimento, colore arido, pennellate asciutte e tratti a matita spezzati, danno al quadro un ritmo interno vitale che si trasmette all’osservatore e lo fa vivere all’unisono con esso: non si guarda più passivamente l’opera ma la si vive intensamente.
Henri Toulouse-Lautrec, manifesti 1891/92 Nel manifesto ‘Moulin Rouge’: la Goulue del 1891 le sagome nere dei clienti sul fondo (indistinte e tagliate) si contrappone la figura centrale della ballerina ‘la Goulue’ (l’ingorda) orientata diagonalmente mentre balla il can can (camicetta rossa a pois e gonna svolazzante bianca appena accennata che sottolinea il vorticoso movimento del ballo) insieme alla silhouette dell’uomo in primo piano. Toulouse gioca sul contrasto di colori nero-bianco, nero-rosso e sul contrasto staticità-movimento con un segno che sottolinea le forme.
Henri Toulouse-Lautrec, manifesti 1892/93