Benito Mussolini Nasce a Predappio, in Romagna nel 1883, da una famiglia di origine contadina Consegue la licenza magistrale Diventa uno degli esponenti.

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Transcript della presentazione:

Benito Mussolini Nasce a Predappio, in Romagna nel 1883, da una famiglia di origine contadina Consegue la licenza magistrale Diventa uno degli esponenti di spicco del Partito socialista Italiano Nel 1912 viene nominato direttore dell’ ‹‹Avanti!››

Allo scoppio della prima guerra mondiale Mussolini si dichiara subito per la neutralità assoluta, ma pochi mesi dopo si converte all’interventismo e fonda ‹‹Il Popolo d’Italia››› per sostenere la necessità dell’intervento in guerra contro l’Austria Viene espulso dal Partito Socialista Nel 1919 fonda i Fasci di combattimento e poi nel 1921 il Partito Nazionale Fascista 28 ottobre 1922 marcia su Roma

A partire dal 1925 istaura una dittatura destinata a durare fino al 25 luglio 1943 Alla fine della Seconda guerra mondiale viene destituito e arrestato Liberato per ordine di Hitler, fonda nell’Italia centro-settentrionale la Repubblica sociale italiana Nell’aprile del 1945 viene catturato e fucilato dai partigiani a Giulino di Mezzegra, Dongo

La comunicazione politica del Duce

Utilizza una nuova modalità comunicativa che tiene conto del livello culturale delle persone alle quali si rivolge Usa un linguaggio privo di riferimenti retorici e letterari, avvicinandosi maggiormente ad un linguaggio quotidiano (oratoria giornalistica) Le sue capacità oratorie creano una circolarità comunicativa tra il Duce e il suo popolo “Abbiamo, cioè, vinto la nostra prima battaglia – applausi- Ma noi siamo fascisti, quindi, più che guardare al passato, siamo sempre tesi verso il futuro –Viva il Duce!”

Particolare concezione della massa: “La massa per me non è altro che un gregge di pecore, finché non è organizzata (..) nego che essa possa governarsi da sé ”

Analisi del lessico Adopera termini specifici del campo morale e militare: disciplina, coraggio, eroismo, viltà, guerra, volontà, parola d’ordine, puntare i piedi Uso di vocaboli mutuati dal settore ecclesiastico-religioso: fede, vangelo, martirio, altare, culto, mistica Gli aggettivi più sfruttati sono: sacro, santo, divino, guerriero, ardente, valoroso Utilizzo di termini da molto sepolti: duce, gerarca, legione, federale, corporazione, littorio

Neologismi di carattere politico: adunata, antifascismo Creazione di insulti: avariato, microcefalo, mezzacartuccia La struttura del periodare mussoliniano è estremamente semplice: lo schema è in genere binario o ternario Es. schema binario “Le mie idee sono chiare, i miei ordini sono precisi” “È l’aratro che traccia il solco, ma è la spada che lo difende”

Es. schema ternario “Credere – Obbedire – Combattere” “Potevo fare di quest’aula sorda e grigia un bivacco di manipoli. Potevo sprangare il Parlamento e costruire un governo esclusivamente di fascisti. Potevo, ma non ho, in questo primo tempo, voluto” (Discorso alla Camera, 16 novembre 1922. È il primo discorso come capo del governo)

Scenografia I discorsi del Duce avvengono sempre nelle piazze (discorsi dal balcone di palazzo Venezia) Mussolini parla sempre alla folla in alto, da un balcone, tanto da far di se stesso un’immagine religiosa e divina È sempre circondato da rappresentanti dell’esercito e dei vari organi dello Stato

La corporeità di Mussolini Il Duce cerca di impersonificare anche fisicamente l’uomo nuovo: posizione eretta, petto in fuori, gambe divaricate, mani appoggiate sui fianchi Il gesto accompagna le parole

Mezzi di propaganda La stampa Essa è sottoposta al controllo del Ministero per la Cultura Popolare che interveniva con precise direttive sul merito degli articoli, indicando le notizie da sensibilizzare o da minimizzare, suggerendo fotografie da pubblicare

Esempi di direttive alla stampa: “Minimizzare quanto più possibile gli avvenimenti internazionali soprattutto per ciò che si riferisce alla Russia” (28 settembre 1939)” “Parlando di Mussolini non dire il Capo, ma il Duce: rivedere in tal senso titoli e articoli” (28 ottobre 1938)

La radio Vengono trasmessi i discorsi del Duce, le cronache sportive, le canzonette, gli sceneggiati radiofonici, le trasmissioni di varietà Le trasmissioni radiofoniche sono sotto il controllo di un ente di Stato denominato Eiar

Il cinema Gode di particolari sovvenzioni da parte del regime allo scopo di favorire la produzione nazionale e di liminare la penetrazione dei film americani Filmati di esplicita propaganda vengono trasmessi durante i cinegiornali

La fotografia Ha il compito di ritrarre l’Italia fascistizzata (eventi ufficiali, adunate di piazza, esercitazioni paramilitari) Esaltazione della figura e delle imprese del Duce (viene fotografato mentre trebbia, nuota, guida auto sportive)

Organizzazioni giovanili La Gioventù Italiana del Littorio si occupa dei giovani di entrambi i sessi dai 6 ai 21 anni I maschi divisi in base all’età in Ballila, Avanguardisti, Giovani Fascisti, vengono formati sotto l’aspetto sportivo e militare Le femmine divise in Piccole italiane, le Giovani italiane e le Giovani fasciste oltre allo sport vengono addestrate ad essere buone mogli, madri e massaie Gruppi Universitari Fascisti

“Donna fascista per l’Italia fascista” Le donne “Donna fascista per l’Italia fascista” Modello della donna-madre: la donna viene istruita nell’economia domestica, nell’educazione all’infanzia, nell’assistenza sociale. OMNI (Opera Nazionale per la protezione della maternità e dell’infanzia)

Bibliografia G. Sabbatucci V. Vidotto, Il mondo contemporaneo. Dal 1848 a oggi, Editori Laterza, 2012 Bari. E. Gentile, Fascimo. Storia e interpretazione, Editori Laterza, 2011 Bari. P. Murialdi, Storia del giornalismo italiano. Dalle gazzette a Internet, Il Mulino, 2014 Bologna. A. Simonini, Il linguaggio di Mussolini, Studi Bompiani, 2004 Milano.